venerdì, dicembre 22, 2006

Finita!


La "Test Bike" è finita e dorme felice nel "Garage" in attesa che qualcuno si diverta a pedalarla.

Il telaio è un Olmo Mizar da corsa in acciaio a forcellini orizzontali misura 52 cc di qualche anno fà, assolutamente nuovo (solo smontato e rimontato), completo di sella, reggisella, serie sterzo e movimento centrale originali, ruote assemblate con cerchi Ambrosio anodizzati oro su mozzi Miche Pista a flangia alta, guarnitura usata Campagnolo da strada con corona da 42 denti e pignone Campagnolo da 15 denti tutto per catena da 3/32", manubrio e attacco 3T usati e pedali economici con gabbiette in plastica.

venerdì, dicembre 15, 2006

Skids: il video



poi prometto che la smetto di parlare della gara di skids !!

mercoledì, dicembre 06, 2006

Bulli e pupe


Camilla e Andrea hanno organizzato una vera Alleycat, con una corsa principale e delle gare di skids, footdown e trackstand.
La main race era a coppie, preferibilmente maschietto e femminuccia, ovvio che alla partenza c'era un certo numero di maschi senza una parter e quindi si sono formate coppie di soli uomini.Il circuito era volutamente piuttosto corto, rotondo intorno al centro, 5 checkpoint (Duomo, San Babila, Rossignoli, Hollywood, Castello Sforzesco), partenza e arrivo al cinema Mexico.
Faccio coppia con Roberto, bici a terra, pronti, via.
Si parte in gruppo percorrendo via Savona in contromano, in via Torino a Roberto cade la catena e perdiamo un sacco di tempo, peccato perchè eravamo nel gruppone e potevamo fare qualcosa di buono, ci facciamo superare anche da Cronoman sulla cargo-bike, che tristezza.
I checkpoint vengono passati velocemente, a Roberto vengono forniti gonna, rossetto e rosarossa che lo trasformano in una splendida pupa (peccato i baffi!); bacio con foto al Castello Sforzesco e via verso il Mexico.Chiaramente non abbiamo vinto, però non siamo arrivati neanche ultimi, il che è un grande passo rispetto alla mia performance alla Velocity.

La formula adottata per la "Bulli e pupe" è una figata, percorso breve e veloce nel traffico (neppure troppo intenso, evidentemente erano tutti a pranzo), il clima di presa per il culo che sdrammatizza e rende tutto divertente, le garette dopo la main (peccato non aver fatto il trackstand che non c'era tempo) che sono un vero spettacolo per il pubblico.

lunedì, dicembre 04, 2006

Ho vinto gli Skids!!


Andrea e Camilla hanno fortunatamente deciso di fare due prove, meno male che stò ancora pensando alla alleycat e non mi sono ancora ripreso.
Disegnano le righe di partenza al suolo, in fondo c'è il semaforo, secondo me posso arrivarci senza grandi problemi.
Parto per il primo tentativo, con la gente che guarda è un po' diverso dal provare in un parcheggio deserto; non sò se riesco a skiddare perfettamente dritto, tutti voglione vedere, filmare e fare foto, devo riuscire ad infilarmi nel mezzo.

Pedalo, mi sposto in avanti e blocco i pedali, ma il peso è mal distribuito, la ruota posteriore scoda troppo, stò traslando a destra dritto contro una telecamera e alla fine mi schianto miseramente al suolo, non è andata neanche troppo male, ma posso fare decisamente meglio.
Aspetto che tutti facciano la seconda prova e poi vado.

Non penso alla posizione e al peso, lascio che tutto sia naturale, sono perfettamente allineato, questa volta non vedo la gente, non vedo nulla, sento solo la bici che si muove sotto di me, stò andando bene, le sensazione è fighissima, inizio a rallentare, forse troppo, sposto il peso ancora più sulla ruota anteriore e continuo ad andare.
Alle striscie pedonali ho già passato di alcuni metri la riga che attesta il punto di arrivo di Andrea (il migliore fino ad ora) e la bici stà fermando, potrei fare ancora un paio di centimetri, ma sono già caduto una volta e per oggi può bastare, ho vinto!
Mi giro e penso solo ad urlare, sono troppo contento.

lunedì, novembre 27, 2006

Boh?


Che i negozi non abbiano telai e bici a ruota fissa in pronta consegna lo sappiamo tutti, che non sia semplice trovare il materiale anche, ma che fabbricanti, importatori e negozianti scelgano di non guadagnare del denaro a me sembra totalmente assurdo.

Quando ho iniziato il blog e "aperto il Garage" speravo di poter disporre entro breve tempo di un minimo di materiale per le opere di fissaggio, speravo di creare la "batcaverna" del ciclista urbano; ho deciso di costruire la "test bike" grazie alla disponibilità del'unico negozio che non mi può negare un minimo di aiuto, mettendoci i miei soldi per comprare dei mozzi Miche per fare delle ruote fighe.
Miche, dopo ormai 2 mesi di attesa, non consegna i mozzi che ho fatto ordinare, forse non ne hanno a magazzino, forse non si sà; per curiosità ho verificato la disponibilità della Kona Paddy Wagon e mi è stato detto che sono esaurite all'importatore (ripassare dopo gennaio ... forse); altri si limitano a non rispondere alle mail, evidentemente non hanno troppo bisogno di vendere ed incassare dei soldi.

Io non capisco: che senso ha avere a catalogo delle cose che non si riescono a comprare?

mercoledì, novembre 15, 2006

Skids Competition


Tanto per entrare nel clima della Alleycat di inizio dicembre un bel video di skids dalla Monster track 7

lunedì, novembre 13, 2006

Bulli e Pupe Alleycat Milano


Per il 2 Dicembre, in occasione del Bike Film Festival, la Donzella e Hekto hanno organizzata una bella Alleycat in perfetto stile USA.
Per la main race sono avvantaggiate la squadre composte da maschietto e femminuccia, poi ci sono gare di Trackstand (stai fermo con la bici), Skidding (sgommate), Slow Race (chi arriva ultimo vince), Foot Down (non mettete il piede a terra, tutto il resto è consentito).
http://rotafixa.org/bulli_e_pupe/

Il programma per i torinesi è partenza in mattinata, pranzo al volo da qualche parte, gare e garette, premiazione, cena e rientro a casa per la sera.

mercoledì, novembre 08, 2006

Sulle Conversioni


Ora mi tirerò addosso la rabbia di alcuni, ma mi stò convincendo che le conversioni sono spesso una inutile perdita di tempo.
Non stò parlano di prendere un telaio da corsa a forcellini orizzontali in ottime condizioni e trasformarlo in una perfetta macchina per il ciclismo urbano.
I vecchi telai da corsa hanno i forcellini fatti in quel modo perchè era uso comune montare la ruota fissa posteriore per allenarsi specie in inverno; quei telai sono fatti per girare "fissati".
Quello che voglio dire è che non si può pretendere di prendere un rottame e sperare di farne una bella bici spendendo pochissimo.
Intendiamoci, tutto dipende da ciò che si vuol fare con la bici; io sono grosso e pesante, non uso spessissimo la bici semplicemente perchè il lavoro che faccio prevede l'utilizzo dell'automobile; ma quando la uso la sollecito non poco.
Ho distrutto la guarnitura poco tempo fa, ma avevo già avuto problemi con pezzi di mountainbike e visto un bel po' di roba spezzata su ogni tipo di bici, c'è da dire che non frequento gente molto tranquilla, ma le bici e i loro componenti se usati intensamente, prima o poi si rompono.

Risultato: se volete una bici per andare a fare la spesa, se pedalate a ritmo di pensionato, potete anche spendere poco sul vostro mezzo; ma se volete fare le cose un po' serie c'è bisogno di un bici seria e non un catorcio messo insieme alla meglio.

martedì, novembre 07, 2006

BFF + Alleycat Milano


Da venerdì 1 a domenica 3 dicembre si terrà a Milano, al Cinema Mexico, il Bike Film Festival, una rassegna di filmati legati al mondo della bicicletta.
Ci saranno film legati al mondo dei messengers, ma anche mountainbike e altro ancora, per info:
http://www.bicyclefilmfestival.com/films_mil.html
A contorno di questa manifestazione ci sarà un bel po' di casino tra feste, demo di BMX, trial, ecc.

Gli amici milanesi stanno organizzando una Alleycat per sabato pomeriggio (si parla anche di gare di skidding e "stai fermo con la bici"/trackstand/surplace) con premiazione la sera.
E' una bella occasione per fare festa e pedalare, tra l'altro visto l'orario non è necessario farsi ospitare per dormire e si può fare la cosa in giornata.

giovedì, novembre 02, 2006

Ops, ho distrutto la pedivella!


Sulla mia Bottecchia ho montato delle pedivelle Campagnolo da strada molto "vintage" da 170mm apparentemente nuove, il vantaggio è che il girobulloni è lo stesso delle vecchie corona da pista per cui sono riuscito a mettere una Gipiemme da 46 denti per catena da 1/8".
L'altra sera sono uscito in bici per una birretta, vedo il semaforo rosso e blocco i pedali per skiddare, CRACK, la bici rallenta, ma poi riprende la sua corsa come con una ruota libera, tocco i freni anche se ormai ero praticamente fermo e guardo che è successo.
ORRORE, ho STRAPPATO i bracci della pedivella!!4 bracci su 5 sono strappati con le viti perfettamente avvitate, sul quinto la vite è saltata, il foro della corona è danneggiato e il braccio è ancora intero.
A quanto pare le pedivelle sono (erano) un modello leggero, probabilmente avevano un difetto strutturale causato da una non perfetta foratura dei bracci, difetto aumentato dall'età delle stesse (l'alluminio invecchia anche se non è usato).
Risultato: Va bene usare materiale obsoleto e di recupero, ma bisogna fare mooolta attenzione specie se la bici è usata in modo "pesante".

Have fun!

lunedì, ottobre 30, 2006

Per fare una buona bici


Per fare una buona bici bisogna partire da un buon telaio, il telaio E' la bici, il resto sono pezzi che si montano sul telaio.
La fissa è l'essenza della bici, non ci sono cambi, levette, cavi, eccetera, il cuore della fissa è il mozzo posteriore; il secondo pezzo più importante sono le ruote.
Poi c'è la trasmissione, composta da corona, pignone, pedivelle e catena.
In ultimo le parti "a contatto col ciclista" cioè manubrio, sella e pedali, che sono ovviamente fondamentali ma sono molto dipendenti dai gusti e dalle necessita del singolo ciclista, queste parti sono quelle che probabilmente l'utente sarà portato a cambiare nel futuro, inutile spenderci troppo subito.
Una buona bici non deve necessariamente costare molto, una buona "fissa" ancora meno.

Con queste idee in testa ho cercato di mettere insieme quello che ho chiamato "test bike", il nome suona un po' strano in realtà la parola "test" assume in questo caso molti significati.
Volevo vedere se riscivo, dopo aver speso tempo ed energie nelle mie bici, ad assemblare una bici partendo da zero, volevo un mezzo da far testare a chi non sà ancora cos'è una fissa, volevo assemblare una bici con componenti da pista che venisse a costare molto meno di una bici industriale fatta in serie, volevo verificare se "mettendo sul mercato" un prodotto valido ed economico il discorso "fissa" riesce a decollare e molto, molto altro.

Questa è il risultato, la "test bike montata", le ruote non sono quelle giuste perchè i mozzi Miche tardano ad arrivare, ma i cerchi sono giallo oro come quelli definitivi, manca la catena (la cui misura va regolata sul pignone del mozzo) e mancano i freni (l'idea è di non montarli).
Telaio, ruote e praticamente tutti i componenti sono nuovi, di usato c'è il manubrio col relativo attacco 3T e le pedivelle Campagnolo da strada.
La scelta di montare questi ultimi componenti usati e di non mettere i freni è stata dettata dalla necessità di portare il prezzo della bici completa abbondantemente sotto la soglia massima che mi ero prefissato.

Ringrazio il negozio "Bici & Sport" di Lessolo (To) per la disponibilità e la fiducia.
PS. La bici dovrebbe essere disponibile (salvo complicazioni) lunedì prossimo 06/11/2006

martedì, ottobre 24, 2006

Torino Alleycat Urban Race


E' da un po' che ci penso, leggendo qui e là in internet sono tante e frequenti le gare cittadine di bike messengers e appassionati fissati che si organizzano un po' ovunque nelle grandi città americane e nordeuropee.
Dopo la Velocity di Milano la domanda è "fissa" nella mia testa: perchè non a Torino?
Organizzare un evento serio è decisamente difficile, ma fare una garettina molto informale tra amici è semplice;se poi dovesse funzionare si può poi organizzare qualcosa di più carino in stile Velocity milanese aperto anche a "forestieri" in un secondo tempo.
Quel che serve per il momento sono 5-10 persone in bici con voglia di divertirsi e pedalare veloci, un percorso che si snoda in città, un orario in cui il traffico sia accettabile, e una data in cui fare la cosa.
Per la data sarebbe carino e divertente farla intorno a Natale-Capodanno in modo da sfruttare l'occasione per smaltire i vari pranzi e cene con parenti e amici a meno che quest'anno non nevichi da paura (in quel caso, scusatemi, ma lascio la città e mi sposto in montagna a fare snowboard).
Per il percorso pensavo di mettere almeno un checkpoint/passaggio obbligato per rendere il percorso più vario; se si fa alla sera arrivo in birreria d'obbligo per cena sociale.
Ovviamente si corre con qualunque tipo di bici; iscrizione assolutamente gratis e nessun premio in palio.

Allora chi vuole partecipare??

martedì, ottobre 17, 2006

Velocity 09 - Impressioni


Ammetto che dalle informazioni in rete la Velocity fà un po' spavento, girare al mattino prestissimo in una città che non è la propria, in bici, in una folle corsa senza percorso definito lunga 60 Km è impressionante.
Forse qualcuno voleva venire e non se l'è sentita, mi spiace per lui perchè si è perso molto.

La velocity è tante cose: è una corsa per arrivare primi, è una maratona in cui l'unica cosa che conta è arrivare in fondo, è una scusa per incontrare persone con la stessa passione, per vedere belle bici, per dare un volto a chi si conosce solo tramite internet, per far finta almeno un giorno di fare il bike messenger, per vedere Milano in modo diverso, per mettersi alla prova e per imparare molto.
La cosa che mi è più piaciuta è lo spirito molto tranquillo, alla fine è una corsa dove non si paga l'iscrizione, non devi essere tesserato, chi arriva primo non vince nessun premio e se arrivi ultimo nessuno ti sfotte; è vero c'è gente che ha preparato la propria corsa con attenzione maniacale e ha veramente corso per il "podio", ma la maggior parte dei partecipanti si è incasinata, ha sbagliato strada, si è persa, si è fermata a mangiarenei bar, ha saltato per scelta o per disperazione i checkpoint.
Tutto calcolato non mi sono comportato poi così male, se avessi deliberatamente saltato Linate tagliando per il centro invece di perdermi in tangenziale e allungando così il mio percorso di diversi chilometri sarei arrivato molto prima e soprattutto se avessi bevuto e mangiato PRIMA di andare crisi non mi sarei bloccato sui pedali in direzione Trenno (camelback nella sacca e barrette a portata di mano la prossima volta!)

Un grazie a chi si è sbattuto per organizzare la corsa e soprattutto a chi ha ospitato i partecipanti provenienti da fuori Milano (troppo pochi!!).

Risultati, foto e impressioni su Rotafixa.org e su Ciclistica.it
http://rotafixa.org/v9/arrivo.html
http://www.ciclistica.it/archives/013067.html

domenica, ottobre 15, 2006

Velocity 09 - Fatta


Sveglia all 05:00, colazione e alle 05:30 usciamo da casa del gentilissimo Ferdinando che mi ha ospitato, arrivo in Stazione Centrale alle 06:00, sorteggio dei checkpoint: Porta Genova, Selvanesco, Parco di Trenno, Linate e arrivo al Parco Nord, ore 06:30 partenza, con corsa giù dalla scale della Centrale con le bici in spalla.
Per pochi secondi sono tra i primi (!), ma perdo qualche secondo con le gabbiette dei pedali e i più veloci mi sfilano davanti, inizia una rincorsa nel buio alle lucine rosse dei led delle bici che mi precedono.
Il pavè di via Torino mi distrugge le braccia, ma il primo checkpoint è raggiunto, via verso il secondo, per un attimo non vedo più nessuno poi mi accodo ad un altro corridore, Matteo; arriviamo in Selvanesco e vediamo il gruppo ti testa che ci incrocia, il viale è finito e ci dirigiamo verso Trenno.
In circonvallazione vado in crisi, sono partito troppo veloce per il mio scarsissimo allenamento, mi perdo il compagno e procedo con lentezza, mi passano altri corridori e cerco di stare dietro a 2 MTBikers che mi conducono fino a Trenno.
Passo il checkpoint, ma sono a pezzi, bevo alle fontanelle, stò pensando di saltare Linate, quando vedo un bel cartello con l'indicazione dell'areoporto, sconnetto il cervello e seguo le indicazioni.
Mi ritrovo alla fine di Viale Famagosta all'ingresso della tangenziale, cazzo le indicazioni sono per le auto(!!), cerco di orientarmi, mi sono completamente perso, chiedo informazioni, alla fine mi affido alla bussola del mio Suunto per stabilire la direzione.
Trovo finalmente la circonvalla, il mio quarto checkpoint viene trasformato in corsa da Linate al Rolling Stone e mi dirigo verso il Parco Nord.

Alla fine arrivo, ultimo, ma chissenefrega, io mi sono divertito e questo è il succo della velocity!!

mercoledì, ottobre 11, 2006

Skidz - Tecnica


Per skid (sgommata) si intende il blocco della ruota posteriore con conseguente trascinamento della gomma e frenata della bici; è fondamentale imparare la tecnica corretta se si vuole almeno provare ad usare la fissa senza freni.

Dal momento che il buon Riccardo non riesce a skiddare ecco i miei consigli:
1- per skiddare servono i pedali automatici o con le gabbiette; con i "flat" o pedali liberi è semplicemente impossibile.
2- per far perdere di aderenza la ruota posteriore e facilitarne l'arresto bisogna spostare tutto il peso del corpo sulla ruota anteriore, il retro della bici deve essere quasi sollevato da terra, per far ciò conviene alzarsi sui pedali e mettere le parti intime a contatto (o quasi) col manubrio
3- per bloccare i pedali è necessario portare le pedivelle quasi orizzontali (leggermente inclinate in avanti), spingere con il piede dietro e tirare con quello davanti.
4- il movimento di contropedalata deve essere molto brusco e deciso.

Per imparare correttamente la tecnica conviene iniziare a bassissime velocità e su asfalto liscio.

Buon divertimento!

martedì, ottobre 10, 2006

Sushi


Adoro il sushi.

Il sushi alla fine è solo pesce crudo, con riso in bianco (oltretutto un po' scotto per i nostri gusti occidentali); eventualmente ci si può aggiungere salsa di soia, wasabi e zenzero a piacere.
E' un cibo talmente essenziale che può solo essere perfetto, se il pesce non è superfreschissimo e tagliato correttamente con un coltello affilato come un rasoio fa schifo, se il riso non è pressato bene i bocconcini si spappolano se il wasabi ha anche solo qualche decina di minuti perde subito gusto.

La fissa è un po' così, appena la catena non è in linea fa subito rumore, se è lenta risponde in ritardo e il surplace impossibile; appena qualcosa non è montato alla perfezione lo senti subito.
Se non la sai usare la fissa senza freni è pericolosissima, come una lama "troppo" affilata.

Ma se tutto è a posto ... wow!

lunedì, ottobre 09, 2006

Mozzi da Pista


Il pignone da pista è semplicemente avvitato sul mozzo filettato.Quando si pedala la catena avvita sempre più stretto il pignone, ma si quando oppone resistenza sui pedali per rallentare o addirittura si bloccano gli stessi perarrestare il movimento della ruota posteriore il pignone tende ovviamente a svitarsi.

Il mozzo da pista ha la particolarità di essere dotato di 2 filettature opposte, quella più interna è ovviamente per il pignone, quella più esterna è per la ghiera di fissaggio e ha la particolarità di essere "al contrario", in modo che quando il pignone tende a svitarsi faccia battuta sulla ghiera che invece si avvita più stretta.

Questi mozzi sono "relativamente" cari; bisogna spenderci qualche decina di euro, comunque meno di 100 per la coppia anteriore-posteriore, ma il risultato rispetto a un mozzo per cassetta avvitato è decisamente superiore sia in termini di scorrevolezza dei cuscinetti che ovviamente in termini di sicurezza.

mercoledì, ottobre 04, 2006

Test Bike



Parlando con Oppi, un probabile futuro fissato urbano mi sono reso conto che la fissa per molti è un modo ancora sconosciuto, purtroppo io sono alto 1 e 88 e le mie bici sono inutilizzabili ai più.

Ho quindi intenzione di assemblare una "test bike" fissa per persone alte 170-175 cm; utilizzando il telaio da corsa della Olmo misura 52 centro centro che potete vedere nella foto.
La mia idea è di montarci delle ruote assemblate con mozzi Miche Pista a flangia alta (che sono più fighi) e dei cerchi anodizzati gialli a 36 raggi incrociati in terza per ottenere delle ruote indistruttibili per uso cittadino.
Gomme da 25 o 28 un po' più "cicce" delle classiche 23 da corsa.
Urge feedback per il manubrio (da corsa, pista o da mtb) e per i freni (li monto oppure no??)

Altre idee, come vorreste vedere montata questa bici? Ditemi la vostra opinione e cercherò di soddisfarvi!
La bici in questione sarà poi messa in vendita completa o a pezzi.

lunedì, ottobre 02, 2006

giovedì, settembre 28, 2006

Anticipazioni V09



Le prime anticipazioni sulla nona edizione della Velocity, la corsa in perfetto stile Alleycat per le vie di Milano organizzata dalla Rotafixa Chaingang.
Questo lo scarno messaggio:

"Milano, domenica 15 ottobreore 6.00
una partenza,
un arrivo
4 punti da doppiare
la sequenza verra' sorteggiata alla partenza
si corre tutt*
presto aggiornamenti"

Io ci vado e voi?

martedì, settembre 26, 2006

Ancora sulla FGG


Ancora una mia bici sulla Fixed Gear Gallery (state tranquilli, di fisse per il momento ne ho solo due), questa volta è la mia Kona Cinder Cone del 1992 la cui descrizione del fissaggio è sul mese di luglio del blog.

La trovate al numero 3924:
http://www.fixedgeargallery.com/2006/sept/Aldone.htm

lunedì, settembre 25, 2006

SiVende


Nei forum italiani di bici il negoziante è chiamato "sivende", il termine è ovviamente dispregiativo, poichè l'unico interesse di queste persone sembra essere vendere e incassare.
L'appassionato di fisse si scontra poi col fatto che i negozianti, a parte la rarisima eccezione di +BC a Milano, non ne vogliono sapere di trattare bici come piacciono noi.

Il problema non è il negozio, ma il mercato; l'itaGliano medio non vuole una bici essenziale e funzionale, vuole una bici "figa" e anche per fare il giro dell'isolato pretende una bicicletta come quelle dei professionisti.
A questo punto il compratore si divide in:
- "Appassionato" disposto a vendere un rene pur di comprare una stratobicicletta in carbonio misto titanio a millemila rapporti, eventualmente con ammortizzatori da far invidia a una moto da cross (quelle col motore), grammomaniaco dove la viteria in spazialtitanio (costo decine di euro a singola vite) è indispensabile.
- "Pezzente" che si traduce in acquirente di bici da supermercato che per un centinaio di euro offrono l'estetica di una bici seria (ammortizzatori, cromature, etc); immagine di fintaplastica che si dissolverà entro pochi chilometri costringendo a spendere almeno il triplo in pezzi di ricambio.
A questo si aggiunge che il povero negoziante alla fine del mese deve tirar sù uno stipendio per poter campare e, tutto sommato, è meglio avere una clientela di folli disposti a spendere e sprovveduti costretti a spendere piuttosto che tenere in negozio strani oggetti destinati ad una clientela ridottissima; forse in futuro la situazione potrà cambiere, ma ne dubito.

Questo blog è nato per riempire un vuoto informativo e il "Garage" vuole essere una specie di antro delle streghe, la Bat-caverna sotterranea dove i ciclisti urbani scacciati dai negozi possono creare le loro biciclette.

La foto che vedete è del mitico Yojimbo's Garage di Chicago uno dei pochissimi negozi specializzato in fisse e bici da messenger.
http://www.yojimbosgarage.com/

sabato, settembre 23, 2006

La mia su FGG


Lunedì al numero 3886 è stata pubblicata la mia Bottecchia sul sito fondamentale delle bici a ruota fissa: "Fixed Gear Gallery"

http://www.fixedgeargallery.com/
http://www.fixedgeargallery.com/2006/sept/Aldone_2.htm

Devo dire che molte modifiche sono soddisfatto del risultato di questa mia "creazione", tanto da essermi finalmente deciso a mandare le foto alla FGG.
Finalmente il telaio abbandonato a far ruggine ha trovato il giusto equilibrio tra estetica e funzionalità.

venerdì, settembre 15, 2006

Custom bikes



Qualcuno mi ha scritto e chiesto come modificare e migliorare la propria bici ... io sono onorato di questo genere di mail, il problema è che non ho la minima idea di quali modifiche apportare alla Vostra bici!
Le mie stesse bici sono un "work in progress", uno studio in continuo movimento alla ricerca ella bici ideale, che, ovviamente, non esiste.
Una bici da usare in città non è uno strumento definito come una specialissima da corsa, ma ualcosa che và adattato alle proprie esigenze ed ai propri gusti.
Una mountain bike con gommoni larghi sarà sicuramente più confortevole sul pavè di una bici da pista, ma anche molto più lenta; un manubrio strettissimo è utile per scivolare agilmente tra le auto, ma alla lunga è scomodissimo; una posizione areodinamica è utile per la velicità, ma ti spacca la schiena e riduce il campo visivo. Si può amare la bici nuda e cruda, un telaio e due ruote oppure si può avere la necessità di montare parafanghi, luci, borse, etc; creare una bici bellissima o scegliere di farne una veramente brutta al solo scopo di renderla meno interessante ai ladri.
Si può fare quasi tutto, creare gioielli, bici da esposizione, rottami per la città, bici pazze e inutili, il limite è la fantasia ... e il portafogli :-)

Parliamone

giovedì, settembre 14, 2006

Puma Fixed Gear 101


Qualche tempo fa la Puma ha fatto questo libbriccino per spiegare al grande pubblico come funziona una fissa.
Il libercolo è discutibile per certi aspetti (un po' eccessiva secondo me l'equazione "fissa" uguale "punk tatuati"), ma ci sono anche informazioni piuttosto interessanti sul fissaggio.

Lo trovate gratis sul sito della Puma.
http://www.pumaville.com/downloads/book101.pdf

mercoledì, settembre 06, 2006

"Flusso Urbano"



"Flusso Urbano" il filmato di brakeless urbano girato nel traffico di Milano con la cranio-cam di daniel ad agosto dai ragazzi della Rotafixa Chaingang SpA.
Ci sono delle sequenze niente male di skid-stop, car surfing, bus-boosting e velocita' urbana.
Colonna sonora in due tempi: prima parte strumentale dall'atmosfera surreale, secondo parte con pezzo, sempre strumentale, intitolato "glide" (galleggia) che lega bene con il tema del galleggiamento urbano.
http://www.youtube.com/watch?v=P8mRYEGfFG8

Guardatelo e RI-guardatelo, questi ragazzi si muovono nel traffico come pesci nel mare, c'è solo da imparare!

Quando ne facciamo uno a Torino ??

lunedì, settembre 04, 2006

Brakeless - Senza Freni


Sabato ho girato brakeless tutto il pomeriggio; fino a pochi giorni fà pensavo che girare senza freni fosse da pazzi fulminati, anche perchè per la mia esperienza in MTB quello che serve veramente per fermarsi è il freno anteriore e sulla fissa si può frenare/bloccare solo dietro.
Avevo letto che la fissa và usata senza freni, che il vero fissato gira senza freni e mi parevano tutte str0nzate.
Premetto che attualmente giro "brakeless" su una fissa con entrambe i freni, ho semplicemente scelto di non usarli; in situazioni di emergenza, le leve sono sempre lì sul manubrio a cercare di salvarmi la pelle.

La sensazione è strana, il livello di attenzione è decisamente superiore, sono cosciente del fatto che non posso inchiodare e quindi guardo con occhio diverso le automobili e l'ambiente che mi circonda.
L'occhio guarda molti metri avanti e la mante cerca di intuire i possibili spostamenti di auto e pedoni, complice forse il periodo post-vacanziero mi sembra ci sia meno traffico e quello che c'è non mi impedisce di muovermi come voglio io.
Torino è una città quadrata se svolti per 4 volte nella stessa direzione ti ritrovi al punto di
partenza e il percorso più veloce non è sempre quello rettilineo, sei lento solo se ti fermi.
Ai semafori rallento con una leggera sgommata e cerco un passaggio tra le auto ferme, non voglio fermarmi, non voglio liberare il piede dai cinghietti e metterlo a terra, se non riesco a passare la mia velocità si riduce al minimo e mi fermo in surplace (o almeno ci provo) conquistando il mio spazio tra gli altri veicoli bloccati (cazz0 sono anch'io un veicolo contemplato dal codice della strada e ho diritto al mio spazio sull'asfalto).
Non c'è più "ferma e riparti" come con una ruota libera, una bici coi freni o un qualunque veicolo motorizzato, esiste solo un flusso continuo e ininterrotto, così come l'acqua di un ruscello non si ferma se incontra un sasso ma si limita a passargli intorno, così il fissato brakeless "nuota" nel traffico.
La mente è focalizzata solo sullo spostamento, non c'è spazio per pensare ad altre cose che non siano i pedali e le ruote; non ci sono le pause portate da frenate e stop per riflettere sulla giornata lavorativa, la ragazza, o la cena; rispetto alla vita quotidiana dove i pensieri si susseguono e si accavallano in un turbine folle è una piacevole liberazione.

Boh, è una sensazione un po' strana, forse la mia descrizione è troppo Zen-filosofica, alla fine è una semplice bicicletta su cui mi diverto a pedalare ... oppure no?

venerdì, settembre 01, 2006

Conversioni al risparmio


Sono felice perchè il sito stà riscuotendo un certo successo e qualcuno mi ha già chiesto informazioni sul come convertire una vecchia bici.
Il cuore pulsante e l'elemento fondamentale per una bici a ruota fissa è il mozzo posteriore con il relativo pignone che, tra l'altro, sono gli unici pezzi difficili da reperire.
Tutti gli altri componenti necessari sono gli stessi di una bici normale e avendone sotto mano una da convertire si possono tranquillamente tenere con minimi accorgimenti.

Le soluzioni per la ruota posteriore sono due: usare un mozzo o una ruota di vecchio tipo per cassetta filettata da avvitare oppure montare una ruota utilizzando un mozzo specifico da pista con le filettature opposte previsto per il montaggio di una ghiera di fissaggio.
Il primo è quello più economico, ma è necessario rispaziare il mozzo in modo da centrarlo tra i forcellini posteriori, disponendo di una ruota già montata è necessario ricampanarla, e avvitarci semplicemente sopra il pignone da pista.
L'operazione è descritta dettagliatamente qui:
http://www.fixedgeargallery.com/wheels/
http://www.63xc.com/dennb/redish.htm
Ruote di questo tipo si trovano facilmente (sono ancora in produzione per bici economiche) e costano 25-30 euro.

Il sistema funziona abbastanza bene, ma ha due problemi.
_ Per avere una buona linea di catena (Link) e necessario ricampanare la ruota, ovvero spostare il cerchio verso sinistra rispetto al mozzo (la ruota essendo costruita per montare una cassetta a più velocità non è centrata) operazione di per sè non difficile, ma neppure semplicissima, inoltre i raggi probabilmente non sono abbastanza lunghi sul lato dx per ottenere un lavoro perfetto.
_ Il mozzo al contrario di uno da pista ha solo una filettatura e non è previsto il montaggio di una ghiera di fissaggio su una apposita filettature contrapposta; tutto bene finchè si pedala, ma se si "contropedala" per frenare bruscamente è possibile che il pignone si sviti.
Per evitare questo inconveniente ci sono vari metodi (Pettenella, loctite, ghiera da movimento centrale), tutti validissimi, ma comunque meno sicuri di una ghiera dedicata su un mozzo da pista.

Utilizzando due ruote posteriori di questo tipo ho costruito le mie due bici fisse, anche se la prima monta ora delle splendide ruote a alto profilo con un mozzo anteriore Campagnolo "molto vintage" e un posteriore On-One da pista con ghiera di fissaggio.

mercoledì, agosto 30, 2006

Bici Gratis a Copenhagen


Allo scopo di disincentivare l'utilizzo dell'auto nel centro della città le bici sono disponibili gratuitamente per i cittadini e i turisti.
Per prendere la bici è sufficente inserire una moneta da 20 Corone Danesi (2 euro e 70 centesimi), come cauzione, sul manubrio e la bici è liberata dalla rastrelliera, esattamente come succede con i carrelli della spesa nei centri commerciali delle nostre città.
La bici si può riconsegnare in una qualunque delle più di 120 rastrelliere sparse per il centro cittadino.
Allo scopo di finanziare il programma le bici sono vivacemente colorate con i colori pubblicitari degli sponsor.

Per ridurre al massimo le spese di acquisto e manutenzione queste simpatiche biciclette sono ovviamente monomarcia e con il freno a contropedale.

lunedì, agosto 28, 2006

"Anche le Ragazze"



"Even the girls", tradotto in italiano: "Anche le ragazze", un interessante video-documentario su un paio di ragazze bike messengers a New York disponibile su YouTube e presentato al Bike Festival.

http://www.youtube.com/watch?v=Ukr5U5pM284

Apre il "Garage" di Aldone


Ieri 27/08/2006 ha aperto ufficialmente il "Garage" con la prima conversione di una bici non di mia proprietà.
Il "Garage" è la mia personale officina nel box sotto casa, per il momento è ancora un po' approssimativa e manca un sacco di roba, ma l'indispensabile per lavorare su una fissa c'è già; insieme a brugole e cacciaviti c'è un bel cavalletto, un centraruote, e un po' di attrezzatura base.
Gli indispensabili pignoni da pista, insieme a ghiere, pedali, catene, corone, attacchi, manubri e camere d'aria completano il "necessaire" per le conversioni e la creazione di bici "urbane".

Il mio primo "cliente", Riccardo ha portato a fissare la sua una bici da corsa, coi manettini del cambio sul telaio e i forcellini orientati a 45° .

Il "fissaggio" della bici è stato un po' spartano utilizzando una ruota posteriore con mozzo per cassetta avvitata che avevo ricampanato per la mia prima conversione.
Una volta tolto i cambi con relativi comandi, la corona piccola da 39 e spostato la 52 all'interno della guarnitura per migliorare la linea di catena è bastato montare la ruota a cassetta al posto di quella originale.
Un po' di prove con i pignoni per trovare un soddisfacente rapporto di 52-20 e una corretta tensione della catena nonostante i forcellini non orizzontali.
Il pignone è stato fissato col metodo "Pettenella" e per sicurezza ho montato anche la ghiera di un movimento centrale sulla filettatura come "controdado".
Il mio lavoro ha interessato soltanto la trasmissione; per quanto riguarda freni, leve e manubrio Riccardo vuole "giocare" da solo e fare un po' di prove.
Devo ammettere che non sono pienamente soddisfatto del risultato, mi piacerebbe poter creare
bici bellissime degne della Fixed Gear Gallery, ma questo è solo l'inizio; spero per il futuro di avere a disposizione dei mozzi da pista degni di questo nome.

Ringrazio pubblicamente Riccardo per essersi fidato di me e per aver scattato le foto durante la conversione.

Mi sembra doveroso segnalare che in "Garage" NON è e NON vuole essere un'attivita commerciale a scopo di lucro ma un semplice divertimento personale.

martedì, agosto 22, 2006

Codice della strada


Dal Codice della strada:
http://www.comune.torino.it/ambiente/bici/bici-cds.html

"Art. 68. Caratteristiche costruttive e funzionali e dispositivi di equipaggiamento dei velocipedi.
1. I velocipedi devono essere muniti di pneumatici, nonché:a) per la frenatura: di un dispositivo indipendente per ciascun asse che agisca in maniera pronta ed efficace sulle rispettive ruote;b) per le segnalazioni acustiche: di un campanello;c) per le segnalazioni visive: anteriormente di luci bianche o gialle, posteriormente di luci rosse e di catadiottri rossi; inoltre, sui pedali devono essere applicati catadiottri gialli ed analoghi dispositivi devono essere applicati sui lati.
2. I dispositivi di segnalazione di cui alla lettera c) del comma 1 devono essere presenti e funzionanti nelle ore e nei casi previsti dall'art. 152, comma 1.
...
6. Chiunque circola con un velocipede senza pneumatici o nel quale alcuno dei dispositivi di frenatura o di segnalazione acustica o visiva manchi o non sia conforme alle disposizioni stabilite nel presente articolo e nell'articolo 69, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 19,95 a euro 81,90.
..."

Questo implica che una bicicletta per girare in strada DEVE essere equipaggiata di 2 freni, di un campanello, di rifrangenti su tutta la bici e di luci nelle ore notturne.

Mi segnala "Halvermann", che si definisce un "Rotafissaro romano tranquillo", secondo il "Regolamento di attuazione", art.223 "Dispositivi di frenatura e di segnalazione acustica dei velocipedi" al comma 1 è scritto: "I dispositivi indipendenti di frenatura, l'uno sulla ruota anteriore e l'altro su quella posteriore, possono agire sia sulla ruota (pneumatico o cerchione) sia sul mozzo, sia, in genere, *sugli organi di trasmissione* (nota bene "organi di trasmissione"); mentre il comma 2 recita: Il comando del freno può essere tanto a mano quanto a pedale (nota bene il..."a pedale").

Da questi 2 commi si intuisce che il freno a pedale e quindi il sistema di ruota fissa usato come freno è legalmente accettato come freno posteriore.

Tutti quanti sappiamo che praticamente nessuna bici in circolazione ha tutti questi dispositivi, tantomeno una fissa da pista MA se troviamo un vigile con la luna storta ci può multare.
Ciclista avvisato ...

lunedì, agosto 21, 2006

Single Speed World Campionships


In questo blog non si parla spesso di bici fuoristrada, ma questa è un'occasione importante.
Nel weekend tra venerdì 18 e domenica 20 Agosto si sono svolti a Stoccolma, Svezia i campionati mondiali di Mountain Bike Single Speed.
http://www.sswc06.com/

Se pensate che l'ambiente agostico di MTB sia opprimente, fatevi due risate quardando questa camionata di foto dell'avvenimento.
Interessante la partecipazione di fissati "brakeless" e l'abbigliamento di alcuni riders belli fusi!!
http://happymtb.org/forum/read.php/1/493687

domenica, agosto 20, 2006

Skids - Sgommate


In una bici ruota fissa i pedali girano insieme alla ruota, bloccando il movimento dei pedali, si blocca anche la ruota, e la bicicletta si ferma, semplice, no?
In realtà non è così semplice; le ruote in movimento hanno una considerevole inerzia, se ci si limita a smettere di pedalare questa forza continua a far girare i pedali e di conseguenza le nostra gambe; è necessario opporre una certa forza per riuscire a bloccare la ruota.
Praticamente indispensabili i pedali con le gabbiette o gli automatici, con quelli a piattaforma o "flat" è praticamente impossibile poichè se si riesce a spingere con il piede che resta dietro NON si riesce a "tirare" con quello davanti.
Per avvicinarsi all'arte della sgommata conviene iniziare con un rapporto molto tranquillo e una velocità moderata.
Il trucco è mettere tutto il peso sul manubrio in modo da alleggerire la ruota posteriore.

Durante le manifestazioni di "fixed gear" negli U.S.A. ci sono gare di Skidding in cui vince chi riesce a fare la sgommata più lunga con le ruota bloccata.

Il problema è che per quanto divententi gli "skids" hanno effetti devastanti sulle gomme posteriori.

giovedì, agosto 10, 2006

Fai-da-te Messenger Bag



Volete una borsa da bike messenger, ma non volete limitarvi a comprarne una già fatta, volete qualcosa di veramente esclusivo, avete del tempo da perdere, siete appassionati di riciclaggio e fai-da-te??

Poter costruirvi da soli la VOSTRA sacca partendo da uno striscione pubblicitario e da queste "semplici" istruzioni:

http://eeio.blogspot.com/2004/12/recycled-banner-golden-mean-messenger.html

Test Borse da Messenger


Il simbolo del Bike Messenger è sicuramente la tipica e caratteristica borsa a tracolla; il vantaggio rispetto ad un più comodo e stabile zaino è la possibilità di accedere al contenuto senza dover togliere la borsa stessa dalla spalla.
In Italia reperire le borse è piuttosto difficile, si trovano solo le Timbuk2 a Milano; l'alternativa è la possibilità di acquisto in internet.
Per aiutare nella scelta della borsa "ideale" sullo splendito sito Fixed Gear Gallery hanno pubblicato un test di 10 tra le più diffuse borse da messenger.
http://www.fixedgeargallery.com/reviews/messengerbags/

giovedì, agosto 03, 2006

Per non farsi rubare la sella


Interessante metodo per non farsi rubare la sella dalla bici lucchettata.
Il lucchetto della pesante Kryptonite NY Chain chiude oltre agli anelli all'estremità della catena anche il telaietto della sella, rendendola impossible da rubare

Linea di Catena


su una bici monomarcia la linea di catena (LdC) DEVE essere perfetta, per LdC si intende la linea che fa la catena passando dalla corona al pignone, si considera perfetta quando questa è parallela rispetto all'asse del telaio.
Su una bici "con le marce" la linea non è mai parallela, ma sempre inclinata più o meno a seconda dei rapporti utlilizzati, la tensione del cambio posteriore impedisce che la catena "salti", da evitare sono solo i cosidetti "incroci" ovvero l'utilizzo di corona grande con pignone grande e corona piccola con pignone piccolo poichè alla rovinano tutta la trasmissione.
Su una Single speed e ancor di più su una fissa occorre particolare attenzione alla LdC.
Una LdC storta comporta una notevole usura dei componenti, una trasmissione rumorosa, attriti sulla pedalata e il rischio di caduta della catena stessa.
Su una fissa usata senza freni la caduta può comportare la totale impossibilità di frenare oppure nel malaugurato caso che la catena oltre a saltare decida di aggrovigliarsi tra pignone e movimento centrale il blocco immediato ed improvviso della ruota posteriore.
Per modificare una LdC storta si può operare sul gruppo guarnitura/corona o sul mozzo posteriore.
Utilizzando una guarnitura monocorona l'unica soluzione è cambiare il movimento centrale con uno della lunghezza adeguata, se invece si usano delle pedivelle da strada per doppia corona spostando la corona all'interno o all'esterno si può migliorare notevolmente la situazione.
Per il mozzo c'è poco da fare se è specifico da fissa e correttamente spaziato sul telaio, se invece si monta un pista da 120mm su un telaio da corsa da 130mm o si sceglie di modificare un vecchio mozzo a cassetta avvitata è possibile spaziare le estremita in modo da centrare la LdC con l'accortezza di campanare la ruota correttamente.

giovedì, luglio 20, 2006

Maxxis Hookworm


Prendete una copertura da BMX ideata per girare in rampa a skatepark, montatela sulla carcassa di una gomma da Downhill e otterrete la Maxxis Hookworm.
Questa gomma è imponente, larga 2.5" la più grossa slick in commercio e comunque una delle più grosse 26", pesa la bellezza di 1250 gr, accoppiata alla camera da DH della Maxxis del peso di 430 gr significa avere quasi 3 chili e mezzo di gomme!
Una ruota così montata è quasi inforabile rimanendo monto scorrevole se gonfiata ad alte pressioni.La scolpitura leggera e presente anche sui fianchi rendendo la tenuta elevatissima anche in curva con la bici molto inclinata.
La Hookworm e nata per lo street e il freeride urbano, ovvero salti e ogni sorta di maltrattamenti; trattatela male e il "vermone" non vi tradirà.

E' quindi la gomme ideale per girare in città?? NO!
No perchè pesa veramente troppo per un utilizzo prettamente pedalatorio; no perchè richiede dei cerchi larghi da Freeride e delle camere grosse, no perchè richiede telaio con passaggi ruota enormi, no perchè e durissima da montare e smontare, no perchè è semplicemente "eccessiva".

La Hookworm è un pneumatico molto specifico nato per un impiego molto particolare, lo "street", fuori da questo contesto purtroppo denuncia notevoli carenze

mercoledì, luglio 19, 2006

Rubare una bici a New York



Questi ragazzi hanno fatto un video rubando la loro bici a New York in pieno giorno senza che nessuno intervenisse per fermarli
Nell'ultimo furto un furgone della polizia passa mentre il tipo sta prendendo a martellate il lucchetto e lo rimprovera perchè è sulla strada intimandogli di spostarsi sul marciapiede!!
Poi passa uno su uno scooter che da consigli su come rompere più rapidamente il lucchetto!!

INCREDIBILE !!

giovedì, luglio 13, 2006

Il "metodo Joker"


Tensionare correttamente la catena su un telaio con i forcellini orizzontali è un bel problema.
Anche una volta trovato il "rapporto magico" con cui la lunghezza della catena risulta perfetta, rimane il fatto che, pedalando, i perni delle maglie si usurano con il risultante "allungamento" della catena.

Il mio amico Joker (quello nella foto) che usa una Kona Scrab single speeddata per il dirt fa così:
"per la catena con i forcellini verticale io faccio cosi:mi procuro due catene,una nuova e una usata..
1) prendo la catena nuova e la accorcio finchè non è tirata come un violino
2) tolgo un tot di maglie e le sostituisco con maglie della catena usata, in questo modo la catena si allenta..quando è alla giusta tensione sei apposto!
3) ogni qualche mese la catena si sarà allentata e comincerà a saltare...a questo punto basta cambiare qualche maglia con maglie nuove...e la catena torna in tensione"

Un po' "grezzo" come sistema, ma funziona!!

lunedì, luglio 10, 2006

Test Lucchetti da Bici



Ecco un interessante test di alcuni lucchetti da bicicletta:

http://www.slate.com/id/2140083

L'autore del test ha provato ad rompere/aprire 9 lucchetti in commercio negli USA con semplici attrezzi facilmente reperibili in ferramenta quali: martello, piede di porco, tronchesi e seghetto.
I risultati sono inquietanti, i lucchetti e cavo intrecciato seppur di ottima qualità (prezzo negli USA di 40$!) sono stati tagliati con incredibile facilità.
Alcuni lucchetti a U economici (30$) sono stati aperti facendo leva con il piede di porco in tempi inferiori al minuto altri hanno resistito meglio.
Le catene "pesanti" (prezzo 80-90$) così come i lucchetti a U più cari (70-90$) hanno resistito bene agli attacchi offrendo ottima protezione; chiaramente è possibile tagliare anche questi, ma sono necessari utensili a motore professionali.

Risultato: non tutti i lucchetti sono uguali e molti di quelli economici, disponendo di semplici tronchesi, si possono aprire così facimente da non rappresentare un effettivo ostacolo al furto.
Da una analisi che stò personalmente effettuando risulta che la maggior parte delle bici rubate era legata con lucchetti a cavo intrecciato tagliati con incredibile rapidità dei ladri di biciclette.

Gomme Grasse


Volendo usare una MTB con ruote da 26" in città decisamente utile è sostituire le coperture tassellate da fuoristrata con altre liscie o "slick".
Le gomme slick più piccole disponibili hanno larghezza di 1", in pratica la stessa delle bici da corsa e si può salire facilemnte di dimensione fino a 1.5"-1.6".
Queste ruote sono nate per essere leggere e veloci, la larghezza ridotta permette un basso attrito con la strada e quindi un'ottima scorrevolezza.
Come le gommine delle bici da corsa hanno il grosso problema di essere molto sensibili all'asfalto sconnesso, alle buche e a tutte quelle simpatiche cosette che si trovano in città quali rotaie, tombini, gradini, etc.
Le gommine sono gonfiate con un piccolo volume d'aria e non ammortizzano assolutamente le asperità rendendo lo spostamente molto scomodo, una bassa quantità di aria rende più facile "pizzicare" le camere; non il massimo quindi per il ciclista urbano.
Esistono per fortuna delle gomme di grosse dimensioni (da 2.35" a 2.5") derivate dalla BMX e nate per lo "street" con la mountain bike.
Queste gomme devono essere in grado di sopportare tutti i maltrattamenti causati da salti, drop e tricks vari in ambiente urbano e sono quindi decisamente confortevoli anche per un utilizzo più "tranquillo".
Le gomme sono normalmente piuttosto pesanti, dotate di protezione antiforatura e dai fianchi molto spessi per non "pizzicare".
Vivamente consigliate le camere da freeride e downhill poiche le normali camere da MTB economiche vanno bene per gomme di dimensioni fino a 2.1"-2.2" e se usate con alte pressioni su questi pneumatici possono scoppiare.
Tra le coperture da street ricordiamo le Maxxis Hookworm, la Shwalbe Big Apple, le Nokian XXX e le Geax Tattoo.
Prossimamente le prove delle Hookworm e delle Big Apple.

venerdì, luglio 07, 2006

Nella mia borsa da bike messenger



Ci stanno giuste giuste 2 confezioni da 1.6 Kg di latte in polvere per il piccolo Giacomo!!

La borsa è un Timbuk2 Large (http://www.timbuk2.com/)

Conversione da MTB a Fissa Parte 4


La configurazione definitiva ... forse.
Dopo qualche uscita in mezzo al traffico ho scoperto vantaggi e svantaggi del manubrio da pista. Il vantaggio principale è la dimensione ridotta (38 cm) che ti permette di zigzagare tranquillamente tra le auto e la posizione estremamente aggressiva che costringe ad avere sulla bici, ma la piega bassa è essolutamente scomoda ed inutilizzabile (almeno su questa bici) in città.
Ho provato quindi un manubrio a "corna di bue" ottenuto segando un vecchio manubrio da corsa, semplicemente perfetto, almeno per me.
Le ruote, come già detto non erano all'altezza, volendo mantenere al posteriore una copertura da 1.5" volevo mettere qualcosa di grosso davanti che potesse "ammortizzare" buche e tombini.
Mi sono ricordato che il buon Piè aveva una coppia di Shwalbe Big Apple 2.35" sulla bici da dirt che ora giacevano inutilizzate nella sua cantina dal momento che ora gira solo in BMX.
Le gomme sono enormi e necessitano di una camera grossa da DH, alla fine il peso gomma + camera supera il chilogrammo, non è sicuramente la soluzione migliore per la pista MA in città sono una meraviglia; ti permettono di passare senza problemi su buche, tombini, rotaie, qualunque cosa anche grazie allo strato di Kevlar antiforatura.
Dietro rimane la gomma più stretta per rendere un po' più agile la bici.

Questo è il mio ibrido cittadino, è una bici con soluzioni molto particolari un cocktail costruito con pezzi un po' presi a caso, un po' salvati dall'oblio della polvere e un po' scelti con cura maniacale, la bici non somiglia a nessun'altra bici, è unica ... E' LA MIA BICI!!

mercoledì, luglio 05, 2006

Conversione da MTB a Fissa Parte 3

La bici è finalmente fissata e funzionante, ma per diventare un destriero da città ci vogliono ancora alcune modifiche.
Per primo il manubrio; quello originale è decisamente bruttino nonchè troppo largo per girare nel traffico, i bike messengers usano i manubri da pista, nudi, senza nastro, un po' estremi ma decisamente belli.
Dalla polvere del solito negozio vien fuori un manubrio Cinelli, un po' rigato, chissenefrega ... ma il freno? Le leve la MTB son troppo piccole per essere montate sui manubri da corsa, le leve da strada scomode, la soluzione è una leva da ciclocross accoppiata al freno cantilever originale.
Attacco Cinelli Alter su adattatore per serie sterzo filettata e per il manubrio siamo a posto.

Secondo problema: le gomme, ancora tassellate da MTB, da sostituire al più presto con delle slick più adatte all'uso urbano.
Torino è una città piena di strade lastricate, binari del tram, tombini e asfalto orribile, l'idea di montare delle minuscole gommine da 1" non mi entusiasmava alla follia.
Ho provato a montare una 1.5" slick al posteriore mantenendo la 1.9" semitassellata davanti per scoprire subito che la 1.5" può infilarsi nelle rotaie, meglio cercare qualcosa di un po' grosso per il futuro.

Ho anche montato il lucchetto a U direttamente sul telaio, personalmente lo trovo molto comodo così non devo armeggiare con la borsa ogni volta che lego la bici.

Bunnyhop 180° su Fissa!














Bunnyhop, bunnyhop 180° e "semplici impennate" rigorosamente su bici da pista "brakeless" in un nuovo video amatoriale pescato su YouTube

http://www.youtube.com/watch?v=LniI3Xp8sQE

martedì, luglio 04, 2006

Conversione da MTB a Fissa Parte 2

OK, la parte facile di eliminazione è finita, ora iniziamo a lavorare sul serio.
Cuore della conversione al "fisso" è il mozzo posteriore, la soluzione migliore sarebbe comprare un mozzo dedicato con ghiera di fissaggio, ma era mia intenzione, almeno in questa fase, limitare le spese al minimo indispensabile.
Mi sono quindi procurato praticamente a costo zero una ruota posteriore per cassetta avvitata, la filettatura è la stessa dei pignoni da pista, è solo necessario ricentrare (ricampanare) la ruota dal momento che il mozzo si trova troppo a sinistra.
Ho anche rimediato, cercando tra la polvere di un vecchio negozio di bici, delle pedivelle da strada "molto vintage" Campagnolo da 170mm, una corona da 44 denti, 2 pignoni da pista da 15 e 16 denti e una catena da 1/8".
Il telaio della Kona ha i forcellini semi verticali inclinati di circa 60°, questo permette poco più di 1 cm per tensionare correttamente la catena anche se non concede l'utilizzo di qualunque rapporto a meno di non utilizzare una mezza maglia.
Dopo alcune prove, il rapporto 44-15 funziona perfettamente, e la catena è perfettamente tensionata ed allineata; il cuore della mia "nuova" Kona a ruota fissa è finito.
Per il momento manubrio, attacco, freni rimangono originali, le gomme sono delle vecchie semislick abbandonate in cantina e i pedali sono da BMX economici presi da un'altra bici.

Conversione da MTB a Fissa Parte 1

Questa è la mia Kona Cinder Cone del lontano 1992 quando le Mountain Bikes avevano telai in acciaio, forcelle rigide, freni cantilever e avveniristici cambi a 21 velocità.
Col tempo le parti si sono usurate, e dopo anni di utilizzo di buono è rimasto poco.
Cassetta pignoni, corone e catena da buttare, così come cavi, guaine e gomme; cambi anteriore e posteriore messi solo un po' meglio ma comunque da sostituire per riuscire ad ottenere un corretto funzionamento.
Volendola upgradare per riportarla in vita come bici da montagna non conviene, cambiare TUTTI i componenti usurati montando magari una forcella ammortizzata e un cambio a 27 vel. significa a spendere diverse centinaia di euro; molto meglio comprare una MTB nuova, decisamente più semplice ed economico.
La soluzione migliore è gettare nel cestino tutto quello che non funziona più e trasformarla in una spettacolosa bici da città.Iniziamo a togliere tutto quello che non funziona più e vediamo cosa rimane.
Rimane: telaio, forcella, serie sterzo, movimento centrale, ruota anteriore (un po' conciata, ma può ancora fare il suo mestiere) e i freni.
La ruota post è stata cestinata perchè il mozzo a 7 vel Suntour è talmente vecchio e fuori standard che non si riesce a salvare in nessun modo.I freni sarebbe meglio comunque sostituirli con dei moderni V-brakes, ma i cantilever hanno il vantaggio di funzionare con le leve per le Bici Da Corsa e da Ciclocross (e quindi permettere il montaggio dei relativi manubri di diametro maggiore rispetto a di quelli da MTB).

... seguito e montaggio dei componenti "fissi" nella prossima puntata.

Mettete colore nelle vostre bici

Ecco la gamma di colori disponibile per i cerchi Velocity deep V, i cerchi ad alto profilo made in Australia che fanno impazzire i "fissati" statiunitensi .
I colori: nero, oro, argento e "cioccolato" sono disponibili anodizzati, mentre: arancione, rosso, viola, blu elettrico, verde, giallo e rosa sono verniciati.
Da notare che i cerchi sono privi di pista frenante e quindi particolarmente indicati per essere utilizzati su bici da pista senza freni.
L'utilizzo dei freni oltre a non essere impeccabile rovinerebbe a lungo andare il colore.
Per ulteriori informazioni: http://www.velocityusa.com/

lunedì, luglio 03, 2006

Kona ?

Kona, come molti altri, si butta nel mercato delle bici monomarcia per uso urbano.
Ormai tutti iniziano a produtte bici fisse, spesso mascherate singlespeed dai nomi alternativi, rigorosamente con 2 freni e la freewheel, per evitare problemi legali, belline anche se anonime è un po' tutte uguali.

Nulla di male, ma ... in Italia, nelle patria delle bici da pista e da corsa, dobbiamo proprio ridurci a comperare marchi stranieri di mountainbike, lasciando completamente cadere nel dimenticatoio marchi storici che ci invidiano all'estero??