venerdì, febbraio 25, 2011

Voglio una lurida


Perchè un po' mi sono rotto di tutte queste bellissime fisse tutte colorate, tutte NJS, tutte Campagnolo, coi componenti lucidati a specchio.
Voglio bici luride, con la vernice scrostata, coi componenti spaiati, salvati dal pattume.
Delle bici da usare in strada senza riguardo, non dei pezzi di arredamento trendy- urban-fashion-moltodidesign da tenere in salotto.

martedì, febbraio 22, 2011

To Shot Race report


La gara è stata divertente, una sesantina di partecipanti, pochi rispetto ai più di 100 della scorsa edizione, ma comunque abbastanza per una gara bella divertente.
Due ore per fare 10 checkpoint che davano un diverso punteggio a seconda della loro distanza dal centro di Torino, non era necessario farli tutti, ma si doveva pianificare bene il giro per ottenere più punti possibile senza sforare fuori tempo massimo.
Come sempre perdere qualche minuto in più a studiare con calma la cartina ha
pagato.
Questa edizione mi sono limitato a fare un semplice checkpoint, che poi qualcuno li dovrà ben fare, un'esperienza nuova, che un po' mi mancava.
Primo assoluto Enry, unico concorrente che è riuscito a fare tutti i check, chiaramente il ciclista da battere quando si corre a Torino; bellissima la descrizione della gara sul suo blog: http://gearsareforlosers.blogspot.com/2011/02/torino-shot-race-report.html
La classifica sul blog 10cento:

mercoledì, febbraio 16, 2011

Converse


Oggi passo davanto ad un negozio Footlocker e vedo in vetrina un bel cartonato con un tipo che tricka in fissa; è la pubblicità della Converse Star Player OVS in esclusiva per la catena di negozi.
Non è la prima scarpa da ginnastica con un occhio alla fissa, le hanno già fatte Vans e DVS, ma la cosa è sempre stata considerata come un prodotto di nicchia per appassionati di bici, tanto è vero che nei negozi io personalmente non le ho mai viste, ma questa volta è per il grande pubblico, centinaia di Footlocker in tutta Europa hanno in vetrina questa scarpa e la foto della ESB di 14 Bike Co.
Queste scarpe le compreranno, almeno in Italia, al 99.9% dei tizi che in bici non ci vanno neppure e nonostante questo tutta la campagna marketing punta sui tricks in fissa.
Almeno il video è bellino:

lunedì, febbraio 14, 2011

Scarpe DZR GMT-8


La prima cosa che mi ha colpito è che esteticamente le GMT-8 potrebbero tranquillamente stare nello scaffale di uno skate shop insieme alle Vans Old Skool, Converse All Stars e a tutte le altre, e nessuno capirebbe che sono da bici e non delle normali sneakers.
La suola è morbida e comoda, camminando con qualunque altra scarpa SPD compatibile, anche le meno racers e più comode da trekking, la sensazione è veramente pessima, suola rigida di gomma dura con rumore metallico ogni volta che la tacchetta esposta tocca terra; in queste condizioni camminare per più di una decina di metri è veramente una merda e in più si rischia di rovinare tacchetta e pavimento.
Le DZR invece hanno una bella suola vulcanizzata color biscotto stile waffle della Vans; abbastanza rigida nella parte anteriore e più flessibile sul tallone.
Per montare le tacchette bisogna tagliare via la parte della suola sagomata, mi chiedo perchè non sia già eliminata in fabbrica, ma comunque si tratta di un lavoro di un paio di minuti con la lama giusta.
Le tacchetta dei Time Atac sono completamente inglobate nella suola e camminando non toccano il suolo, non fanno rumore e non si rovinano, la mia preoccupazione è che poste così all'interno della sede, fossero difficili da agganciare al pedale, ma nella realtà non è così, la difficoltà se c'è, è veramente minima.
I lacci sono un po' troppo lunghi e rischiano di incastrarsi tra catena e corona, meglio infilarli sotto al piccolo elastico a metà dell'allacciatura.
Pedalando le DZR rispondono molto bene, la pedalata è potente, certamente un po' flettono (non sono delle scarpe da corsa con rigidissima suola in carbonio), ma meno della classica accoppiata calzatura da ginnastica e pedali standard, si agganciano agli automatici più rapidamente che infilare i piedi in straps o gabbiette, ma soprattutto, e ripeto soprattutto, tolto il sedere dalla sella e parcheggiata la bici ci si dimentica di avere le tacchette sotto ai piedi, tanto da riuscire a fare senza difficoltà anche un paio di piani di scale di corsa.
Questa è la terza volta che metto i pedali automatici sulla mia fissa, la prima li ho tolti perchè ero preso coi tricks, la seconda perchè le scarpe che usavo erano troppo scomode per camminare, ora con le DZR non vedo alcun motivo per cui dovrei tornare alle gabbiette.
Le DZR GMT-8 costano 85 euro, tutto calcolato sono veramente economiche; le trovate dal distributore italiano Maximiglio: http://www.maximiglio.com/

domenica, febbraio 13, 2011

Da questa a questa

Visto su MTB- forum.
Ho una vecchia bici che vorrei modificare, questa:

come faccio a trasformarla in una bici più moderna e alla moda come questa?
Beh, non è difficile; basta cambiare: guarnitura e relativo movimento, pignone, catena, freni, leve, sella, reggisella, attacco manubrio, manubrio, nastro, pedali con gabbiette, copertoni ... apprezzo la scelta della seconda foto, almeno le ruote sono a profilo basso e almeno in teoria si può evitare di cambiarle ... per il resto praticamente c'è da cambiare TUTTO, telaio compreso perchè tra un telaio da passeggio e uno da pista c'è una bella differenza.
Si può fare? si
Ne vale la pena? dipende, bisogna calcolare che la spesa NON sarà bassa e il risultato NON sarà la bici della seconda foto
Un consiglio, prima di partire a comprare roba, iniziate a smontare il ferro che avete, se sorgono dei dubbi e casini sul come si tolgono i pezzi, difficilmente l'opera di rimontaggio sarà semplice e veloce; perchè smontare e montare una bici non è difficilissimo, ma neppure elementare.

mercoledì, febbraio 09, 2011

Torino Zona 30


Ultimamente a Torino si fa un gran parlare di zone 30, in pratica si tratta di prendere delle aree della citta e imporre un limite di velocità massimo agli autoveicoli di 30 Km all'ora, lo scopo è quello di rendere la zona più sicura e vivibile.
A Torino c'è attualmente una sola zona 30 sita all'interno della circoscrizione 2, nell'area compresa tra corso Sebastopoli, Via Guido Reni, Corso Siracusa e Corso Orbassano, si tratta di un'area piuttosto piccola di circa 25 isolati.
Per trasformarla in zona 30 sono stati spesi un bel po' di soldini, hanno tolto un paio di semafori, fatto una rotonda, messo qualche fiorellino, soprattutto creato dei "varchi" sui confini della zona (che non sono altro che semplici restringimenti della carreggiata).
Io vivo ai margini della nella zona 30, fino a qualche mese fa su un lato, ora che ho traslocato sull'altro e i miei genitori anche, per cui percorro la zona quasi quotidianamente e posso dire senza alcuno dubbio: "che non serve ad un emerito cazzo!".
Per come è fatta l'area interessata le auto già prima non avevano la possibilità di andare particolarmente veloci e, anche col nuovo limite, ma senza sistemi di controllo, l'idiota che viaggiava sopra i 50Km/h continua ad essere libero di farlo.
Il traffico non è diminuito, anzi, i varchi creano una maggiore attesa ai semafori perchè invece di esserci 2 auto affiancate ora ce ne sta una sola, i genitori che portavano i bimbi in auto fino alle scuole all'interno della zona continuano a farlo.
A parte i cartelli col limite di 30 Km/h non c'è alcuna barriera o disincentivo all'utilizzo dell'auto.
La bici è incentivata in zona ormai da diversi anni, molto prima delle zona 30 con qualche stretta ciclabile dipinta alla meno peggio utilizzando parte del marciapiede, col risultano che i pedoni ci camminano tranquillamente sopra, ma la rete è talmente ridotta da non permette neppure l'attraversamento completo della zona, che poi, io dico se c'è veramente il limite e le auto vanno piano le ciclabili SI TOLGONO e si permette finalmente di usare la bici in strada che è il suo posto.
Come troppo spesso succede in questo paese (con la "p" minuscola) un'idea di per se ottima, viene applicata in modo tale che alla fine il risultato è prossimo allo zero.

venerdì, febbraio 04, 2011

TOrino Shot Race


Ritrovo ore 14 Parco della Colletta, ci si vede là.

giovedì, febbraio 03, 2011

Qualche consiglio per le alleycat


Un'alleycat si corre principalmente per divertirsi, ma non bisogna dimenticarsi che non è un'allegra scampagnata, bisogna spingere sui pedali e tanto e, come per ogni competizione sportiva, ci sono alcune cose da non sottovalutare.
Tanto per incominciare in una alleycat, qualunque sia la formula, c'è un manifest, ovvero un foglio con segnati i checkpoints da raggiungere, che vi dovete portare appresso tutta la gara, far timbrare, firmare, a volte dovete prendere appunti, scrivere delle cose, in ogni caso è un semplice foglio di carta che dovete portare all'arrivo, pena la squalifica e dovete tirare fuori più volte durante la gara.
Pensate ad un posto COMODO dove metterlo: dove sia comodo da prendere, sia protetto, non si rovini troppo e non lo perdiate ... e portatevi dietro anche una biro.
Di solito c'è sempre qualcuno che perde il manifest, magari ha anche corso bene, ma purtroppo la gara non può essere considerata valida, un'alleycat è la simulazione del lavoro di un corriere in bicicletta, pensate che a qualcuno interessi se il corriere arriva in tempi brevissimi a consegnare dal cliente, ma perde i pacchi durante il tragitto??
Secondo: se quelli che corrono veramente in bici si vestono in un certo modo un motivo ci sarà.
Sicuramente fa più figo girare in jeans, felpa e berrettino baseball e, finchè si usa la bici per brevi spostamenti senza fretta, non è certo il caso di mettersi dei vestiti "da ciclista", ma un'alleycat non è cazzeggiare in bici, si pedala a tutta, per almeno un paio d'ore (a volte molto di più) senza sosta, si suda, a volte fa un freddo cane, altre un caldo infernale; dei vestiti adatti, traspiranti, comodi e aderenti possono aiutare non poco.
Specie se vi portate dietro borse o zaini e vi pezzate la schiena una maglietta asciutta da mettersi dopo l'arrivo vi può salvare da un bel raffreddore.
In ultimo: mangiate, anche senza impazzire con gel e barrette, mangiare qualcosa prima della partenza, anche un semplice trancio di pizza, e bevete, no, non la birretta, per quella c'è tempo DOPO la gara, non prima; che a volte gli organizzatori sono particolarmente sadici, la gara è lunga e dopo 3 ore di pedalata, mollare per fame è brutto.

martedì, febbraio 01, 2011

Conversioni 2

Io ogni tanto mi chiedo cosa passa nella testa delle persone quando fanno una conversione.
Una conversione, per come la intendo io è costruire una fissa partendo da una bici/telaio di recupero, se è di recupero, di solito non è un pezzo eccezionale, è un mezzo catorcio, oppure vecchiotto, che non serve più a molto, quindi perchè non giocarci a fare una fissa?
Un po' al risparmio si intende, che non ha senso prendere un telaio che vale meno di 50 euro e spendere subito una cifra superiore al suo valore per farlo riverniciare.Meglio tenerlo com'è, raccattando un po' di pezzi in giro, che importa se le ruote sono spaiate, anzi chi ha mai detto che devono essere uguali, d'altra parte la ruota anteriore su una bici fa un lavoro ben diverso dala posteriore, a me piacciono tantissimo le ruote diverse.
Non è perfetta, ancora meglio, si vede che "ci stai provando" che te la sei fatta da solo cercando i pezzi in giro, meglio tagliare una vecchia piega corsa per farne un manubrio crono e vedere se ti piace piuttosto che comprare a scatola chiusa un Nitto RB18 per poi scoprire che il bullhorn non fa per te, il nastro è meglio se poi lo metti, ma per i primi giri non è indispensabile, in compenso c'è gente che prima compra le manopole con le stelline e solo DOPO pensa a che telaio abbinarci.
Questa roba a me piace:


questo genere di aborti invece mi ga cagare, è un insulto alla bici, evidentemente c'è gente che pensa che basti mettere un paio di componenti coordinati in tinta per fare una bici bella:
immagini e spunti presi da fixedforum: