giovedì, aprile 26, 2007

Ortlieb Messenger Bag


Mentre tra i messenger nordamericano va per la maggiore la classica sacca a tracolla i corrieri europei preferiscono di gran lunga lo zaino Orlieb messenger; il motivo è molto semplice, questa sacca oltre che comoda e funzionale è assolutamente stagna e nei climi piovosi di città come Londra o Berlino preservare il prezioso carico dalle intemperie è una necessità primaria.

Innanzitutto l'Ortlieb non è un normale zaino da montagna, ma un prodotto concepito per essere usato principalmente in bicicletta; infatti mentre uno zaino da trekking deve rimanere molto alto sulla schiena questo è basso per permettere una comoda pedalata col busto piegato in avanti.
Il volume interno dichiarato è di 30 litri, apparentemente non elevatissimo, ma aprendo lo zaino si ha la evidente sensazione di poterci infilare qualunque cosa ... è semplicemente immenso!
Caricato in abbondanza lo zaino è molto comodo, gli spallacci correttamente imbottiti e la cintura ventrale distribuiscono correttamente il peso evitamdo ogni movimento della borsa e lo schienale rigido protegge da eventuali oggetti appuntiti o rigidi all'interno; ulteriore vantaggio per trasporti "estremi" lo zaino può essere lasciato completamente aperto senza timore di perderne il contenuto.
Personalmente avevo bisogno di una borsa per fare commissioni in bici che prevedessero trasporti un po' pesanti e voluminosi per cui la mia Timbuk2 si era vivelata troppo piccola e scomoda, l'Ortlieb messenger risolve perfettamente questa mia necessità.
L'ortlieb Messenger ha solo 2 problemi peraltro facilmente risolvibili, il primo è la mancanza di tasche interne che si possono comunque comprare come accessori (sono presenti solo degli elastici per fissare le buste portadocumenti), e le sue dimensioni forse eccessive per un utilizzo quotidiano per cui è decisamente più indicato il fratellino più piccolo che si chiama Velocity ... mmm, questo nome mi ricorda qualcosa :-).

Per info l'importatore italiano Ortlieb è: http://www.rideandbike.it

martedì, aprile 24, 2007

Semplicemente .. la fissa di Marco


Questa volta lascio parlare qualun altro: Marco, autore di questa nuova bici fissa torinese.
"Semplicemente .. meraviglioso!! Vagare in fissa per la città.. ;-)
Ne avevo il sentore, ma quando l'ho provato, l'esperienza è stata superiore alle aspettative!!!
Eh, sì ho terminato in linea di massima la mia prima vintage fissa urbana!
Il telaio, come puoi notare anche dalla forcella allungata, è un tipico R per freni a bacchetta (marchio PRINA, di Asti).. limato di tutti gli orpelli superflui.
Ha il vantaggio dei forcellini orizzontali, su cui ho preferito montare anche i tendicatena, per ottimizzare le regolazioni.
Il rapporto, come ti dicevo è un 44-16.. il pignone è senza ghiera e per ora non mi ha dato problemi. La vernice è antifurto.. ;-)
Che ne dici?
Non è un mezzo da pista, ma è estremamente comodo per la città.. in più ci aggiungerei il fatto che non mi è costata quasi nulla! L'unico vezzo che mi son concesso è quella maniglia in alluminio per portarmela in casa.
Al di là di tutto, quel che conta per me è essermi divertito ad assemblarla e continuare a divertirmi portandomela in giro!
Buona giornata
Marco"
Bravo Marco!!

lunedì, aprile 23, 2007

Prime considerazioni sui furti di bici


Alcune considerazioni sui luoghi e gli orari dei furti di biciclette dalle informazioni che ho fino ad ora raccolto.

Innanzitutto bisogna sfatare il mito sulla presunta sicurezza dei luoghi "trafficati" e pieni di gente, una bici parcheggiata in pieno centro il sabato pomeriggio non è più sicura di una parcheggiata di notte.
Purtroppo a nessuno frega niente se vi rubano la bici; se un malintenzionato cerca di rubarne una in pieno giorno sappiate che, salvo rarissime eccezioni, NESSUNO interverrà per fermarlo; anzi la folla potrà inconsapevolmente fornire una utile cortina fumogena per coprire ogni tipo di atteggiamento sospetto.
In ultimo, se c'è molta gente probabilmente ci saranno anche molte biciclette e quindi il ladro avrà una vasta scelta e potrà sicuramente trovare qualcosa di facile ed interessante da prelevare.

Molte bici vengono anche rubate di giorno fuori dal posto di lavoro, spesso il proprietario è tranquillo perchè può controllare il proprio mezzo dalle finestre dell'ufficio.
In questa condizione il ladro ha tutto il tempo di "puntare" la bici e tornare con calma con gli attrezzi più consoni al tipo di lucchetto, ben sapendo che per alcune ore nessuno la toglierà da dove si trova e anche se il proprietario vedesse il furto non avrebbe il tempo di precipitarsi fuori per impedirlo.

Come difenderci?
Oltre ad un lucchetto degno di questo nome, nel primo caso fare in modo che le altre bici presenti siano più appetibili e facilmente rubabili della nostra; nel secondo, l'unica possibilità è cercare di portare la bici in un luogo più sicuro come un cortile interno o addirittura scegliere una bella bici pieghevole da portare direttamente in ufficio.

venerdì, aprile 20, 2007

Bike messengers


Se in questo blog parlo di bike messengers non è solo perchè fa figo, ma perchè il corriere è una persona che con la bicicletta ci vive; pedalando guadagna i soldi per pagarsi il vitto e l'alloggio.
E' fondamentale che disponga di una bici estremamente veloce perchè più consegne riesce a fare in un giorno e più soldi porta a casa, una bici che deve funzionare sempre, in ogni condizione climatica, tutto l'anno.Il bike messenger non è ricco di suo e di certo non lo diventerà consegnando pacchi, quindi non può permettersi di spendere cifre elevate per il mezzo di lavoro. I messengers in tutto il mondo utilizzano bici di ogni tipo, ma se la bici da corsa convertita a ruota fissa è una delle più diffuse un motivo ci sarà.
Anche gli accessori sono fondamentali: il primo di tutti la sacca che deve essere comoda, stagna, ma soprattutto grossa, enorme, gigantesca è meglio; il corriere trasporta dei valori anche se non sono soldi o gioielli sono documenti importanti che devono essere protetti nel migliore dei modi.
Indispensabile è anche il lucchetto a prova di ladro perchè la perdita della bici è un evento drammatico poichè comporta l'impossibilità di portare a casa lo stipendio.

Ogni ciclista urbano ha da imparare dai bike messengers.

martedì, aprile 17, 2007

A far la spesa in bici



Domenica siamo andati a far la spesa in bici perchè ogni tanto si può anche decidere di vivere senza auto.
Due bici, 2 lucchetti e la nuova borsa da messenger della Ortlieb da caricare di roba.
Missione compiuta con successo.

Impressioni:
Sono contento di aver comprato per la mogliettina una bici con le ruote grosse e non una graziellina con le 20" con cui sarebbe stato più difficile gestire buche e scalini.
Per legare con sicurezza 2 bici sarebbe utile un bel catenone lungo e non due lucchettini corti.
Lo zainone della Ortlieb è uno spettacolo, caricato con 7 chili di spesa è molto, ma molto, più comodo di una borsa a tracolla o uno zaino non specifico da bici (secondo me si può portare agevolmente fino a 10Kg)

sabato, aprile 14, 2007

Bici rubata


Questa era la bici di Michele (cliccate sula foto per vederla ingrandita).
E' stata rubata giovedì 12 aprile in strada in zona San Salvario a Torino, se la vedete in giro o cercano di vendervela avvisate le autorità competenti.
Grazie.

venerdì, aprile 13, 2007

Maledetti ladri di biciclette


Hanno rubato la bici di Michele a Torino, in pieno giorno, a San Salvario, indubbiamente non una delle migliori zone della città, ma se lavorà lì non è certo colpa sua.
Urge iniziare un discorso serio sui furti dal momento che è inutile scrivere su quale sia la bici migliore per la città se poi questa e destinata ad una vita molto breve.
I furti ci sono e ci saranno sempre, le biciclette non ha targa o numero di telaio (su quelle serie c'è ma nessuno lo guarda), agli occhi dei più sono tutte uguali, si smontano e si rimontano facilmente il che significa che si può rubare il telaio da una parte, le ruote dall'altra, riassemblare il tutto con comodo e avere come per magia una bici "pulita".
I lucchetti molto spesso sono dei semplici cavetti da 5 euro presi al supermercato che si tranciano con delle banali tronchesine, e le tecniche per il "lucchettagio" sono per lo più approssimative se non addirittura ridicole.
L'oggetto del furto e poi sono facilmente rivendibile a cifre intorno ai 20-30 euro senza problemi a studenti e extracomunitari o persone che semplicemente non voglione spendere di più "perchè poi le rubano".

Una richiesta: se vi hanno rubato la bici e avete voglia di analizzare com'è andata (tipo di lucchetto, orario, zona, etc), scrivetemi le informazioni potranno essere utili per tutti gli altri.

martedì, aprile 10, 2007

Pubblicità Nike


Cartellone pubblicitario della Nike a Tokio, Giappone.

Nella foto un bel gruppetto di fissati brakeless con la scritta in giapponese che recita "Niente freni, niente problemi" seguito dal classico "Just do it" in lingua inglese.

venerdì, aprile 06, 2007

Test zaini da messenger


Sul mitico sito Fixed Gear Gallery è iniziato il test comparativo di un buon numero di zaini da bike messenger, come era già stato fatto con le borse a tracolla tempo fà; presenti attualmente ad ora solo il classico Timbuk2 e il tedesco Ortlieb, ma molto altri saranno recensiti.
Proprio quest'ultimo, che si differenzia non poco dai prodotti americani, ha avuto ottimi commenti e diventerà a breve il mio personale zainetto, seguirà una bella prova tracolla Timbuk2 vs. zaino Ortlieb!

giovedì, aprile 05, 2007

Buon Compleanno!!


A quanto pare oggi la bicicletta compie 190 anni.
Le date sono un po' discordanti; esistevano già da tempo macchine in legno cavalcabili e dotate di 2 ruote ma il progetto della "prima bicicletta" risale al 5 aprile 1817 ed è opera del barone Karl von Drais, un impiegato statale del Gran Ducato di Baden in Germania.
Karl Drais inventò la sua Laufmachine (macchina da corsa) nel 1817 che fu chiamata dalla stampa draisine (o anche draisienne, in Italia draisina) e più tardi velocipede. L'innovazione di questo modello rispetto alle realizzazioni precedenti è l'introduzione del sistema di sterzo tramite il manubrio.
Bici in legno, manubrio, sella, senza pedali ... praticamente una Likeabike (http://www.likeabike.it/)

Per ulteriori informazioni sulla storia della bicicletta: http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_bicicletta

mercoledì, aprile 04, 2007

Mozzo OnOne


Trovare dei mozzi da pista non è facile, per la mia Bottecchia più di un anno fà, non trovando valide alternative, ho deciso di ordinare in mozzo OnOne flip flop direttamente in Inghilterra.
OnOne è una piccola ditta inglese specializzata in MTB rigide in acciaio con una prevalenza di prodotti per il singlespeed e altri prodotti "di nicchia", la produzione e tutta taiwanese e la vendita avviene quasi esclusivamente in modo diretto sul loro sito.
Il mozzo ha battuta 135mm da MTB ed è quindi più largo dei classici 130mm di un telaio da corsa, poco male il carro di un telaio in acciaio è tranquillamente in grado di sopportare la flessione necessaria per allargarsi di 2.5mm per lato.
Il mozzo ha doppia filettatura da entrambe i lati e quindi può essere montato con 2 pignoni fissi con diverso numero di denti se l'escursione dei forcellini lo permette, in alternativa su uno o entrambe i lati può essere montata una ruota libera.
Il mozzo è chiaramente concepito per utilizzo offroad, pesa una tonnellata ed è assolutamente a prova di bomba, perfetto per un utilizzo in ogni clima e in condizione sporche, ma non è la soluzione migliore per una bici superleggera.

In definitiva ottimo se: volete convertire un telaio da MTB e volete un mozzo robusto.

lunedì, aprile 02, 2007

Perchè uso la fissa


Perchè sono un individuo moderno, svogliatamente ipertecnologico, estremamente stressato, con un lavoro che mi fa schifo, una moglie che amo, uno splendido bimbo di 13 mesi e assolutamente zero tempo da perdere.
Se devo spostarmi in città voglio, pretendo, esigo di metterci poco tempo, il minor tempo possibile, cazzo vorrei il teletrasporto, ma devo accontentarmi di quello che offre questo inizio di XXI secolo.
Inutile usare l'auto, troppo traffico, sarei sempre fermo e arrivato a destinazione non saprei dove parcheggiare, non posso usare la moto perchè non ce l'ho e comprarla sarebbe una spesa inutile, a piedi non se ne parla a meno che la distanza da percorrere non sia inferiore ai 3-4 isolati.
Ho deciso che mi sposto in bici.
Non una bici da corsa perchè non avrebbe senso, troppo fragile, troppo cara ed inutilmente complicata, non una city bike, sia essa moderna o d'epoca coi freni a bacchetta perchè troppo pesante e soprattutto lenta, così come una MTB di qualunque tipo, ottima in montagna ma inadatta in città.

Uso una fissa costruita su un telaio da corsa in acciaio perchè è, semplicemente, la soluzione migliore.