mercoledì, gennaio 16, 2013

Wintergoldspints Torino 19 gennaio


Avete la fissa che fa tanto figo da usare e mostrare all’ora dell’aperitivo?
Passate il tempo su fixedforum a discutere quale sia il rapporto ideale per girare veloci a Torino?
Volete vedere se siete veramente capaci a pedalare, ma pensate che un’alleycat per le vie della città sia un po’ troppo pericolosa?
I goldsprint sono l’occasione ideale per fare tutto questo.
Comodi, in centro, sabato sera, e prima c’è pure da passare da Skateboarding’s Finest per scroccare una birra, che volete di più?

lunedì, gennaio 14, 2013

Abbigliamento


Se si vuole veramente usare la bici tutti i giorni la scelta dell’abbigliamento è fondamentale.
Parto da questa mail (un po’ tagliata) di Matteo:
“ … da lunedì la mia società ha deciso di cambiare la mia sede di lavoro. Il tragitto che solitamente compio in bici da casa passerà da 4.5 km a oltre 11, forse 12. … Hai dei consigli particolari per quanto riguarda l'abbigliamento da darmi? Nello specifico, trovo che i jeans, che uso spesso, non siano proprio comodissimi per andare in bici … Fortunatamente nella mia azienda non si bada tanto al vestiario, soprattutto perchè non abbiamo a che fare con il pubblico … “
Matteo centra in pieno 2 questioni fondamentali.
La prima è la dipendenza dal numero di chilometri da percorrere, la seconda è il tipo di abbigliamento richiesto sul posto di lavoro.
Sotto i 5 km, a meno di condizioni climatiche particolarmente avverse, qualunque cosa ci si metta addosso va bene.
L’unica accortezza è portare una maglietta/camicia di ricambio per il resto anche i jeans (che non sono in generale la soluzione migliore per l’attività sportiva) vanno bene.
Sopra i 10 km è un’altra storia.
5 Km, con un percorso scorrevole richiedono meno di 15 minuti, 10 Km attraversando il centro possono richiederne anche 45, con un dispendio di energie e una quantità di sudore ben superiore.
A questo punto i vestiti casual non vanno più bene, le opzioni sono 2: o vestirsi da ciclista e cambiarsi completamente in ufficio, o vestirsi il più sportivo possibile calcolando che buona parte dei vestiti arriveranno al lavoro bagnati/sudati e un cambio farà sempre comodo.
Sicuramente il punto fondamentale sono i pantaloni.
Eliminiamo i jeans che, a parte il materiale (cotone spesso) hanno delle fastidiose cuciture proprio nella parti più delicate che sfregano sul sellino e cerchiamo pantaloni da bici lunghi da commuting o al limite da freeride con colori umani, o anche da trekking, non il massimo per pedalare, ma di ottimo materiale che si asciuga in fretta e non si sporca troppo.
Qualunque sia la soluzione per il “fuori”, su percorrenze lunghe un pantaloncino con sottosella imbottito da ciclista diventa molto, molto utile.
Oltre al discorso comodità c’è anche quello performance, ovvero: se posso pedalare 5Km anche in ciabatte, per 10-15 usare delle scarpe da bici può far guadagnare tempo ed energie così come pantaloni di taglio giusto e non banalmente rimboccati per non incastrarli nella catena.
E qui torniamo alla situazione lavorativa: se ci si può cambiare in ufficio, se si possono mettere dei pantaloni spiegazzati dopo essere stati trasportati nello zaino senza che il capo ci guardi storto, allora usare la bici è uno spasso, io ad esempio ho un ufficio mio dove posso cambiarmi senza rotture di palle e nessuno in azienda bada all’abbigliamento, sicuramente un bel vantaggio.

lunedì, gennaio 07, 2013

Rotture


Era giusto da un bel po’ di tempo che non rompevo nulla in bici.
Ieri esco coi piccoli, salgo in sella e … “sdleng”, sento un pezzo di metallo cade a terra.
Si è tranciato il telaio della sella.
Poco male, è una sella che ho praticamente trovato a gratis, la uso da anni e con le intemperie si stava anche scollando il rivestimento.
Finito il giretto in pochi minuti l’ho sostituita con un’altra che avevo in cantina.
Tanto per ricordare che le cose si rompono e. se si usa seriamente la bici, prima o poi. qualche pezzo bisogna per forza cambiarlo.

giovedì, gennaio 03, 2013

X Anni di Fissa

Ormai è un bel po’ di tempo che uso la fissa, quanti anni sono? Ben 7.
Si dice che per il matrimonio ci sia la crisi del settimo anno, per certi versi la crisi c’è già stata quest’anno.
Tra casini e impegni differenti praticamente non ho frequentato un solo “appuntamento/evento”, non ho seguito le novità, non ho scritto di bici fighe, ho tutto calcolato scritto poco di fissa.
In compenso l’ho usata più quest’anno di molti altri anni in passato.
La bici è diventata per me, più che una passione, un “normale” mezzo di trasporto.
Quando hai una passione la tua giornata è finalizzata a quella, quando quella cosa fa normalmente parte della tua vita è tutto diverso, per quanto continui a piacerti tantissimo, non la devi “cercare” ce l’hai già.
La fissa non è più il fine ultimo.
E’ un mezzo, spesso è il punto di partenza, come ho detto ormai non è più il punto di arrivo.
Questo è il senso della foto di questo post, la bici in questione è quella disegnata, costruita e venduta dai fratelli Wright nel loro negozio di biciclette.
Questa bici è un passaggio importante per la storia dell’uomo, senza di essa i fratelli non avrebbero sviluppato le conoscenze di meccanica che li hanno portati a costruire e a far volare il primo aeroplano della storia.
Senza la bici, quella bici la storia sarebbe un po’ diversa.