martedì, settembre 28, 2010

Interbike Fabulous Las Vegas


Stavo per scrivere un post sulla scarsità di novità fisse all'Eurobike di Friedrickshaffen o come cazzo si scrive, sul fatto che forse il fenomeno si è consolidato e la fissa è diventata un'altra bici insieme a MTB, BDC, city e quant'altro che si vende più o meno bene, che i grossi marchi hanno a catalogo, ma nulla di più.
Poi viene fuori l'Interbike di Las Vegas e la storia cambia, molti marchi presentano prodotti che in Europa non c'erano, dal nuovo colore del Cinelli MASH, che sarà una cazzata, ma solo 2 settimane fa non c'era, alla fissa da tricks di Specialized, decisamente innovativa, con ruote da 26" e mozzi dedicati con assi da 14mm per i pegs e pignone microdrive con sistema di fissaggio sullo standard ISO 6 fori da disco.
Il passaggio alle 26" per il freestyle è una soluzione che non concepisco, il microdrive non mi fa impazzire e tantomeno i pegs, semplicemente perchè se le cose stanno così tanto vale prendersi una BMX, ma il fatto che Specialized, che in assoluto è uno dei marchi più importanti nel mondo della bici abbia creato una soluzione così nuova per un mercato veramente di nicchia è una cosa abbastanza strana, specie perchè la fissa a catalogo Specy, la Langster, è un prodotto veramente generico a basso livello con geometrie e soluzioni senza particolari pretese.
Quindi?
Ci hanno provato e rischiano di fare la fine di GOrilla?
Non penso proprio, non Specy che ci ha messo degli anni prima di uscire con una MTB da 29", solo quando hanno visto le vendite di XC 26" scendere a picco.
Il mercato USA è così diverso e superiore a quello europeo?
Sicuramente, ma non così tanto da non degnare l'Eurobike di novità di questa portata.
Boh?

mercoledì, settembre 22, 2010

Impatto Zero

La scorsa settimana ho letto sul Corriere della Sera di auto elettriche, che secondo alcuni dovrebbero rappresentare la panacea di tutti i mali.
Peccato che fino a che fanno 50-60 Km con una batteria carica non risolvono proprio nulla, tantomeno se l'elettricità la si è prodotta bruciando petrolio in una centrale termoelettrica, come purtroppo si fa in questo paese.
Poi mi è capitato di sentire distrattamente in radio di un viaggio su una moto elettrica "ad impatto zero", l'iniziativa si chiama Ricarica Italia, trovate info su riders-online.
Ora, ad impatto zero non c'è nulla, se fai qualcosa, qualunque cosa, impatti su questa terra, la scelta è se impattare molto o poco e quanto la cosa sia più o meno sostenibile, l'auto elettrica sicuramente inquina meno (in città) di una a benzina, ma inquina comunque altrove: dove si produce l'elettricità, dove la si trasporta, dove si costruiscono le batterie e dove si smaltiscono quando sono morte.
Per carità non voglio tornare a vivere nelle caverne cacciando animali con coltelli di selce, la tecnologia è comoda, anche l'auto lo è, se usata quando serve, certo è meglio qualcosa che inquina poco rispetto a un equivalente che inquina molto, ma per favore evitiamo di prenderci per il culo con l'impatto zero, che poi la gente ci crede, rottama l'auto a benzina (e smaltire una automobile costa sia in termini di soldi che di impatto ambientale) e ne compra una elettrica per consumare ed inquinare quasi uguale.
Non dico sempre, ma ogni tanto, usate 'sta cazzo di bici, almeno inquinerete l'ambiente cacando di gusto dopo una sana attività fisica.

lunedì, settembre 20, 2010

Ma perchè non .... ?


Una bella bici con cambio e freni, o un contropedale, o delle geometrie più comode e rilassata, rispetto ad una bici da pista.
Il bello della bici è proprio che ci si può sbizzarrire tra telai, geometrie, montaggi e componenti, perchè scegliere qualcosa invece di qualcos'alto?
Perchè ogni ciclista ha gusti e necessità diverse, perchè è divertente poter giocare a costruire la bici ideale, posto ovviamente che la bici perfetta non esiste e non può esistere.
Che poi il vero bello della bici è proprio adattarla alla necessità del momento, ci sono stati periodi in cui ero sempre e solo sul Vigorelli, altri in cui usavo la bici da polo per tutto, attualmente passo più tempo sull'Xtracycle che su qualunque altro mezzo a 2 ruote.
Quindi?
L'Xtra è meglio del Vigorelli?
Mi sono convertito a cambi e freni?
No, è che ora come ora la cargo è la bici che meglio soddisfa le mie esigenze, ma non mi sognerei mai di dire che l'Xtracycle è la migliore bici del mondo, perchè non è vero, perchè in realtà nessuna tipologia di bici è in assoluto migliore di altre; semplicemente in un particolare situazione qualcosa va meglio di qualcos'altro.
Quindi così come è stupido sostenere che una fissa brakeless è sempre e solo la soluzione migliore per tutto è altrettanto da idioti sostenere il contrario.

lunedì, settembre 13, 2010

Portapacchi


Nella nostra civiltà dell'immagine ci sono cose fighe e cose sfigate, inutile negarlo; il portapacchi è uno di quegli accessori che la stragrande maggiornaza dei ciclisti non concepisce sulla propria bici.
C'è il pittoresco il cestino in vimini che va bene sulla bici da sciura, oppure le borse da viaggio per quella da trekking, ma poi basta, non c'è altro nei negozi, ed è un vero peccato perchè un portapacchi fatto bene è veramente utile su una bici da usare in città.
Ovvio che su un pista vero tirato da gara, ci stà un po' come i cavoli a merenda, vero che in molte situazioni non serve a nulla, ma su una bici tuttofare, fissa o libera, risolve un sacco di situazioni, porta più roba di uno zaino, non taglia le spalle e non fa sudare la schiena.
Perchè impazzire a portare un pc portatile a tracolla quando lo si potrebbe semplicemente legare ad un bel portapacchi anteriore con dei pratici elastici?
Che poi un prodotto fatto bene, leggero, non da alcun fastidio, se poi è anche colorato diventa perfetto per una bici che prima di tutto è un mezzo di locomozione, d'altra parte voi la comprereste un'automobile senza bagagliaio?

mercoledì, settembre 08, 2010

Torino Street Style 11 e 12/09/2010







Un bel po' di roba il prossimo weekend a Torino, skate, BMX, Boulder e si gioca a Biike Polo in via Roma, ci si vede in centro.

martedì, settembre 07, 2010

Prodotto dell'anno Eurobike 2010


No, il casco in foto non ha ricevuto alcun premio speciale, almeno che io sappia, ma se lo merita alla grande.
La prima volta che ho visto questa foto su flickr ho pensato quasi ad uno scherzo, l'oggetto è veramente ridicolo, ma poi ci ho pensato su e sono giunto alla conclusione che questo prodotto, a modo suo, è veramente geniale.
Non ne sò nulla, probabilmente è per bimbi, ma io lo farei anche in taglie da adulto.
Il casco non è facilmente accettato dalla maggior parte dei ciclisti, è considerato brutto e antiestetico, spesso troppo professionale, va bene per chi fa gare, ma per fare la spesa e cazzeggiare non serve.
Un casco oggettivamente esteticamente buffo e anche un po' stupido potrebbe paradossalmente essere più facilmente accettato da alcuni ciclisti.
Ci sono decine di aziende che fanno casci, per lo più sono tutti uguali, generalmente di colori decisamente inutili, e questa considerazione vale per molti altri prodotti, cazzo e fate qualcosa di diverso, stupiteci!

giovedì, settembre 02, 2010

Casco vs freni


La mia idea è che in bici il casco serve molto più dei freni, i freni ti permettono di fermati in una spazio di poco minore rispetto al brakeless, il casco ti salva la pelle.
Storiellina di qualche anno fa, ormai quasi una decina, che va bene parlare in teoria, ma analizzare la realtà è decisamente più utile.
Ero in auto, a Torino, in via Sacchi, quando era ancora a 2 sensi di circolazione, direzione centro.Per chi non fosse di Torino a destra c'è la ferrovia e a sinistra delle stradine i cui incroci su via Sacchi non sono regolati da semafori.
Era sera, inverno, buio, vetri sporchi, visibilità ridotta.
Bloccato nel traffico decido di girare a sinistra in una vietta, guardo nella direzione opposta, guardo gli specchietti, nessuno, svolto e BANG!
Nell'angolo cieco degli specchi mi stava superando un ragazzo in motorino, quando ho sterzato ce l'avevo a fianco, io non l'ho visto e lui mai e poi mai avrebbe potuto fermarsi, colpa mia, torto marcio, non ho problemi ad ammetterlo.
Per fortuna, a parte un bello spavento lui non si è fatto nulla, il motorino è rovinato e io ho un bel bozzo sul cofano, causato dal suo casco.
Morale, a volte, in bici o in moto, freni o non freni, gli automobilisti sbadati non si possono evitare, ma il casco ti salva la pelle, meditate gente ... e usate il casco, sempre.