mercoledì, gennaio 30, 2008

Try to catch me fixed

10' e 32" di vita da messenger a Londra, provate a stargli dietro, io mi sarei impastato almeno 2 volte.

martedì, gennaio 29, 2008

Freno a contropedale


Molto spesso il fisso è confuso col contropedale, a volte quest'ultimo è preferito al fisso perchè sembra "più semplice" da gestire, fino ad ora non ne ho mai parlato perchè il contropedale NON mi piace, ma vedo che è necessaria qualche spiegazione.
Il freno a contropedale è un sistema meccanico di frenata che risiede all'interno del mozzo posteriore e si aziona coi pedali, se si smette semplicemente di pedalare si comporta come una normale ruota libera continuando a girare, se invece si da una brusca pedalata all'indietro si blocca il mozzo.
In pratica si tratta di un normale mozzo a ruota libera come praticamente tutte le biciclette con la particolarità che il freno si attiva con un movimento del pedale invece che con le classiche leve sul manubrio.
- Vantaggi.
Il sistema frenante, essendo all'interno del mozzo, è protetto da sporcizia e altri agenti contaminanti per cui funziona anche quando piove, cosa che non si può dire dei freni a pattino che agiscono sul cerchio della ruota più soggetto a sporcarsi e bagnarsi.In più, rispetto alla fissa si può smettere di pedalare, lasciando correre la bici.
- Svantaggi.
La frenata non è in alcun modo modulabile, per cui: o frena oppure è libero, non è possibile controllare la velocità rallentando gradualmente come succede col fisso o con qualunque altro sistema frenante.
Il freno inoltre non è particolarmente potente e, essendo all'interno del mozzo difficile, se non impossibile, da regolare.
Il freno a contropedale è utilizzato con successo in nord Europa su bici da città che percorrono a velocità sempre moderate le piste ciclabili molto spesso in condizioni climatiche avverse, per questo utilizzo è perfetto, ma è troppo limitato per ogni altro utilizzo, tanto più per una bici che vuole essere veloce e scattante nel traffico cittadino.

mercoledì, gennaio 23, 2008

Video Nada Surf


Era solo questione di tempo, prima o poi qualche gruppo musicale doveva fare un video con soggetto bike messenger e relativa fissa senza freni.
Potete vedere il nuovo video dei "Nada surf" su:
Per maggiori info sul gruppo:

lunedì, gennaio 21, 2008

Mondiali di Los Angeles


Anche se i notiziari sportivi hanno interesse solo per il calcio un Italiano è primo in Pista ai Mondiali di Los Angeles: Roberto Chiappa, ha conquistato l`oro nella velocita` individuale (la mia specialità preferita).
A questo importante risultato si aggiunge anche l`ottimo sesto posto nella finale keirin. La gara che ha comunque esaltato l`atleta azzurro e` stata quella di velocita`, dove Chiappa si e` lasciato alle spalle tutti i migliori velocisti del momento.
Entrato negli ottavi con il settimo tempo di qualificazione, ha battuto con due sprint perfetti l`australiano Shane John Kelly. Nei quarti ha sconfitto in tre sprint il francese Mickaël Bourgain.
Nelle semifinali ha avuto la meglio, con due rush secchi, l`olandese Teun Mulder. Nella finalissima ha Roberto ha completato il suo capolavoro, mettendo a segno due volate perfette ai danni dell`altro transalpino Kevin Sireau.
Con questi risultati Roberto Chiappa, 34 anni, in forza alla G.S.Forestale, che ha nel suo personale palmares due titoli iridati juniores nella velocita` nel 1991 e nel tandem nel 1993, ha raggiunto la qualificazione olimpica nel Keirin ed e` quasi certo nella velocita` e si aggiunge a Vera Carrara che si e` matematicamente qualificata nella corsa a punti.

giovedì, gennaio 17, 2008

Senzafreni: le Bici da Pista


Tutto il discorso del senzafreni nasce dal fatto che le bici da pista non possono montare i freni, a meno di utilizzare pastrocchi imbullonati al telaio (osceni), forare la forcella (pericoloso) o sostituirla (modificando l'assetto e le geometrie).
Perchè usare un pista invece di una conversione basata su una bici da corsa?
Semplicemente perchè i telai pista sono diversi rispetto a quelli da corsa.
Innanzitutto il movimento centrale è più alto e in questo modo i pedali non rischiano di toccare terra quando si inclina la bici in curva.Secondo perchè i tubi di sterzo e della sella sono più verticali e la forcella più dritta, questo significa una bici molto più nervosa e scattante.
A parità di taglia, una bici da pista è più corta (misurata da mozzo a mozzo) e quindi si muove meglio negli spazi stretti, la ruota posteriore è più vicina al movimento centrale e le accelerazioni più rapide, la forcella più chiusa per cui la bici gira in spazi inferiori.
In città e nel traffico tutte queste caratteristiche sono di grande utilità.
Di contro c'è che la geometria da pista è un po' più difficile da gestire e se si vuole girare tranquilli e rilassati non è l'ideale e che su un telaio pista, specie se anzianotto, difficilmente si riescono a montare ruote più larghe di 23mm (e a volte neppure quelle) poichè nate per tubolari da 19 o da 20mm.

Secondo alcuni (come i ragazzi di Fyxomatosis) le conversioni, semplicemente, non funzionano, io non sono così estremo, ma sicuramente la geometria di un telaio pista è in grado di dare grandi soddisfazioni al suo utilizzatore.

martedì, gennaio 15, 2008

Da BDC a Fissa - il video



Alessandro ha fatto questo interessante video sulla trasformazione da bici da corsa a fissa.
Ci sono praticamente tutti i passaggi: rimozione dei componenti, verniciatura, montaggio manubrio "flat" da MTB, costruzione ruota posteriore con mozzo pista, e assemblaggio finale.
Al di là della scelta dei componenti (io avrei lasciato il manubrio corsa e non l'avrei sbombolata di rosa) che è, ovviamente, del tutto personale; c'è solo un particolare da segnalare: il pignone va stretto forte con una frusta o col metodo Pettenella, idem per la ghiera; se montato semplicemente a mano, sgommando prende gioco e si rovina.

lunedì, gennaio 14, 2008

Senzafreni: Perchè?

In tutti gli sport di tavola (surf, skateboard e snowboard) i freni non ci sono, così come non sono previsti sugli sci, i pattini in linea li hanno, ma è meglio toglierli subito perchè è più i fastidi che creano che i vantaggi che danno, di tutti gli sport che ho praticato fino ad ora l'unico "attrezzo" coi freni è, o meglio dire era, la bici, per cui il passaggio al "brakeless" è stato assolutamente naturale.
La pedalata è molto più fluida, con i freni, nel momento in cui si incontra un ostacolo come una piccola buca o una rotaia del tram, il cervello istintivamente manda alle dita il segnale di pericolo e l'impulso di frenare, in questo modo la ruota e tutta la bici perdono l'inerzia necessaria per superare l'ostacolo, senza freni viene più istintivo pedalare più forte e così la bici si "mangia" il terreno sottostante.
Con la Bottecchia mi capitava di percorrere tratti in pavè misti a rotaie di fatto con entrambe i freni leggermente tirati per timore di cadere, ora supero di slancio gli stessi tratti.
Le mani possono afferrare il manubrio in ogni sua parte senza essere costrette dalle posizioni della leve, mi è sembrato subito di pedalare meglio con la muscolatura degli arti superiori molto più rilassata e, cosa strana, mi è sembrato molto più naturale togliere una delle mani per segnalare, fare gestacci, girarmi indietro, appoggiarmi.
Ovviamente il livello di attenzione deve restare altro, dal momento che comunque gli spazi di frenata sono più lunghi (anche se, dopo aver provato alcune bici coi freni mal regolati, neppure così tanto), ma alla fine è un bene, in città, nel traffico, "perdersi nei propri pensieri" è vivamente sconsigliato, meglio stare bene attenti a quello che fanno gli altri veicoli, pensare a cosa faranno i loro conducenti, immaginare cosa si può nascondere dietro l'angolo, invece di affidarsi al caso e pensare "che tanto c'è il freno".
Ultimo, ma non meno importante, perchè girare senzafreni è troppo divertente, la sensazione è di pura libertà e, citando Mike Dee in "Red Light Go": "It's fun as shit!"

mercoledì, gennaio 09, 2008

Senzafreni: Frenare

Ci sono fondamentalmente 3 tecniche di frenata che chiameremo: resistenza, sgommata e sgommata a saltelli.

- Per rallentare e controllare la velocità è sufficente fare resistenza sui pedali contrastando il loro moto (se si smette semplicemente di pedalare rilassando i muscoli le pedivelle continuano a girare a causa dell'inerzia della ruota posteriore); in questo modo non si blocca la ruota, per cui l'azione è molto efficace, ma non è utile per fermarsi in spazi brevi meno di non andare a velocità molto basse.
- Per sgommare bloccando la ruota posteriore è necessario alzarsi sui pedali portare il peso in avanti, contropedalare spingendo verso il basso col piede dietro e tirando verso l'alto col piede davanti; in questo modo la ruota si blocca ed inizia a sgommare.
Inutile dire che la ruota quando sgomma perde aderenza e la frenata è potente, ma non particolarmente efficace.
Per migliorare questo tipo di frenata si può anche intraversare la bici, un po' come si fa con gli sci o i pattini, spostando a destra o a sinistra la ruota posteriore rispetto all'asse della bici.
- La frenata a saltelli è l'equivalente skiddato dell'ABS sulle auto, in pratica si tratta di una serie di brevi sgommate intervallate sollevando la ruota posteriore, eventualmente dando mezza o una pedalata completa, per farle riprendere l'aderenza sull'asfalto.

Idealmente un fissato dovrebbe riuscire a controllare la velocità cercando di bloccare la ruota posteriore il meno possibile, la tecnica è mantenere la velocità il più costante possibile senza continue accelerazioni e frenate come accade su una ruota libera coi freni.
Prima di affrontare il traffico è, secondo me, INDISPENSABILE provare a sgommare e fermarsi in un luogo tranquillo e senza pericoli, ottimo un grande parcheggio deserto dove si può prendere velocità e provare a fermarsi senza ostacoli e preoccupazioni.

martedì, gennaio 08, 2008

Senzafreni: la Bici

Se si decide di usare la fissa senza freni è necessario adottare alcuni accorgimenti che possono comunque risultare molto utili su qualunque fissa usata fuori da un velodromo, anche coi freni.

- Per frenare efficacemente è INDISPENSABILE avere i piedi fissati ai pedali, in modo da poter spingere col piede dietro, ma anche tirare con quello davanti.Per questo si possono utilizzare le gabbiette con i cinghietti (in plastica o metallo le prime e in nylon o cuoio le seconde) o i pedali automatici che però necessitano di scarpe predisposte.
Bloccare la posteriore per fermarsi con i pedali liberi è difficile (si riesce spostando tutto il peso sul manubrio, ma va bene per solo per giocare) e fermarsi quasi impossibile; se ritenete che le gabbiette o i pedali automatici siano uno sbatto e una complicazione, per favore mettete i freni.
- Per essere in grado di frenare e/o bloccare la ruota posteriore è molto, ma molto utile utilizzare rapporti agili, diciamo 2.5:1 (i denti della corona devono essere 2.5 volte quelli del pignone), iniziare a girare senza freni con rapporti di 3:1 o superiori è da folli.
Personalmente ho iniziato a girare brakeless con un 39-16, tutti i riders che vedete fare tricks nei video MASH, Macaframa e tutta la nuova scuola americana hanno rapporti molto corti.
- La frenata dipende moltissimo dal grip ovvero dalla tenuta delle gomme e dalla loro qualità, le gomme migliori hanno una mescola molto "appiccicosa" e bloccano a meraviglia su ogni tipo di superfice, ma, purtroppo, sono anche quelle più care, quelle economiche sono fatte di gommaccia similplastica e non frenano un cazzo.
Sgommando si usura notevolmente la ruota posteriore, molto più che utilizzando i freni, ovvio che le mescole migliori sono anche le più morbide e quelle che si usurano prima.
Per sapere come fare ad avere ottime gomme senza spendere: http://bicifissa.blogspot.com/2007/07/gomme-gratis.html

lunedì, gennaio 07, 2008

Senzafreni: Considerazioni Importanti

Mi pare che ci sia un po' di confusione sulla guida della fissa senza freni ed ho quindi deciso, sulla base della mia esperienza, di scrivere una serie di lezioncine iniziando con alcune importanti considerazioni che è necessario tener presente se si decide di girare "brakeless".

- Una fissa NON deve essere per forza senza freni, solo in velodromo per regolamento non può averli, anzi il codice della strada prevede che le biciclette debbano essere dotate di sistemi frenanti su entrambe le ruote (per la cronaca la mia prima fissa aveva entrambe i freni).
- Dal momento che la bici non risponde a ciò che chiede il codice della strada vi possono multare; in realtà siamo in Italia e la quasi totalità delle bici in circolazione non risponde ai requisiti di legge che prevedono: 2 freni, 6 rifrangenti (davanti, dietro sulle ruote e sui pedali), campanello e, di notte, luci davanti e dietro.
- Potete frenare solo con la ruota posteriore, senza dilungarmi su discorsi di fisica e meccanica, sappiate che dei due freni (anteriore e posteriore) quello più efficace per fermarsi è quello anteriore, non a caso nelle moto e nelle bici da discesa davanti c'è un freno a disco più potente (rispettivamente doppio disco o di diametro maggiore).
Non avere il freno anteriore significa rinunciare totalmente alla possibilità di "inchiodare" e allungare di conseguenza gli spazi di frenata.
- Avere un freno solo sulla ruota posteriore, invece di due come su una normale bicicletta significa che se qualcosa si rompe (catena o filetto del mozzo) si rimane assolutamente senza alcuna sorta di dispositivo frenante .. e son cazzi.
- Girare senza i freni è più faticoso perchè le gambe oltre a spingere le bicicletta in avanti devono anche "girare all'indietro" e per i muscoli è un lavoraccio; inoltre se la muscolatura non è oppurtunamente condizionata bloccare continuamente la posteriore può danneggiare i legamenti del ginocchio.

In definitiva girare senza freni è una scelta che deve essere ragionata e presa con estrema consapevolezza.

giovedì, gennaio 03, 2008

Aerospoke


Dalla prima volta che ho visto una ruota a razze su una fissa ma ne sono innamorato, a forza di vedere foto in rete era da un po' di tempo che pensavo di mettere una ruota Aerospoke all'anteriore, ma non sono distribuite in Europa e farla arrivare dagli USA era troppo costoso, per fortuna, così come l'anno scorso, Gina di King Kog è venuta da New York fino a Milano per il Bycicle Film Festival e così le ho chiesto di portarmene una.
Ero molto dubbioso se fare l'acquisto oppure no, sui vari forum si leggono commenti negativi sull'Aerospoke, specie da chi non ce l'ha e la boccia a priori come semplice "fenomeno di moda"; la ruota è pesante, flessibile, e fondamentalmente inutile in città.
Sulla pesantezza può risultare anche comoda nel momento in cui si gioca a skiddare, la ruota è pesante, l'inerzia è maggiore e le sgommate vengono più lunghe, ma in strada specie se non si usano i freni può rivelarsi uno svantaggio non da poco.
Sulla flessibilità della ruota è molto relativo, usavo una rigidissima ruota con raggiatura radiale all'anteriore e mi trovavo piuttosto bene, quanto la ruota sarebbe stata "gommosa" e meno rapida non potevo saperlo.
In mano la Aerospoke è un po' plasticosa, ma montata sulla bici fa la sua "porca figura"; per testare come si deve la ruota che, ricordiamo, è nata per lunghi rettilinei a velocità costante, niente di meglio di una pedalata in centro tra pavè e rotaie del tram.
Stupore, dai primi cubetti di porfido si sente subito che la ruota è un carro armato; non so se è perche è pesante e quindi l'inerzia la aiuta nel superare gli ostacoli, perchè flette rispetto alla radiale che usavo prima, perchè la forcella in carbonio del telaio lavora veramente bene, ma le rotaie non si sentono più almeno davanti.
Ormai quasi mi diverto a buttare la ruota anteriore nello sconnesso, la bici gira bene, svantaggi sinceramente non ne vedo a meno di essere maniaci dei componenti leggeri, nello stretto e nei cambi veloci non è più lenta di altre ruote; non metterei una Aerospoke al posteriore semplicemente perchè con quel peso sgommare diventa troppo impegnativo, ma all'anteriore è una vera bomba.

martedì, gennaio 01, 2008

2 anni di fissa


Sono passati 2 anni dal mio primo timido tentativo di montare un pignone fisso su un mozzo filettato il primo gennaio 2006.
In due anni sono passato dall'avere 2 bici fisse (una da corsa e una MTB), convertite, inizialmente, in modo veramente approssimativo, entrambe con i freni, a pedalare su 2 bici da pista, una in acciaio fine anno '80 e una moderna in alluminio entrambe, rigorosamente, senza freni.
Ieri ho fatto un giro sulla Cinelli e mi ho pensato a quanto tempo è passato da quella prima pedalata sulla Bottecchia, non avevo letto bene il
funzionamento del metodo Pettenella e il pignone si è svitato praticamente subito; arrivando dalla MTB, non avevo idea di come stare su una bici da corsa, l'attacco, il manubrio, la sella erano semplicemente quelli che avevo trovato già montati sul telaio.
Mi sembra che sia passato un secolo, ora sono molto più consapevole della bici, di come risponde il telaio e i singoli componenti, che non sono più "generici", ma scelti e studiati con attenzione, la bici assomiglia sempre più a quello che intendo io per "perfezione" e devo dire che ne sono molto contento.
Sto diventando un po' pignolo, sono anche più vecchio, il che non aiuta, sopportatemi :-)
Buon anno di fissa a tutti!