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martedì, marzo 27, 2012

Telaio

Su telaio ho già speso fiumi di parole, la cosa fondamentale, visto che oggi si trova veramente di tutto è capire a cosa deve servire.
Se Cinelli ha 6 telai pista nel suo catalogo (Gazzetta, Mystic, Vigorelli, Mash, Mash Histogram e Supercorsa Pista) è anche per questioni di marketing, ma soprattutto perchè sono telai diversi per diverse esigenze e diverse tasche.
Lo stesso potrebbe valere per la gamma di modelli che un fabbricante di automobili offre sul mercato.
Personalmente ho usato in questi anni un po' di tutto, conversione su telaio da corsa in acciaio, in alluminio, su MTB, telaio da pista d'epoca in acciaio, moderno in alluminio e carbonio, telaio da tricks in acciaio.
Generalizzando all'estremo, sono giunto alla personalissima conclusione che:
La conversione su telaio da corsa va benissimo, ma un telaio pista è un'altra cosa
La conversione su MTB è un divertente giocattolo
La bici da pista vera è divertente, ma molto impegnativa
La bici da pista moderna leggera con angoli non troppo estremi è forse la soluzione migliore per utilizzo tuttofare
La bici da tricks è validissima non solo per il freestyle, ma anche per girare più comodi in città e aggressivi tra tombini e scalini.
La cosa fondamentale è che ogni telaio, dal più economico al più esclusivo ha delle caratteristiche molto specifiche che a volte non sono quelle pubblicizzate, il Vigorelli veniva considerato, specie anni fa quando è uscito, un telaio piuttosto estremo, in realtà io l'ho trovato molto comodo e polivalente.
Quindi sbattetevi un po' a comparare gli angoli e le misure, guardate cosa pedalano gli altri, chiedete consigli a chi usa la fissa tutti i giorni, non a chi si limita a venderle, provate le bici dei vostri amici, pedalate su bici di ogni tipo per farvi un'idea precisa di ciò che cercate, che i telaio non sempre sono quello che sembrano in foto.

lunedì, marzo 26, 2012

Ritorno ai fondamentali

Oltre tutta la moda della fissa, oltre alla mobilità sostenibile, oltre al vintage, oltre a tutto quanto c'è la bici, una macchina formata da acciaio, alluminio, gomma, plastica e cuoio.
Una macchina che deve funzionare nel modo migliore rompendosi il meno possibile.
La fissa, ancor di più priva di freni meccanici è la macchina originale, semplice e perfetta.
Come per gli squali, che esistevano già quando la terra era popolata dai dinosauri, l'evoluzione si è fermata, semplicemente perchè non c'era alcuna necessità di miglioramento.
Le modifiche al progetto originario hanno senso perchè sfruttando la attuale tecnologia si possono ottenere oggetti più leggeri e più robusti di quelli di 100 anni fa, ma sono piccoli aggiustamenti, la sostanza non cambia.
Quindi, se volete una bici, che la vogliate completa già bella e fatta oppure preferiate costruirla pezzo per pezzo, sono poche le cose che vi servono e che dovete guardare:
- un telaio con relativa forcella, fatto per quello che vi serve (se prendete un pista con tolleranze minime non lamentatevi poi che il piede tocca la ruota anteriore e che ci stanno solo gomme strette e scomode)
- una coppia di ruote con relative camere e copertoni
- una trasmissione composta da pedivelle, movimento centrale, corona, pignone e catena (non risparmiate su questi componenti che è vero che sono i meno appariscenti, ma sono quelli che vi permettono di andare avanti e soprattutto di fermarvi specie se siete brakeless)
- appendici di contatto col corpo, ovvero: sella e reggisella, attacco, manubrio e manopole, pedali e relativi sistemi per tenerci i piedi attaccati.
Alla fine sono 4 cose, ma proprio perchè sono poche, su una fissa, anche il minimo particolare è capace di fare una grossa differenza.

lunedì, maggio 16, 2011

Geometrie incazzate


Una delle cose belle dei telai da pista sono le geometrie estreme: angoli chiusi, quasi verticali, rake forcelle ridotti, carri cortissimi; sono tutti particolari che rendono la fissa nervosa e scattante nel traffico.
MA il risultato è una bicicletta difficile da gestire a meno di non essere molto, molto bravi.
Inoltre con ruote da 700c, telai piccoli e angoli sterzo da 75°, il problema dell'overlap, ovvero l'interferenza tra piede e ruota quando si sterza è veramente importante, diventa molto impegnativo girare la bici nello stretto senza sbattere continuamente la ruota sul piede avanzato.
Mi fa sorridere vedere neofissati, magari sotto il metro e settanta che, come prima bici, prendono il telaio più cattivo in commercio, magari un po' più piccolo perchè "è da pista" (lo montano tutto figo NJS, ma è un altro discorso) ... e poi si lamentano che non ci riescono ad andare.
Le geometrie non sono tutte uguali, saper scegliere quelle giuste sulla propria persona, non è facile, ma è la cosa su cui bisogna spendere più tempo.

venerdì, maggio 06, 2011

Differenze tra telai


Spesso si sente parlare del tale telaio che è più o meno rigido di un altro o che l'alluminio sarebbe troppo rigido rispetto all'acciaio, etc.
Vi riporto una breve conversazione tra me, Cisco e Gherli ritornando dalla Private Alleycat.
Io: "Cisco ma perchè non hai corso col Vigorelli"
Cisco: "Perchè è troppo rigido per il pavè di Milano"
Io: "A me non pare così rigido, te Gherli, il tuo lo trovi troppo rigido?"
Gherli: "No"
Chi ha ragione? Tutti quanti.
Il 99% dei telai usa gli stessi tubi quale che sia la taglia, quindi necessariamente i tubi di un telaio small visto che sono più corti saranno più rigidi degli stessi tubi per un telaio XL.
Di noi 3 Cisco è il più piccolo quindi anche il suo telaio è più piccolo e quindi effettivamente più rigido.
A questo si aggiunge che Cisco è anche il più leggero e quindi il suo minore peso stressa meno il telaio.
Poi c'è il fatto che ogni telaio è montato diversamente: ruote a profilo basso in genere flettono di più di un profilo alto, dipende da come sono raggiate, da che gomme montano, alcuni manubri flettono di più, altri meno, addirittura flettono diversamente diversi movimenti centrali.
Ed infine ci sono ciclisti più sensibili ed altri meno, ci sono persone che potrebbero pedalare su qualunque cosa con le ruote ed altri che se non è tutto perfetto, non riescono a dare il massimo, indipendentemente da quanto siano effettivamente bravi.

giovedì, giugno 24, 2010

Ancora sul telaio


Il telaio è IL cuore, la parte fondamentale della bici, tutti gli altri componenti sono per così dire accessori.
Un telaio da pista, leggero, scattante e veloce, lo sarà sempre, sia montato più o meno correttamente da pista, sia con un manubrio da MTB, sia con delle ruote assurdamente pesanti come le Aerospoke, certo la scelta dei componenti esalterà o penalizzerà le caratteristiche del telaio, ma quelle sono e quelle rimarranno.
Per fare una bici si parte dal telaio, punto, non il contrario.
Quando leggo cose tipo, "allora il telaio nero e poi una bella coppia di Aerospoke", il telaio non importa, l'importante è che ci sia una coppie di ruote "che fanno figo", oppure "vorrei una bici come quelle che girano a Londra, col telaio bianco, le ruote ad alto profilo rosse e la sella Brooks Honey", della serie di tutta la bici l'unico componente che merita di avere una marca è la sella (modello preciso non importa, quel che conta è il colore), sicuramente importante, ma non certo il fondamento di una bici correttamente montata.
Per carità avere la bici bella è ... bello e fa più apprezzare il suo uso, ma la bici nasce per essere pedalata, non guardata.
La scelta del telaio è fondamentale, sia per tipologia (non potete pensare di fare una fissa da tricks col telaio da passeggio del nonno), sia per la misura (che deve essere corretta), e soprattutto un telaio cesso non può trasformarsi in una bici meravigliosa solo perchè c'è uno o 2 componenti giusti.
Comprereste per andare a correre delle scarpe da cerimonia di 2 numeri più piccole? o le prendereste senza neppure saperne la misura esatta scegliendole solo in base al colore?
Non penso proprio, ma è quello che molti fanno con la fissa.

lunedì, giugno 07, 2010

Sui telai da tricks

Tom LaMarche's amazing hop from swoo on Vimeo.

Vedo già qualcuno che storce il naso; ancora tricks, ma la fissa non è fatta per i tricks, etc.
Calma.
Un telaio cosidetta "da tricks" è un telaio in acciaio bello robusto, con la forcella che barspinna, un carro disegnato per poterci mettere ruote con gomme almeno da 32-35c e un orizzontale più lungo per usare attacchi manubrio corti.
Una buona parte di fissati considera questi telai inutili, tanto i tricks vengon meglio con la BMX, vero, vero anche che con una fissa ci puoi fare freestyle, ma non solo visto che è certamente più polivalente di una biemme, ma non è questo il punto.
A me questi telai son sempre piaciuti, e ora che ce l'ho posso affermare che dovrebbero essere maggiormente presi in considerazione soprattutto da chi NON è interessato ai tricks.
Perchè?
Innanzitutto si tratta di telai la cui robustezza è a prova di bomba, sicuramente più adatti all'uso stradale di un pista puro che nasce per correre in un catino lischio come la seta, dove a meno di cadute non prenderà mai colpi, non metterà mai le ruote dentro buche o binari, non salterà mai giù da marcipaiedi e scalini, non verrà mai lucchettato grezzamente a pali e ringhiere.
In città, le gomme larghe possono essere un grande vantaggio, certo, pesano più delle gommine da 23c, ma ammortizzano le asperità e sono meno propense ad infilarsi nelle rotaie dei tram; di solito la gomme stessa è più spessa quindi meno rischio di forature e maggiore tresistenza all'usura da skid prolungati, e si trovano in versioni antiforatura, molto usate in Nordeuropa, ma anche tassellate da ciclocross se volete provare lo sterrato e chiodate per ghiaccio e neve.
Un attacco manubrio corto unito ad un manubrio riser da MTB, rende la bici più controllabile ed agile nello stretto e l'orizzontale più lungo vi permette di montarlo senza spaccarvi la schiena con una posizione in sella troppo compressa.
La bici baspinna e a voi non ve ne frega nulla, e allora, nessuno vi obbliga a farlo, la quasi totalità dele MTB tecnicamente barspinna, ma nessuno trickeggia mentre sale sui sentieri di montagna, semplicemente la forcella è più lunga rispetto ad una normale da pista, ma non esiste alcuna controindicazione alla cosa.
L'unico reale problema è che alcuni, non tutti, in realtà pochi, telai da tricks non sono predisposti per montare i freni, ma è un problema facilmente risolvibile scegliendo telai che lo permettono o prendendo una forcella dall'altezza corretta adatta allo scopo.
Se non siete grammomaniaci, non vi importa una bici che pesa un pochino di più, volete una bici comoda, polivalente adatta ad ogni tipo di strada, vi spaventano un po' le gomme troppo strette, vi stuzzica l'idea di provare qualche trick o magari un po' di fuoristrada, queste bici sono per voi ... anche se non saltate come LaMarche nel video qui sopra.

lunedì, novembre 30, 2009

L'inizio del progetto trick bike


Tutto è iniziato con "Carriarmati" (http://bicifissa.blogspot.com/2009/05/carriarmati.html), che si concludeva con la frase "Chi ha voglia di spingersi oltre?"; dopo la pubblicazione del post mi ha scritto Mario di Nobrainbikes dicendomi che seguiva il blog da un po' di tempo e che era interessato a creare una bici come quella che volevo io.
Non è stato facile trovare i tubi adatti e soprattutto un telaista disposto a creare il prototipo secondo le mie specifiche e le mie geometrie non convenzionali, per fortuna Mario aveva le conoscenze giuste e soprattutto molta voglia di sbattersi per cui alla fine ha trovato la soluzione ideale ad ogni mia richiesta.
Viste le difficoltà a reperire una testa della forcella unicrown si è optato per una forca a tubi saldati come la Geekhouse, costa di più, ma il risultato è spettacolare.
I tubi sono Columbus da MTB, in grado di sopportare le sollecitazioni del freestyle.
Le geometrie sono un "sapiente" (spero) mix tra il Cinelli Vigorelli che adoro e la MKE Bruiser che ritengo capostipite di tutti i telai da tricks, il tutto condito in salsa MTB street/freeride.
Non è stato facile tirare fuori la combinazione giusta per una bici da tricks/polo e che sapesse anche andare veloce, ma alla fine tutti i numeri sono andati nelle caselle giuste.
Purtroppo proprio per la difficoltà di reperire il materiale, il progetto è andato un po' per le lunghe e per tutta l'estate mi sono dovuto accontentare di poche foto fatta alla veloce e molte telefonate con Mario che nel frattempo stava studiando altri prodotti per la fissa da mettere sul mercato italiano da proporre col suo marchio Nobrain.
Ci è voluto del tempo, ma alla fine fa la bici è arrivata nella sua nuova casa.

mercoledì, novembre 25, 2009

Acciai


Il telaio è in acciaio, ma che cosa vuol dire?
Acciaio e basta non vuol dire nulla, di acciai ce ne sono a decine, tutti diversi come caratteristiche e prezzo.
Un acciaio con cui è fatta una bici da bimbo non è lo stesso di quello di una bici da corsa da migliaia di euro, e infatti le bici da bimbo pesano una roba delirante, inconcepibile se si pensa che un bimbo dovrebbe essere in grado di spostarle senza difficoltà e che spesso sono trasportate a mano da genitore, con magari il bimbo in braccio, roba da incredibile Hulk, ma sto divagando.
Dicevamo, a grandi (ma grandi) linee esistono 2 tipi di acciaio per bici, High tensile e Cromo-molibdeno, genericamente abbreviate in Hi-ten e Cromoly.
Il primo è un acciaiaccio supereconomico e pesante, se volete una bici che costi poco da passeggio, può andare, ma per le robe serie bisogna spendere di più.
Come termine di paragone ci sono in giro Grazielle degli anni '70 che funzionano alla perfezione, ma provate a farci qualche sù e giu dal marciapiede sotto casa e le fate a pezzi in pochi giorni, e se avete la mia età sicuramente vi ricorderete di Grazielle aperte in due ai giardinetti, e non facevamo "tricks".
Un acciaio Cromoly a sua volta esiste in decine di varianti, può essere "generico" o "marchiato", i più comuni in Italia (e in tutto il mondo)sono Deda e Columbus, come tutte le cose "di marca" assicurano un livello almeno qualitativo medio-buono.
All'interno degli acciai "di marca" esistono poi varie versioni con diverso livello qualitativo per cui non è che dire "acciaio Columbus" significa automaticamente che è il migliore acciaio che c'è, perchè di acciai Columbus ce n'è più d'uno e, tra l'altro, non è detto che quello che costa di più sia necessariamente il migliore per ogni applicazione (su una MTB meglio andare su qualcosa di più pesante, resistente ed economico piuttosto che un raffinato esile tubo pensato per la strada).
Come fare a riconoscerlo?
La cosa migliore sarebbe chiedere, visto che il produttore dovrebbe specificare il tipo di materiale usato, altrimenti la soluzione più semplice è il peso, più pesa e più il livello qualitativo è basso, tanto per dare un'idea una fissa montata con componenti normali e un buon telaio non può pesare più di 10Kg, se ne pesa 12-13 il telaio è in Hi-ten.

lunedì, novembre 23, 2009

Prototipo trick bike

Ho iniziato ad andare in bici con le MTB e le MTB hanno influenzato il mio modo di concepire la bici, le vecchie pista vintage coi tubi stretti e le congiunzioni, a me sinceramente non piacciono, voglio i tubi grossi, le serie sterzo da 1" 1/8, i telai iperrigidi, voglio della roba moderna ... e voglio essere certo di poter fare di tutto con la mia bici senza paura di romperla.
Per questo ho sempre "sentito" che alla mia conversione Bottecchia da corsa mancava qualcosa, il telaio fletteva troppo per i miei gusti, le geometrie troppo tradizionali, la linea troppo esile, al contrario adoravo la mia vecchia e robusta MTB Kona convertita fissa pure lei.
Ho avuto e usato 2 telai veri da pista, uno degli anni '80 e uno moderno, il Dazzan e il Vigorelli su cui ho fatto veramente di tutto, dalle alleycat ai tricks, ma alla fine mi sono reso conto che un telaio da pista è fatto per andare veloce e basta.
Nonostante i 2 telai siano diversissimi, come materiali, come geometrie, come tutto, hanno in comune l'essere concepiti per pedalarci dentro un catino, finchè si trattava di stare delle ore in surplace e skiddarci fino ad aprire buchi sulla gomma, nessun problema, ma quando si trattava di saltare lo sentivi che imploravano pietà, anche perchè non sono un peso piuma.
Dall'estate del 2008 ho iniziato a pensare ad un telaio concepito per un uso pesante, ma trovare i tubi e soprattutto le teste per le forcelle sembrava un'impresa impossibile.
Nel 2009 finalmente ha iniziato a muoversi qualcosa, qualcuno all'estero ha capito l'esigenza di un telaio "pesante", il Milwaukee Bruiser progettato da Prolly, il primo creato veramente per i tricks, proponeva alcune soluzioni innovative per un telaio da fissa, da sempre pensato solo per la pista.
Innanzitutto tubi in acciaio belli grossi a prova di bomba e forca in stile BMX, ma soprattutto, idea geniale, un tubo orizzontale molto più lungo dello standard per poter utilizzare comodamente attacchi manubrio corti e un generoso passaggio ruota per gomme larghe e comode.
Ho sempre pensato che il Bruiser fosse troppo lungo, una bici per i tricks deve essere compatta e nervosa, l'MKE large, almeno a vedere le geometrie sembra un camion col rimorchio, invece mi piacciono molto gli angoli da pista belli verticali, certo è più facile barspinnare con un angolo di 70-71° come la Charge Scissor, c'è meno interferenza tra ruota anteriore e pedali, ma a questo punto veramente meglio una BMX almeno barspinni senza problemi in ogni posizione.
Insomma avevo perfettamente in mente cosa volevo, ma non sapevo come farlo.

giovedì, ottobre 29, 2009

Geometrie da pista e freestyle

Finalmente ho messo il culo su una bici da freestyle come dico io, e per come dico io intendo che l'ho disegnata io.
Ci è voluto un bel po' di tempo, pensavo a questo progetto da circa un anno e mezzo, ma alla fine il risultato è un vero spettacolo, soprattutto non è una bici solo per tricks, non ho intenzione di passar le ore a fare keo spin, un po' perchè non ne sono capace e un po' perchè non mi piace, volevo una bici per saltare giù da scalini e marciapiedi, solida come un carroarmato, veloce e nervosa nello stretto e adesso ce l'ho.
Pedalandola mi sono venute in mente un po' di considerazioni.
Per prima cosa non capisco quelli che fanno tricks su una vera bici da pista, fatta per girare in pista; ok, per un po' ho montato una ruota da 650c e un attacco cortissimo con manubrio riser sul Vigorelli e anche sulla Dazzan, l'ho fatto perchè non avevo altri telai per le mani e per provare a vedere com'era, ma alla fine sono giusto alla conclusione che è una stupidata.
Un telaio da pista con geometrie da pista (o da strada) è pensato per essere usato con attacchi lunghi e manubri da pista 8 o da strada), non attacchi da BMX e risers; il mio telaio ideale dopo attente misure è un 61x58 centro centro, con attacco da 130mm, mettere su un telaio di queste dimensioni, con queste proporzioni uno stem da 60mm o addirittura più corto, non ha alcun senso e sinceramente mi stupisce continuare a vedere fissati che comprano bici con geometrie da pista e magari forcella filettata da 1" per poi impazzire a cercare un attacco a gambo sotto i 90mm e montarci dentro un manubrio da MTB da 25.4 quando è stato creato per un diametro 26mm.
Intendiamoci, potete comprare la bici che volete e montarla come vi pare, se poi state pacioccando sulla vostra prima conversione, provate di tutto, ma se avete intenzione di comprare una fissa specificatamente per tricks/polo/salti e avete intenzione di montarla come una BMX, compratela con geometrie e materiali atti allo scopo, altrimenti prendetene una da pista montateci un manubrio da pista e state lontani dagli skatepark e i campi da polo.

venerdì, agosto 28, 2009

1200 Dollari

Vi ricordate questo video?

Bellissimo, vero?
Wonka gira su un prototipo Gorilla fatto a mano, in teoria non in commercio, ma su forum USA si parlava di prezzi intorno ai 1200 euro per il solo telaio.
Ecco, il telaio "anima d'acciaio" da 1200 dollari, la cui forca originale era già durata ben poco, presto sostituita da una DMR da dirt jump, ora sta messo così:

ce nè già uno nuovo, con un bel rinforzo sulla zona sterzo, vediamo quanto dura ...

mercoledì, agosto 19, 2009

Prototipo


La fissa urbana è nata col recupero di vecchie bici da pista o con conversioni su telai degli anni '80, tutta roba in acciaio con tubi stretti, congiunzioni, serie sterzo da 1" e attacchi manubrio a gambo.
Forse per questo molti fissati sono legati a questi standard e le aziende cavalcano questa moda riproducendo materiale "d'epoca" vedi Cinelli con la Supercorsa, la Unicanitor, Selle San Marco con le Regal e Concor, ora anche Selle Italia con la Turbo, un po' tutti i produttori grandi a piccoli di telai, bici e componenti producono modelli "Vintage".
Riproporre cose vecchie è un successo sicuro, non si può sbagliare e soprattutto è facile, in giro in Italia è pieno di telaisti che facevano telai in acciaio 30 anni fa e, se sono ancora in attività, non hanno problemi a rifarli uguali uguali.
Quello che è difficile è fare qualcosa di non convenzionale.
Non è facile trovare un telaista che faccia un telaio da pista, con tubi e rinforzi da MTB, con battura 120mm da pista, ma con un carro corto dove ci stiano gomme da 30-35c, anche solo trovare qualcuno che faccia una forcella unicrown da 1 e 1/8" con rake e altezza giusti è un bel casino.
E' difficile perchè è una cosa che non vuole nessuno, perchè vuoi mettere il fascino del "vintage"?
E poi si può fare un telaio similvintage da freestyle che barspinni, si certo checcivuole basta fare le forca un po' più lunga e con meno rake e il gioco è fatto, costruire un carroarmato, la bici definitivaper usi "pesanti" è molto più difficile.
E' da più di un anno che voglio fare un telaio "senza compromessi" con le mie geometrie e le mie specifiche ...

martedì, luglio 14, 2009

Anima d'acciaio

Anima D'Acciaio Trailer Ver5.1 from Cinecycle on Vimeo.

La tradizione si sposa col freestyle, un telaio creato con cura ed attenzione per uno scopo ben preciso, perchè fare una cosa bella e che funziona è meraviglioso.

mercoledì, maggio 27, 2009

Stress test Cinelli MASH

Video su come viene testato alle sollecitazioni un telaio in casa Cinelli.
Due considerazioni al volo.
Primo: calcolato quanto è rigido questo telaio la forza impressa dalla macchina è veramente notevole per farlo flettere in questo modo, se regge a questi cicli di stress direi che è veramente tosto.
Secondo: è vero che un telaio di una grande azienda fatto in serie può sembrare più impersonale di un prodotto fatto a mano, ma un piccolo telaista non potrà mai fare questo genere di prove su quello che produce.

lunedì, marzo 02, 2009

S'è rotta la forca del BMW


L'avevo già letto in rete, le forche del BMW Gangsta si spezzano, recentemente la stessa Brooklyn Machine Works ha dichiarato che la forcella del Gangsta NON è adatta ai tricks.
Anche uno dei prototipi della Charge Scissor si è spaccato e utilizzeranno tubazioni più spesse per il modello definitivo che uscirà in estate.
A trickarci la roba si rompe, più si alza il livello e più i materiali sono messi a dura prova.
Anche senza saltare rampe di scale è ovvio che una ruota pensata per il "normale" ciclismo su strada non è abbastanza robusta per sopravvivere al maltrattamento urbano che riserviamo alle nostre bici.
Per i telai c'è da aspettare ancora qualche mese, è fresca l'uscita del Volume Cutter di seconda generazione, ma per il momento è disponibile solo il telaio senza la forcella che era troppo fragile e la nuova è ancora in fase di prototipo.
Il Milwaukee S700 uscirà a maggio, poichè le quote delle versioni small erano sballate, il problema è che fare un telaio barspinnabile con una anteriore da 700c in misura piccolina è un vero casino, da quel che ho intuito le geometrie le ha disegnate Prolly che è grosso come me (188 con 90 di cavallo) e quando Tony Fast (che dovrebbe essere sul metro e 70 scarso) ha provato la small ha scoperto che era enorme.
Aspettiamo con ansia i nuovi carri armati da utilizzare senza troppo rimorsi e paranoie nei prossimi mesi.
AGGIORNAMENTO: se volete vedere COME si rompono:

giovedì, febbraio 05, 2009

MKE Geo


La cosa più importante di un telaio è la geometria, se la geometrie è buona, e il materiale non è scadente, la bici funzionerà bene, se la geometria è fatta a caso, la bici risulterà una merda.
Se io potessi vieterei la vendita dei telai se non la geometria degli stessi non è pubblicata sul sito di chi lo vende o non è disponibile.La geo del nuovo MKE da freestyle è molto, ma molto particolare.
Per semplicità mia le considerazioni che seguono sono riferite ad un telaio adatto a me che sono 1 e 88 con 90 cm di cavallo.
Normalmente un telaio da pista o da corsa è pensato per essere utilizzato con un attacco manubrio piuttosto lungo, se il telaio è grande parliamo di qualcosa intorno ai 12 cm e un manubrio che "sporge in avanti" sia esso da crono, corsa o pista, questo significa un telaio tendenzialmente corto, nel mio caso con un orizzontale intorno ai 58cm.
Se invece di un pista volessi una MTB, montata con un manubrio dritto o rialzato e, secondo l'uso comune un attacco relativamente corto da 8-9 cm, dovrei orientarmi su orizzontali sopra i 61cm per avere una lunghezza totale similare.
Una bici da freestyle sia essa con ruote da 20", 24", 26" o 700c funziona meglio con attacchi cortissimi da 4 a 6 cm e risers pronunciati.
Partendo da questo presupposto la Milwaukee ha geometrie che si discostano totalmente da quello che siamo abituati a vedere, la Large ha un gigantesco orizzontale di 63 cm!
Ho iniziato una discussione con Prolly sul suo blog:
Il telaio MKE è studiato per attacchi corti e quindi è più lungo, la cosa mi lascia un po' perplesso, ma ha la sua logica.
Attualmente il mio Vigorelli (orizzontale di 575mm) è montato con un attacco da 60mm per trickeggiare, ma onestamente in questo modo diventa un po' troppo corto e spaccaschiena se usato regolarmente in strada, mentre è perfetto con un attacco da 110mm.
Due conti: 575+110=685mm (misura ideale per me); 685-630(orizzontale telaio MKE)=55mm; ovvero il Milwaukee con un attacco da 55mm (che è praticamente lo standard in BMX) sarebbe per me perfetto per la strada e i tricks.
Solo il tempo dirà se la geometria del Milwaukee è destinata a diventare il nuovo standard oppure una stranezza che verrà dimenticata in pochi mesi, nel frattempo mi toccherà escogitare qualcosa per farmi un'idea più precisa.

lunedì, agosto 04, 2008

Un telaio per Stefy ovvero la scelta del telaio


Mia moglie, finalmente, mi ha chiesto di farle una fissa, da un po' mi guardavo intorno per trovare un telaio da corsa della sua misura da convertire, ma non è facile trovare un 50cm in buone condizioni a prezzo onesto, per cui alla fine ho deciso di andare sul nuovo.
Attualmente Stefy usa una bici tipo olandesina monovelocità a ruota libera con cui si trova piuttosto bene non fosse che pesa una tonnellata, da qui la necessità di una una bici leggera e veloce.
Se la leggerezza è un parametro fondamentale, la soluzione migliore è partire da un telaio in alluminio con forcella in carbonio, un full carbon costa troppo e un acciaio (anche con tubi pregiati) è troppo pesante.
Se per un telaio in acciaio ci si può rivolgere anche a piccoli produttori artigianali, per un alluminio è un po' più difficile visto che mi son sentito dire che è "impossibile" trovare forche pista in carbonio economiche e che quindi bisognava necessariamente montarne una da corsa, cosa che secondo me crea un inutile aborto, accettabile per una conversione al risparmio assolutamente folle per un telaio nuovo.
Oltretutto come ho già scritto se si ha a che fare con piccoli produttori è spesso necessario "stargli addosso" per esseri sicuri di avere esattamente ciò che si chiede, cosa che, sinceramente, non avevo alcuna voglia di fare; oltre a problemi vari di spedizione visto che a Torino nessuno, purtroppo, fa più telai.
Il telaio non doveva avere geometrie impiccate e troppo difficili da pista pura, ma nemmeno troppo rilassate da corsa, a "peggiorare la situazione" oltretutto la moglie, giustamente, voleva l'opzione del freno anteriore.
La scelta quindi si è ristretta ad un solo telaio: quello del Cinelli Mystic Rats.
Le richieste da parte della "cliente" erano piuttosto chiare: manubrio bello alto, assolutamente non da corsa ne da pista, sella comoda (che già avevamo in casa), un solo freno all'anteriore, opzione flip/flop fixed/free scartata dal sottoscritto perchè la odio; insomma con la bici completa avrei smontato e sostituito praticamente tutto, tanto valeva prendere il solo telaio da montare a piacimento.
Tutto questo discorso è anche per spiegare che non tutti i telai sono uguali, non si può prendere un telaio "a caso", non si può paragonare un alluminio ad un acciaio, un prodotto di serie con uno artigianale, con geometrie da pista o da corsa o una via di mezzo; ogni telaio ha delle specifiche particolarità, dei vantaggi e degli svantaggi su cui non sarebbe male ragionare, specie perchè il telaio E' la bici, se la scelta iniziale è sbagliata difficilmente il risultato finale sarà ciò che si cerca veramente.

venerdì, maggio 30, 2008

Come nasce un telaio - la misura corretta


Uno dei problemi per la scelta del telaio per la propria fissa è conoscere la misura giusta.
Esistono numerosi calcolatori in rete per stabilirla, per lo più riferiti alla geometria tradizionale di un telaio per bici da corsa.
Il paramentro fondamentale è la misura del cavallo che va moltiplicata per 0.65 (anche se ci sono teorie lievemente differenti) per ottenere la taglia del telaio.
Il posizionamento su una bici da corsa (BDC) è una scienza quasi esatta che tiene conto del fatto che le bici sono tutte montate e vengono usate allo stesso modo per cui ci sono esperti biomeccanici che misurando le varie parti del corpo sono in grado di calcolare alla perfezione le quote del telaio e dei vari accessori.
Una fissa per uso cittadino però è spesso montata in maniera molto diversa (un manubrio da MTB comporta una posizione ben diversa dal montare un manubrio da pista piuttosto che "con le corna") e può essere usata in modo molto corsaiolo, tranquillo o freestyle.
Quindi?
La soluzione migliore sarebbe avere un telaio di partenza su cui ragionare, se abbiamo fatto una conversione su un telaio di recupero di una misura abbastanza corretta si può pensare di usarlo come base per studiare un prodotto definitivo, ad esempio come mi trovo col telaio che ho già? E' lungo, corto, ci sto comodo, ma vorrei una impostazione più aggressiva?
In alternativa misurarsi per benino cavallo, busto, braccia, etc e usare uno dei calcolatori che ci sono in rete o meglio ancora farsi misurare da un esperto.
Tempo fa un negoziante molto capace mi aveva preso tutte le misure e aveva decretato che il mio telaio ideale era un 61x58 centro centro con geometria tradizionale (più alto che lungo perchè ho le gambe lunghe in proporzione al corpo).
Arrivando dalla MTB e dal momento che stavo usando una bici più lunga mi sembrava che il risultato fosse sbagliato ... dopo 2 anni posso dire che aveva perfettamente ragione, ho un telaio pista tradizionale 60x58 e uno semislooping le cui misure, riportate come tradizionali, sono 58x57.5 e indovinate un po'? Sono perfetti come lunghezza ed entrambe un pelo troppo bassi (errore compensato facilmente con l'attacco manubrio).

mercoledì, maggio 28, 2008

Come nasce un telaio - il materiale


Per un telaio è meglio l'acciaio o l'alluminio? O meglio ancora il carbonio o il titanio?
Impossibile una risposta secca, la discussione tra acciaio e alluminio è aperta da anni e fondamentalmente ancora non si è ancora capito chi sia il vincitore, sembrava che il carbonio dovesse farla da padrone e spazzare via ogni discussione e invece si è rivelato solo uno dei tanti materiali con cui può esser fatto un telaio.
L'acciaio è preferito perchè è il materiale tradizionale, è morbido e quindi ammortizza naturalmente le vibrazioni trasmesse dal terreno, si salda facilmente, si può riparare anche in caso di crepe e rotture, è quello che resiste meglio alle botte, ma è pesante e se non protetto correttamente si arrugginisce.
L'alluminio è più rigido, questo significa che risponde meglio alla pedalata, ma è meno confortevole sullo sconnesso, pesa meno e non arrugginisce; la particolare rigidità che è un vantaggio sul telaio però è eccessiva sulle forcelle che se fatte in questo materiale fanno veramente schifo, non a caso di norma i telai in alluminio montano forcelle in carbonio.
Il carbonio si può modellare meglio degli altri due materiali, ha eccellenti caratteristiche poichè si possono orientare le fibre per avere telai confortevoli e reattivi allo stesso tempo, ma è fragile agli impatti e si può crepare.
Il titanio ha quasi le stesse caratteristiche dell'acciaio, migliori se possibile, non si arrugginisce, ma costa tantissimo.
Ho iniziato a pedalare su bici in acciaio, ne ho avuto in alluminio e mi sono autoconvinto che l'acciaio era superiore, poi ho provato il Vigorelli in alluminio e carbonio e ho fatto esperienza su diversi telai in acciaio.
Ho capito che il materiale è importante, ma la cosa fondamentale è come è fatto il telaio, se è fatto bene, può essere fatto in qualunque cosa, funzionerà a meraviglia, se è fatto male, funzionerà male, fletterà nei punti dove deve essere rigido e viceversa, sarà inutilmente pesante o eccessivamente fragile.
Inoltre parlare genericamente di acciaio o alluminio è sbagliato, ci sono diversi tipi dello stesso materiale più o meno validi, come già accennato tra un acciaio Hiten e un Cromoly di alta gamma a spessore differenziato ci sono differenze abissali in termini di qualità e conseguentemente di prezzo.
In definitiva un vero vincitore non c'è, l'acciaio si piazza in testa perchè è più polivalente rispetto agli altri materiali e con l'acciaio si possono fare bici tradizionali o moderne e per ogni utilizzo cambiando il tipo di tubi e la geometria.
Con alluminio e carbonio si fanno ottime macchine da corsa leggere e reattive, ma deve piacere il look moderno e corsaiolo.
Il titanio potrebbe essere una valida alternativa all'acciaio, ma costa veramente troppo.
A voi la scelta.

martedì, maggio 27, 2008

Come nasce un telaio - Maschera e geometrie


Per saldare un telaio a mano è utile una maschera, ovvero un tavolo apposta su cui si appoggiano i tubi in modo da saldarli più agevolmente.
Gli artisti del telaio non usano la maschera, vanno a mano libera, però a questi livelli si tratta più di opere d'arte che di semplici biciclette e come tali vanno trattate e ... pagate.
Per gli esseri umani che han bisogno di valido prodotto artigianale, la maschera va più che bene e ci permette di chiacchierare un po' di dimensioni e geometrie.
Un telaio è contraddistinto principalmente dalle dimensioni del tubo verticale e del tubo orizzontale, il primo è la taglia e si calcola sulla lunghezza della gamba del ciclista, il secondo è determinato dalla lunghezza del tronco e delle braccia.
Poi ci sono gli angoli del tubo sterzo e del tubo sella.
A seconda dell'angolo del tubo sterzo la bici girerà più o meno rapidamente e avrà maggiore o minore difficoltà a superare gli ostacoli, mentre l'inclinazione del tubo sella consentirà una posizione e una pedalata più comoda o più aggressiva.
Altri dati importanti sono:
L'altezza del movimento centrale, se il movimento è basso risulta basso anche il baricentro e la bici è stabile , ma se è troppo basso, specie su una fissa, i pedali toccano terra durante la pedalata.
La lunghezza del carro posteriore (dal movimento all'asse della ruota): lungo = stabile, corto = scattante e nervoso, occhio che più si riduce e meno c'è spazio per la ruota per cui non si possono montare gomme grosse.
La lunghezza totale della bici come per il carro: lungo = stabile, corto = gira velocemente.
Lette così in maniera molto semplificata sembra un po' tutto la stessa cosa, in realtà il "gioco" è riuscire ad amalgamare tutti i dati per ottenere una geometria perfetta per il ciclista e lo scopo prefissato.
Tutto questo è tanto per avere un'idea di cos'è una geometria, quali sono i parametri fondamentali e a che cosa servono e per chiarire ancora una volta che i telai non sono tutti uguali e che anche variazioni minime di un grado o un centimetro possono fare la differenza.