mercoledì, febbraio 29, 2012

Attenzione!


Il numero di ciclisti uccisi per le strade è considerevolmente aumentato rispetto all'anno scorso, sicuramente perchè in strada ci sono molte più persone in bici.
Ma per non finire su una statistica bisogna fare molta, molta attenzione, mi sembra che buona parte dei pedalatori sia convinta di pedalare in un ambiente estremamente sicuro, il problema è che la strada non è un parchetto, nè un velodromo chiuso.
Guidando qualunque mezzo in strada bisogna usare la testa, in bici ancora di più perchè in caso di incidente siam quelli che ci facciamo più male!
Quindi ragioniamo sulla strada che decidiamo di percorrere.
Tra le cose più pericolose in città ci sono le rotonde e le strade a scorrimento veloce.
Affrontare le rotonde non è facile, bisogna farlo in modo deciso ed aggressivo, segnalando per bene quello che si ha intenzione di fare; l'automobilista medio non ha la minima idea di come fare una rotonda, la cosa manda in bestia gli automobilisti più svegli, figuriamoci noi ciclisti.
Qualche giorno fa mi è capitato di vedere un vecchietto su una bici più vecchia di lui entrare in rotonda senza guardare, portarsi al centro della stessa tagliando la strada ad una macchina ed uscire senza segnalare rischiano un secondo incidente, non ho idea di come abbia scampato la morte certa.
A Torino ci sono numerosi corsi dove in auto si riesce ad andare piuttosto veloce, per fortuna ci sono i controviali dove il traffico è molto più tranquillo, ma non sempre, la regola è evitare le strade a più corsie come la peste e regionare su percorsi alternativi, quando vedo una bici che percorre corso Siracusa/Trapani/Lecce/Potenza sulle corsie principali io mi chiedo se chi la pedala stia cercando seriamente di farsi ammazzare.
La testa ce l'hanno data per usarla, è bello farsi un giro in bici per "staccare la spina", ma la strada NON è il posto adatto per farlo!

martedì, febbraio 28, 2012

Cappellini da ciclista


Ho sempre pensato che i cappellini da ciclista fossero inguardabili, poi, dopo essermi appassionato di fissa, ho iniziato ad usarli.
Continuo a ritenerli esteticamente osceni, ma ho scoperto un grosso vantaggio, usati sotto al casco assorbono il sudore al posto dell'imbottitura del casco stesso, aumentandone la vita e riducendo il puzzo.
Sono leggeri, ma tengono un po' caldo alla testa, il che, in certe condizioni climatiche, può far comodo e la visiera piccolina può tornare utile se si pedala con il sole in faccia, insomma, estetica a parte, sono effettivamente comodi da usare pedalando.
La cosa più importante è che i cappellini NON si comprano, si recuperano in giro, alleycat/eventi vari, se comprate un cappellino in un negozio, sorry, ma siete degli sfigati totali.
Mi raccomando i cappellini vanno usati sotto al casco, se li usate da soli, beh, sarebbe meglio usare il casco.

martedì, febbraio 21, 2012

Fidarsi del materiale


SKYLINERS - A Documentary by Seb Montaz from sebastien montaz-rosset on Vimeo.
Sono un po' maniacale sulla roba che uso per sport e mi stupisco di come altri appassionati scelgano il loro materiale.
Per quello che mi riguarda esiste un solo fondamentale elemento di scelta: l'affidabilità.
Devo essere certo che quello che uso funzioni sempre ed in qualunque condizione, non importa se pesa o è più costoso, non posso vivere pensando che qualcosa mi si possa rompere sotto al culo.
Probabilmente dipende da altre attività che ho praticato e pratico tutt'ora, vedendo il filmato di skylining mi sono reso conto che quando hai un paio di centinaia di metri sotto i piedi importa poco se il materiale che usi è trendy.
Se arrampichi, i marchi che prendi in considerazione sono meno di 10, non useresti mai e poi mai un friend di una novella azienda di tendenza anche se hai la possibilità di scegliere il colore tra i mille proposti.
E spesso dopo aver provato questo e quello ci si fissa su 3-4 aziende e non le si lascia più.
Per questo mi sembra assurdo il proliferare di marchi che nulla aggiungono a quello che già offre il mercato, non serve tutta questa scelta, ne serve ancora meno quando, oltretutto, la maggior parte dei telai in circolazione arriva dai soliti pochi produttori, quello che cambia è solo il marchio.
Non perdetevi in cazzate, comprate roba solida, su cui potete contare, tutto il resto è relativo.
Ride free, ride hard, have fun!

martedì, febbraio 14, 2012

Ski bike


Ho sempre pensato che le bici con gli sci al posto delle ruote fossero un po' una stronzata, nulla batte in montagna un paio di sci o uno snowboard, specie quando si tratta di affrontare un pendio ripido ghiacciato o una discesa in neve fresca.
Le bici da neve nei confronti dei mezzi più classici, sci e snowboard, sono grosse, limitate e con un prezzo non indifferente.
Sicuramente non le userei in una normale stazione sciistica, ma da qualche anno esistono snowpark originariamente dedicati ai più piccoli e all'utilizzi di slitte, bob e apprendimento della pratica dello sci dotate di nastri trasportatori per la salita, così come esistono piccole località spesso con un solo skilift che hanno il vantaggio di essere sempre deserte e molto economiche.
In una situazione di pendio relativamente dolce la skibike potrebbe essere divertente da usare al cazzeggio, rimane il problema di avere una bici dedicata solo alla neve.
Cercando in internet ci sono diversi siti in cui viene spiegato come assemblare una skibike partendo da un telaio e un vecchio paio di sci, certo bisognava pensarci prima, ma per l'anno prossimo ...

venerdì, febbraio 10, 2012

Pitch Black


Nonostante le giornate inizino ad allungarsi, siamo comunque in inverno e diventa buio abbastanza presto.
Una cosa che trovo sconvolgente è continuare a vedere la maggior parte dei ciclisti in giro della città senza luci, non solo, senza alcun tipo di rifrangente, giubbetto o qualunque cosa che sia visibile al buoi.
Anzi, di preferenza il ciclista urbano, è vestito con abiti scuri, meglio neri, che son sempre di moda.
E' un comportamento veramente da pazzi; senza parabrezza e luci del cruscotto che accecano, in bici si ha la senzazione di vedere benissimo anche di notte e infatti così è, peccato che tutti gli altri utenti della strada, chiusi nelle loro scatole vedano veramente poco, specie quelli che son convinti di non dover usare gli occhiali.
Facciamocene una ragione, già l'automobilista medio non concepisce che in strada ci siano anche le biciclette e non fa troppa attenzione a questi esili mezzi, se poi non li vede proprio perchè il mezzo ed il suo guidatore si mimetizzano alla perfezione nel buio, difficilmente riuscirà ad evitarli nel momento in cui se li trova davanti.
Le luci non costano tanto e possono salvare la vita, catarifrangenti e vestiti colorati costano ancora meno e possono servire ad essere più visibili.

lunedì, febbraio 06, 2012

Due e-mails e il senso della fissa in Italia


Nello scorso weekend mi sono arrivate 2 mails che, nella loro diversità, descrivono alla perfezione la situazione della fissa in questo paese.
La prima è di un semplice appassionato: "volevo chiedere consiglio su quali posti o negozi concentrarsi per comprare componenti come selle, manubri o pedali.. ovviamente più sono usati, economici e 'vintage' meglio è per me!"
Si capisce che l'unico e solo interesse è spendere poco; il "vintage" non è legato a produzioni del glorioso passato, ma solo alla volontà di pagare preferibilmente nulla degli ottimi pezzi venduti a prezzi da spazzatura.
La comodità e la bellezza della fissa è subordinata al prezzo stracciato.
La seconda mail è dell'ennesimo "atelier della fissa" che annuncia la sua nuova produzione di splendide biciclette simildepoca, con particolari in cuoio fintovintage; la presentazione abbonda di termini quali "alta sartoria, "forte personalità", "oggetto iconico".
La bici fissa è vista semplicemente come l'ennesimo indispensabile oggetto di moda, la funzionalità è messa in secondo piano rispetto all'estetica esclusiva.
La bicicletta urbana è, per me, innanzitutto, prima di ogni altra cosa, un cazzo di mezzo di trasporto, la fissa è di moda perchè i bike messenger hanno iniziato ad usarla e lo hanno fatto perchè era veloce e semplice da usare nel traffico.
La fissa è figa perchè qualcuno la ha scelta come efficace mezzo di lavoro.
Negli anni '80, negli Stati Uniti, le Timberland le usavano gli operai che facevano i lavori sulle strade perchè eran comode e robuste.
Qui in Italia le compravano, quelle originali, i paninari per fare i fighi e far vedere che avevano i soldi, mentre gli sfigati cercavano delle similtimberland a poco prezzo al mercato per cercare di scimmiottare i panozzi; che gli scarponcini Timberland fossero delle ottime calzature non fregava un cazzo a nessuno.
Con la fissa purtroppo la situazione, a distanza di 30 anni, è uguale.

giovedì, febbraio 02, 2012

Neve


Nevica, tutto è coperto di bianco, esteticamente molto bello, ma non il massimo per spostarsi in città con qualunque mezzo, a motore o a pedali.
Le strade sono un bel paciocco, quindi che fare?
Innanzitutto prendere coscienza che tutti i mezzi su ruote hanno oggettivamente problemi a muoversi con la neve, su un auto meglio sicuramente montare apposite gomme termiche, su una bici, che le termiche non ci sono, esistono varie soluzioni.
Ci sono gomme chiodate apposite per il ghiaccio, si possono fissare fascette da elettricista per migliorare la presa (occhio che i freni a pattino non funzionano quindi o brakeless o dischi)
http://bicifissa.blogspot.com/2008/11/catene-da-neve-per-bici.html, esistono addirittura catene da neve per MTB, ma in città, nella stragrande maggioranza dei casi, la soluzione è una semplice coppia di gomme da MTB belle artigliate, che le slick sottili che amiamo tanto per andare veloce adesso non sono la soluzione migliore.
Attenzione che coi mucchi di neve sul bordo, la parte percorribile della strada è ridotta, le ciclabili sui marciapiedi non le ha ovviamente pulite nessuno e lo spazio per circolare è poco.
Al contrario di quello che succede a in Danimarca dove, quando nevica, per evitare che troppa gente usi l'auto prima puliscono le ciclabili e poi le strade normali.
Ultima raccomandazione, la neve è acqua e non fa male al metallo del ciclo, ma il sale che buttano per evitare la formazione di ghiaccio, è molto aggressivo, pulite bene il mezzo se non volete, una volta arrivati in primavera, trovarvi la bici bella arrugginita http://bicifissa.blogspot.com/2009/12/sale.html.
Oggettivamente muoversi in bici con la neve può essere un bel casino, ma insisto, con questo tempo, è un casino con qualunque mezzo, anche a piedi, per cui non è evitando di pedalare che si risolve il problema della mobilità, anzi.

mercoledì, febbraio 01, 2012

Torino Alleyfuck 18 febbraio


Anche quest'anno, per il quarto anno consecutivo, a Torino si ripete il rito della tradizionale alleycat di febbraio.
Inutile ricordare che si può correre con qualunque tipo di bicicletta, se non avete mai corso, è una ottima occasione per iniziare, se avete già corso, anche.
Se non sapete cos'è una alleycat race, su questo blog c'è un bel po' di roba al riguardo, ma se leggete queso blog dovreste sapere bene di che cosa si tratta, soprattutto sapete bene che è un bel modo per divertirsi e usare la biciclettina da messenger che va tanto di moda.