mercoledì, febbraio 27, 2008

Quicksilver


Oggi voglio presentarvi il primo che ha usato una bici a ruota fissa senza freni in questo paese, anche se solo sullo schermo cinematografico: Kevin Bacon che interpreta un bike messenger in Quicksilver sottotitolo italiano "soldi senza fatica" del lontano 1986 (2 anni dopo il successo di Footlose, quelli della mia età se lo ricorderanno molto bene).

L'avete visto? Io si, non al cinema, ma un paio d'anni dopo quando l'hanno passato in tele e ne sono rimasto folgorato, sinceramente non ricordo la fissa, ma la mia passione per i messenger è iniziata proprio da quel film.

La scena che mi ricordo di più è una in cui il protagonista è in casa, ormai adibita a officina di biciclette e usa un centraruote ... che buffo è praticamente la prima volta che ho visto aggiustare una bici se si escludono le foratura ai giardinetti :-)

martedì, febbraio 26, 2008

La Stazione dell'irriconoscenza


Questo post è per tutti quelli che pensano che in questo ambiente siamo tutti amici e ci vogliamo un gran bene.
Qualche tempo fa mi contatta via mail un ragazzo brasiliano innamorato della Cinelli Vigorelli, fra un mesetto verrà in Italia in vacanza e vuole sapere dove comprare un telaio e i pezzi per montarlo.
Stupidamente lo dirigo verso la Stazione delle Biciclette di San Donato, dove sicuramente saranno in grado di vendergli tutto ciò di cui ha bisogno.L'altro giorno mi arriva una mail con foto allegata del Vigorelli montato con tanti ringraziamenti da parte dell'amico brasiliano.
Sono felice della mail, ma al contempo rimango molto deluso dall'assoluta e totale mancanza di riconoscenza da parte della Stazione.
Cazzo, ti ho fatto vendere un telaio da 620 euro, comprensivo di guarnitura da pista e mozzo per un totale di 800 euro abbondanti, quindi almeno 250 euro di guadagno pulito, che ti sei messo in tasca grazie a me e non spendi 20 secondi per dirmi grazie.
A questo si aggiungono i molti ciclisti che da quando esiste il blog ho purtroppo indirizzato verso la Stazione.
La mia mail di richiesta di spiegazioni ha prodotto prima un "siamo sempre indaffarati" e poi direttamente degli insulti.
Morale, mi sono un po' stufato di far guadagnare persone che non si sprecano neppure per un grazie e quando glielo fai notare si incazzano pure per cui fatemi la cortesia di non parlarmi più della Stazione.

Grazie.

Manubri "con le corna"


Una delle cose che forse colpiscono di più la prima volta che si guardano le fisse sono i manubri a corna di bue o bullhorn o da crono.
Questo perchè questi manubri difficilmente si vedono in altri contesti se non nel triathlon e nelle gare a cronometro dove però sono accoppiati a delle estensioni che li fanno apparire molto differenti.
Il manubrio "con le corna" è un'ottima soluzione per una fissa cittadina.
In un utilizzo prettamente urbano la cosiddetta "presa bassa" di una piega da corsa o da pista è difficilmente utilizzabile perchè costringe ad una posizione troppo bassa che non permette una visuale corretta; il vantaggio principale di montare un manubrio di questo tipo viene quindi perso.
Il manubrio dritto da MTB è un po' limitato perchè consente una sola posizione delle mani.
Il crono invece permette di utilizzare la parte orizzontale in condizioni "normali" e le corna per una posizione più aerodinamica e per spostare il peso in avanti quando si vuole per spingere in piedi sui pedali, e su una fissa, cosa molto utile per il surplace o gli skids.

I manubrio crono sono poco diffusi e non facili da trovare, una soluzione semplice ed economica è girare e segare (flip 'n' chop) una normale curva da corsa (che si trova facilmente usata a pochi soldi), meglio senza scanalature per i freni; anche se il risultato non è all'altezza degli prodotti specifici.

giovedì, febbraio 21, 2008

Odio i ciclisti urbani

L'altra sera verso le 1900 camminavo tranquillamente sul marciapiede sotto casa e, di fronte ad un semaforo rosso, da bravo pedone, mi fermo ad aspettare il verde, anche perchè l'incrocio in questione è sempre piuttosto trafficato e a quell'ora era anche molto buio.
Come me si fermano le auto, quando bello bello arriva a velocità moderata il "ciclista urbano".
Sui 30 anni, tutto di scuro vestito, piuttosto elegante, dritto su una bici da uomo coi freni a bacchetta (che fa figo) di fabbricazione recente, tenuta bene, rigorosamente nera, dotata di sistema di illuminazione a dinamo non funzionante e ovviamente senza casco.
Lo guardo, pensando "bella bici", rallenta, ma non si ferma, non appoggia il piede a terra, "cheffà? prova il surplace con quella bici?", ma no, il manubrio rimane dritto e il tipo per non sbilanciarsi continua a dare colpettini col pedale per mantenere una minima velocità che gli permetta di non sbilanciarsi e cadere miseramente.
Nel frattempo nell'altra direzione è scattato il verde, vedo i fari delle auto che si avvicinano minacciosi, mentre il tipo, sguardo fisso in avanti, continua la sua corsa lentissima, ormai è arrivato in centro all'incrocio e le auto sono costrette a girargli attorno passandogli davanti e dietro, lui non fa una piega, non solo non accenna a fermarsi nella sua corsa suicida, ma neppure a pedalare più veloce per togliersi di mezzo e salvarsi la pelle, continua piano piano la sua corsa a colpetti, un quarto di pedalata alla volta.
Ormai è quasi arrivato dall'altra parte dell'incrocio, quando finalmente scatta il verde e può continuare la pedalata, miracolosamente illeso.
Giuro che ero tentato di inseguirlo a piedi (tanto vista la sua velocità lo avrei preso subito) e riempirlo di botte!
Ma come cazzo si fa a pedalare così?
A volte anch'io passo col rosso, ma lo faccio guardando con estrema attenzione e pedalando come un pazzo per essere il più veloce possibile, non attraverso a passo di lumaca disinteressandomi totalmente del traffico ... e poi dicono che le bici sono pericolose ... boh?

lunedì, febbraio 18, 2008

Sulla pericolosità/difficoltà della fissa


Mi rendo conto che specie tra gli operatori del settore, ovvero negozianti e importatori, c'è il concetto fondamentale che la fissa sia pericolosa ed inutilizzabile dalla maggior parte dei ciclisti.
L'altro giorno ero in un negozio e il titolare mi fa vedere una guarnitura da pista che deve montare sulla bici di un cliente, mi entusiasmo e chiedo: "la fai fissa?", la risposta è: "ma noo, ci metto il freno a contropedale questo non è capace di andare in fissa, ci riesci solo tu"; da notare che, da quanto ho capito, il "questo" è un assiduo appassionato di bici da corsa che probabilmente all'anno fa più chilometri di quelli che faccio io.
A questo punto io mi chiedo: perchè è opinione comune che l'uso del pignone fisso sia una pratica difficile e solo per esperti?
Perchè devi sempre pedalare?
Ma è una bici, per forza che si pedala, se non volevo far girare le gambette compravo un motorino.
Perchè è pericoloso?
E perchè mai dovrebbe esserlo? In automobile hai più controllo se freni col freno motore scalando le marce o se ti limiti a schiacciare la frizione e il freno insieme (su un'auto senza ABS ovviamente)?
E' corretto scendere una strada di montagna in auto in folle, a motore spento, usando solo i freni?
Direi proprio di no, eppure è quello che succede con una bicicletta a ruota libera.
Usare una ruota fissa è come avere il freno motore di un'automobile, possiamo discutere SE usare anche i freni oppure no, ma la fissa NON è più difficile da usare di una ruota libera e sicuramente è molto più efficace.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.

giovedì, febbraio 14, 2008

NAHBS 2008


Si è svolta lo scorso weekend la NAHBS 2008, North American Handmade Bike Show, ovvero la fiera nordamericana di artigiani costruttori di biciclette.
Premiato l'italiano Pegoretti più famoso negli USA che in Italia e poi ... ma una volta i migliori artigiani erano qui in Italia, le bici abbiamo iniziato a farle noi italiani e ora, a parte lui, i più bravi artigiani sono statiunitensi ... vabbè rifatevi gli occhi guardando le foto.

Per vedere tutte o quasi le bici c'è solo l'imbarazzo della scelta:
c'è il mega reportage su FGG:
una bella panoramica di modelli sul sito di Urban Velo:
http://urbanvelo.org/nahbs-2008-sunday-feb-10th/
bello il report su Clockworkbikes:
http://www.clockworkbikes.com/NAHBS_2008.html
e il solito mare di foto su Flickr:

martedì, febbraio 12, 2008

Forature e considerazioni

L'altro giorno ho forato ... e non è stata solo sfiga.
Errore 1: la pressione della gomma era troppo bassa, lo sapevo, ma avevo fretta di uscire e per risparmiare 30 secondi ho perso diversi minuti a cambiare la camera d'aria :-(
Errore 2: ho percorso una ciclabile extraurbana dove non passa mai nessuno, col risultato che c'erano cocci e vetri rotti per terra :-(

In compenso siccome sono paranoico ho sempre dietro di tutto per qualunque evenienza, compreso ben 2 (due) camere di scorta, così, a parte il tempo perso, non ho avuto problemi di sorta :-)

venerdì, febbraio 08, 2008

Manubri


Uno dei particolari della fissa che colpiscono di più è sicuramente il manubrio, probabilmente perchè ce ne sono moltissimi e contraddistinguono fortemente la bici; inoltre ad un occhio non allenato telai, ruote, guarniture sembran tutte uguali, mentre chiunque è in grado di distinguere un manubrio da pista da uno "con le corna".
I tipi di manubri sono veramente tanti e ognuno ha caratteristiche molto precise, il manubrio è un particolare molto personale che non può essere scelto a caso e soprattutto non preferito per semplici ragioni estetiche.
La cosa che contrattistingue un manubrio è ovviamente la forma, più è "strana" e diversa dalla semplice barra dritta e maggiori sono le possibilità di presa che la mano ha su di esso, questo significa che è possibile cambiare la presa sul manubrio a seconda della situazione (salita, discesa, andatura rilassata) e anche per alleviare le pressione e distendere la muscolatura sulle lunghe distanze.
Un classico manubrio da pista si può impugnare nella parte alta orizzontale sia nel "piatto" vicino all'attacco che dove inizia la curvatura, nella zona anteriore come fosse uno con le corna e ovviamente nella parte bassa, mentre un manubrio da MTB solo alle estremità dove ci sono le manopole.
Perchè quindi non scegliere sempre un manubrio da corsa o da pista? Semplicemente perchè alcune persone non amano cambiare posizione delle mani e si trovano meglio con un manubrio più semplice.
Vedremo in seguito vantaggi e svantaggi dei vari tipi.

giovedì, febbraio 07, 2008

...


Non ho voglia di scrivere, un po' perchè sono molto stanco un po' perchè mi sembra che qualunque post normale sia irriverente dopo quello sulla morte di Sheldon, così faccio un giro sulla Fixed Gear Gallery e c'è la foto di una delle bici di Sheldon, un tandem marchiato Piccio, ho già avuto modo di scoprire che spesso i nomi delle bici italiane vengono storpiati sulla FGG, la bici non è una Piccio, ma una Picchio, un famoso telaista di Torino ora in pensione, il telaio è stato saldato nella mia città.
Ci sono un sacco di storie su Picchio e su altri telaisti di Torino, storie di pazzi che ti costruivano la bici come piaceva a loro, mica a te che la compravi, e alla fine la compravi lo stesso perchè il prodotto era veramente fatto col cuore, perchè eri certo che era perfetta, perchè se non era perfetta non te la vendevano.
La bici della foto è ovviamente una fissa, la mia passione, ed è un tandem, perchè, anche se scrivo sempre io, in realtà non sono solo, ci sono la mia fantastica moglie che mi sopporta e mi supporta sempre in quello che faccio (alleycat comprese) e il mio pupo che troppo forte ed è pazzo per le bici.

Addio Sheldon ... continuiamo a pedalare.

lunedì, febbraio 04, 2008

Sheldon Brown R.I.P.


E' una vera tristezza comunicare che purtroppo Sheldon Brown è morto a causa di un attacco di cuore.
Penso che tutti gli appassionati siano andato più di una volta a raccattare informazioni sul suo enciclopedico sito: http://sheldonbrown.com/
Il suo sito è nei link da quando esiste il blog, era un grande ... ci mancherà.

domenica, febbraio 03, 2008

Bici in fuga - Roma alleycat race


Per tutti i romani: non prendete impegni per sabato 16 febbraio.
Per info: http://www.bbike.it/

venerdì, febbraio 01, 2008

Urban Wheels


E' uscito il primo numero di Urban Wheels, rivista online scaricabile gratuitamente dedicata al ciclismo urbano.
A pagina 18 c'è un articolo che ho scritto io sulla fissa, spero che vi piaccia.