mercoledì, aprile 29, 2009

La mia bici da bike polo


Alla prima impressione la migliore bici da polo è una MTB monomarcia, bella robusta e stabile con ruotone pesanti e larghe da 26", anche la velove graziellina non è male, guardando in rete le foto di quelli che giacano all'estero però le bici da strada/pista con ruote da 700c sono le più usate, visto che avevo la conversione su telaio Alan ferma a fare nulla tanto valeva trasformarla in una bici specifica da polo.
L'impostazione di base con sella robusta e manubrio da MTB c'era già, avevo già tolta la gurnitura da pista che ho sostituita con una Campagnolo doppia da strada, il vantaggio è il girobulloni più piccolo che permette di montare corone da 39 denti.
Si perchè nel polo servono rapporti agilissimi, fino al 39:22, non c'è da fare i chilometri ma servono accelerazioni brucianti, ottenibili solo con valori uguali e inferiori a 2:1.
Freno posteriore Shimano 105 di recupero comandato da leva sinistra, che la destra serve per la mazza e pedali liberi.
Il polo è arrivato in Italia, e non solo, con la fissa, ma molti giocatori negli Stati uniti usano la ruota libera, più veloce, ottima per fulminee manovre d'attacco, il fisso è più utile in difesa, per fare meglio trackstand e potersi muovere all'indietro per proteggere la propria porta, per il momento la bici è montata fissa con 39-20, il mozzo è flip-flop, magari prima o poi la provo anche libera
Quello che salta subito all'occhio è la ruota finta lenticolare anteriore, molto utile per evitare che la mazza colpisca e si incastri nei raggi rompendolo e causando cadute, si può fare in cartone, pessima idea se piove, o in plastica, personalmente ho usato dei cartelli per lavori in corso.

lunedì, aprile 27, 2009

Ecoincentivi per la bicicletta

La notizie è di venerdì scorso, il governo ha approvato gli ecoincentivi anche sulle bici.
Lo sconto è il 30% sul prezzo di listino fino ad uno sconto massimo di 700 euro e per un amssimo di 3 bici all'anno.
Il problema principale è che lo sconto è valido SOLO su alcuni modelli di alcune ditte, la lista la potete scaricare dal sito del Ministero dell'Ambiente:
http://www.minambiente.it/index.php?id_doc=685&id_oggetto=3&sid=7e4e04fb3b3cb955e5423c627be81eff
Da quanto si è capito la lista è soggetta ad aggiornamenti, una volta partiti gli incentivi è chiaro che le ditte si sono affrettate a fare tutte le pratiche per essere incluse; sembra che sia Cinelli che Specialized, tanto per fare 2 nomi, siano dentro, ovvio che essere fuori significa non vendere nulla, altresì evidente che tutte le piccole situazioni di negozietto che si fa le proprie bici non sono nella lista e non lo saranno mai (perchè costetrebbe troppo fare tutti i documenti) a meno che non cambi tutta la legge e venga soppressa la lista.
Il consiglio è iniziare a puntare prodotti interessanti ed aspettare qualche giorno per capire quanti e quali marchi e modelli verranno inseriti.
Poi bisognerà anche darsi una mossa a comprare poichè i soldi destinati agli incentivi sono limitati, finiti quelli, il gioco finisce e tocca pagare il prezzo pieno.

mercoledì, aprile 22, 2009

Danish Cargo Bike Championship



Il 18 aprile si sono teniti a Copenhagen i campionati danesi di bici da carico, da quel che si vede non si è trattato di una alleycat hardcore in mezzo al traffico cittadino, ma piuttosto una divertente festa coi corridori intenti a trasportare pneumatici d'auto sulle loro biciclette in uno stretto percorso cittadino fettucciato.
Il report completo dell'evento su:
http://www.copenhagenize.com/2009/04/svajerlb-2009-danish-cargo-bike.html

lunedì, aprile 20, 2009

Che prezzi!!


Il bello della fissa è che si può fare una bici bellissima con cifre relativamente basse, così com'è montato ora il mio Vigorelli, escluso il prezzo del telaio, è costato meno di 400 euro (100 e spicci euro di gruppo guarnitura, 100 euro di ruota post, 50 euro di anteriore, 50 euro di manubrio, 50 euro di sella) metteteci 600 euro per il telaio (ovviamente l'ho pagato di meno) e avete una bici figa per meno di 1000 euro.
Chiaro si può spendere molto meno, o molto di più ... sul molto di più inizio a vedere cose che mi lasciano un po' perplesso.
La Sugino 75 è un'ottima guarnitura, se la prendete pure colorata, esteticamente è uno spettacolo, quando però la vedo vendere in Italia a cifre superiori ai 400 euro (modello nero base), vuol dire che c'è qualcosa che non va, a questo punto è meglio una Campagnolo Record Pista, se non altro costa molto meno.
Mi direte che è colpa dei cambi yen-euro, che è la moda della fissa, ma secondo me è pura follia, anche perchè con una guarnitura da UN MILIONE DI LIRE (perchè ci vorrete mettere il suo movimento centrale originale Sugino, no?) ovviamente è giocoforza montare tutto il resto della bici sullo stesso "stile".
Recentemente mi han detto che dei cerchi Campagnolo Atlante 1996 vengon venduti a 80 euro l'uno, si tratta di cerchi di 13 anni fa (!) che han fatto la polvere fino a ieri e ora vengono "valgono" più del loro peso in oro; 2 anni fa mi avevan chiesto 45 euro a cerchio e ho pensato seriamente che il negoziante fosse pazzo, chiaramente non li ho comprati, ora evidentemente mi rendo conto che i "pazzi" sono altri.
Ora, è ovvio che sia fantastico farsi la fissa "figa", ma cerchiamo di rimanere coi piedi per terra, non ha molto senso spendere più di 5-600 euro per un telaio+forca, 200 euro per una guarnitura completa e 30-40 euro per un cerchio normale.
Poi,perfavore, oltre all'estetica diamo anche un occhio a com'è fatta la roba, anche perchè un conto è pagare 60-70 euro per un cerchio studiato, ragionato e testato (io spenderei qualche decina di euro in più per un cerchio veramente tosto stile BMX da 700c), un altro è buttarli per qualcosa che è alto più di 40mm e basta, che si apre skiddando, che flette, ma è "bello".

venerdì, aprile 17, 2009

Bici per bike polo


Piaccia o no, le bici fisse si stanno specializzando, ci sono bici per andare veloce, bici da tricks e bici da polo.
Queste ultime sono molto particolari e quella in foto trovata su flickr ne è un eccezionale esempio.
La cosa più evidente è la ruota lenticolare all'anteriore, in realtà si tratta di una protezione fatta in cartone o platica ed applicata su una normale ruota per proteggere i raggi da mazzate, palline ed evitare di incastrarcisi dentro.
Le ruote in questo sport devono essere a prova di bomba, viene in aiuto il fatto che non importa a nessuno del fattore peso per cui ben vengano i 48 raggi che vedete al posteriore.
Quando tutto si basa su forti accelerazioni e le distanze da percorrere si misurano in metri i rapporti cortissimi sono vantaggiosi, per cui si vedono bici montate 39:22, addirittura più agili di 2:1.
Pedali, meglio liberi, visto la frequenza con cui si cade, torna comodo il freno, nella foto al posteriore.
Ho notato che alle velocità del bike polo un freno anteriore tirato in emergenza può portare alla caduta, meglio dietro, anche considerando che molti specie negli USA trovano vantaggioso nel polo avere la ruota libera!
In ultimo il telaio, robusto e grezzo, tanto cade e si rovina.
Ho appena montato la Alan da corsa convertita con un bel rapportino 39:20 fisso e freno posteriore, manubrio dritto e soliti pedali Odissey plastic (uso solo più quelli); è un vero spettacolo negli spazio stretti, devo solo fare le coperture per le ruote e poi sono apposto.

mercoledì, aprile 15, 2009

Come costruire le mazze per bike polo



Se volete giocare a bike polo la cosa principale è costruire le mazze, non è difficile, basta un vecchio bastoncino da sci, un pezzo di tubo di PVC, vite, bullone, trapano e seghetto; buon divertimento.

martedì, aprile 14, 2009

Cinelli Unicanitor


Il vintage è la nuova moda nelle biciclette, gran ritorno dell'acciaio su tutti i modelli, non solo a ruota fissa, e di tutto ciò che è vecchio, Cinelli nel catalogo 2009 presenta la riedizione della sella Unicanitor nata nel lontano 1962, una vera innovazione per l'epoca, la prima sella con scafo in plastica.
Il primo naturale pensiero è: "una sella in plastica sarà durissima e scomoda".
In assoluto, dire che una sella rigida è automaticamente scomoda è una clamorosa stupidata, una sella è comoda se il culo e le relative parti basse si appoggiano a dovere sopra, questo significa che se la forma è giusta, non importa quanto sia rigida sarà comoda; mentre se è sbagliata, può anche essere imbottita come un divano, alla lunga sarà scomodissima.
A me le selle rigide piacciono, per la cronaca la mia sella preferita è la Selle Italia SLR 135gr, l'ho avuto aggratis da un amico ciclista, un suo cliente l'ha cambiata perchè era troppo dura e gliel'ha lasciata in negozio.
Tornando alla Unicanitor, in effetti è rigida specie dove si appoggian le chiappe, mentre al centro è un po' più morbida, così non si schiacciano le parti intime.
Nel complesso la sella è più comoda di quello che si potrebbe pensare a prima vista, quello che non mi fa impazzire è che la trovo un po' troppo larga al centro, è un pelo più larga della Turbo di Selle Italia, considerata universalmente una delle selle migliori al mondo, e pedalando trovo la cosa un po' fastidiosa.
Bisogna trovare la sella con la forma che si adatti meglio al proprio culo e parti basse annesse e putroppo l'unica è provarla, non ci sono formuile magiche per trovarla al primo colpo.
Va detto che la notevole larghezza risulta vantaggiosa per stringere la sella per manovre tipo barspin.
La plastica con cui è fatta l'Unicanitor non sarà esteticamente piacevole cone il cuoio, ma non si rovina con l'uso, se cade non si spela e se la prendete bianca (e quindi si sporca come tutte le selle chiarissime) la si può lavare facilmente anche con prodotti aggressivi come il Cif, per farla tornare perfetta.

giovedì, aprile 09, 2009

Prototipi


Flip-flop fisso-fisso 120mm standard attacco disco 6 fori



Flip-flop fisso-fisso 120mm standard Miche Carrier per pignoni Miche
In fase di test presto disponibili

martedì, aprile 07, 2009

Striiiipped hub!


I componenti da pista sono stati creati per essere usati in pista, i pignoni sono filettati perchè agli albori della bicicletta più di un secolo fa era la soluzione migliore, in strada e in MTB si è visto che non era la soluzione migliore ed è nata la cassetta, la pista è sempre quella da ere geologiche e nessuno si è mai posto il problema di creare un nuovo standard.
Finchè si pedala in avanti tutto bene, perchè sotto la spinta della catena il pignone si avvita sempre più stretto, il problema è che il sistema filettato non è nato per sopportare le forze al contrario dei nostri skid.
Senza ghiera il pignone semplicemente si smonta.
Utilizzando l'apposita la ghiera presente sui mozzi da pista con filettature inversa si può sfilettare tutto, specie se i materiali non sono di prima qualità e il montaggio è un po' approssimativo.
Inoltre non tutti i pignoni sono dello stesso spessore (i Miche ad esempio sono più larghi dei Campagnolo) e così anche l'alloggiamento sul mozzo per cui può succedere (e a me è successo) che un pignone abbia un po' di gioco tra battuta del mozzo e ghiera e si sviti di continuo contropedalando distruggendo la filettatura (di solito quella del mozzo in alluminio, più tenera del pignone solitamente in acciaio).
La soluzione migliore sarebbe di fare un nuovo standard di fissaggio mozzo-pignone, ma ovviamente nessuno si espone a percorrere questa strada, ci ha provato Level, ma poi si posson comprare i pignoni solo da loro.
La soluzione migliore è quindi fare un mozzo con portapignone integrato sfruttando uno dei 3 standards già presenti sul mercato
- 6 fori per freno a disco
- Miche carrier
- Shimano splined per cassetta (già in uso su alcuni mozzi ss)
continua ...

lunedì, aprile 06, 2009

Bike polo

Domenica finalmente si è giocato a bike polo a Torino, che dire ... è divertente!
Alla fine ci siam presi un pezzo di strada chiusa al traffico laterale di via Campanella, con i marciapiedi come sponde, coni per le porte, 3 contro 3.
Per questa volta regole un po' approssimative, tanto per divertirci e capire come funziona la cosa.
Per prima cosa colpire con la mazza 'sta pallina non è proprio semplicissimo, più facile farla scivolare con la parte larga del mallet (che non varrebbe per segnare i goal, ma abbiam lasciato correre), pochi passaggi anche perchè il 90% delle volte il destinatario non riusciva a prendere la pallina.
Si è capito da subito che un po' di tattica ci vuole, pena farsi infilare in contropiede mentre tutti i componenti della squadra sono impegnati ad incasinarsi in 2 metri quadrati.
Non serve una bici figa, anzi, meglio avene una da "battaglia", una conversione con robuste ruote da 26" sembra un'ottima soluzione anche se le 20" della graziellina in campo si muovevano veramente alla grande.
Grazie a 10Cento e Ovidiu per le mazze e le palline e ovviamente a tutti quelli che c'erano e han giocato.
Alla prossima.

venerdì, aprile 03, 2009

LA Alleycat


mercoledì, aprile 01, 2009

Vans Warner compatibili SPD


Non li usa quasi nessun fissato, ma i pedali "con le tacchette" sono una vera figata, posto di usare i Time Atac che son gli unici che non sganciano in skid.
I pedali automatici hanno solo 2 problemi: sono estemamente limitanti per trickeggiare e costringono ad usare scarpe dedicate, di solito esteticamente orribili.
Di quando in quando uso i Time con delle scarpe Shimano da BMX Race, si vede che son da bici, ma neppure troppo, e sono pure piuttosto comode per camminare; ere geologiche fa, quando la BMX race andava forte, molte aziende di calzature da skate proponevano a catalogo dei modelli compatibili con le tacchette, ma è una vita che non le fanno più ... fino ad oggi.
Vans, sicuramente la più attenta al mercato ciclistico-fixed, ha presentato la Warner, grafica sobria e suola compatibile ... le voglio!
http://shop.vans.com/webapp/wcs/stores/servlet/product2_10001_49105_10101_592020_-1