lunedì, settembre 29, 2008

Voglio una fissa, come faccio? parte 2


Ovvero dove posso rivolgermi per comprarne una?
Tanto per incominciare sarebbe una buona idea frequentare dei negozi di bici, d'altra parte se vi aservono delle scarpe non è che andate a cercarle in panetteria; ormai almeno nelle grandi città del nord tutti han capito che la fissa esiste e bene o male, se han voglia, sono in grado di procurare pezzi e bici complete, penso che chiunque entro 50Km abbia un negozio in grado di procurare una Specialized o una Cinelli, tanto per fare 2 nomi, o, seppur con tempi eterni, dei componenti Miche.
Cercando i negozi più vecchi della zona e gestendo un po' il proprietario che di solito è un vecchietto praticamente in pensione che non vi vuole dare quello che cercate, sicuro trovate un qualche telaio da convertire e abbastanza pezzi per farvi una bici decente, solo non chiedete una bici da pista per fare il messenger senza freni in città, ditegli che volete una bici da allenamento invernale col fisso come si faceva una volta, spesso con questo trucchetto si ottiene moltissimo.
Attenzione perchè non è detto che il telaio abbandonato da 15 anni venga via a pochi soldi, di solito appena chiedete un prezzo la risposta inizia con: "ah, quello lì al suo tempo valeva un sacco di soldi, era il massimo ..." per poi sparare di solito qualche cifra assolutamente folle e fuori mercato.
Poi ci sono le ciclofficine, realtà un po' particolari dove si possono trovare pezzi a poco prezzo e soprattutto un posto dove poter pacioccare sulla bici, verificare se dalle vostre parti ce ne sono e fateci un salto.
Terza opzione sono i mercatini dell'usato, però se ne capite poco la fregatura è dietro l'angolo e a volte/spesso a seconda delle situazioni le bici sono rubate, se sapete cosa cercare si possono però fare ottimi affari.
Attualmente inizia ad esserci un considerevole mercato dell'usato anche in rete, sia sul solito ebay che tra blog e simili, a volte sono pezzi trovati da fissati che "sanno dove cercare" o conversioni in vendita perchè si è cambiata bici.
Occhio perchè specie all'estero è pieno di fulminati disposti a spendere cifre folli per componenti italiani, è necessario distinguere per bene tra pezzi E prezzi dedicati ai collezionisti-feticisti stranieri e quelli per il mercato interno destinati ai fissati-scassati urbani.
Da non trascurare è l'opzione vicino di casa, amico, parente o conoscente che ha una vecchia bici che non usa, c'è un sacco di gente che in questo modo ha comprato ottime corsa da convertire e a volte additrittura da pista a cifre simboliche, sicuramente da quanto mi è capitato di sentire è il modo in cui si fanno gli affari migliori.
La soluzione migliore?
Dipende da cosa volete e ovviamente da quanto volete spendere, chiaro che il telaio d'epoca e i componenti d'epoca hanno il loro fascino, mentre la soluzione "chiavi in mano" su mezzi nuovi di grandi ditte, seppur semplice e immediata, può risultare un po' impersonale.
Bisogna anche calcolare onestamente quanta voglia si ha e quanto si è oggettivamente in grado di montare pezzo a pezzo la propria bici, mettere in preventivo che a girare per mercatini si perde un mare di tempo e a farsi amico il vecchio biciaio, che forse (e sottolineo forse) ha qualcosa di interessante nel retrobottega, richiede una pazienza infinita e non è detto che dopo tutto lo sbattimento riusciate a mettere insieme una bici decente.

sabato, settembre 27, 2008

Sono su Virgilio!

http://notizie.alice.it/cronaca/bici_ruota_fissa.html

Dove vengo definito "pistard urbano doc" :-) ... fatevi due risate

venerdì, settembre 26, 2008

Voglio una fissa, come faccio? parte 1


Nota: visto che me lo chiedono in tanti e vedo che c'è un po' di confusione sul come fare a farsi la prima fissa, inizio una serie di post per i "nuovi arrivati", sperando che quelli che già girano possano comunque apprezzare.
Tutti quelli che negli ultimi giorni mi hanno scritto e postato commenti che non ho pubblicato poichè off topic sicuramente troveranno le risposte alle loro domande.
Tanto per incominciare ho pensato di fare una panoramica su quello che si riesce ad ottenere a seconda di quanto volete spendere, le cifre sono molto indicative.
- GRATIS O QUASI -
Si trova una bici accanto ad un cassonetto, si toglie tutto il toglibile (cambi, freni, cavi, etc), si avvita un pignone (magari per mozzo a contropedale recuperato a gratis) e voilà, la fissa è bell'è pronta con spesa nulla e un paio d'ore al massimo di lavoro.
Il problema è che difficilmente una bici "da cassonetto" sarà in buone condizioni, probabilmente bisogna smontare, pulire ed ingrassare serie sterzo e movimento centrale, sostituire gomme e camere, magari verniciare il telaio, sostituire la sella, comprare il pignone e una catena nuova, per cui la spesa si sposta su qualche decina di euro e molte ore di lavoro.
Purtroppo, con molta probabilità, una bici del genere è destinata a vita breve: prima o poi, se usata un po' seriamente, finirà con l'autodistruggersi.
- QUALCHE CENTO EURO -
Con una cifra del genere si può già fare una bella bici partendo da un ottimo telaio da corsa usato in acciaio con forcellini Campagnolo orizzontali.
Con un po' di fortuna si può trovare una vecchia bici da corsa in buono stato con cifre intorno ai 100 euro.
A questo punto togliendo il superfluo e montando una coppia di ruote serie con mozzi da pista sui 200 euro (eventualmente anche solo montando un mozzo pista sul cerchio della posteriore e tenendo l'anteriore completo se in buono stato) e altri 30-40 euro di pezzettini vari e si riesce a fare una bici bella ed affidabile.
- INTORNO AI 550-700 EURO -
Con questa cifra si riesce a comprare una bici completa da una grande ditta o da qualche negozio che fa fare i telai dai soliti noti e lo monta in proprio, un po' impersonale, ma sicuramente una scelta molto valida specie se non si riesce a trovare un telaio delle proprie misure da nessuna parte e non si ha voglia di pacioccare per smontare e rimontare la propria bici.
Per qualcuno può già essere una spesa impegnativa, ma il risultato è una bici nuova, della misura giusta, con tutto che funziona, garanzia e assistenza da parte del negozio che la vende.
In alternativa con una spesa simile si può trovare un ottimo telaio pista un po' datato, usato ma in buone o ottime condizioni e montarlo pezzo per pezzo, in modo da avere una bici molto più personale, bisogna però trovare il telaio e i componenti giusti, cosa non facile e che può richiedere un certo dispendio in termini di tempo.
- SOPRA I 600-800 EURO -
Si può pensare di costruire la propria bici partendo da un telaio specifico da pista, magari su misura, comunque un telaio "definitivo", montando tutti i singoli pezzi scelti con attenzione seguendo i proprio gusti e necessità.
Calcolate che se volete roba molto esclusiva "rischiate" di spendere cifre molto sopra i 1000 euro.
- AFFARONI -
Chiaro che con un po' di fortuna e accurate ricerche si possono fare ottimi affari, magari una bici da pista completa dimenticata nel retro di un negozietto viene via per cifre simboliche e componenti e pezzi vari, ormai datati ed obsoleti come guarniture standard o attacchi da 1", possono anche venir regalati perchè "tanto non li vuole più nessuno", putroppo le moda delle fissa e del vintage stà prendendo piede e difficilmente si trova ancora qualche negoziante disposto a disfarsi del vecchio stock per pochi soldi.
- ULTIMA REGOLA -
A parità di risultato normalmente quello che non spendete in soldi lo spendete in tempo, magari c'è un amico che si è fatto una bici fighissima con poco, ma ha passato giorni e giorni a cercare ovunque l'offertona e poi settimane per smontare, rimontare, ridipingere; nessuno si fa una bici spettacolo in poco tempo, senza sforzo e senza spesa.

giovedì, settembre 25, 2008

Cinelli Vigorelli x MASH


Quello che vedete è una versione del Vigorelli fatta apposta per i riders di MASH.
Dalle informazioni in mio possesso le geometrie e gli angoli sono gli stessi solo il tubo sterzo è più corto e l'orizzontale piegato in avanti, come i telai da inseguimento su pista.
Il vantaggio è una posizione più areodinamica, lo svantaggio è che ti spacchi la schiena con un dislivello sella manubrio così elevato e la visibilità nel traffico è ridotta, sicuro non è la geo che fa per me, sul mio ho addirittura un attacco con angolazione positiva per avere il manubrio bello alto e comodo.
Narrano le leggende che sarà disponibile prima o poi anche al pubblico in edizione limitata, tipo 1000 pezzi.
Se volete qualcosa di esclusivo potete iniziare ad aspettare, solo poi non metteteci un riser da 3" per riuscire a pedalarlo con un minimo di comodità.

mercoledì, settembre 24, 2008

Senza freni ... nuove considerazioni

Sabato durante l'alleycat ho rischiato di andare a sbattere, ero senza freni e mi sono fermato, cosa sarebbe successo con un'altro tipo di bici?
La dinamica è questa: siamo in gruppo piuttosto veloci, il semaforo diventa rosso, i primi passano prima che il flusso di automobili da destra si sia avviato, io mi ritrovo ad attraversare quando sono già partite, e mi trovo una macchina parata davanti che procede lentamente da dx a sx, se vado dritto la centro in pieno.
Conscio del fatto che non posso tirare i freni e inchiodare, vado in skid e intanto giro verso sx, se il conducente mi vede e si ferma posso ancora passargli davanti e proseguire la corsa, non potendo fermarmi voglio semplicemente cercare di aggirare l'ostacolo.
La bici si mette di traverso, come quando si frena coi pattini da ghiaccio o gli inline, e mi ritrovo girato a 90°, parallelo all'auto e praticamente fermo.
Non c'è stato alcun impatto, riprendo semplicemente a pedalare e mi tolgo di mezzo.
Pensando alla cosa con calma posso dire che proprio la certezza di non riuscire ad arrestarmi in spazi brevissimi mi ha portato a girare la bici, se avessi avuto una bici coi freni probabilmente mi sarei limitato a tirare sulle leve con tutta la forza che avevo, senza modulare, le gomme avrebbero perso aderenza, provocando una frenata molto lunga e mi sarei piantato con la ruota anteriore dentro lo sportello laterale, in alternativa con dei potenti freni a disco l'anteriore si sarebbe bloccata e avrei dato il giro con un bel voletto sopra la bicicletta.
Se con questa specie di frenata hockey non mi fossi fermato in tempo avrei semplicemente continuato a pedalare a fianco dell'auto per togliermi dall'incrocio.
L'anno scorso alla "I love Mi" invece ragionavo ancora come uno coi freni e quando Fabio "Badboy" mi ha inchiodato davanti (per non andare a sbattere) ho semplicemente bloccato la posteriore sono andato dritto e ovviamente l'ho toccato, per fortuna stavamo andando pianissimo.

ah, un'ultima cosa: non fate come me, col rosso bisogna fermarsi, sempre, che è meglio e così imparate il surplace!

lunedì, settembre 22, 2008

Lordz



Che dire, da paura, c'erano 55 partenti, alla fine Nora ha deciso di far partecipare tutti quanti, anche con cambio e freni, rimane che c'erano più di 30 fissati brakeless e per l'Italia è una cosa veramente degna di nota.
Arrivo con Alessio "Zago", bello tranquillo alle colonne con largo anticipo, ci sono un po' di Vicentini, gli altri con Andrea stan giocando a bike polo per scaldarsi (!).
Inizia ad arrivare gente, tra una birra e una focaccia si aspettano le indicazioni per la partenza, iscrizione e Nora continua a stare con la bocca bella cucita, si lucchettano le bici alla solita ringhiera e ... le istruzioni sono sui manifest, grazie, ma dove sono?, check point ad ordine libero tranne uno che bisogna fare entro mezz'ora, arrivo allo Slam Jam Store come la Milano Violenta (buono, almeno se mi perdo sò come arrivare) ... i manifest sono laggiù, dietro la statua, via di corsa!!
I checkpoint sono tutte gelaterie di Milano, merda conoscessi un solo indirizzo, come a luglio bisogna scrivere sul foglio, colori, prezzi, gusti di gelato, parto con lo stesso gruppetto dell'ultima gara meno i Vicentini, ma con i torinesi Simone e Michele, si formano altri gruppi più o meno numerosi che prendono direzioni diverse.
La prima gelateria è vicina, poi il checkpoint a tempo dove danno un altro checkpoint da aggiungere alla lista, piazza 24 Maggio, che tanto ci teniamo alla fine essendo in zona Navigli.
Qui, dopo aver realizzato finalmente che la alleycat si chiama "icy fresh" perchè i checkpoint sono gelaterie ci mettiamo a cercare sulle cartine tutti i punti da toccare, è un vero casino e perdiamo un bel po' di tempo.
Il "Truffa" guida il gruppo e ci porta in giro per la città, non siamo molto rispettosi del traffico e siamo anche in tanti, adrenalina pura, un'auto mi si para davanti, mando la bici completamente di traverso in skid e mi ritrovo girato a 90° a fianco dell'auto, non la tocco neppure, ho praticamente inchiodato in 2 metri, vedi che provare i 360° skid serve, facciamo un po' di casino intorno alla Stazione Centrale, finalmente troviamo il posto, su Melchiorre Gioia sembriamo il trenino dell'inseguimento su pista tutti in fila indiana, bassi a spingere sui pedali, purtroppo sprechiamo un'eternità con una vietta che proprio non si trova.
Forza, forza, le gambe a questo giro ci sono, ma ci perdiamo di continuo, finalmente arriviamo ai Navigli, c'è un mare di gente per il sabato sera, attraversiamo la folla con le bici a mano, permesso, permesso, verso l'ultima gelateria ci incrociano le squadre che sono prima di noi, già di ritorno e diretti al traguardo, vedo il gruppo di Pordenone al completo, questa volta non han forato mille volte.
All'arrivo ormai ci sono quasi tutti, "AndreP" mi dice che essendo un appassionato di gelati conosceva buona parte dei posti e per lui è stato facile orientarsi, simpaticamente - ma vaffanculo! - noi non ne conoscevamo neppure una!
Si aspettano gli ultimi e tra una birra e un cazzeggio arriviamo alla pizzeria arriviamo che è già mezzanotte, meno male che ho mangiato prima della partenza altrimenti ero già morto di fame, è bello perchè si può chiacchierare con gente che conosco solo tramite la rete, poi il gruppo si scioglie, che va a casa e chi si ferma al Cuore per una birra, passo da Andrea per prendere la maglietta, bellissima, saluto tutti e con Alessio che mi ospita torniamo a casa.
Purtroppo non mi posso fermare per domenica, vedrò le foto a casa con estrema invidia.

Un megaringraziamento a chi si sbatte per organizzare queste cose, ad Andrea a Nora prima di tutti, agli sponsor, a tutti quelli che hanno partecipato e fanno grandi le alleycat e a tutti i locals milanesi che mettono a disposizione le loro case per ospitare noi out-of-town, nel mio caso, questa volta, Alessio e Laura, thanks.
Un po' di foto le trovate qui:

venerdì, settembre 19, 2008

Cream BMX


Ieri ero in Francia per lavoro e in un momento di tranquillità mi sono infilato in un'edicola per vedere un po' cosa propone la carta stampata oltralpe, la situazione italiana è deprimente, mi son detto magari all'estero c'è qualcosa che mi può interessare.
Scartate le riviste di MTB, che se non sono fullone da 150mm davanti e dietro non le considerano neppure, le riviste di bici da corsa erano ancora tutte prese con le olimpiadi, le 11 velocità di Campagnolo e i comando elettrici di Shimano, una proponeva incredibilmente un paio di articoli sul fenomeno fissa negli USA, ma, dopo la lettura delle prime righe in cui si faceva una gran confusione tra ruota fissa, libera, freni o non freni, ho preferito lasciar perdere.
La mia attenzione è stata attirata da Cream, una rivista di BMX, già la foto di copertina lasciava ben sperare visto che c'è un ragazzo con una bici senza freni e per girare brakeless con una freewheel bisogna essere veramente bravi, in dirt poi è da malati.
Alla fine l'ho presa visto che le similitudini tra fissa e BMX sono molte di più di quello che potrebbe a prima vista sembrare e leggendola ieri sera me ne sono reso ancora di più conto.
Si tratta in entrambe i casi di una bici ridotta all'osso, monovelocità, senza freni (al massimo uno solo), senza cavi, cambi, ammortizzatori e altri orpelli, una decina di pezzi in tutto.
La bici è uno stile di vita, si partecipa a gare e si gira per il mondo per divertirsi, incontrare gente e rivedere vecchi amici, ve lo immaginate un ciclista al Giro o al Tour che in intervista dice: "mi piace partecipare a questa gara perchè c'è bella gente e mi diverto un sacco"?
E poi le foto dei tricks, anche se non conosco il rider una bella foto di una manovra fatta bene mi entusiasma sempre, si le fisse non sono nate per trickeggiare, ma se per questo neanche le BMX, le hanno create per correre veloci sulla piste di terra in stile motocross, infatti il nome stà per Bicycle Moto Cross (X in inglese si legge cross), solo dopo si sono evolute nel freestyle.
Il freestyle in fissa, piaccia o non piaccia, è destinato a rimanere e a evolversi sempre più, c'è un video nuovo praticamente ogni giorno, e i riders fissati più conosciuti in giro per il mondo sono quelli che fanno tricks, per cui stasera, quando avere finito la scuola, il lavoro o quello che stare facendo ora, mettetevi con la vostra bici a provare qualche bunnyhop e qualche variazioni di trackstand o skid che poi vi serve anche in strada.

martedì, settembre 16, 2008

NJS


Alcune componenti di fisse sono marchiati NJS, la sigla stà per the Nihon Jitensha Shinkokai ovvero Associazione Giapponese Keirin, nelle gare ufficiali di Keirin si possono SOLO usare telai e componenti approvati dall'associazione, allo scopo di mettere tutti i concorrenti a pari livello come attrezzatura.
I criteri sono molto stringenti, estremamente protezionistici del mercato giapponese (attualmente solo aziende Jap possono produrli) e basati su criteri del 1957, anno di fondazione della NJS.Per la NJS il progresso non esiste e non deve esistere, la tecnologia è ferma agli anni '50, si possono usare solo telai in acciaio prodotti artigianalmente da pochi e selezionati telaisti, forcelle filettate da 1", attacchi a gambo, ruote obbligatoriamente a 36 raggi, etc.
Per assurdo la certificazione si applica anche ai colori, una Sugino 75 silver può essere NJS, ma non la versione nera o anodizzata colorata, in più la stessa guarnitura può avere o non avere il marchio, l'autorizzazione infatti deve essere applicata su ogni singolo componente e si paga (!); un componente con marchio NJS costa di più dello stesso identico componente della stessa azienda senza il marchio!
Le aziende che attualmente producono componenti NJS sono:
- SUGINO (movimenti centrali, guarniture, corone, pignoni e reggisella)
- SHIMANO (movimenti centrali, serie sterzo, guarniture, corone, mozzi, pignoni e reggisella)
- HATTA (movimenti centrali, serie sterzo)
- NITTO (manubri, attacchi, reggisella
- KYOKUTO INDUSTRIES (pedali)
- MIKASHIMA MKS (pedali,puntapiedi, cinghietti, tendicatena)
- MINOURA (puntapiedi)
- DAIDO DIDI (catene)
- HOKOKU H.K.K. (catene)
- IZUMI CHAIN (catene)
- FUJITOSHI (cinghietti)
- ASAHI SPOKES (raggi)
- TSUKIBOSHI SPOKE (raggi)
- HOSHISPOKE (raggi)
- KASHIMA SADDLE (selle)
- ARAYA RIMS (cerchi)
- TOKYO SEIBYOSYO (tendicatena)
- DAIWABO (tubolari)
Tra le ditte fallite o che hanno perso la certificazione troviamo: Tange, Sakae, Ariake, Fujita, Kashima, Sunshin, Suzue e Suntour più i nostri Campagnolo e Cinelli per un certo periodo hanno prodotto parti marchiate NJS, rarissime e ormai pezzi da collezione.
Ci sono poco più di 30 telaisti approvati dalla NJS che lavorano ancora "come una volta" a prezzi da paura e tempi di attesa eterni e sono: Brigstone, Panasonic, Cherubim, Makino, Kalavinka, Levant, Nagasawa, Shimazaki, Rap, Level, Kiyo Miyazawa, Plocion, Proton, Baramon, Vivalo, Nambei, Eimei, Watenasbe, Umezawa, Samson, Yanagisawa, Gan Wel, Georama, Civlas, Vogue, Iribe, Maeda, Osca, Ohtaki, Stratos, Giro, Bomber Pro, Erba, Presto ... la lista è in costante variazione perchè un telaista può perdere la certificazione o un nuovo può ottenerla.
Il marchio NJS certifica che un telaio o componente è stato prodotto secondo degli standard ben precisi, sicuramente è fatto bene, ma non è necessariamente superiore a uno non NJS, anzi molto probabilmente un componente di alta gamma (perchè di questo stiamo parlando) di recente fabbricazione e fabbricato con tecnologia del 21° secolo è migliore.

lunedì, settembre 15, 2008

La mia prima alleycat torinese

La prima perchè l'altra volta l'ho organizzata io e anche se sono partito, non l'ho veramente corsa.
E' strano, perchè sono abituato a correre a Milano, mentre nella mia città sono molto più tranquillo e mi prendo i miei tempi, per cui paradossalmente mi sentivo molto fuori parte venerdì, comunque ...
Venerdì mattina a Torino diluvia, nel corso della giornata mette al bello e c'è un gran sole, ma quando alla sera scendo da casa riprende a gocciolare, che palle.
Per fortuna smette subito, boh, alla partenza c'è un po' di gente nuova, Ciuftis mi dice che bisogna aspettare i milanesi, che bello vengono anche loro; alla fine arrivano un po' in ritardo, si montano le bici e arrivano le agognate istruzioni, 2 checkpoint in ordine libero, un terzo e puoi si vedrà.
Ma dove cazzo è piazza VIII Dicembre? Porta Susa? allora è XVIII Dicembre, vabbè, stazione Metro, ci sono più ingressi ... l'altro checkpoint è il Ciclobus dell'Hiroshima ... andare verso Porta Susa alla 2300 di venerdì è un suicidio, traffico bloccato, pavè e binari, meglio l'Hiroshima, poi Porta Susa e di seguito il terzo checkpoint in Largo Saluzzo.
Pronti via! Mi metto a ruota di Ovidiu direzione Valentino, non c'è nessuno e si può tirare, però io patisco tantissimo le partenze velocissime a freddo e mi sego un po' le gambe, ci raggiunge e mi supera il drappello di Milano.
Davanti alle Molinette cambio strada e mi trovo con un ragazzo su una pesantissima Banshee (poi mi dici come ti chiami) e arriviamo al ciclobus, prima di tutti, ora siamo in 3 direzione PS.
Sulla ciclabile di Corso Mediterraneo mi risuperano i vari Heckto, etc, e cheppalle, ma perchè proprio stasera le gambe sono in sciopero, Dade mi dice che è strano correre in un'altra città, non ti preoccupare anche per me stasera è strano correre qui.
Il Largo Saluzzo mi indicano il 4° checkpoint, Casa della Scimmia allo Zoo, facile, peccato che arrivato all'ingresso del parco lo trovo chiuso, sto già pensando di scavalcare il cancello quando vedo qualcuno nella direzione opposta "ma dove sono?" "più avanti!", ok, l'arrivo è all'Imbarchino al Valentino.
Riattraverso la movida torinese intorno ai Murazzi e giungo al traguardo, tutto calcolato a livello di risultato è stato un mezzo disastro, ma fa lo stesso, primo Ovidiu, secondo Alberto, terzi i milanesi Dade, Efil, Heckto e Bozo.
Tra una birra ed una chiacchiera i lombardi fanno un po' di show sulle bici e poi garetta di sprints, vinta dal criceto bionico Efil, nota di colore Marco di Paramanubrio come già successo l'anno scorso ha di nuovo spaccato la ruota posteriore certo che le alleycat non sono proprio il suo pane.
Tutti a casa perchè il livello di tuoni e fulmini si sta intensificando anche se non è venuta giù ancora una sola goccia d'acqua, fino ad ora ... ai primi colpi di pedale verso casa inizia a piovere, allo Stadio Olimpico si scatena il diluvio tanto che mi devo riparare dalla grandinata sotto un balcone per poi arrivare a casa tutto zuppo, vabbè non era proprio serata, comunque bisogna organizzarle più spesso 'ste cose :-)

venerdì, settembre 12, 2008

Pordenone Bike Wars


Si moltiplicano le città in cui si organizzano alleycat races, il 4 ottobre c'è la prima gara a Pordenone, partecipate numerosi.

Lord of the Cog


Weekendone paura il prossimo a Milano.
Sabato sera alleycat riservata a fisse brakeless e nel pomeriggio di domenica garette di skids, tricks, drags, freestyle e varie.
Ho letto vari commenti del genere: "ma come, perchè solo brakeless?", personalmente non vedo il problema, a Milano c'è un'alleycat ogni mese se per una volta possono correre solo fisse senza freni, rimangono decine di altri eventi in città e fuori aperti a tutte le bici e un evento un po' più esclusivo in stile Monstertrack Newyorkese ci stà.

mercoledì, settembre 10, 2008

Componenti da freestyle


Cosa deve avere di particolare una fissa da freestyle?
Molto dipende da cosa si intende per freestyle, per qualche sgommatina e surplace ti tanto in tanto, qualunque bici, con qualunque geometria e montaggio, purchè decenti, va benissimo.
Se la dieta di skids, salti, saltini e variazioni sul tema inizia ad aumentare è necessario qualche accorgimento sulla componentistica.
Prima di tutto è molto utile montare un manubrio rialzato o riser tipo MTB tagliato stretto ma non troppo con un attacco relativamente corto, (direi uguale o inferiore ai 10cm), ruote robuste con cerchi belli tosti preferibilmente a 36 raggi, eventualmente a 32, ma non meno, evitando montaggi radiali che sono più fragili, per la sella montate qualcosa di schifoso ed usato che tanto la bici vi cadrà a terra più di una volta e come pedali meglio qualcosa che si possa usare facilmente e abbia un minimo di grip anche sul lato senza gabbietta.
SE volete una bici dedicata al freestyle, si può optare per un montaggio più radicale usando in buona parte componentistica da BMX: guarnitura 3 pezzi in acciaio con relativa corona, pedali flat larghi, sella con bordi in robusta plastica, manopole con flangia e barends metallici, attacco manubrio cortissimo da 4-5cm.
Per il barspin, che non significa girare intorno al bar ubriachi, ma far girare il manubrio e la ruota anteriore di una o più rotazioni complete, sappiate che sul 95% dei telai da pista non c'è abbastanza spazio tra ruota e tubo diagonale per questa manovra, per cui è necessario montare una ruota più piccola all'anteriore da 650c o 26" e su alcune geometrie particolarmente "tirate" non si riesce a barspinnare neppure con la ruota piccina.
Ultima nota: a parte un paio di eccezioni nessun telaio da pista o corsa, così come tutta la componentistica, nasce per sopportare le sollecitazioni del freestyle più aggressivo per cui calcolate che tutto può rompere se ci saltate sopra di continuo.
La bici della foto immagino la conosciate bene :-)

lunedì, settembre 08, 2008

Torino Night Rush


Quando Ciuftis, qualche mese fa, mi ha detto che voleva organizzare un'alleycat a Torino, ammetto di averlo trattato piuttosto male.
Secondo me non si può pensare di organizzare una alleycat race senza averne mai corsa una; il ragazzo mi ha dato retta e ormai ne ha fatte ben due a Milano per cui ora, giustamente, vuole fare qualcosa in città.
La data è venerdì 12 in piazza Vittorio ore 2200, ottima occasione per scaldarsi un po' in vista del prossimo weekend di fuoco a Milano.

domenica, settembre 07, 2008

Eurobike Friedrichshafen: Foto e pensieri


L'Eurobike di Friedrichshaffen è la più importante fiera a livello mondiale, dal momento che arriva un paio di settimane prima dell'Interbike di Las Vegas, è qui che vengono presentate tutte le novità per l'anno prossimo.
Non è troppo lontana dall'Italia, ma se non avete avuto la possibilità di andarci di persona, il modo migliore per farsi un'idea delle novità per il 2009 è guardarsi le foto su flickr.
Vedere le foto da un'idea molto precisa di quello che è veramente piaciuto agli appassionati che ci sono stati e hanno caricato le foto in rete, un quadro molto differente da quello che sono tenuti a presentare i siti istituzionali e le riviste del settore che si devono tenere buoni gli inserzionisti.
Devo dire che quello che ho visto fin'ora non mi ha particolarmente entusiasmato, tante fisse "classiche" in acciaio con geometrie tradizionali, tutte belle, ma sinceramente speravo in qualcosa di più "particolare", magari specifico da freestyle, visto che è la moda del momento e, a parte il BMW Gangsta, non esistono prodotti dedicati; in fondo una grande ditta come Specialized che ha a catalogo BMX e MTB da street-dirt poteva inserire qualcosa del genere invece di riproporre il solito "inutile" Langster e basta.
Partendo dal successo di telai come il Cinelli Vigorelli o il Bianchi Pista con tubi in alluminio a spessore differenziato idroformati mi immaginavo che qualche fabbricante proponesse qualcosa con geometrie e soluzioni molto estreme pensato per la strada.Speravo anche in qualche nuova entrata a livello di componentistica, tanto per cambiare rispetto ai soliti 3-4 marchi, invece nulla.
Se restiamo sui prodotti sicuramente disponibili nel nostro paese, la Langster ha solo cambiato un po' i colori ispirandosi ad altre città (magari per il 2010 salta fuori anche la Milano), idem Kona, il Vigorelli neppure le grafiche, il Mystic completo pare avere la Sugino RD Zen Messenger al posto della Miche di quest'anno; vediamo se gli importatori nostrani si decideranno ad importare qualche altra fissa, ma sinceramente non ho visto nulla di "rivoluzionario" e veramente innovativo.
Mi direte: ma la fissa è così da decine di anni, come si fa ad essere innovativi? E' vero, ma la fissa è stata pensata per i velodromi, noi la usiamo in strada ed in modo molto diverso dall'utilizzo per cui è stata concepita la bici da pista, forse qualche fabbricante potrebbe pensarci.
Qualcosa che magari funzioni meglio di un manubrio in legno e una cinghia in gomma invede dalla catena che costringe ad un telaio più complesso, col carro smontabile e non ha vantaggi particolari.

Sperando di farvi cosa gradita vi allego un po' di link delle foto su Flickr:
http://www.flickr.com/groups/838144@N24/pool/

martedì, settembre 02, 2008

Vendo l'Aerospoke?


Attenzione, attenzione, in un drammatico attacco di "grammomania", malattia che porta alla maniacale attenzione al peso dei componenti della propria bicicletta, potrei e sottolineo potrei, decidere di vendere la mia ruota anteriore Aerospoke.
La domanda è: quanto siete disposti a spendere per averla?
Si accettano offerte ...

lunedì, settembre 01, 2008

Chupitorace


Per tornare ai ritmi Milanesi Giovedi 4 settembre al Cuore (via G.Mora 3) ci sarà una mini alleycat aperta a tutti i tipi di bicipenitenze a chi prenderà il chupito analcolico! :)