sabato, giugno 28, 2008

Fixed mag


Finalmente c'è una rivista totalmente dedicata alla fissa semplicemente bellissima e scaricabile comodamente aggratis in pdf, cosa volere di più dalla vita?

Ad esempio essere a Londra per il party di lancio della rivista stessa come Pepperoni che ci fa un bel report:
"sono andato alla festa di lancio del nuovo (e primo?) magazine internazionale dedicato a fixed gears...un bel prodotto, i ragazzi si sono sbattuti e ne è usito un magazine molto internazionale, ben stampato e con delle belle fotografie (non ti preoccupare, te ne ho presa una copia ;-).
Che dire di più.. anche il party è stato degno, nella hipsterland di Hackney in un negozio/warehouse della charartt con supporto di redbull ed una valanga di free drink e sopratutto di gente, qualche centinaio di fissati, delle bici che facevano paura, ma paura paura eh ... la scena è molto frendly quì e se ci aggiungi un po di mash beer (credo imbottigliata per l'occasione) e la premiere di bootleg session v2 da un bel mix.ovviamente alla fine un po di contest con trackstand competition e pisumo (ho fatto secondo a trackstand ma mi sono tenuto fuori dal pisumo, troppo viulento!) e foot down. che dire... bella serata!"

oppure essere sulla rivista con una bella foto a pagina 35 come Andrea!

giovedì, giugno 26, 2008

Selle


La sella è molto spesso un componente sottovalutato, troppe volte si sceglie per meri motivi estetici, oppure si monta sulla bici la prima cosa che capita, possibilmente che costi poco, o ancora, per i maniaci del peso, basta che pesi pochissimo; decisamente sbagliato visto che una sella sbagliata può risultare scomoda e dolorosa e per i maschietti portare, nei casi può estremi, a pericolose complicazioni.
Per esperienza, putroppo, l'unico modo di scoprire qual'è la sella più comoda è provarle tutte, questo perchè spesso le selle che sembrano all'apparenza comode non lo sono e ogni sedere è fatto in modo diverso.
Per sfizio ho voluto provare una sella leggerissima e molto dura come la Selle Italia SLR, personalmente non l'avrei mai comprata; ce l'aveva, usata e buttata in un angolo, un amico negoziante, un cliente l'aveva lasciata in negozio dopo averne comprato una nuova, con la SLR non si trovava ed era troppo scomoda, e ci credo bene dura com'è!
Vabbe posso provarla? Si, ma la devi riportare. Nessun problema tanto mi sa che dopo il primo giro il mio culo chiederà pietà e sarò felice di riconsegnartela.
E invece ... troppo comoda, ma com'è possibile?
Innanzitutto l'imbottitura di una sella col peso del ciclista si schiaccia e diventa inutile specie se chi la usa è pesante come il sottoscritto, in più alcune selle molto imbottite sono alte e questo fa si che le cosce sfreghino sui lati provocando fastidiose irritazioni.
Anche se selle col buco non sono sempre la soluzione migliore, in teoria dovrebbero togliere pressione dalla zona perineale, ma riducono la superficie di appoggio e, a volte, non fanno altro che peggiorare la situazione.

giovedì, giugno 19, 2008

Manubrio Deda Pista


Deda ha nel proprio catalogo 2 manubri da pista, il Pista nero in alluminio e il Velocità cromato in acciaio, il primo esiste solo oversize da 31.7mm, il secondo sia oversize che in misura standard da 26mm.
Le dimebnsioni dei due manubri sono esattamente le stesse, li differenzia il materiale, rispetto al Velocità il Pista in alluminio è meno rigido e pesa molto di meno.
La prima volta che ho visto un manubrio Deda da pista mi hanno colpito le dimensioni, è enorme, la presa bassa è molto più bassa rispetto ad un normale manubrio da corsa o altri modelli da pista e permette (o obbliga a seconda dei gusti) ad una posizione molto, molto bassa e areodinamica.
Molto spesso un manubrio da pista viene usato su una fissa cittadina primariamente per ragioni estetiche e si finisce per usare sempre e solo la parte alta orizzontale, secondo me è sbagliato, allora tanto vale mettere un manubrio diverso, è vero la presa bassa è un po' limitante nel traffico specie in termini di visuale, ma quando c'è da spingere di cattiveria sui pedali è imbattibile.
Ho scelto il Pista perchè ritengo il Velocità troppo pesante e volevo un manubrio nero (per lo più sono tutti cromati o comunque color metallo naturale).
Alla prova dei fatti il Pista flette veramente pochissimo, praticamente nulla, in presa alta è piuttosto comodo, la parte centrale oversize è apprezzata dalle mie manone, anche se è più piccola dell'ala del Crononero.
In presa bassa ... beh, si può solo pestare come dei dannati sui pedali, il fatto di essere così bassi e compatti sulla bici fa venir fuori tutta l'energia possibile dalla pedalata.
L'utilizzo pratico conferma quello che era stata la mia prima impressione, il Pista è fatto per andare forte, senza compromessi.
Tanto per paragone, se il Crononero è un manubrio che permette in presa avanzata una comoda postura areodinamica che invita alla velocità, il Pista obbliga a dare il massimo, ora resta solo da provarlo davvero nel suo "ambiente naturale" ovvero il velodromo.

martedì, giugno 17, 2008

Eatcat Vicenza report


Ho chiesto a Gianluca di Riding in Circle un report sull'alleycat, ha risposto all'appello Frank, queste le sue parole:
"Imbocchiamo la tangenziale per entrare in Vicenza city e alla mia sinistra mi vedo il fabbricone con la megascritta sul tetto "CAMPAGNOLO" e il week end inizia ad avere un senso.
Nei pressi della stazione c'è il ritrovo, ma siccome sono in anticipo sulla tabella di marcia parcheggio in un punto imprecisato della city e vedo delle bici appese ad una ringhiera.
Il weekend ha sempre più senso.
Infatti scopro che di fronte alla ringhiera abita Gianluca di Riding in Cycle, uno degli organizzatori della EatCat race assieme a Luca, e al resto della cricca Vicentina.
Siccome sono in anticipo approfitto per sparami un piatto di bigoli conditi col sugo d'anatra ed un cabernet.
Bisogna prepararsi bene per la corsa!Cazzo è finito il baccalà. Pazienza.
Mi avvicino a Campo Marzio dove c'è la partenza della Alleycat e vedo con estremo piacere che l'ambiente "schioppa"!
Bici Fisse appalla, bici da corsa, grazielle, bici blu con il cestino, forse c'è anche la saltafossi, c'è un local con una pelliccia che poi seguirò per quasi tutta la corsa, gente da Roma, Pordenone, Milano, Ferrara, Treviso, insomma un bel pò di gente e di bici per non parlare della gente che ci guarda tutt'attorno e chissà cosa pensano!
Ok mucchio di scarpe circondate da un circolo di biciclette, noi poco distanti e Gianluca dà il via.
Acchiappiamo la scarpa la calziamo alla meglio e via verso il primo check point. Io non conoscendo la città mi attacco ai locali...ma anche i locali non trovano le strade! Resto attaccato al gruppo di testa, no forse in testa c'è qualcun altro ancora, non si sà, pedalo, passo incroci, rotonde (il triveneto ne è pieno), svincoli, sensi unici, si passa per le vie del centro piene di gente nel sabato del villaggio ma noi chiediamo strada e strada ci è data.
Alcune macchine suonano, qualche vaffanculo, ma niente di grave, normale amministrazione si dice.
All'ultimo check point prima dell'arrivo mi perdo "il pelliccia" e chiedo in un bar la direzione per la passarella dei ferrovieri e questo mi spiega tutto, anche la storia della sua vita ancora un pò,ed io ho fretta, parto, l'ultima discesa, campo marzio alla mia destra imbocco la discesa un retilineo qualche curva, la via giusta ed infine salgo il ponte con la bici, lo attraverso e finalmente vedo i Vincenti che mi aspettano.
Arrivato. Aspettiamo il resto dei partecipanti (penso una trentina e moltissimi che credono nel pignone fisso!) poi ci dirigiamo al BAR "SARTEA" dove ci attendono abbondanti spriz,la bevanda regionale preferita, nonchè il video delle bootleg sessionvol2 proiettato alla grande. Luciano il teddycyclers appende la bici sul pergolato e tutti lo imitiamo.
L'atmosfera è fantastica, sembra di essere non so dove, in un film!
Approfitto per acquistare la maglietta che i ragazzi di RC hanno fatto in collaborazione con Holy Crank con la grafica da paura. Grazie Luca.
Ma non è finita e ci spostiamo a Sant'Andrea dove hanno allestito un area per fare tricks, le penne, foot down e falling down ascoltando la musica hardcore e mangiando un leggero sandwich con salamella, cipolla e formaggio!Si gira in senso antiorario per due ore almeno, partono raggi, i velocity si curvano, le bici si incastrano, vernice nuova che salta, ematomi per tutti o quasi e risate, risate appalla e poi le premiazioni (chiedi a RC per la classifica) e premi per tutti, alla grande è la prima volta che ricevo un premio. Sono commosso. Grazie Riding in Circle.
A quando la prossima Alleycat?"
Foto:
http://www.flickr.com/photos/derherzog/sets/72157605642041268/http://www.flickr.com/photos/27716968@N06/sets/72157605652096215/
Che dire ... mi spiace veramente essermi perso questo spettacolo, complimenti agli organizzatori!

lunedì, giugno 16, 2008

Restyling wet weather


Non so da voi, ma qui a Torino continua a piovere, la cosa assurda è che nell'arco di un giorno è facile che piova, poi ci sia il sole, poi piova di nuovo e così via ... una bella merda, specie per andare in bici.
Queste impietose condizioni meteo mi hanno fatto riconsiderare alcuni componenti della mia bici.
Come immagino saprete se piove ci si bagna, e fin qui ... non ci piove, servono quindi vestiti adatti e alcune modifiche sul mezzo.
Coprire la parte superiore del corpo è abbastanza facile, quello che crea un po' più di problemi sono i piedi, esclusa l'opzione stivaloni in gomma da pesca, una valida opzione potrebbero essere i sovrascarpe da ciclismo (tra l'altro son fatti apposta) con il "problema" che sono concepiti per lo più per utilizzare scarpe da bici con sganci automatici.
A questo si aggiunge che la solita accoppiata scarpe da ginnastica + pedali coi cinghietti non è il massimo con l'acqua poichè la suola in gomma ha poco grip sul metallo dei pedali, i cinghietti in nylon bagnati si mollano e quelli in cuoio devono essere buoni per non subire danni e non delaminarsi con l'umido.
Il risultato è che mi sono finalmente deciso a provare gli sganci automatici sulla mia bici e, per il momento sono piuttosto soddisfatto, in un prossimo post analizzerò per bene la questione.
La seconda, ovvia, modifica è stato montare dei parafanghi, che magari non sono il massimo che estetica ma fanno il loro lavoro visto che un conto è bagnarsi perchè piove e un alto è avere il culo fradicio perchè la ruota posteriore girando spara l'acqua sulla schiena.
Quelli tipo MTB che si montano sul tubo sella costano poco, si mettono e si tolgono facilmente e fanno il loro lavoro.
Già che ero in vena di modifiche ho anche messo una "nuova" sella superleggera (135gr) usata e il manubrio Deda Pista.

venerdì, giugno 13, 2008

Come coi vecchi dischi


Guardando questo filmato sono tornato indietro nel tempo, a quando la musica si vendeva su supporti reali, non si scaricava in formato mp3 e si passavano i pomeriggi nei negozi a guardare le copertine dei dischi.

Vans 45LX 'Fixed'


Vans, uno dei principali marchi mondiali di scarpe da skate, presenta un modello specifico per fixed gear.
Disponibile i 3 colori con tanto di borsa sottosella cordinata, è una versione speciale della Vans Era con stringhe e inserti riflettenti.
Dal momento che le scarpe più comode da usare con le gabbiette sono le sneakers tipo skate, è interessante che un marchio come Vans, che ha fatto la storia dello skateboard (guardatevi il documentario "Dogtown and Z boys"), si dedichi al mercato della fissa.

mercoledì, giugno 11, 2008

Alleycat Milano report


Questa volta non c'ero, ma la città di Torino era comunque rappresentata da un giovine adepto del fisso alla sua prima alleycat.
Il ragazzo si è degnamente comportato e potete leggere il resoconto sul suo blog:
Foto:

martedì, giugno 10, 2008

Scena


Venerdì scorso c'è stato il primo incontro tra fissati a Torino, il meteo non ha di certo aiutato e di sicuro ha scoraggiato più di un appassionato.
Posso capirli perchè mi stavo scoraggiando anch'io, alle 19:40, mentre stavo per partire da casa, si è scatenato un nubifragio in zona e abbiamo dovuto aspettare che si calmasse almeno un po' per riuscire a non lavarci completamente.
Quello che è importante è che si crei a Torino, ma anche nelle altre città d'Italia, un nucleo di appassionati con voglia di fare e di divertirsi.
Alla prossima.

lunedì, giugno 09, 2008

Metodo Pettenella rivisitato


Il metodo Pettenella è un sistema per poter avvitare bello stretto un pignone da pista su un mozzo filettato in mancanza di una apposita chiave a frusta:
L'unico "problema" è che per attuarlo bisogna smontare o almeno allentare la ruota posteriore in modo da far saltare fuori la catena dalla corona.
Su FGG è stato postato questo interessante metodo molto grezzo che consiste nel bloccare la guarnitura con un lucchetto ad U, il sistema è molto utile se si usa un normale mozzo filettato e il pignone si svita o si allenta in strada perchè non richiede attrezzi e non ci si sporca neppure le mani.
Notare sullo sfondo la Pinarello con forcella Onda, ruote ad alto profilo in carbonio e ... il portapacchi!

venerdì, giugno 06, 2008

giovedì, giugno 05, 2008

Sul montaggio della Bootleg Cargo

A volte, quando monto una bici, mi deprimo un po' perchè non riesco a trovare quello che voglio e mi rendo conto che il mercato non ha veramente capito nulla delle esigenze del ciclista urbano.
L'ultima creazione, la Bootleg Cargo partiva da una necessità ben precisa: fare una buona bici adatta a trasportare il bimbo; apparentemente la cosa sembra molto semplice: basta comprare un apposito seggiolino e montarlo e infatti così ho fatto.
Purtroppo il seggiolino posteriore piuttosto economico stava troppo basso (sullo sconnesso ballonzolando arrivava a toccare la ruota!) e vicino alla sella cosi che il pupo aveva la faccia schiacciata contro il sederone di papà (e non è bello!).
Sostituito il seggiolino con un fantastico Hamax Siesta, il bimbo era molto più comodo, ma come sanno bene i genitori spostarsi con un bimbo richiede sempre un mare di roba da portarsi dietro, visto che tutto il peso della bici era sul posteriore perchè non montare un bel portapacchi all'anteriore?
E qui nuovi problemi poichè la bici, pur nascendo urbana, non ha alcuna predisposizione su forcella o telaio, in più la maggior parte dei portapacchi in commercio nasce per il posteriore e per il trekking, mentre io ne volevo uno enorme da mettere davanti come sulle vecchie bici da panettiere.
Alla fine dopo varie ricerche ne ho trovato uno che poteva andare, una roba pesantissima che ho adattato sul telaio a colpi di lima, ma almeno economica e atta allo scopo.
Terza necessità: il cavalletto.
Normalmente considero il cavalletto un accessorio pesante ed inutile, ma su una bici da carico, che deve stare saldamente in piedi mentre viene caricata è indispensabile.
Anche qui il telaio non era predisposto, ma per fortuna la maggior parte dei cavalletti è facilmente montabile, solo che i cavaletti ad una gamba sola risultano piuttosto instabili (specie con un bambino di 15Kg sulla bici), molto meglio uno doppio ... ma dove reperirlo?
Per un colpo di fortuna l'ho trovato subito (il negoziante a cui l'ho chiesto, l'ha trovato da un suo collega nei fondi di magazzino), ma si tratta di un accessorio comunque non facilmente presente nei "normali" negozi di bici.
Alla fine mi servivano solamente 3 cose e anche molto semplici.
Peccato che:
- quasi tutti i seggiolini bimbo a montaggio posteriore fanno stare il bimbo troppo basso e troppo vicino alla sella, solo l'Hamax e il Bobike (non distribuito in Italia) sono, secondo me, fatti veramente bene e degni di considerazione.
- la quasi totalità dei portapacchi sono studiati per un utilizzo con le borse e per un telaio predisposto.
- nessuno calcola i cavalletti doppi che sono uno degli accessori fondamentali che non dovrebbero mancare su una bici urbana con utilizzo cargo.

martedì, giugno 03, 2008

Cinelli Bootleg City Rats Cargo Fixed



Per quanto mi piacciano le bici da pista semplici ed essenziali è ovvio che ci sono situazioni in cui il carico da trasportare è tale per cui un semplice zaino o una borsa da messenger non è sufficiente.

Per questo ho creato questa nuova fissa urbana sfruttando una vecchia Cinelli Bootleg, c'è ancora un po' di lavoro da fare, la trasmissione è molto economica, nata sfruttando la guarnitura originale nel Nexus 4 e una ruota con semplice mozzo filettato, ma il concetto "cargo" c'è tutto: posizione rilassata, portabimbo posteriore + portapacchi enorme anteriore, borsa al telaio e cavalletto doppio.