domenica, dicembre 19, 2010

Panem et Circenses MC Skateboards


A me questo video piace (a parte la caduta a 1:58 tra le risa dei passanti che fa un poco sfigato).
Non ha nulla in comune coi "normali" video di skate tutti tricks pesi e colonna sonora pompata; a fare la spesa in skate? perchè no?

martedì, dicembre 14, 2010

Bootleg Bikes for Africa


E' Natale e dovremmo essere tutti un po' più buoni; tutti sappiamo che la bici è un mezzo di trasporto eccezionale e lo è ancora di più in posti dove non è possibile usare altro perchè non c'è benzina, pezzi di ricambio e tantomeno strade.
Il progetto Bootleg Bikes For Africa ha lo scopo di fornire delle biciclette al St. Kizito Hospital di Matany, Uganda, con le quali poter raggiungere i pazienti.
A questa necessità si è affiancata quella di provvedere a delle carrozzine e a dei tricicli per il trasporto dei pazienti dell’ospedale stesso.
Per finanziare questa iniziativa basta comprare una semplice maglietta online oppure, ancora meglio, all'aperitivo di beneficenza organizzato da 10Cento che si terrà venerdi 17 presso la Drogheria Piazza Vittorio 15 Torino dalle ore 19.30.
Per maggiori info:

lunedì, dicembre 06, 2010

Skate


Una della cose che più mi piace della fissa è che è una bici utile, non è solo un simpatico giocattolo colorato da usare nel weekend, ma qualcosa che alla fine ti serve realmente tutti i giorni per spostarti e che a volte, può risolverti dei grossi casini, quando ad esempio devi andare in tempo zero in un posto in piena ZTL controllata da telecamere e senza alcuna possibilità di parcheggio.
Ci sono attrezzi bellissimi, come lo snowboard ad esempio, meravigliosi passatempi che però, al di la di quanto possono essere divertenti, in realtà, fondamentalmente, diciamocelo, non servono ad un cazzo.
Ho sempre considerato lo skateboard come una simpatica tavoletta buona solo per fare tricks dentro uno skatepark o spot limitati, mi ha sempre affascinato, ma non ne ho mai comprato uno.
Qualche mese fa però ho iniziato ad interessarmi allo skate come mezzo di trasporto.
Oltre il classico skate come tutti lo intendiamo, ovvero la tavoletta lunga circa 80 cm a larghezza costante rialzata sulle estremità, ci sono miriadi di forme con lunghezze che variano dai 70 ai 150cm, buone per quasi qualunque cosa: dalla discesa su asfalto, al "balletto", al cazzeggio e soprattutto al commuting.
Tavole come queste sono denominate longboards, anche se a volte sono addirittura più piccole delle board normali.Così come regalo di compleanno qualche mese fa, mi sono comprato un pintail non troppo grosso e ho iniziato a scoprire questo fantastico e poco conosciuto mondo.
Ho scoperto che su brevi tratti, un long è più veloce della bici perchè non devi sbatterti a legarlo ad un palo, te lo metti sottobraccio e basta.
Ho scoperto che una tavola si può "pompare" ovvero con una serie di curve a destra e sinistra si può imprimere una spinta per farla viaggiare senza dover continuamente spingere col piede sull'asfalto.
E che anche coi un long ci puoi fare dei bei tricks anche se un po' diversi e non così estremi come quelli tradizionali.
Lo skate ha molto in comune con la fissa: pochi pezzi, zero freni, poche regolazioni, divertente e anche utile.

giovedì, dicembre 02, 2010

DZR Shoes

The Return of the Lazy Man To Bike Shoes from James Adamson on Vimeo.


Troppo spesso i fabbricanti di bici e componenti hanno paura, paura di fare qualcosa fuori dall'ordinario, e quindi si limitano a fare telai fondamentalmente tutti uguali, l'ennesino manubrio bullhorn da crono, l'ennesima sella colorata, va bene c'è più scelta, è più facile trovare quel pesso della dimensione, colore, etc, giusto, ma alla fine, a parte rare eccezioni un buon telaio, quale che sia il marchio, se fatto bene va bene.
Invece ci sono cose che paradossalmente nessuno ha voglia di produrre, nessuno osa fare.
Qualche tempo fa Knog, ha messo sul mercato le lucine a led, col corpo in silicone, nessuno ci aveva mai pensato, successo mondiale ed ora le fanno tutti.
Nessuno fino ad ora ha avuto voglia di fare delle scarpe da bici per pedali automatici che sembrassero delle scarpe normali con dei colori che puoi mettere anche per andare in ufficio.
Finalmente qualcuno si è messo a produrle, la cosa che mi fa piacere è che non è stata una grande azienda, ma una dinamica coppia di marito e moglie, tanto che il buffo disegno sulla suola è un disegno fatto dalla loro bimba piccola.
Per info:
http://dzrshoes.com/
e il sito del distributore italiano:
http://www.maximiglio.com/maximiglio.com/Dzr_World.html

lunedì, novembre 29, 2010

Sui pedali



Su una fissa è molto utile avere i piedi attaccati ai pedali con cinghietti, straps, automatici; ed è pressochè indispensabile se si gira senza freni meccanici.

In teoria qualunque pedale generico con puntapiedi in plastica e cinghietti economici può andare bene, e per esperienza per certi versi può anche essere meglio di un più blasonato equivalente da pista con puntapiedi metallici e cinghietti in cuoio.

Per esperienza i pedali da pista come gli MKS o, se li trovate, vecchi da corsa Campagnolo, Miche o altri, sono piuttosto piccoli, ottimo per non toccare terra in curva, ma se avete, come me, il piedone, il supporto che offrono è limitato, inoltre sono pensati per essere utilizzati con scarpe da
bici rigide, per cui i lati metallici penetrano nella suola morbida delle scarpe da ginnastica e possono, se si spinge molto, fare male alla pianta del piede.

I puntapiedi metallici si trovano facilmente, ma si possono piegare e rompere se ci mettete il piede sopra invece che dentro, in ultimo i cinghietti in cuoio devono essere di altissima qualità (e nel caso sono quasi eterni), ma se sono economici si delaminano, entra l'umidità e si riducono ad uno straccio entro breve.

Alla ricerca di una soluzione migliore ho provato per un po' i pedali automatici, nello specifico dei Time Atac, accoppiati a delle scarpe Shimano da BMX race.

Non li ho usato per molto tempo per la scomodità di avere delle scarpe dedicate, dal look comunque dichiaratamente da bici, non comodissime per camminare e perchè nel frattempo mi ero appassionato di tricks e i pedali automatici sono troppo limitanti in questo ambito.

Proprio i tricks mi hanno portato a scoprire i pedali da BMX in plastica della Odyssey, dapprima accoppiati a gabbie metalliche e cinghietti in sintetico e poi a straps Polipo.

Una soluzione veramente valida, e non solo per il freestyle, economica poichè i pedali in questione costano piuttosto poco, ottima per il supporto che offrono con le loro generose
dimensioni, con le straps i piedi sono saldamente attaccati e si possono usare tutti i tipi di scarpe.

Quale è la soluzione migliore?

Sinceramente non c'è UNA soluzione ideale, tra tutte pedali da BMX in plastica e straps è sicuramente la più polivalente, ma i pedaloni non vanno bene su conversioni con movimento centrale basso perchè toccano terra in curva e certamente non stanno particolarmente bene su una bici d'epoca, gli automatici sono splendidi per pedalare, ma richiedono scarpe dedicate che di solito sono più o meno scomode per camminare, gabbie e cinghietti sono la soluzione più semplice e meno problematica, ma non sono la soluzione migliore per tutto; l'unica che a me veramente non piace sono i powergrips, dei cinghietti impossibili da regolare inventati qualcosa come vent'anni fa per la MTB, mandati in pensione dagli automatici e riesumati per la fissa e nettamente inferiori ai moderni straps con velcro.

giovedì, novembre 25, 2010

Sella, manubrio e pedali


Spesso si dedica tutta l'attenzione al telaio e alle ruote poichè sono i pezzi più costosi e più importanti per il comportamento della bici finita e si trascurano le parti di contatto tra il ciclista e il proprio mezzo.
La sella si sceglie per il colore, il manubrio per il look e per i pedali quello che capita; grosso errore perchè una sella scomoda fa male al fondoschiena, un manubrio troppo stretto/largo con un attacco di misura sbagliata costringe ad una posizione scomoda, la mancanza di nastro o manopole troppo dure spaccano le mani e l'accoppiata pedali/scarpe può influire notevolmente sulla forza effettivamente scaricata sulla ruota.
La regola di base è che pedalare è faticoso, ma non deve essere scomodo, che facciano male i muscoli delle gambe è normale; formicolii alle mani, dolori al collo e alla schiena, intorpidimento alla parti basse NON sono normali, sono dei segnali che qualcosa non funziona, finchè la bici la usate mezz'oretta a scazzo in città, nulla di grave, ma se ci passate più di un'ora ogni giorno e non fate nulla per risolverli potete andare incontro a problematiche più gravi in futuro.
Il primo passo è scegliere componenti con una certa logica e non solo basandosi sull'estetica, certo la sella in tinta col telaio è bella, ma prima di tutto deve essere comoda, e POI del colore giusto, così come il manubrietto riser fa molto figo e può effettivamente essere comodo nel traffico, ma accoppiarci un manubrio corto che fa molto urbano su un telaio pensato per un attacco sopra i 10cm e un manubrio corsa non è una grande idea.
Una volta montata la bici, questa non è immutabile, bisogna sperimentare, un centimetro sull'avanzamento della sella o sull'altezza del manubrio può fare una grossa differenza, purtroppo a volte bisogna spendere dei soldi per montare componenti diversi al fine di trovare quelli giusti, la cosa può essere impegnativa sul piano finanziario, la cosa migliore, potendo, è farsi prestare da amici pezzi usati tanto per provare soluzioni diverse.

venerdì, novembre 19, 2010

Trasloco


Ho appena finito di traslocare, una faticaccia, per mobili e tutto quanto c'è la ditta apposita, ma per le bici cosa faccio?
Prendere un furgone per caricarle tutte non mi sembrava il caso, dal momento che ho una bici da carico mi è un'ottima occasione per metterla alla prova; 2 bici si portano semplicemente infilando una ruota nelle sacche freeloaders laterali dell'Xtracycle con una cinghia improvvisata per legarle insieme ed evitare che sbattano, uno o due telai nel portapacchi e in 2 viaggi ho trasferito tutto il parco bici della famiglia.
Come si pedala il trenino?
Sinceramente temevo peggio; lungo è lungo, le curva bisogna prenderle belle larghe, le bici trasportate erano un po' instabili, sicuramente potevo, perdendoci un po' di tempo, sistemarle meglio, ma per essere un mezzo che è lungo 2 bici e ne pesa 4 viaggia che è una meraviglia.

giovedì, novembre 11, 2010

Freni a disco


Parliamo un po' seriamente di freni a disco, innanzitutto che c'entrano i dischi con la fissa? C'entrano molto più di quanto potrebbe sembrare.
Le bici da pista sono senza freni e molti, me compreso le usano così, ma tanti vogliono comunque metterci un freno, allora perchè non un bel disco?
Personalmente ritengo che, a saperla usare, una fissa può essere usate senza freni meccanici in completa sicurezza, ma se proprio ci si vuole mettere il freno perchè non montare qualcosa di veramente efficace in ogni condizione di utilizzo?
Il classico freno da bici da corsa è un freno a pattino, neppure dei più potenti, pattino per pattino sarebbe meglio un Vbrake da MTB.
Il caliper va bene per gomme strette, al massimo con un po' di fortuna ci sta un 28c, ma nulla di più.
I freni a pattino frenano sul cerchio e la prima cosa che si sporca è quella più vicina al suolo, quindi dopo la gomma è il cerchio, da sporco il pattino non fa presa, non frena e fa rumore, nella mountainbike esclusi pochi grammomaniaci tradizionalisti usano ormai tutti i freni a disco, in strada non si usano principalmente perchè pesano e in condizioni normali non serve tutta quella potenza frenante.
Secondo me una fissa con freno a disco anteriore meccanico con rotore da 160mm e gomme da 35c ha molto senso, specie in inverno, con la neve o col ghiaccio, condizioni dove, visto il rischio di caduta magari sarebbe preferibile usare la fissa con dei pedali liberi che tra l'altro permettono l'utilizzo di calzature invernali voluminose, per cui il freno diventa indispensabile.
Il disco richiede un mozzo e una forcella predisposti, quest'ultima in particolare, dal momento che che la pinza è lontana dall'attacco sul telaio, viene sforzata notevolmente non solo dalla maggiore potenza, ma anche dalla maggiore leva interessata.
Il freno a disco è forse troppo complicato e va contro l'essenzialità della fissa?
E perchè mai, se si parla di meccanici c'è sempre una leva, un cavo, una guaina, una pinza e dei pattini/pastiglie, in più c'è solo il disco, i freni idraulici in effetti comportano un po' di sbatti e hanno meno senso su una fissa.

sabato, novembre 06, 2010

Traffic Surfing



Se pensavate che girare su una fissa senza freni in una città caotica e trafficata come New York fosse una cosa da pazzi, beh non lo è abbastanza perchè c'è gente che gira in skate in in strada e in mezzo al traffico!

giovedì, novembre 04, 2010

E se piove?


Alcune cosa da sapere quando piove.
Se piove in bici ci si bagna, è ovvio, ma c'è una bella differenza tra bagnarsi un po' e inzupparsi in maniera drammatica.
Per prima cosa i parafanghi, per quanto brutti, servono e tanto, anche se diluvia gli schizzi che vi sparano addosso le ruote girando danno fastidio, e se la pioggia è lieve o ha appena smesso e la strada è bagnata, può capitare di rimanere asciutti, ma di trovarsi il culo e la schiena fradici solo perchè non avete voluto mettere un pezzo di plastica sulla ruota posteriore.
I freni a pattino sul cerchio bagnato non frenano, specie se malregolati o su un cerchio senza pista frenante, il fisso funziona anche da fradicio, ma bene per rallentare, ma occhio che bloccando la ruota posteriore su asfalto reso viscido dall'acqua significa andare in skid incontrollato e non fermarsi affatto, bisogna dosare bene il movimento di "contropedalata".
La soluzione migliore in condizioni climatiche avverse sono i freni a disco, in alternativa contropedali e freni a tamburo nel mozzo funzionano meglio dei pattini, non a caso sono i preferiti in Nord Europa.
I pedali in metallo bagnati sono estremamente scivolosi e la scarpa non grippa, meglio quelli in plastica, o ancora meglio quelli automatici.
Cuoio e materiali naturali specie se non di primissima scelta, non gradiscono freddo e umidità, meglio la plastica per sella, manopole e cinghietti.
Quando piove, come detto, ci si bagna, con l'abbigliamento giusto però ci si bagna meno, quindi niente cotone (che sarebbe da evitare sempre quando c'è di mezzo attività fisica e traspirazione), ma roba tecnica tipo Gore-tex e simili, una attenzione particolare alle scarpe, se usate i pedali automatici ci sono dei pratici sovrascarpe in neoprene impermeabili, ma coi cinghietti non funzionano, non entrano, come non entrano anche scarponcini e scarpe grosse in genere; estrema ratio, se dovete stare in giro tutto il giorno e non avete scarpe adatte, si possono usare i calzini in neoprene al posto di quelli classici come fa chi paratica torrentismo, il piede si bagna, ma almeno sta al caldo.
Molto utile possedere una borsa assolutamente stagna come la Ortlieb per metterci dentro un cambio di vestiti asciutti in caso di necessità.

giovedì, ottobre 28, 2010

Ancora sulle bici da tricks


Quando mi è arrivato il Nobrain da Trick ho pensato che avrei continuato ad usare il Vigorelli come bici veloce e tutto fare, una bici da tricks è troppo specifica per essere usata come bici primaria.
All'inizio è stato così, solo freestyle, poi mi sono preso per il polo e l'ho quindi modificato di conseguenza, con protezione fintalenticolare all'anteriore, rapporto corto e freno posteriore, seminando il terrore tra gli altri giocatori col carroarmato indistruttibile.
Per mille motivi ho smesso col polo e coi tricks e la bici è tornata "normale": brakeless, con un rapporto 46:17 e i gommoni da 35c.
Già i gommoni, finalmente ho montato le gomme per cui era stata disegnata, prima avevo usato massimo 28c, ed è stata la svolta, perchè in questo modo è passata da una bici da pista pesante a un trita asfalto, buche, pavè e binari ed ha iniziato ad avere una marcia in più in città.
Nella mia testa il Vigorelli continuava ad essere La bici, ma in realtà usavo sempre la Nobrain, all'inizio per provare diversi montaggi per capire qual'era meglio, e poi perchè usarla è diventato più facile e divertente; certamente coi gommoni è più lenta, ma gli stessi permettono di passare senza problemi ovunque e alla fine vai veloce uguale.
Il Vigorelli, da quando ce l'ho, è sempre stata la bici "da tenere bene", montata con attenzione ed usata con cura e riguardo, dopo anni sembrava ancora nuovo, la Nobrain invece è nata per essere maltrattata, e si vede dai segni sulla vernice, ma per questo è più vissuta, un po' più mia, col suo montaggio assurdo e decisamente poco "leccato".
Non ho neppure una foto recente, ma tutte le volte che la guardo capisco che è veramente la mia bici e tutte le volte che sotto le ruote c'è qualcosa diverso dall'asfalto perfetto ringrazio di averla, perchè, forse, le fisse da tricks sono la soluzione migliore per girare in città.

mercoledì, ottobre 27, 2010

Evoluzione delle fisse da tricks


Quando i fissati hanno iniziato a fare tricks l'unica soluzione era di prendere un bel telaio da pista e metterci una ruota da 650c per poter barspinnare, pessima soluzione specie se la base era, come era quasi sempre a giudicare i primi video americani, un Bianchi Pista Concept con forca in carbonio.
Poi è arrivato il Volume Cutter, il primo "vero" telaio freestyle, per stessa ammissione di quelli di Volume "quasi per caso", ovvero questi hanno fatto un telaio da pista con le stesse caratteristiche dei loro telai da BMX, acciaio e qualche rinforzo e la gente ha iniziato a comprarli pensando che fossero da tricks, la prima serie non lo era per nulla, in particolare le forcelle non baspinnavano e si spaccavano in tempi paurosamente brevi, sono corsi ai ripari ridisegnando la forcella e modificando il telaio per gomme larghe.
Il Milwaukee Bruiser ha segnato il nuovo standard, top tube più lungo per attacchi manubri corti, passaggio ruota ampio, rinforzi, predispozizione per freni ad U da BMX.
Altri telai hanno seguito l'esempio, l'uso di una guarnitura a 3 pezzi da BMX è diventato d'obbligo, ma fino a qui si è sempre trattato di telai con ruote da 700c che potevano essere usati per tutto, dai tricks al polo, dalla alleycat races al messenging, al commuting.
Next step: prova e riprova i cerchi da 700c si spaccano tutti e le gomme large, molto larghe diventano indispensabili, per cui si iniziano ad usare le ruote 26" da MTB su telai concepiti per le 700c, anche per eliminare a sgradevole interferenza tra pedale e ruota in barspin, si montano i pegs e la sella pivotal superbassa e pressochè impedalabile, per facilitare il bunnyhop e gli atterraggi dai saltoni.
All'Interbike di settembre diverse aziende propongono fisse da tricks specifiche per ruote da 26" che sono sempre più bici estreme e sempre meno quelle bici polivalenti che a me piacevano molto.
E i telai per le 700c? Che fine han fatto?
Anche se Lamarche gira ancora con ruotone con sezioni oltre i 2", praticamente tutti gli altri forti sono passati a ruote più piccole.
I campioni del mondo 2010 di bike polo sono di Milwaukee e usano i Bruiser, ma sono sponsorizzati e conta fino ad un certo punto, nel polo si continua ad usare qualunque tipo di bici, difficile ancora stabilire realmente quale sia la bici migliore.
I telai da freestyle progettati per le 700c sono quindi superati?

lunedì, ottobre 25, 2010

No Ridiculous Car Trips

No ridiculous car trips from Martin Lang on Vimeo.


A Malmo in Svezia, una delle citta al mondo dove la bici è più utilizzata fanno delle campagne per convincere la gente a smettere di usare l'auto.
Per "Ridiculous Car Trips" si intendono quegli spostamenti su distanze così brevi che in bici (e a volte anche a piedi) ci si mette meno tempo e dove l'utilizzo di un mezzo come l'automobile risulta, appunto, ridicolo.
Non fanno campagne radicali tipo "butta via l'auto" come a volte capita di sentire e che non portano a nulla, perchè se all'automobilista dai dello stronzo, questo si incazza e l'auto continua ad usarla, invece a dargli del ridicolo spiegandogli in modo simpatico e divertente che si fa prima in bici ci sono maggiori probabilità che si converta.

venerdì, ottobre 22, 2010

HEXBUG - Muoversi a caso


Gli Hexbug sono dei simpatici microrobottini che simulano il comportamento degli insetti, in particolare il Nano ha la peculiarità di muoversi in maniera erratica, o più semplicemente a caso.
Un po' come molti apprendisti fissati che spesso, con la scusa di risparmiare comprano compulsivamente cose a caso che hanno l'unico vantaggio di costare poco, come il pesantissimo telaio da passeggio ruggino anni 40, coppia di cerchi spaiati con pista frenante visibilmente rovinata dall'usura, mozzi filettati da bici da corsa, pedivelle Lasco colorate, mozzo anteriore marcio, manubrio da corsa.
Poi quando mettono insieme il tutto scoprono che hanno speso per la riverniciatura del telaio una cifra folle, i cerchi sono a 32 fori e i mossi a 36 e il ciclista per montarli vuole dei soldi, inoltre i cerchi non sono del tipo che servirebbe su quel telaio, su un mozzi normale skiddando il pignone si svita, le pedivelle made in Asia vogliono un movimento JIS che nessuno fa con filettatura italiana come vorrebbe il telaio, il mozzo è inchiodato sarebbe da smontare e reingrassara, ma ci vogliono le chiavi apposite e il manubrio è scomodo e un riser faceva più figo.
Alla fine a comprare tutto nuovo si spendeva quasi uguale con un risultato nettamente migliore.
Se guardate il filmato scoprirete che il Nano è colorato, simpatico, cerca di fare tricks ... ma è un robot o davvero un aspirante fissato?

giovedì, ottobre 21, 2010

Reperibilità materiale Fissa Vs Skate



Qualche anno fa, quando ho scoperto la fissa, trovare del materiale era una vera impresa, nessuno lo teneva, nessuno voleva ordinarlo e soprattutto nessun negoziante aveva voglia di sbattersi a cercare nel retrobottega roba vecchia che aveva.
Ora la storia è cambiata, ma rimango sempre basito quando un negoziante non vuol venderti qualcosa.
Per chi non lo sapesse, ho 2 figli, il più grande, 4 anni e mezzo, qualche tempo fa se ne esce che il suo sport preferito è lo skateboard, bello che io in skate non ci sono praticamente mai andato, comunque con la scusa mi sono preso un longboard, che volevo comprare da tempo, il pupo si è appassionato anche se lo ha usato sempre e solo da seduto tipo slitta, così ho deciso di comprargli uno skate suo.
Un bimbo ha bisogno di uno skate da bimbo e ovviamente non esiste che io gli prenda una merda di similskate dei Gormiti a 19.90 in un negozio di giocattoli, ora, ci sono decine di aziende che fanno skate completi in misura micro e mini, si trovano in Italia?
Con estrema difficoltà, il bello è che quando qualche giorno fa sono passato dal mio negoziante di fiducia di snow a chiedere se aveva skate da bimbo questi mi ha tranquillamente detto che era meglio cercarle in un negozio di giocattoli perchè nessuna ditta con cui lavorava li distribuiva.
Ora è abbastanza ovvio che un normale genitore non voglia spendere quei 150 e più euro per uno skate superfigo da pro, e che magari si fanno più soldi a vendere tavole a un target che ha più voglia di spendere (e qui mi sembra il classico ragionamento dei negozianti di bici che preferiscono vendere bici da corsa da millemila euro che sbatersi con le fisse), ma non ci pensa nessuno che il bimbo che cresce a skate domani chiederà lo zaino di Vans o Volcom invece di quello di Ben10?

giovedì, ottobre 14, 2010

BFF 2010


Qualcuno si starà forse chiedendo perchè io non abbia scritto nulla sul Bicycle Film Festival.
Ho scritto e partecipato alle prime due edizioni, la terza non sono andato a Milano per gravi problemi personali, le ultime due l'ho semplicemente ignorato, non perchè non mi piaccia o quelli del BFF mi abbiano fatto qualcosa, ma semplicemente perchè ho scelto di non andare e, non partecipandovi, mi sembra sinceramente un poco stupido postare flyers di eventi senza poi corredare il tutto da parole ed esperienze, per cui preferisco non farlo.
Ho dato ampio spazio sul blog alle prime edizioni poichè 5 anni fa del BFF non ne parlava nessuno, ora, tra siti, blog e forum di fisse ce più roba in rete di quanto un appassionato possa leggere e del BFF ne parlan pure giornali e riviste e per fortuna poichè un festival della bici non deve essere solo un evento per pochi apassionati, ma per tutti.
Comunque se siete appena arrivati da Marte e ancora non lo sapete, questo weekend a Milano c'è il Bicycle Film Festival, ci sono dei film di bici, ma soprattutto ci sono un sacco di eventi, gare e garette, se non sapete cosa fare andateci.

Odio le selle Brooks


Le Brooks non mi piacciono, non mi sono trovato bene quando l'ho provata (e l'ho usata per un tot di km, ci ho messo il suo grasso, tutto quando, ma niente) e in più non mi piacciono esteticamente, preferisco linee più moderne.
Fin qui nulla di grave, molti ne sono entusiasti, è indubbio che esteticamente siano bellissime e secondo molti decisamente comode, è giusto che ogni ciclista faccia le sue scelte ragionate in fatto di componenti e decida per quelli che preferisce, fin qui nessun valido motivo per odiarle.
Non mi piacciono molti altri pezzi e componenti, assolutamente normale e logico, tra tutto quello che offre il mercato, preferire alcune cose piuttosto che altre, ma c'è una cosa che mi fa imbestialire delle Brooks ...
Tutti quelli che mettono sul mercato delle bici di merda similfisse con telai da passeggio tirati fuori da non si sa dove, con geometrie a caso, con componenti beceri supereconomici, guarniture stampate da bici da supermercato, POI ci mettono sopra una sella Brooks che da sola vale più di tutto il resto della bici e la bici, agli occhi dei più inesperti diventa "bellissima" un oggetto di lusso.
Cazzo è una bici che fa vomitare, che costa 2-3 volte quello che dovrebbe effettivamente costare e solo perchè c'è una sella in cuoio di un marchio famoso diventa figa.
NON E' che una bici con una sella Brooks sia per forza una bici figa!

martedì, ottobre 05, 2010

Motovelodromo Torino

Motovelodromo Torino from Zino on Vimeo.

A Torino c'è un velodromo, è un impianto piuttosto datato, è stato inaugurato nel maggio del 1920 (!), che dimostra i suoi anni, ma ha il grosso vantaggio di essere a 2 passi dal centro, in corso Casale.
Tempo fa mi ero informato sulla possibilità di girarci in bici, ma purtroppo gli orari erano limitati a orari assurdi per adulti che lavorano, fino alle 1700 in settimana e chiuso il sabato e domenica.
Ora c'è una interessante iniziativa per "salvare" il Motovelodromo volta innanzitutto ad estendere gli orari di apertura per far rivivere questo impianto; si tratta di una raccolta firme per dimostrare che di gente interessata al velodromo di Torino ce n'è.
Per ulteriori info:
http://www.facebook.com/group.php?gid=110852938962870

lunedì, ottobre 04, 2010

Tricks e Polo 2010


Qualche anno fa una fissa da tricks era un normalissimo telaio da pista montato con un manubrio riser da MTB e una ruota da 650c per poter fare barspin.
Solo annetto fa per giocare a polo serviva una bici qualunque, punto.
Se avevi un telaio fisso, senza freni, con un manubrietto e una ruota che ti permettesse di girare su se stessa, potevi correre un'alleycat, fare tricks, giocare a polo, andare al lavoro tutti i giorni e a bere una birra la sera.
Ora per i tricks serve una bici dedicata con ruote da 26", assi da 14mm per i pegs e una sella superbassa e per giocare a polo ci vuole un rapporto dannatamente corto, il freno e magari la ruota libera.
Per fortuna alleycat, commuting e cazzeggio si possono continuare a fare con qualunque bici.
Il fatto è che in particolare il polo è passato in brevissimo tempo da un esilarante passatempo a uno sport in tutto e per tutto con allenamente importanti, tornei e ovviamente bici dedicate, d'altra parte non si può pensare di partecipare ad una competizione internazionale di polo con una bici col manubrio da pista e un rapportone, così come era ovvio che i tricks non si postessero limitare per sempre a roba che con un po' di impegno imparavi a fare in qualche settimana.
Il livello si alza, mentre qualcuno già è nostalgico della scena di solo 10-12 mesi fa, altri sono gasati da quella attuale.

martedì, settembre 28, 2010

Interbike Fabulous Las Vegas


Stavo per scrivere un post sulla scarsità di novità fisse all'Eurobike di Friedrickshaffen o come cazzo si scrive, sul fatto che forse il fenomeno si è consolidato e la fissa è diventata un'altra bici insieme a MTB, BDC, city e quant'altro che si vende più o meno bene, che i grossi marchi hanno a catalogo, ma nulla di più.
Poi viene fuori l'Interbike di Las Vegas e la storia cambia, molti marchi presentano prodotti che in Europa non c'erano, dal nuovo colore del Cinelli MASH, che sarà una cazzata, ma solo 2 settimane fa non c'era, alla fissa da tricks di Specialized, decisamente innovativa, con ruote da 26" e mozzi dedicati con assi da 14mm per i pegs e pignone microdrive con sistema di fissaggio sullo standard ISO 6 fori da disco.
Il passaggio alle 26" per il freestyle è una soluzione che non concepisco, il microdrive non mi fa impazzire e tantomeno i pegs, semplicemente perchè se le cose stanno così tanto vale prendersi una BMX, ma il fatto che Specialized, che in assoluto è uno dei marchi più importanti nel mondo della bici abbia creato una soluzione così nuova per un mercato veramente di nicchia è una cosa abbastanza strana, specie perchè la fissa a catalogo Specy, la Langster, è un prodotto veramente generico a basso livello con geometrie e soluzioni senza particolari pretese.
Quindi?
Ci hanno provato e rischiano di fare la fine di GOrilla?
Non penso proprio, non Specy che ci ha messo degli anni prima di uscire con una MTB da 29", solo quando hanno visto le vendite di XC 26" scendere a picco.
Il mercato USA è così diverso e superiore a quello europeo?
Sicuramente, ma non così tanto da non degnare l'Eurobike di novità di questa portata.
Boh?

mercoledì, settembre 22, 2010

Impatto Zero

La scorsa settimana ho letto sul Corriere della Sera di auto elettriche, che secondo alcuni dovrebbero rappresentare la panacea di tutti i mali.
Peccato che fino a che fanno 50-60 Km con una batteria carica non risolvono proprio nulla, tantomeno se l'elettricità la si è prodotta bruciando petrolio in una centrale termoelettrica, come purtroppo si fa in questo paese.
Poi mi è capitato di sentire distrattamente in radio di un viaggio su una moto elettrica "ad impatto zero", l'iniziativa si chiama Ricarica Italia, trovate info su riders-online.
Ora, ad impatto zero non c'è nulla, se fai qualcosa, qualunque cosa, impatti su questa terra, la scelta è se impattare molto o poco e quanto la cosa sia più o meno sostenibile, l'auto elettrica sicuramente inquina meno (in città) di una a benzina, ma inquina comunque altrove: dove si produce l'elettricità, dove la si trasporta, dove si costruiscono le batterie e dove si smaltiscono quando sono morte.
Per carità non voglio tornare a vivere nelle caverne cacciando animali con coltelli di selce, la tecnologia è comoda, anche l'auto lo è, se usata quando serve, certo è meglio qualcosa che inquina poco rispetto a un equivalente che inquina molto, ma per favore evitiamo di prenderci per il culo con l'impatto zero, che poi la gente ci crede, rottama l'auto a benzina (e smaltire una automobile costa sia in termini di soldi che di impatto ambientale) e ne compra una elettrica per consumare ed inquinare quasi uguale.
Non dico sempre, ma ogni tanto, usate 'sta cazzo di bici, almeno inquinerete l'ambiente cacando di gusto dopo una sana attività fisica.

lunedì, settembre 20, 2010

Ma perchè non .... ?


Una bella bici con cambio e freni, o un contropedale, o delle geometrie più comode e rilassata, rispetto ad una bici da pista.
Il bello della bici è proprio che ci si può sbizzarrire tra telai, geometrie, montaggi e componenti, perchè scegliere qualcosa invece di qualcos'alto?
Perchè ogni ciclista ha gusti e necessità diverse, perchè è divertente poter giocare a costruire la bici ideale, posto ovviamente che la bici perfetta non esiste e non può esistere.
Che poi il vero bello della bici è proprio adattarla alla necessità del momento, ci sono stati periodi in cui ero sempre e solo sul Vigorelli, altri in cui usavo la bici da polo per tutto, attualmente passo più tempo sull'Xtracycle che su qualunque altro mezzo a 2 ruote.
Quindi?
L'Xtra è meglio del Vigorelli?
Mi sono convertito a cambi e freni?
No, è che ora come ora la cargo è la bici che meglio soddisfa le mie esigenze, ma non mi sognerei mai di dire che l'Xtracycle è la migliore bici del mondo, perchè non è vero, perchè in realtà nessuna tipologia di bici è in assoluto migliore di altre; semplicemente in un particolare situazione qualcosa va meglio di qualcos'altro.
Quindi così come è stupido sostenere che una fissa brakeless è sempre e solo la soluzione migliore per tutto è altrettanto da idioti sostenere il contrario.

lunedì, settembre 13, 2010

Portapacchi


Nella nostra civiltà dell'immagine ci sono cose fighe e cose sfigate, inutile negarlo; il portapacchi è uno di quegli accessori che la stragrande maggiornaza dei ciclisti non concepisce sulla propria bici.
C'è il pittoresco il cestino in vimini che va bene sulla bici da sciura, oppure le borse da viaggio per quella da trekking, ma poi basta, non c'è altro nei negozi, ed è un vero peccato perchè un portapacchi fatto bene è veramente utile su una bici da usare in città.
Ovvio che su un pista vero tirato da gara, ci stà un po' come i cavoli a merenda, vero che in molte situazioni non serve a nulla, ma su una bici tuttofare, fissa o libera, risolve un sacco di situazioni, porta più roba di uno zaino, non taglia le spalle e non fa sudare la schiena.
Perchè impazzire a portare un pc portatile a tracolla quando lo si potrebbe semplicemente legare ad un bel portapacchi anteriore con dei pratici elastici?
Che poi un prodotto fatto bene, leggero, non da alcun fastidio, se poi è anche colorato diventa perfetto per una bici che prima di tutto è un mezzo di locomozione, d'altra parte voi la comprereste un'automobile senza bagagliaio?

mercoledì, settembre 08, 2010

Torino Street Style 11 e 12/09/2010







Un bel po' di roba il prossimo weekend a Torino, skate, BMX, Boulder e si gioca a Biike Polo in via Roma, ci si vede in centro.

martedì, settembre 07, 2010

Prodotto dell'anno Eurobike 2010


No, il casco in foto non ha ricevuto alcun premio speciale, almeno che io sappia, ma se lo merita alla grande.
La prima volta che ho visto questa foto su flickr ho pensato quasi ad uno scherzo, l'oggetto è veramente ridicolo, ma poi ci ho pensato su e sono giunto alla conclusione che questo prodotto, a modo suo, è veramente geniale.
Non ne sò nulla, probabilmente è per bimbi, ma io lo farei anche in taglie da adulto.
Il casco non è facilmente accettato dalla maggior parte dei ciclisti, è considerato brutto e antiestetico, spesso troppo professionale, va bene per chi fa gare, ma per fare la spesa e cazzeggiare non serve.
Un casco oggettivamente esteticamente buffo e anche un po' stupido potrebbe paradossalmente essere più facilmente accettato da alcuni ciclisti.
Ci sono decine di aziende che fanno casci, per lo più sono tutti uguali, generalmente di colori decisamente inutili, e questa considerazione vale per molti altri prodotti, cazzo e fate qualcosa di diverso, stupiteci!

giovedì, settembre 02, 2010

Casco vs freni


La mia idea è che in bici il casco serve molto più dei freni, i freni ti permettono di fermati in una spazio di poco minore rispetto al brakeless, il casco ti salva la pelle.
Storiellina di qualche anno fa, ormai quasi una decina, che va bene parlare in teoria, ma analizzare la realtà è decisamente più utile.
Ero in auto, a Torino, in via Sacchi, quando era ancora a 2 sensi di circolazione, direzione centro.Per chi non fosse di Torino a destra c'è la ferrovia e a sinistra delle stradine i cui incroci su via Sacchi non sono regolati da semafori.
Era sera, inverno, buio, vetri sporchi, visibilità ridotta.
Bloccato nel traffico decido di girare a sinistra in una vietta, guardo nella direzione opposta, guardo gli specchietti, nessuno, svolto e BANG!
Nell'angolo cieco degli specchi mi stava superando un ragazzo in motorino, quando ho sterzato ce l'avevo a fianco, io non l'ho visto e lui mai e poi mai avrebbe potuto fermarsi, colpa mia, torto marcio, non ho problemi ad ammetterlo.
Per fortuna, a parte un bello spavento lui non si è fatto nulla, il motorino è rovinato e io ho un bel bozzo sul cofano, causato dal suo casco.
Morale, a volte, in bici o in moto, freni o non freni, gli automobilisti sbadati non si possono evitare, ma il casco ti salva la pelle, meditate gente ... e usate il casco, sempre.

lunedì, agosto 30, 2010

Alcune dritte sulle conversioni


Una conversione è sicuramente il sistema più economico per avvicinarsi alla fissa; in breve si tratta di trovare una vecchai bici da corsa in acciaio, togliere quello che non serve, cambi, pignoni, etc. e renderla fissa.
Più o meno tutto quello che serve sapere è già stato analizzato in passato, ma ho pensato di mettere giù qualche consiglio utile su come muoversi.
- Meglio partire da una bici completa, ad assemblare un vecchio telaio dovendo comprare TUTTO si rischia di spendere molto più del previsto.
- La conversione ha particolarmente senso partendo da una base a costo minimo, pagare una bici da corsa 400 euro per convertirla in fissa ha, in generale, poco senso.
- I forcellini devono essere più o meno orizzontali, altrimenti per tensionare la catena serve un mozzo eccentrico che costa.
- Una vecchia ruota da corsa col mozzo filettato può montare un pignone fisso, è necessario rispaziarla e ricampanarla per ottenere una linea di catena accettabile (per ulteriori info: http://www.63xc.com/dennb/redish.htm)
- Se non usate un mozzo da pista tenete montati i freni.
- Una guarnitura doppia e tripla può diventare singola, servono delle viti più corte o più banalmente delle rondelle da mettere al posto della corona tolta, sono perfette le rondelle in ottone da mettere sui cardini delle porte che si trovano ovunque a pochi centesimi.
- Conviene su una guarnitura doppia tenere la corona interna e su una tripla quella di mezzo per ottenere una linea catena decente di circa 42mm adatta ad un mozzo pista.
- Un telaio da corsa ha una distanza tra i forcellini di 130mm, un pista 120, di norma i mozzi pista imbullonati hanno un asse abbastanza lungo da permettere il montaggio di 2 rondelle larghe 5mm per parte.
- Un telaio in acciaio è morbido per cui si può stringere o allargare il carro posteriore di qualche mm senza rischiare danni per adattarlo al mozzo, senza esagerare.
- Evitate di comprare cose a caso, specie in internet, se non sapete esattamente cosa volete e i vari standards in circolazione, peggio ancora se non avete ancora sottomano una bici come base di partenza, rischiate di accumulare componenti che non vi serviranno e/o incompatibili tra di loro.
- Ponetevi ad un budget, altrimenti potreste alla fine rendervi che con la stessa cifra si poteva comprare una bici completa decisamente migliore.
- Montare una bici non è difficile, ma se non avete la minima idea di come farlo potreste finire per incasinarvi la vita e danneggiare telaio e componenti.
- Il sistema migliore di recuperate utili componenti è rovistare nel ciarpame nel retrobottega di un vecchio negozio di bici, peccato che ben pochi negozianti sono disposti a lasciarvelo fare.

giovedì, agosto 26, 2010

Brakeless: a different breed

Ma i fissati senza freni sono davvero diversi da quelli "frenati"?
Quelli che girano brakeless sono più fighi, tosti, stupidi, bravi, poser, modaioli, appassionati rispetto agli altri?
Secondo me si, perchè ci sono mille motivi diversi per cui uno sceglie di non mettere dei freni meccanici sulla propria fissa, è indubbio che il "fa più figo" è uno di questi, perchè la bici è esteticamente più bella, perchè quelli bravi, quelli che si vedono nei video girano senza, perchè sui telai da pista, quelli veri, il freno non si può mettere.
Poi c'è il senso di appartenenza a qualcosa, boh, chissa che cosa poi :-)
E alla fine però scopri che girare senza leve sul manubrio è una figata, che è un modo diverso di andare che ti fa sentire più libero, che se ci sai andare non è più pericoloso, anzi, il costante controllo e la consapevolezza di dover impegnarsi per frenare aumenta il livello di attenzione, vedi meglio il traffico e gli ostacoli e hai un controllo totale del mezzo.
Senza freni fa figo, si, ma nessuno a questo mondo si vuol sentire sfigato, alla fine se uno inizia a girare in fissa, con o senza freni, E' perchè fa figo, qualunque cosa si intenda per "figo", sarebbe altrimenti più comodo spostarsi con una citybike col cestino di vimini davanti, se non altro si eviterebbe la schiena perennemente sudata a causa della indispensabile messenger bag.
E' stupido, forse, ma ci sono tante cose stupide nella vita, come coprirsi di piercings o di tatuaggi, bere alcolici, fumare, passare il tempo davanti alla tele, ore in auto in mezzo al traffico, scannarsi per il risultato di una partita di calcio, chiudersi una una palestra, lavorare, dormire troppo, dormire troppo poco, la lista è infinita ... alla fine passiamo la maggior parte del nostro tempo a fare cose che possono essere considerate stupide, in buona parte anche pericolose a breve o a lungo termine, almeno questa è divertente :-)

venerdì, agosto 20, 2010

La morte del GOrilla


Visto oggi sul blog di Prolly http://prollyisnotprobably.com/2010/08/gorilla_is_dead.php, a quanto pare la ditta svizzera GOrilla ha fatto fallimento ed è un vero peccato, prima di tutto perchè erano veramente innovativi, facevano tutto o quasi nella nostra bella Italia e sponsorizzavano di brutto.
Ma sono morti.
Ieri parlavo con Piè di Le Shop e mi diceva che per l'anno prossimo, tutti, ma proprio tutti faranno fisse, per lo più robe becere con componenti a caso, ma costeranno poco; troppi giocatori in giro, e alla fine quelli che cadono sono quelli che più si sbattono per fare cose nuove; purtroppo per farle (creare prototipi, pagare riders, sponsorizzare eventi) ci vogliono soldi e i prodotti finiti vengono per forza di cose a costare un pochino di più.
L'utente medio però non vuole spendere, quindi meglio un prodotto generico di una ditta che non ha speso un soldo in ricerca e sviluppo, che non ha mai messo nulla come premi in un evento, che non ha mai speso un cazzo per spingere il movimento della fissa.
La prossima volta che dovete comprare qualcosa, guardate un po' chi sponsorizza alleycat e riders, chi innova e chi invece si limita a rimarchiare prodotti generici e fate la vostra scelta, rinunciate magari a qualche drink, ma comprate dalla persone giuste.

mercoledì, agosto 18, 2010

Ancora sui freni


Mi sembra che ci sia molta confusione sul fatto di andare su una bici a ruota fissa senza freni, chi dice che la fissa va usata senza freni per coerenza, estetica, perchè fa figo, perchè è più divertente, chi invece ritiene pazzia non montarne almeno uno, chi vorrebbe girare senza, ma non si fida, etc.
Tanto per incominciare già il termine "senza freni" non è corretto, il freno c'è, è la ruota fissa, la bici manca di freni meccanici comandati da leve, ma non è che sia preclusa ogni possibilità di fermarsi.
Ci si ferma eccome, MA:
- bisogna montare un qualche sistema che tenga i piedi attaccati ai pedali
- bisogna essere capaci
detto ciò, visto che si può agire solo sulla ruota posteriore, ovviamente gli spazi di frenata sono più lunghi rispetto ad una bici che può frenare entrambe le ruote, ma, se lo spazio di frenata fosse l'unico parametro da tenere in considerazione, allora dovremmo montare tutti una bella coppia di freni idraulici da DH su tutte le bici e rottamare tutti i vari frenini a pattino, spesso mal regolati o con leve sbagliate (da MTB per Vbrake che tirano caliper da corsa) o utilizzati su ruote prive di pista frenante.
Il mio consiglio se siete alla prima esperienza in fissa è montare il freno anteriore, anche tutti e due, ma per favore non rompete se gente, che va in giro in fissa da anni, gira senza leve meccaniche, perchè NON è pericoloso, basta essere capaci.

lunedì, agosto 16, 2010

Campionati del mondo di Hardcourt Bike Polo 2010


Si sono appena conclusi i campionati del mondo di Hardcourt Bike Polo a Berlino, hanno vinto i Beaver Boys di Milwaukee, secondi Machine Politics di Chicago, terza L'Equipe di Ginevra.
Primo team italiano Li Carbonari 29esimi de Roma, Riding in Circle Vicenza 30esimi, Malaforca Fano al 47 e Li Cardinal sempre Roma al 56.
Che messa giù così la 29esima posizione non sembra nulla di particolare, ma anche se è uno sport di supernicchia, son pur sempre i mondiali ed erano presenti i più agguerriti giocatori di polo del pianeta.
Se ci mettiamo che in Italia si gioca seriamente a polo da 2 anni scarsi, mentre all'estero lo si fa da molto di più, complimenti, anche a quelli come i Reparto Pista di Torino, Bike Pollo Catania e Milano Bike Polo che non qualificati ai campionato nazionali sono comunque andati a Berlino per il pretorneo di qualificazione e al contrario di RC non ce l'hanno fatta.
Tutti i risultati sul sito ufficiale:http://www.whbpc2010.org/

giovedì, agosto 12, 2010

Torino e gli skateparks



Grandi notizie ques'estate a Torino sul fronte degli skateparks, Valdo Fusi diventerà un paradiso dello skate e a Rivalta è appena stato ultimato il bellissimo Skateplaza che vedete in foto sotto (clickate per ingrandire)



Nella speranza che non facciano la fine della pool in Corso Vercelli dell'articolo qui sotto o del park in piazza Zara che 2 giorni fa era pieno di vetri rotti di bottiglia!



Foto e news prese da:
http://pmaticblog.blogspot.com/
http://treseicinquebmx.blogspot.com/

lunedì, agosto 09, 2010

Fissa, cambi, freni e contropedali


Spesso si sente chiedere, ma perchè la fissa? Non sarebbe più comodo un cambio, dei freni, anche un bel freno a contropedale.
La mia risposta è no, non è meglio, in città nulla batte una fissa, ma devo ammettere che ci sono molte situazioni in cui la fissa non è la bici ideale.
Tanto per incominciare dove ci sono molte salite e discese una qualunque bici monomarcia è decisamente svantaggiata rispetto ad una col cambio, cartamente si può fare anche mountainbiking in singlespeed, coi rapporti giusti si sale ovunque, ma poi si paga andando lentissimi in pianura.
Fin qui ovvio, ma visto che è tempo di vacanze ci sono altre situazioni in cui la fissa non è il massimo.
Premesso che su una fissa brakeless è d'obbigo la gabbietta o un qualunque sistema tenga i piedi attaccati al pedale, questi sono molto utili anche se si montano i freni.
Il che richiede l'utilizzo di calzature adeguate, a meno di essere dei fachiri, l'accoppiata infradito-gabbiette metalliche non è propriamente consigliata.
Quindi per una veloce pedalata fino alla spiaggia in ciabatte meglio dei bei pedali larghi in plastica e dei freni veri, magari a contropedale così si può bloccare la posteriore anche tenendo sottobraccio il materassino da spiaggia.
Se avete dei bimbi, niente di meglio di un bel giro col pupo sul seggiolino, ma ragazzi se pesa, l'accoppiata può facilmente superare i 20kg, anche su pendenze modeste un cambio con qualche rapporto può tornare utile specie su una bici con assetto da passeggio.
Poi ovvio se volete fare centinaia di chilometri in giro per l'Europa con una fissa senza freni invece di una più appropriata e comoda bici da viaggio, non è la scelta migliore, ma vi stimo e vi ammiro.
Ogni cosa al suo posto.

lunedì, agosto 02, 2010

Terrorismo


"Bollino nero" e "nuovo codice della strada" erano le parole che contraddistingevano l'esodo e controesodo dello scorso weekend, nessuno sano di mente, dopo aver letto un qualunque giornale o visto un TG si sarebbe messo in viaggio in auto.
Io, settimana scorsa, ero in vacanza con tutta la famiglia in riviera romagnola, sabato dovevamo rientrare, abbiamo pranzato tranquillamente e siamo partiti, all'ora che ci era più comoda, strasbattendocene delle partenza cosidette intelligenti, alla partenza il navigatore segnava le 17:50 come ora di arrivo, dopo 3 ore di viaggio ci siamo fermati per una pausa ed il navigatore segnava le 17:46, si, c'era traffico, c'erano un sacco di auto in strada, ma ci abbiamo messo il tempo che ci avremmo messo in qualunque altro periodo dell'anno, e nella direzione opposta non si è visto nessun particolare rallentamento od intoppo.
Nello stesso quotidiano in cui si terrorizzavano i vacanzieri c'era una recensione del libro di Bikesnob, che si concludeva col solito "da noi ci vorrebbero le ciclabili".
Ora, Bikesnob non è di Copenhagen o Amsterdam, vive a New York, di certo non uno dei posti migliori al mondo dove usare la bici, se la usa lui non vedo perchè non la si dovrebbe usare in Italia, equindi basta con questa cosa dichiarata o sottointesa che le bici in strada non si possono usare perchè troppo pericolose e solo su una ciclabile si può stare sicuri, la magior parte della gente che conosco che, in bici, è stata investita da un auto era su una ciclabile.
All'italiano medio piace essere terrorizzato, così ha una scusa per non fare un cazzo, si vedono surfisti su ogni pubblicità e poi quando c'è il mare un po' mosso tutti ad impedire ai propri figli di andare in acqua, le bici son fighe però meglio non usarle in città, è troppo pericoloso.
Vivere è pericoloso, c'è il rischio di morire.

venerdì, luglio 23, 2010

Innovazione


Mi piace quando vedo qualcuno che si sbatte a creare qualcosa di veramente innovativo, il marchio americano Milwaukee è ultimamente in cima alla lista delle mie personali preferenze.
L'ultimo nato è una forca da polo, spaziata 120mm, significa che per la ruota anteriore si usa una posteriore, col risultato di avere una bici con 2 ruote identiche ed intercambiabili.
Non è una novità in assoluto, l'aveva già fatto Surly anni fa col Pugsley, una MTB da trekking estremo, spaziata davanti e dietro 135mm.
Il Pug nasce per un utilizzo su lunghe distanza in terreni coperti di sabbia o neve, la possibilità che la sporcizia possa bloccare il meccanismo ci ruota libera ha fatto optare per questa soluzione.
Nel polo può capitare di rompere una ruota, avendole uguali, si può portarne una sola di ricambio, oppure usare quella rimasta buona nella posizione in cui si usa il freno e quella più conciata nell'altra.
Se avessi avuto questa forca e 2 ruote uguali avrei potuto continuare a giocare col freno quando ho storto la mia posteriore.
Il problema è che un mozzo posteriore costa e pesa di più di un anteriore, ma per avere una bici definitiva mi sembra una spesa accettabile.
Anche se la bici è sembre quella, c'è ancora molto spazio per innovare, basta avere voglia di farlo.

mercoledì, luglio 21, 2010

Seggiolini portabimbo #1


Parliamo un po' di seggiolini portabimbo.
Accessorio indispensabile o quasi se avete bambini piccoli, non è così facile scegliere quello giusto.
Innanzitutto perchè, al pari di molti accessori "da città" la maggior parte dei negozi specializzati in bici da corsa e/o mountainbike li snobbano e neppure li hanno disponibili.
Se li hanno, spesso hanno un solo modello, generico, alla richiesta di informazioni la rispostà è molto vaga perchè è un prodotto che non conoscono e non hanno interesse a vendere.
Spesso gli unici che si riescono a trovare sono fatti abbastanza male, seppur apparentemente con tutti i dovuti certificati a norma di legge a posto.
Come orientarsi per non fare errori che potrebbero causare proplemi al pupo e rendere l'utilizzo da scomodo ad un vero inferno?
Tanto per incominciare scordatevi di portare un pupo di pochi mesi in bici su un normale seggiolino, i neonati hano una muscolatura di collo e spalle poco sviluppata, di solito nei primi mesi di vita non riescono neppure a tenere la testa dritta, trasportarli su qualcosa che non sia una carrozzina o un seggolino a ovetto per utilizzo automobilistico significa rischiare che si facciano seriamente male, per cui se volete/dovete usare la bici l'unica soluzione valida è montare un ovetto per auto su una bici da carico o un carrello.
Quando il pargolo cresce ed è in grado di stare correttamente seduto si può passare ad un normale seggiolino da bici; ce ne sono di 2 tipi, anteriore e posteriore, il primo è valido fino a 14Kg di peso, il secondo fino ai 22kg.
Apparentemente quello anteriore è il migliore, il pupo si diverte guardandosi in giro, il genitore che pedala ha la creatura sotto gli occhi, ci sono però alcune grosse controindicazioni.
Prima di tutto davanti si prende un sacco di aria in faccia, insieme a polvere e moscerini, il consiglio è usare da subito un parabrezza, pena trovarsi il bimbo raffreddato ogni qual volta si prende la bici.
Il secondo è che se avete un figlio molta agitato guidare può diventrare da scomodo a quasi impossibile; già il peso concentrato sullo sterzo non facilita, ma se il passeggero inizia a dondolarsi a destra e sinistra, mettere le mani sul manubrio, sui freni e sul campanello, tanti auguri.
Anche se personalmente non ho avuto il problema mi hanno anche segnalato che in alcuni casi le gambette del bimbo possono essere schiacciate o comunque urtate girando il manubrio.
Il modello posteriore è decisamente più comodo e polivalente visto che lo usate fino ai 5-6 anni della creatura, la cosa sconvolgente è che buona parte dei modelli in circolazione sono per il pupo dannatamente scomodi, se vi capita fateci caso, moltissimi seggiolini si fissano troppo vicini alla sella, rimane poco spazio e il piccolo si ritrova incastrato tra sella e schienale con la faccia schiacciata sulla schiena o peggio il culo di chi pedala e non è un bello spettacolo.
Dopo varie ricerche il modello, secondo me, il migliore in assoluto sul mercato è l'Hamax Siesta posteriore.

lunedì, luglio 19, 2010

Il mondo è bello perchè è avariato

Quando 4 anni fa ho iniziato a scrivere questo blog non c'era quasi nulla in rete sulla fissa, ho seguito un insegnamento che mi è stato dato molto tempo fa: "scrivi quello che vorresti leggere" e così ho fatto.
Mi sono documentato, ho letto molto, certo il mio approccio ha dato fastidio a qualcuno, ma qualunque cosa tu faccia qualcuno ce l'avrà con te per cui poco importa.
Pensavo dopo 4 anni di aver scritto tutto o quasi quello che c'è da sapere e poi penso sempre che quando qualcuno si appassiona seriamente a qualcosa che non conosce abbia anche la voglia di documentarsi e conoscere.
Qualche giorno fa passo da Cycle Center e Ovidiu stava montando una fissa: il suo proprietario ha recuperato tutti i pezzi con estrema attenzione (la guarnitura l'ha fatta comprare da un amico a Londra) e poi ha portato il tutto in negozio per il montaggio, fin qui nulla di male, ha relativamente poco senso comprare tutti gli attrezzi se non lavori di continuo sulle bici e magari rischiare di fare dei casini , meglio affidarsi a chi lo fa di mestiere.
Il tipo sembrava piuttosto esperto, mountainbiker alla sua prima fissa, su un telaio bello cattivo da pista senza freni e senza possibilità di montarli, tra l'altro ha lasciato a casa la ruota anteriore per cui penso sia in auto o a piedi.
Saluto prima che la bici sia finita; dopo qualche giorno chiamo Ovidiu al telefono e mi racconta una storia a cui onestamente stento a credere, non fosse che chi me l'ha raccontata è assolutamente degno di fiducia.
Il tipo della bici dopo essere uscito col telaio in spalla ritorna dopo mezz'ora con la bici completata sempre in spalla e dice che il mozzo posteriore non funziona, dando mezza pedalata all'indietro non si blocca (!!!).
Ovidiu esterrefatto, gli spiega che è una fissa, non un contropedale e gli consiglia di andare molto piano per i primi tempi.
Dopo 2 giorni ancora il tipo ritorna, deve cambiare il rapporto, (un perfetto per iniziare 48-19), con uno più duro (!), perchè è andato a fare un giro in collina e frulla troppo in discesa.
Ora per chi non è di Torino, la collina, nonostante sia una collina, e non una vetta alpina, è piuttosto ripidina, sarò sega io, ma il 48-19 mi sembra già piuttosto impegnativo per salirla, non userei un 48-16 per andare a Superga, ma soprattutto, fino a ieri non confondevi la fissa col contropedale e ora scendi brakeless dal Pino?
Mah, morale: "il mondo è bello perchè è avariato"

giovedì, luglio 01, 2010

Le cavallette!!

Poche scuse, ultimamente sono un po' latitante, per mille motivi sono sempre superincasinato e non ho ne testa ne tempo di postare sul blog.
Un consiglio per chi è appena arrivato o frequenta da relativamente poco tempo, leggete un po' di vecchi post, in questi 4 anni ne ho scritti più 450, se avete dei dubbi sulla fissa, quasi sicuramente da qualche parte qui dentro c'è la risposta e non è male guardare e riguardare cosa succedeva nel mondo della fissa qualche anno fa.

venerdì, giugno 25, 2010

40


40, minchia, da oggi sono ufficialmente vecchio.

giovedì, giugno 24, 2010

Ancora sul telaio


Il telaio è IL cuore, la parte fondamentale della bici, tutti gli altri componenti sono per così dire accessori.
Un telaio da pista, leggero, scattante e veloce, lo sarà sempre, sia montato più o meno correttamente da pista, sia con un manubrio da MTB, sia con delle ruote assurdamente pesanti come le Aerospoke, certo la scelta dei componenti esalterà o penalizzerà le caratteristiche del telaio, ma quelle sono e quelle rimarranno.
Per fare una bici si parte dal telaio, punto, non il contrario.
Quando leggo cose tipo, "allora il telaio nero e poi una bella coppia di Aerospoke", il telaio non importa, l'importante è che ci sia una coppie di ruote "che fanno figo", oppure "vorrei una bici come quelle che girano a Londra, col telaio bianco, le ruote ad alto profilo rosse e la sella Brooks Honey", della serie di tutta la bici l'unico componente che merita di avere una marca è la sella (modello preciso non importa, quel che conta è il colore), sicuramente importante, ma non certo il fondamento di una bici correttamente montata.
Per carità avere la bici bella è ... bello e fa più apprezzare il suo uso, ma la bici nasce per essere pedalata, non guardata.
La scelta del telaio è fondamentale, sia per tipologia (non potete pensare di fare una fissa da tricks col telaio da passeggio del nonno), sia per la misura (che deve essere corretta), e soprattutto un telaio cesso non può trasformarsi in una bici meravigliosa solo perchè c'è uno o 2 componenti giusti.
Comprereste per andare a correre delle scarpe da cerimonia di 2 numeri più piccole? o le prendereste senza neppure saperne la misura esatta scegliendole solo in base al colore?
Non penso proprio, ma è quello che molti fanno con la fissa.

venerdì, giugno 18, 2010

Sulla strada ci sono anch'io


Questa mattina mi ha colpito una pubblicità vista su un autobus; la scritta recita: "sulla strada ci sono anch'io" ed ho subito pensato agli utenti più deboli come pedoni e ciclisti, ma no l'immagine è di un cervo ... un cervo? a Torino? e quando cazzo mai si è visto un cervo sulle strade del centro? già mi immaginavo un'allegra combriccola di cervidi fare vasche in via Roma il sabato pomeriggio.
In realtà si tratta di una campagna di sensibilizzazione da parte della provincia di Torino sugli incidenti di notte sulle strade extraurbane con fauna selvatica ungulata (Cinghiali, Cervi, Caprioli, Camosci, Daini).
Sono quindi andato sul sito della provincia per capire bene di cosa si tratta e ho scoperto che se di notte, in auto, stirate un cinghiale che tranquillo se ne passeggia per i fatti suoi, la colpa è del cinghiale, la regione infatti ha un fondo per rimborsare "i cittadini che, loro malgrado, hanno subito un danno a causa dell'impatto con un ungulato che ha invaso la sede stradale"; come se gli animali volontariamente si scagliassero contro le auto per provocare loro danni.
Attendiamo ansiosamente una patente a punti per ungulati che non rispettano il codice stradale e attraversano fuori dalle striscie zebrate, che poi la zebra è un ungulato pure lui, gliel'avrà detto al cinghiale dove bisogna attraversare?
Se ne volete sapere di più:
http://www.provincia.torino.it/speciali/2010/incidenti_con_ungulati/

giovedì, giugno 10, 2010

Come e dove compro una fissa?


A volte mi arrivano mail disperate di persone che vogliono a tutti i costi una fissa e non sanno come fare, dove comprarla.
Sinceramente non capisco; 4-5 anni fa trovare una fissa era veramente difficile, io ci ho messo mesi per recuperare un telaio della mia misura e una ruota da riadattare, altri mesi per aspettare un mozzo da pista, ma ora è ben diverso.
Non posso dire di conoscere perfettamente tutta l'Italia, ma per la parte che conosco, posso affermare che, ovunque viviate, ci sono almeno 2-3 negozi di bici nelle immediate vicinanze.
Ora, almeno uno di questi, sarà concessionario Specialized, Giant, Kona, Cinelli, Olmo, Pinarello, Colnago, Fuji, Bianchi, Ridley, Cannondale?
Bene, TUTTE queste aziende, e ne ho dimenticate tante altre, hanno una fissa a catalogo, anche più di una, se non c'è fisicamente in negozio, si può facilmente ordinare, facile, no?
Seconda possibilità: la stragrande maggioranza dei negozi in questo paese è nata ed è specializzata in bici da corsa; se non siete dei nani da giardino o dei giganti e se non le hanno buttate via tutte, facilmente ci sarà da qualche parte, magari nel retrobottega, un telaio o una
bici di 20 anni di vent'anni fa della vostra misura, basta far ordinare una coppia di ruote complete da pista da Miche, Gipiemme, Ambrosio, Montalbetti per convertirla e il gioco è fatto.
Poi c'è internet, ci sono i negozi online, c'è Fixedforum con una sezione mercatino dove si trova praticamente tutto, insomma, non è difficile, certo bisogna stare attenti alle fregature, ai prezzi assurdamente alti, ma le possibilità sono talmente tante che non c'è che l'imbarazzo della scelta.
Ma quello che mi fa cadere le palle è quando la richiesta "dove compro la fissa" arriva da qualcuno che abita a Milano ... a Milano??
Tutto il movimento della fissa in Italia nasce a Milano, le Velocity, le prime alleycat (e per un bel po' di tempo anche le uniche), si sono tenute nel capoluogo lombardo e la maggior parte dei fissati italiani vive li.
A Milano ci sono gli unici negozi in Italia nati e specializzati in fisse, la totalità dei ciclisti sa perfettamente cos'è una fissa ed è ben contento di vendervela, come cazzo fate a non sapere dove andare a comprare una bici fissa?
Inizio a pensare che forse, in realtà, una fissa non la volete veramente, perchè aprire Google e metterci dentro "negozi di bici" e il nome della città dove vivete non è così difficile ... o no?
No, meglio aspettare che aprano una succursale di Brick Lane Bikes sotto casa.
Ok, sono stato un po' duro, ma oggi come oggi è veramente facile comprare una fissa, basta volerlo.

martedì, giugno 08, 2010

Longboard in Madrid

MADRID LONGBOARD from Juan Rayos on Vimeo.

Forse non c'entra un cazzo con la fissa ... o forse no, comunque questo video è bellissimo, vedete voi se ci trovate delle similitudini coi video di fisse.

lunedì, giugno 07, 2010

Sui telai da tricks

Tom LaMarche's amazing hop from swoo on Vimeo.

Vedo già qualcuno che storce il naso; ancora tricks, ma la fissa non è fatta per i tricks, etc.
Calma.
Un telaio cosidetta "da tricks" è un telaio in acciaio bello robusto, con la forcella che barspinna, un carro disegnato per poterci mettere ruote con gomme almeno da 32-35c e un orizzontale più lungo per usare attacchi manubrio corti.
Una buona parte di fissati considera questi telai inutili, tanto i tricks vengon meglio con la BMX, vero, vero anche che con una fissa ci puoi fare freestyle, ma non solo visto che è certamente più polivalente di una biemme, ma non è questo il punto.
A me questi telai son sempre piaciuti, e ora che ce l'ho posso affermare che dovrebbero essere maggiormente presi in considerazione soprattutto da chi NON è interessato ai tricks.
Perchè?
Innanzitutto si tratta di telai la cui robustezza è a prova di bomba, sicuramente più adatti all'uso stradale di un pista puro che nasce per correre in un catino lischio come la seta, dove a meno di cadute non prenderà mai colpi, non metterà mai le ruote dentro buche o binari, non salterà mai giù da marcipaiedi e scalini, non verrà mai lucchettato grezzamente a pali e ringhiere.
In città, le gomme larghe possono essere un grande vantaggio, certo, pesano più delle gommine da 23c, ma ammortizzano le asperità e sono meno propense ad infilarsi nelle rotaie dei tram; di solito la gomme stessa è più spessa quindi meno rischio di forature e maggiore tresistenza all'usura da skid prolungati, e si trovano in versioni antiforatura, molto usate in Nordeuropa, ma anche tassellate da ciclocross se volete provare lo sterrato e chiodate per ghiaccio e neve.
Un attacco manubrio corto unito ad un manubrio riser da MTB, rende la bici più controllabile ed agile nello stretto e l'orizzontale più lungo vi permette di montarlo senza spaccarvi la schiena con una posizione in sella troppo compressa.
La bici baspinna e a voi non ve ne frega nulla, e allora, nessuno vi obbliga a farlo, la quasi totalità dele MTB tecnicamente barspinna, ma nessuno trickeggia mentre sale sui sentieri di montagna, semplicemente la forcella è più lunga rispetto ad una normale da pista, ma non esiste alcuna controindicazione alla cosa.
L'unico reale problema è che alcuni, non tutti, in realtà pochi, telai da tricks non sono predisposti per montare i freni, ma è un problema facilmente risolvibile scegliendo telai che lo permettono o prendendo una forcella dall'altezza corretta adatta allo scopo.
Se non siete grammomaniaci, non vi importa una bici che pesa un pochino di più, volete una bici comoda, polivalente adatta ad ogni tipo di strada, vi spaventano un po' le gomme troppo strette, vi stuzzica l'idea di provare qualche trick o magari un po' di fuoristrada, queste bici sono per voi ... anche se non saltate come LaMarche nel video qui sopra.

lunedì, maggio 31, 2010

La fissa definitiva da velocità urbana


Ok, facciamo le cose un po' serie: cosa deve avere una fissa per essere la bici perfetta per girare veloce in città?
Tanto per incominciare un bel telaio moderno da pista, con geometrie da pista, leggero e reattivo, un'ottima scelta è un alluminio carbonio, ma anche un bell'acciaio, fatto come si deve, è una soluzione.
Sterzo assolutamente non filettato da 1 1/8", i filettati da 1" sono esteticamente belli, ma flettono un casino.
Montato con componenti seri da pista.
Partiamo dalle ruote, personalmente ho chiuso coi mozzi e pignoni avvitati, solo più pignoni imbullonati 6 fori ISO, per cui dietro un bel mozzo Fixkin, davanti quello che vi pare, meglio evitare sganci rapidi così non vi ciulano la ruota.
Cerchi leggeri a profilo basso, inutile appesantirsi solo per estetica con robe alte 40mm, Zarrospokes, etc, in città si deve rilanciare di continuo, con delle ruote leggere è più facile, raggiati a 32 raggi, che di botte se ne prendono.
Lenticolari, razze in carbonio e ruote in carbonio in genere usatele in pista, non in strada.
Gomme: quello che vi pare, meglio se usate aggratis, tanto si consumano, specie la posteriore.
I tubolari sono comodi da girarci sopra, ma un po' più incasinati da sostituire/riparare rispetto all'accoppiata copertoncino e camera, e una pessima scelta se skiddate frequentemente.
Guarnitura assolutamente da pista seria, niente robacce economiche, le mie preferite sono la Sugino 75 e la Truvativ Omnium, anche se come
rapporto qualità/reperibilità/prezzo Miche è imbattibile.
Pedali da BMX in plastica tipo Odyssey con straps tipo Hold Fast/Polipo/etc se volete per forza usare le scarpe normali, decisamente più efficaci gli automatici ATAC da MTB accoppiati a delle scarpe da bici con la suola rigida.
Sella leggera da corsa, la mia preferita è Selle Italia SLR, pesa un cazzo ed è comodissima.
Manubrio da pista o da crono, lasciate perdere i risers da MTB, sono comodi, ma costringono ad una posizione troppo alta; io preferisco i pista, con attacco oversize 31.8, più rigido, ottimi Deda e Cinelli, e, per favore, metteteci il nastro.

martedì, maggio 25, 2010

Dogtown and Z-boys


Questo documentario è il fondamento, vi spiega da dove è partito tutto, non solo lo skateboard, ma, almeno secondo me, tutto lo sport estremo, alternativo, free, dategli il nome che volete, tanto, come è fuori dalla norme, tanto è difficile codificarlo.
Collegandomi al post di ieri, vado in bici, ma ... no, non sono un ciclista, sono un freerider, non trovo altra parola. più adatta per definire come io intendo la bicicletta.

lunedì, maggio 24, 2010

Giro d'Italia

Mi spiace, ma a me il ciclismo non piace e non è mai piaciuto.
Ritengo che la fissa per come la intendo io, sia molto più simile allo skateboard che ad una bici da corsa.
La fissa è un mezzo semplice, essenziale, poche storie, pochi pezzi, niente freni, customizzazione al massimo, un attrezzo per sfrecciare in città, per girare nella giungla di asfalto e cemento.
Adrenalina.
Ma anche birra, casino, tricks, cazzeggio, skatepark.
Il ciclismo è salite, sofferenza, ma è anche doping, è vincere a tutti i costi e sottolineo a "tutti i costi".
Il ciclismo non è divertimento, correre guardando il cardiofrequenzimetro, il contapedalate, calcolare la percentuale del dislivello, la sua lunghezza, mettere tutti i dati nel computer quando torni a casa non è divertente.
Fare lo Zoncolan NON è divertente, Ivan Basso vince sulla salita più dura d'Europa, ciccio ti hanno beccato a doparti e sei stato fuori squalificato per 2 anni, ora non ti dopi più o sei più bravo a gestire le sostanze e non ti hanno ancora beccato?
Boh?
Che tanto prima o poi li beccano tutti.
Si, lo so, sono polemico, l'ha detto anche il mio oroscopo ed è nella mia natura, sono polemico e non mi va mai bene niente, probabilmente qualcuno di voi si è anche incazzato leggendo queste righe, ma non ci posso fare nulla se preferisco seguire sport dove, se ti beccano per doping, sei positivo alla maria e non all'EPO ... e io neanche fumo.

lunedì, maggio 17, 2010

Svegliatevi!


Non ne posso più di assurdi personaggi che si improvvisano costruttori/venditori di bici fisse.
In circolazione di sono 2-3 telai economici in acciaio costruiti in Italia che si possono trovare a cifre intorno ai 180 euro al pubblico.
Sono pesanti, un po' approssimativi come finiture, però non costano molto e possono essere un valido punto di partenza per una fissa economica sui 400 euro o poco più.
E fin qui tutto bene.
Quello che mi piace di meno è che i suddetti telai vengano poi rimarchiati per farli sembrare qualcosa di diverso da quello che sono, nessun problema se costano sempre uguale, molto meno se una volta rimarchiati improvvisamente aumentano, senza alcun motivo e logica, il loro prezzo.
Quando poi la bici completa montata bella economica arriva a 749 euro solo perchè ha una sella "vintage" allora diventa una truffa o meglio no, perchè in fondo la bici è venduta per quello che è, ovvero un telaio pista in acciaio made in Italy, con tutta la sua bella lista di componenti, per cui nessuno vende qualcosa spacciandolo per altro.
Però quella stessa bici dovrebbe costare molto meno, e comunque non può essere spacciata per modello esclusivo custom made, perchè chiunque potrebbe farla uguale.
Per cui sveglia, guardate cosa state comprando e, se abitate in un posto dove ancora non sanno cosa sia una fissa e son sapete che pesci pigliare, puntate un prodotto di un marchio serio che esiste da anni, che non si è improvvisato costruttore di biciclette la settimana scorsa, ed evitate come la peste prodotti pubblicizzati con le parole: "messenger" e "vintage".

martedì, maggio 11, 2010

Report

Domenica sera alla trasmissione Report si parlava di auto e mobilità.
Mi ha molto colpito che all'estero si pensi ad espandere la città in modo intelligente considerando servizi, mezzi pubblici, piste ciclabili, per cui alla fine usare l'auto non è vietato, semplicemernte la gente non la usa perchè non è necessario, ci sono alternative più comode.
In Italia invece si costuiscono centri commerciali, o sarebbe meglio definirle cittadelle dello shopping lontano dai centri urbani per cui è necessario usare l'auto per raggiungerle con gravi problemi di traffico ed inquinamento.
I nostri politici non sono lungimiranti e ne ne infischiano dei tumori ai polmoni, si però scusate, 20 anni fa in Italia i centri commerciali non c'erano, quando abitavo coi miei genitori la spesa si faceva al mercato a distanza di un isolato e al supermencatino sotto casa nello stesso isolato e ci si andava a piedi, mio padre lavorava in centro e ci andava in autobus, io a scuola ci sono andato prima a piedi e poi in autobus, la macchina la usavamo solo ogni tanto la domenica per andare a trovare i nonni che stavano a Cuneo.
Ora invece ci sono i centri commerciali, non si fa più la spesa sotto casa, ma si prende l'auto "perchè è più comodo" e la domenica tutti in gita all'Outlet "che si risparmia", anche se calcolato benzina, autostrada, usura auto e mangiare fuori, alla fine hai speso il doppio che di quello che avresti speso per le stesse cose sotto casa.
NON è colpa dei politici italiani, quelli fanno solo cose per avere voti, se l'italiano medio vuole il centro commerciale galattico fuori città, purtroppo, E' GIUSTO costruirlo, ma, mi sento di dire anche che NON servono politici lungimiranti; fanno la città dello shopping, bene basta non andarci, non è che ci obbligano, vedrete che se non ci va nessuno non ne costruiranno più e lasceranno dei bei prati verdi.
Speriamo solo che gli italiani si rompano il cazzo di rimanere bloccati nel traffico prima di beccarsi il cancro.
Per vedere la puntata:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-28c2cf1c-a3a7-4259-8db9-834344c566e8.html