lunedì, ottobre 30, 2006

Per fare una buona bici


Per fare una buona bici bisogna partire da un buon telaio, il telaio E' la bici, il resto sono pezzi che si montano sul telaio.
La fissa è l'essenza della bici, non ci sono cambi, levette, cavi, eccetera, il cuore della fissa è il mozzo posteriore; il secondo pezzo più importante sono le ruote.
Poi c'è la trasmissione, composta da corona, pignone, pedivelle e catena.
In ultimo le parti "a contatto col ciclista" cioè manubrio, sella e pedali, che sono ovviamente fondamentali ma sono molto dipendenti dai gusti e dalle necessita del singolo ciclista, queste parti sono quelle che probabilmente l'utente sarà portato a cambiare nel futuro, inutile spenderci troppo subito.
Una buona bici non deve necessariamente costare molto, una buona "fissa" ancora meno.

Con queste idee in testa ho cercato di mettere insieme quello che ho chiamato "test bike", il nome suona un po' strano in realtà la parola "test" assume in questo caso molti significati.
Volevo vedere se riscivo, dopo aver speso tempo ed energie nelle mie bici, ad assemblare una bici partendo da zero, volevo un mezzo da far testare a chi non sà ancora cos'è una fissa, volevo assemblare una bici con componenti da pista che venisse a costare molto meno di una bici industriale fatta in serie, volevo verificare se "mettendo sul mercato" un prodotto valido ed economico il discorso "fissa" riesce a decollare e molto, molto altro.

Questa è il risultato, la "test bike montata", le ruote non sono quelle giuste perchè i mozzi Miche tardano ad arrivare, ma i cerchi sono giallo oro come quelli definitivi, manca la catena (la cui misura va regolata sul pignone del mozzo) e mancano i freni (l'idea è di non montarli).
Telaio, ruote e praticamente tutti i componenti sono nuovi, di usato c'è il manubrio col relativo attacco 3T e le pedivelle Campagnolo da strada.
La scelta di montare questi ultimi componenti usati e di non mettere i freni è stata dettata dalla necessità di portare il prezzo della bici completa abbondantemente sotto la soglia massima che mi ero prefissato.

Ringrazio il negozio "Bici & Sport" di Lessolo (To) per la disponibilità e la fiducia.
PS. La bici dovrebbe essere disponibile (salvo complicazioni) lunedì prossimo 06/11/2006

martedì, ottobre 24, 2006

Torino Alleycat Urban Race


E' da un po' che ci penso, leggendo qui e là in internet sono tante e frequenti le gare cittadine di bike messengers e appassionati fissati che si organizzano un po' ovunque nelle grandi città americane e nordeuropee.
Dopo la Velocity di Milano la domanda è "fissa" nella mia testa: perchè non a Torino?
Organizzare un evento serio è decisamente difficile, ma fare una garettina molto informale tra amici è semplice;se poi dovesse funzionare si può poi organizzare qualcosa di più carino in stile Velocity milanese aperto anche a "forestieri" in un secondo tempo.
Quel che serve per il momento sono 5-10 persone in bici con voglia di divertirsi e pedalare veloci, un percorso che si snoda in città, un orario in cui il traffico sia accettabile, e una data in cui fare la cosa.
Per la data sarebbe carino e divertente farla intorno a Natale-Capodanno in modo da sfruttare l'occasione per smaltire i vari pranzi e cene con parenti e amici a meno che quest'anno non nevichi da paura (in quel caso, scusatemi, ma lascio la città e mi sposto in montagna a fare snowboard).
Per il percorso pensavo di mettere almeno un checkpoint/passaggio obbligato per rendere il percorso più vario; se si fa alla sera arrivo in birreria d'obbligo per cena sociale.
Ovviamente si corre con qualunque tipo di bici; iscrizione assolutamente gratis e nessun premio in palio.

Allora chi vuole partecipare??

martedì, ottobre 17, 2006

Velocity 09 - Impressioni


Ammetto che dalle informazioni in rete la Velocity fà un po' spavento, girare al mattino prestissimo in una città che non è la propria, in bici, in una folle corsa senza percorso definito lunga 60 Km è impressionante.
Forse qualcuno voleva venire e non se l'è sentita, mi spiace per lui perchè si è perso molto.

La velocity è tante cose: è una corsa per arrivare primi, è una maratona in cui l'unica cosa che conta è arrivare in fondo, è una scusa per incontrare persone con la stessa passione, per vedere belle bici, per dare un volto a chi si conosce solo tramite internet, per far finta almeno un giorno di fare il bike messenger, per vedere Milano in modo diverso, per mettersi alla prova e per imparare molto.
La cosa che mi è più piaciuta è lo spirito molto tranquillo, alla fine è una corsa dove non si paga l'iscrizione, non devi essere tesserato, chi arriva primo non vince nessun premio e se arrivi ultimo nessuno ti sfotte; è vero c'è gente che ha preparato la propria corsa con attenzione maniacale e ha veramente corso per il "podio", ma la maggior parte dei partecipanti si è incasinata, ha sbagliato strada, si è persa, si è fermata a mangiarenei bar, ha saltato per scelta o per disperazione i checkpoint.
Tutto calcolato non mi sono comportato poi così male, se avessi deliberatamente saltato Linate tagliando per il centro invece di perdermi in tangenziale e allungando così il mio percorso di diversi chilometri sarei arrivato molto prima e soprattutto se avessi bevuto e mangiato PRIMA di andare crisi non mi sarei bloccato sui pedali in direzione Trenno (camelback nella sacca e barrette a portata di mano la prossima volta!)

Un grazie a chi si è sbattuto per organizzare la corsa e soprattutto a chi ha ospitato i partecipanti provenienti da fuori Milano (troppo pochi!!).

Risultati, foto e impressioni su Rotafixa.org e su Ciclistica.it
http://rotafixa.org/v9/arrivo.html
http://www.ciclistica.it/archives/013067.html

domenica, ottobre 15, 2006

Velocity 09 - Fatta


Sveglia all 05:00, colazione e alle 05:30 usciamo da casa del gentilissimo Ferdinando che mi ha ospitato, arrivo in Stazione Centrale alle 06:00, sorteggio dei checkpoint: Porta Genova, Selvanesco, Parco di Trenno, Linate e arrivo al Parco Nord, ore 06:30 partenza, con corsa giù dalla scale della Centrale con le bici in spalla.
Per pochi secondi sono tra i primi (!), ma perdo qualche secondo con le gabbiette dei pedali e i più veloci mi sfilano davanti, inizia una rincorsa nel buio alle lucine rosse dei led delle bici che mi precedono.
Il pavè di via Torino mi distrugge le braccia, ma il primo checkpoint è raggiunto, via verso il secondo, per un attimo non vedo più nessuno poi mi accodo ad un altro corridore, Matteo; arriviamo in Selvanesco e vediamo il gruppo ti testa che ci incrocia, il viale è finito e ci dirigiamo verso Trenno.
In circonvallazione vado in crisi, sono partito troppo veloce per il mio scarsissimo allenamento, mi perdo il compagno e procedo con lentezza, mi passano altri corridori e cerco di stare dietro a 2 MTBikers che mi conducono fino a Trenno.
Passo il checkpoint, ma sono a pezzi, bevo alle fontanelle, stò pensando di saltare Linate, quando vedo un bel cartello con l'indicazione dell'areoporto, sconnetto il cervello e seguo le indicazioni.
Mi ritrovo alla fine di Viale Famagosta all'ingresso della tangenziale, cazzo le indicazioni sono per le auto(!!), cerco di orientarmi, mi sono completamente perso, chiedo informazioni, alla fine mi affido alla bussola del mio Suunto per stabilire la direzione.
Trovo finalmente la circonvalla, il mio quarto checkpoint viene trasformato in corsa da Linate al Rolling Stone e mi dirigo verso il Parco Nord.

Alla fine arrivo, ultimo, ma chissenefrega, io mi sono divertito e questo è il succo della velocity!!

mercoledì, ottobre 11, 2006

Skidz - Tecnica


Per skid (sgommata) si intende il blocco della ruota posteriore con conseguente trascinamento della gomma e frenata della bici; è fondamentale imparare la tecnica corretta se si vuole almeno provare ad usare la fissa senza freni.

Dal momento che il buon Riccardo non riesce a skiddare ecco i miei consigli:
1- per skiddare servono i pedali automatici o con le gabbiette; con i "flat" o pedali liberi è semplicemente impossibile.
2- per far perdere di aderenza la ruota posteriore e facilitarne l'arresto bisogna spostare tutto il peso del corpo sulla ruota anteriore, il retro della bici deve essere quasi sollevato da terra, per far ciò conviene alzarsi sui pedali e mettere le parti intime a contatto (o quasi) col manubrio
3- per bloccare i pedali è necessario portare le pedivelle quasi orizzontali (leggermente inclinate in avanti), spingere con il piede dietro e tirare con quello davanti.
4- il movimento di contropedalata deve essere molto brusco e deciso.

Per imparare correttamente la tecnica conviene iniziare a bassissime velocità e su asfalto liscio.

Buon divertimento!

martedì, ottobre 10, 2006

Sushi


Adoro il sushi.

Il sushi alla fine è solo pesce crudo, con riso in bianco (oltretutto un po' scotto per i nostri gusti occidentali); eventualmente ci si può aggiungere salsa di soia, wasabi e zenzero a piacere.
E' un cibo talmente essenziale che può solo essere perfetto, se il pesce non è superfreschissimo e tagliato correttamente con un coltello affilato come un rasoio fa schifo, se il riso non è pressato bene i bocconcini si spappolano se il wasabi ha anche solo qualche decina di minuti perde subito gusto.

La fissa è un po' così, appena la catena non è in linea fa subito rumore, se è lenta risponde in ritardo e il surplace impossibile; appena qualcosa non è montato alla perfezione lo senti subito.
Se non la sai usare la fissa senza freni è pericolosissima, come una lama "troppo" affilata.

Ma se tutto è a posto ... wow!

lunedì, ottobre 09, 2006

Mozzi da Pista


Il pignone da pista è semplicemente avvitato sul mozzo filettato.Quando si pedala la catena avvita sempre più stretto il pignone, ma si quando oppone resistenza sui pedali per rallentare o addirittura si bloccano gli stessi perarrestare il movimento della ruota posteriore il pignone tende ovviamente a svitarsi.

Il mozzo da pista ha la particolarità di essere dotato di 2 filettature opposte, quella più interna è ovviamente per il pignone, quella più esterna è per la ghiera di fissaggio e ha la particolarità di essere "al contrario", in modo che quando il pignone tende a svitarsi faccia battuta sulla ghiera che invece si avvita più stretta.

Questi mozzi sono "relativamente" cari; bisogna spenderci qualche decina di euro, comunque meno di 100 per la coppia anteriore-posteriore, ma il risultato rispetto a un mozzo per cassetta avvitato è decisamente superiore sia in termini di scorrevolezza dei cuscinetti che ovviamente in termini di sicurezza.

mercoledì, ottobre 04, 2006

Test Bike



Parlando con Oppi, un probabile futuro fissato urbano mi sono reso conto che la fissa per molti è un modo ancora sconosciuto, purtroppo io sono alto 1 e 88 e le mie bici sono inutilizzabili ai più.

Ho quindi intenzione di assemblare una "test bike" fissa per persone alte 170-175 cm; utilizzando il telaio da corsa della Olmo misura 52 centro centro che potete vedere nella foto.
La mia idea è di montarci delle ruote assemblate con mozzi Miche Pista a flangia alta (che sono più fighi) e dei cerchi anodizzati gialli a 36 raggi incrociati in terza per ottenere delle ruote indistruttibili per uso cittadino.
Gomme da 25 o 28 un po' più "cicce" delle classiche 23 da corsa.
Urge feedback per il manubrio (da corsa, pista o da mtb) e per i freni (li monto oppure no??)

Altre idee, come vorreste vedere montata questa bici? Ditemi la vostra opinione e cercherò di soddisfarvi!
La bici in questione sarà poi messa in vendita completa o a pezzi.

lunedì, ottobre 02, 2006