domenica, maggio 01, 2011

Private Alleycat Milano Report







Sono passati 2 anni e 5 mesi dall'ultima alleycat milanese a cui ho partecipato, un'eternità, tra mille casini sono finalmente riuscito a rimettermi a correre, dodicesimo, no quattordicesimo, su 102 partenti, per avere 40 anni e aver corso con una fissa da trick con gomme da 32c e brakeless, direi che posso dirmi soddisfatto.
Partiamo da Torino in 4: io, Cisco, Gherli e Flower, parcheggiamo da Dodici e ci avviamo alla partenza, Gherli si perde dopo circa 50 metri, andiamo bene.
Un botto di gente, cerco qualche faccia conosciuta, qualcuno che c'era già qualche anno fa, individuo Danka e Diodo, perfetto ho già corso con loro, Cisco vuole fare la gara con Giorgio di UBM, ma poi desiste, quindi tutti noi torinesi ci accodiamo al dinamico duo di Milanofixed, tutti in fissa, tutti senza freni.
All'iscrizione Matteo consegna una busta chiusa, bici contro il muro, "GO!", ok, vediamo un po', ci mettiamo tutti quanti con le cartine a terra e troviamo tutti i checkpoint, il giro non sembra pazzesco, infatti alla fine saranno "solo" 32 Km, da fare in 2 ore e mezza; solo uno è a nord, gli altri bene o male tutti in zona centro-sud.
Mi ritrovo da subito a fare il fanalino di coda del gruppo insieme a Gherli, patisco un po' la scelta della bici, telaio da trick in acciaio e gommazze, pesano un po' troppo, però mi ricordo ancora come si porta una bici nel traffico milanese, primo check 10 flessioni, vabbè pensavo peggio, si viaggia bene, tutto calcolato non rischiamo nemmeno troppo nel traffico.
Poi si parte verso nord e inizio a patire, vento contro, 'ste gomme sono dei macigni, e io che speravo in una corsa tutta sul pavè in centro, perdo il gruppo, mi passa Naos che mi sfotte (tanto alla fine arriverò prima di lui), arrivo che gli altri sono ancora li, perfetto li ho ripresi; sul ritorno patisco uguale, gli altri spinti dal vento a favore e io che continuo a faticare, sto per passare a sx una troia in utilitaria, ma non mi fido, e infatti decide di svoltare a sx senza freccia, così mi tocca fermarmi, echecazzo, già sono indietro ci mancava pure questa.
Li riprendo non so come su Melchiorre Gioia, poi li riperdo a Porta Venezia, il prossimo check è in Corso Vittorio Emanuele, almeno so dov'è.
Mi fermo al semaforo rosso e mi prende un crampo alla gamba, minchia che cazzo deve ancora succedere, pedalo qualche metro solo con la destra e mi passa.
In Corso Vittorio alle 5 di sabato pomeriggio c'è il mondo, e soprattutto non ci sono i numeri civici, ma che cazzo vi costa mettere le targhette, pedalo comunque più velocemente che posso e becco gli altri 5 che lucchettano le bici fuori dal Replay store, non capisco, ma lucchetto anch'io, attraversiamo lo store col tipo della security che invece di incazzarsi ci guarda divertito, il check è dall'altro lato, ok, li ho ripresi; scoprirò dopo che avevano perso diversi minuti a girare
con bici a mano tra i pedoni cercando il checkpoint, meglio per me.
Tra il pavè e i binari di via Torino sono un po' più a mio agio, anche se mi faccio un bel numero, il prossimo check è un una microvietta già utilizzata alla Milano Violenta.
Nel frattempo si aggiungono 2 check, in uno di questi bisogna fare il famoso cambio camera d'aria, lo teniamo per ultimo visto che è vicino all'arrivo.
Proseguiamo tranquilli, io mi sono ripreso, alla Darsena c'è un botto di gente che stà cambiando la camera, in realtà basta tirarla fuori dal copertone e farsi fare una foto istantanea, parto avvantaggiato che all'anteriore ho lo sgancio rapido, ma spacco subito una leva, arrivo per la foto ed è finita la pellicola, così perdo altro tempo, rimonto il tutto, Danka e Diodo sono già sulle scale, riparto insieme a Cisco, ho la gomma praticamente a terra, non l'ho gonfiata abbastanza, perdo qualche secondo prezioso e vado da solo verso il traguardo.
Alla fine arrivo, come già detto, quattordicesimo, sono troppo contento; grazie infinite a Danka a Diodo che mi hanno portato a spasso per Milano e ai miei compagni Torinesi; per essercela presa easy senza impazzire e rischiare siamo arrivati benissimo.
Premiazione da Dodici con centinaia di birre gratis offerte da Bad Attitude, Matteo ha scelto di ritornare alle origini, quando le gare erano tra messengers, gli sponsors non c'erano e chi vinceva prendeva i soldi delle iscrizioni, quindi money al primo assoluto: Giorgio di Urban Bike Messenger, al primo out of town: Strom di Basilea (corriere pure lui) e prima fanciulla: non so come si chiama comunque è la tipa di Giorgio!
Ringraziamenti e rispetto a Matteo che dopo due inverni a fare il corriere a Milano è ufficialmente un "pro" coi fiocchi, agli sponsor, a tutti quelli che hanno partecipato ... alla bici, ai messenger e a tutti quelli che usano le bici da messenger.

1 commento:

pogoildritto ha detto...

Davvero un bel post,Aldone!