Sabato dovevo andare in centro, inoltre mi sarebbe piaciuto passare in alcuni negozi, niente di urgente e fondamentale, anzi, a dirla tutta non c'era nessuna necessità di toccare tutti i punti se non, ovviamente, quelli di partenza ed arrivo.
Torino è una città quadrata, se la partenza e l'arrivo sono orientati a 45° rispetto alla griglia e sono abbastanza lontani ci sono infinite possibilità per andare a A a B; da casa mia al centro cittadino le condizioni sono perfette, così, senza particolare urgenza, ho lasciato che fosse il flusso del traffico a portarmi in giro sia all'andata che al ritorno limitandomi ad assecondare il colore del semaforo e la possibilità di andare dritto, a destra o a sinistra cercando di fermarmi il meno possibile e ovviamente senza mai mettere un piede a terra.
La senzazione è quella "giusta", non di un oggetto estraneo al traffico, ma di un pesce nell'acqua che nuota tranquillo lasciandosi, se necessario, semplicemente trasportare dalla corrente.
Unisci i puntini, solo che al contrario dei giochini sulla settimana enigmistica, qui non ci sono numeri da seguire, è il flusso che decide il disegno, devi solo seguirlo, ne verrà fuori un'opera d'arte, invisibile, tracciata nel nulla, semplicemente bellissima.
3 commenti:
"Non ci interessa un improbabile mondo utopico senza auto, solo di pedali. Il traffico noi vogliamo sfidarlo con un esile telaio, sopravvivere e sopraffarlo. Ci serve per superare i limiti". Non è il mio pensiero ma una citazione. Non è Massa Critica, forse puro pensiero Fisso.
Ciao, condivido quanto dici, a me piace applicare questo principio "del quadrato" anche negli incroci: ovvero percorrere (al contrario di come si fa in auto) i due lati adiacenti sulle strisce pedonali nel verso di dove trovi il verde. In questo modo non metti mai il piede a terra.
Purtroppo questo modo di viaggiare è spesso mal visto dai pedoni,
però è anche più sicuro per te stesso.
MARCO
ai semafori si sta in surplace, non si gironzola in giro!!
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