Come ben sapete su una bici a ruota fissa per muoversi bisogna pedalare sempre, questo significa che inclinando la bici facendo una curva i pedali potrebbero toccare per terra fino a far cadere il ciclista.
Per evitare questo le bici concepite a ruota fissa hanno, o meglio dovrebbero avere, il movimento centrale piuttosto alto rispetto ad un telaio da corsa.
L'altezza del movimento non è l'unico parametro da considerare e per questo molti consigliano di montare pedivelle con bracci piuttosto corti.
La lunghezza delle pedivelle su qualunque tipo di bici andrebbe scelta in base alla lunghezza delle gamba e in second'ordine al tipo di utilizzo, per grandi salite meglio essere avvantaggiati da bracci lunghi mentre su percorsi pianeggianti sfruttare l'agilità di quelli corti.
Siccome in generale una fissa è usata prettamente in pianura non ci sono particolari controindicazioni all'utilizzo delle pedivelle corte per cui ben vengano le 165mm, a meno di non essere molto alti.
Personalmente con una altezza di 1 e 88 e 90cm di cavallo con pedivelle da 165mm mi trovo malissimo, specie senza freni (una leva superiore è di grande aiuto per gli skid) e uso delle 172.5mm.
Ma non c'è il rischio di toccare con pedivelle così lunghe?
No e per 3 motivi.
Innanzitutto il telaio che uso attualmente è da pista col movimento alto, ma le stesse pedivelle le usavo anche sulla Bottecchia convertita, non ho mai fatto curve da motomondiale, ma non ho neppure mai toccato terra in curva.
Il "trucco" sta nella scelta dei pedali che devono essere piccoli e restare belli alti sul loro asse, sulla conversione usavo dei Campagnolo Chorus minimali, con dei pedali da corsa di tipo vecchio toccare è veramente difficile, mentre con degli zatteroni da BMX si può rischiare anche con pedivelle corte.
Inoltre, siamo seri, per toccare il pedale a terra bisogna che la bici sia inclinata di 45° per cui una differenza di pochi millimetri sui bracci delle pedivelle si sente veramente poco, mentre la dimensione e la forma del pedale ho un effetto molto più importante.
Mi sembra che molti considerino le pedivelle da 165mm la panacea di tutti mali e inorridiscano all'uso di leve più lunghe, io ritengo che la lunghezza sia solo uno dei paramentri da considerare.
1 commento:
anche una mia amica dice che non sta nella lunghezza l'importanza...
ti do pienamente ragione, credo che sia più importante porre attenzione ai marciapiedi che non alle curve, raramente nell'uso normale si raggiungono "angoli di struscio", più faciale è toccere un marciapiere mentre scendi o sali il gradino o quando passi tra le auto e il marciapiede stesso.
Sebbene la letteratura sostenga che la pedivella corta vada bene in pianura, uno lungo spinge tranquillamente una pedivella lunga con un rapporto più duretto, senza necessariamente accumulare lattico, il vantaggio della corta è per chi riesce a far frullare tanto le gambe ma non è prerogativa di quelli oltre 185
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