martedì, gennaio 29, 2008

Freno a contropedale


Molto spesso il fisso è confuso col contropedale, a volte quest'ultimo è preferito al fisso perchè sembra "più semplice" da gestire, fino ad ora non ne ho mai parlato perchè il contropedale NON mi piace, ma vedo che è necessaria qualche spiegazione.
Il freno a contropedale è un sistema meccanico di frenata che risiede all'interno del mozzo posteriore e si aziona coi pedali, se si smette semplicemente di pedalare si comporta come una normale ruota libera continuando a girare, se invece si da una brusca pedalata all'indietro si blocca il mozzo.
In pratica si tratta di un normale mozzo a ruota libera come praticamente tutte le biciclette con la particolarità che il freno si attiva con un movimento del pedale invece che con le classiche leve sul manubrio.
- Vantaggi.
Il sistema frenante, essendo all'interno del mozzo, è protetto da sporcizia e altri agenti contaminanti per cui funziona anche quando piove, cosa che non si può dire dei freni a pattino che agiscono sul cerchio della ruota più soggetto a sporcarsi e bagnarsi.In più, rispetto alla fissa si può smettere di pedalare, lasciando correre la bici.
- Svantaggi.
La frenata non è in alcun modo modulabile, per cui: o frena oppure è libero, non è possibile controllare la velocità rallentando gradualmente come succede col fisso o con qualunque altro sistema frenante.
Il freno inoltre non è particolarmente potente e, essendo all'interno del mozzo difficile, se non impossibile, da regolare.
Il freno a contropedale è utilizzato con successo in nord Europa su bici da città che percorrono a velocità sempre moderate le piste ciclabili molto spesso in condizioni climatiche avverse, per questo utilizzo è perfetto, ma è troppo limitato per ogni altro utilizzo, tanto più per una bici che vuole essere veloce e scattante nel traffico cittadino.

10 commenti:

Zos ha detto...

Che non è molto modulabile è ahimè vero, o inchiodi o non ti fermi. Fino a 3 mesi fa vivevo in Svezia e avevo una vecchia e scassata Monark con freno a contropedale e ti assicuro che comunque è molto divertente da usare e la potenza di frenata sul bagnato è portentosa :)

Carletto ha detto...

Ho a lungo posseduto una bici con contro pedale e vorrei aggiungere un paio di considerazioni: la frenata è possibile regolarla eccome, ma con qualche accorgimento. Se ci si ferma di pedalare la ruota posteriore continua a ruotare libera, nel momento in cui giriamo i pedali nel senso contrario(lentamente)sentiamo il momento in cui il freno “ingrana” (posizione di sicurezza), dopo di chè esattamente come se fosse un freno a pattini si può avere il comleto controllo della frenata. Il problema è che il freno, anche se ben registrato, non entra in funzione sempre nello stesso modo (a volte basta un quarto di giro a volte un giro intero) ciò impone una andatura comunque (per abili che si sia) più moderata e impone la padronanza della posizione di sicurezza(quella in cui si sente l’ingranare del freno). Normalmente, per le situazioni di emergenza, queste bici montano un freno anteriore classico. Dando brusche pedalate in senso contrario invece non si può immaginare (se non in lunghissime distanze) il punto in cui ci si fermerà.
Personalmente è un meccanismo che apprezzo molto e permette una sicura andatura sempre senza mani (da me molto apprezzata)
Ma scordatevi ogni desiderio di competizione vi state sempre affidando ad un meccanismo che per semplice che sia non sarà mai efficiente come una fissa.

Anonimo ha detto...

grazie, il post è molto chiaro.

joe

Anonimo ha detto...

Il mio coinquilino ha appena acquistato una bici il cui telaio è realizzato in alluminio riciclato- la bici n questiona monta cambio al mozzo "nexus" e freno a contropedale.
Gli faro leggere il blog per sollevarlo dallo stupore dato che si aspettava di entrare in possesso di una bici con freno a pattini...

Anonimo ha detto...

Vorrei aggiungere solo che l'ho usato per tutta l'infanzia il freno a contropedale e riuscivo bloccare e sbloccare la ruota post appena cominciava a slittare. Era un ABS della bici :o) E anche noi facevamo la gara della frenata più lunga. Senza sporgerci sul manubrio però, mettevamo della sabbia sulla strada...
Paese che vai...
Tomi
P.S. Il cambio nel mozzo grande invenzione! Il nexus l'ho provato per un bel po di tempo (non aveva il freno però)

Anonimo ha detto...

Grazie ad Aldone per la chiara spiegazione, come sempre semplice ed efficace, "fissato" in tutto.
Michelangelo!!!

davmo ha detto...

GRAZIE ALDONE del POST

...che proprio in questi giorni cercavo info sul freno a contropedale, e adesso molto mi è più chiaro!!!

MORALE: sono alla ricerca di un mozzo con freno a contropedale...CONSIGLI? PROPOSTE?

Aiutatemi, please...che la primavera è alle porte e voglio essere pronto!!!

fede ha detto...

la bici che sto usando di piu in questo periodo, è proprio una bici con il contropedale, una roba anni 8o' ereditata per caso durante un trasloco di un amico. Credo che sia una "le run".
Da citta.
Comoda. Semplice. Poca manutenzione,
ed è comunque un altro modo di vedere la bici.
Per quanto riguarda il tipo di frenata, dal mio punto di vista è abbastanza efficiente e modulabile.

ribatabuse ha detto...

mah...dopo un viaggio in Olanda nel 90, mi son deciso a recuperare una vecchia bici OLMO (credo) da "donna" degli anni '40, usata prima dai miei vicini poi da mio padre eppoi finita in un fienile....
smontata riverniciata e completamente recuperata, resa nuda e ribattezzata "crepe suzette", montava un torpedo sachs che per 10 anni(44140 km. cittadini) ha fatto il suo porco lavoro(,fino a che non me l'hanno dato per finito..(non era vero, secondo me, l'ho smontato una settimana fa...ed è meraviglioso, ripulito ed ingrassato senza segni di grippaggio, solo un poco usurato il tamburo...),un riparatore mi aveva montato un nuovo Favonit( fino ad una settimana fa non ne conoscevo il paese di origine)...e nonostante l'abbandono dell'amato ed originale Sachs...ha lavorato veramente bene(14550 km cittadini)...,poi mi sono fermato che non trovavo più rocchetti da sostituire ,ppoi non sapevo nulla della sua anatomia, poco della sua manutenzione e nulla del fastidio che i riparatori hanno alla sola idea di smontarlo..(ma non è così complesso),tutto è ritornato a vivere...tanto più che ne ho trovato un altro (torpedo sachs duomatic) nuovo.
Andavo prima all'Università eppoi al lavoro, quasi sempre in ritardo, spesso la bici tirata al massimo possibile, considerando che parliamo di Torino...(-LAVORO-Via Schina-via Vallauri=5.5 Km. in 13 min.), NON È VERO CHE LA FRENATA NON SIA MODULABILE, ho sempre potuto farlo, non ho mai dovuto fare più di 1/4 di giro;con un poco di esperienza ho sempre potuto prevedere lo spazio di frenata; sempre affidabile fino alla fine quando mi si è mangiato il rocchetto....ma adesso ne ho trovato un altro.
avendo recuperato tre telai, tenterò di farmi una fixa, a meno che non voglia traformarmi in fixa una FREJUS da corsa della fine anni 70.
vedrò
Ribatabuse

edp ha detto...

io ne ho appena ricevuta una in regalo e la sto usando in città tra il traffico divertendomi moltissimo. è vero, è necessario che lo spazio di visione sia più ampio rispetto alle bici tradizionali, bisogna anticipare un pochino di più. il solo limite che vedo, per il momento è fermare completamente la bici quando si va a velocità molto moderata. la contropedalata secca sbilancia un po' troppo se si sta andando piano.