lunedì, giugno 29, 2009

Torino come Copenhagen?

A Torino ci sono davvero tante bici sulle strade, nonostante questa sia "la città dell'auto (o forse lo era e ora non lo è più) è bello vedere sempre più gente sui pedali.
Sicuramente non è grazie alle ridicole strettissime e malcollegate ciclabiline, probabilmente hanno convinto più gente all'utilizzo della bici le folli tariffe di parcheggio a pagamento ovunque in città; così come l'assurda quantità di auto che genera un assurdo traffico per cui, per quanto si possa pedalare piano, spesso si è più veloci con una olandesina col cestino che con una Ferrari.
Continua ad esserci una scarsa cultura della bici, ovvio, dal momento che solo 3-4 anni fa incontrare una bici in strada era rarissimo, il torinese medio al massimo usava la bici la domenica pomeriggio nei parchi cittadini.
Tre anni va vedere una bici con un seggiolino portabimbo ai giardinetti era un evento, ora, fortunatamente è la norma.
In strada ci sono ovviamente i soliti scassoni da pochi euro spesso di dubbia provenienza, ma anche citybike da qualche centinaio di euro e si vedono spesso bici da corsa in acciaio belle datate coi manettini del cambio sul telaio rimesse a nuovo e "urbanizzate", magari con tanto di parafanghi e portapacchi; qualche fissa, qualche fintafissa col contropedale, insomma un po' di tutto.
Torino come Copenhagen?
No, non ancora, ma secondo me siamo sulla buona strada.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

cosa ne pensi del fattore urbanbistico, ovvero della caratteristica pianta a scacchiera?
una città come milano è forse meno avvantaggiata nell'uso della bicicletta?

Aldone ha detto...

io mi trovo meglio in una città qudrata come Torino, piuttosto di una rotonda come Milano, ma perchè ci sono nato e ci sono più abituato.
Il vantaggio di To rispetto a Mi piuttosto è che le strade generalmente sono più larghe e meno anguste

Enrico ha detto...

Aldone, parole di speranza le tue! Da tempo anche io osservo lo stesso trend (sempre più ciclisti urbani in giro per To) ma non mi osavo trarre le dovute conclusioni.
Tuttavia a To la cultura dell'auto è ancora radicata in modo incredibile, anche tra i più giovani. Qui dalle mie parti (Sassi, San Mauro) hanno allargato alcuni marciapiedi e migliorato la "ciclabilità" di alcuni incroci prima di dominio prettamente automobilistico.
Copenhagen è ancora lontana, ma forse oggi un po' più vicina di ieri.

Anonimo ha detto...

capo, illuminami: perché il contropedale sarebbe una finta fissa?
una bici a contropedale è una bici a contropedale e basta.
tiratene fuori!

Aldone ha detto...

Fintafissa perchè:
- quando vedo un telaio da corsa montato con una piega da pista e il contropedale mi pare una imitazione di una fissa
- perchè un negoziante di Torino cerca di vendere le contropadale (montate con piega pista) al posto delle vere fisse
- ho già visto in città gente tappata da fintomessenger con conversioni fighette con riserino corto e manopole con le stelline e mozzo con contropedale

Una citybike con contropedale è una city con contropedale una bici tappata da similpistamessengeryo col contropedale per me è una fintafissa

Antonio ha detto...

aldone
contropedale
fissa
libera
dh
mtb
ma pensa a pedalare invece di polemizzare sempre! :)
parli di fisse e manchi ad una alleycat da anni
ora ti sei buttato sul polo e a milano nn sei andato...
mi sa che è meglio se ti butti in politica.... dove si parla tanto e si fa un azzo.
la mia nn è una critica, però in questo periodo sei diventato troppo Polemico.
pensiamo a pedalare a diffondere il culto della bici.
Non guardare chi ha le manopole con le stelline e chi ha la guarnitura da 300€ (poi parli tu..bocca mia taci :-) )
dai riequilibrati un po aldone!
Peace

Anonimo ha detto...

Speriamo che si "ciclizzi" pure Firenze..

Fede

Aldone ha detto...

Antonio, vedo che non si riesce a far a meno di polemizzare su tutto.
Manco alle alleycat da ottobre dell'anno scorso, se sapessi cosa è successo alla mia famiglia in questi mesi ti assicuro che staresti bello zitto, non aguro a nessuno quello che ho passato da novembre in poi.
Semplicemnte non ho tempo di andare in giro per l'Italia (quando ero uno dei pochissimi che andava a Milano quando c'era qualcosa) come ho fatto negli anni passati.
Nel frattempo ho organizzato un'alleycat a febbraio che è stato un grosso successo e mi sbatto per la scena torinese un bel po'.
Sarei curioso di sapere se tu ad esempio sei venuto a correre a Torino.
Se c'è gente a cui piace polemizzare su ogni mio intervento me ne dispiaccio molto, ma purtroppo non ci posso fare nulla.

Aldone ha detto...

ah, ricordo che la mia Sugino 75 l'ho pagata 80 euro, ok, è stato un affarone; ci stà pagarla 150-200, a 300 è circonvenzione di incapace

ha detto...

Anche qui a Roma ci si conta, si continua a pedalare e si spera (anche se Copenhagen appare molto lontana). Ciao da rotazioni

francemtb ha detto...

si torino stà lentamente migliorando come quantità di ciclisti, se ne vedono sempre di più.
però le auto restano tantissime, e le persone che le guidano, magari fumando una sigaretta fermi in coda mi sembrano dei dinosauri mentali.
certo che le piste ciclabili aumentano ma con criteri assolutamente demenziali e senza parcheggi adeguati, avete mai notato che in via Roma ci sono due bici attaccate ad ogni palo/semaforo?
chissà poi se il mitico bike sharing partirà? quello si che darebbe una scossone alla situzione..

Eadessopedala 333-7744114 ha detto...

vengo un paio di volte all'anno a Torino, e noto molto di più i cambiamenti. siete fortunati, vi invidio. certo un po' mi rode quando non trovo un palo libero dove legare la biga ma va bene così! un saluto dalla città eterna