martedì, giugno 28, 2011

Frankenstein


Ma su un telaio pista si possono montare i portapacchi?
Ha senso mettere un attacco manubrio da BMX o i pedali automatici da MTB?
Frankestein è una creatura fatta con pezzi di cadavere, le prime fisse in giro per la città erano fatte con pezzi obsoleti che non voleva più nessuno, destinati alla morte; più di una volta ho pescato pezzi per le mie bici nell'immondizia e ancora adesso uso saltuariamente un telaio leggermente piegato a cui sarebbe giusto far finire i suoi giorni all'ecocentro.
Una creatura fatta con pezzi difficilmente compatibili tra loro, ma se sto più comodo con dei pedali in plastica da BMX, piuttosto che degli automatici da MTB, mentre coi pedali "pista", quelli seri mi trovo malissimo, sbaglio?
Si potrebbe usare la fissa per andare in ufficio e per non "pezzare" la schiena di sudore perchè non mettere un bel portapacchi?
E già che ci siamo anche parafanghi e luci.
Perchè una bici, fissa, libera, col cambio o senza, prima di ogni cosa deve essere utile e deve essere montata come serve a me, chi l'ha disegnata e pensata non sapeva di cosa io avrei avuto bisogno, è da quindi ci metto quello che mi pare.
E poi chi ha deciso che un attacco manubrio, lo stesso attacco, da 60mm è da freeride, da 100 è da crosscountry e da 120 è da bici da corsa?
Un po' assurdo come ragionamento non vi pare?
Solo una cosa continuo a non capire; e sono quelli che non montano un attacco corto e un riser da MTB perchè stanno più comodi a pedalare, ma perchè "è di moda", "bisogna".
Non bisogna montare nulla perchè lo fa qualcun altro, si monta la roba perchè SERVE.
E questo, dopo aver io stesso usato roba solo perchè più bella, è l'unico (l'UNICO) motivo per usare un pezzo invece di un altro, indipendentemente da cosa c'è scritto sopra, da "per cosa" è venduto e quanto "fa figo".

lunedì, giugno 27, 2011

OT: Area Parkour Ivrea


La cosa che più amo della fissa, e delle bici semplici in generale, è che si torna bambini, quando si pedalava spensierati al parco; già i bambini, i grandi sono grandi e non giocano.
Quando i bimbi son piccoli si portano ai giardinetti dove ci sono gli arrampicatoi, uno strumento meraviglioso per conoscere il proprio corpo e sfidare i propri limiti.
Peccato che dopo i 5 anni praticamente tutti gli arrampicatoi sparsi per la città (escluso per fortuna quello in corde del parco lineare di corso Tazzoli) diventano troppo facili e non c'è più gusto a salirci sopra.
E poi per quale cazzo di motivo io, padre, non posso avere una struttura su cui divertirmi insieme ai miei figli?
Venerdì scorso è stata una piacevole scoperta vedere che a Ivrea hanno da poco inaugurato ai Giardini Giusiana in centro la prima struttura italiana per il parkour.
Così, finalmente, il pupo "sotto il metro" si è divertito sulla nuova locomotiva di legno, il pupo "sopra il metro" sulla strutture più basse dell'area parkour e io mi sono devastato un po' le braccia su quella più grande, perchè non si è mai troppo vecchi per giocare :-)

mercoledì, giugno 22, 2011

Bici a Londra


Probabilmente l'avete già letto in giro ma a Londra la bici ha superato l'auto come mezzo preferito per andare al lavoro (notizia completa su repubblica.it: http://www.repubblica.it/esteri/2011/06/19/news/biciclette_londra-17929215/?ref=HREC2-10).
A Londra!
Non a Copenhagen che nell'immaginario collettivo immaginiamo come un simpatico paesone in mezzi ai boschi della Danimarca, mancano solo gli elfi e gli gnomi e poi è perfetto.
A Londra!
Se penso ad un londindese mi viene in mente un tipo in elegantissima giacca e cravatta con la bombetta e l'immancabile ombrello, in pratica John Steed nella antica serie di telefilm "the Avengers", "Agente Speciale" in italiano.
Non precisamente i vestiti che immaginiamo più adatti per usare la bici e poi c'è l'ombrello, perchè a Londra piove, fa freddo, e nella city si richiede di lavorare vestiti bene.
Ma nonostante tutto nella capitale del Regno Unito al lavoro ci vanno in bici.
Insomma ci riescono a Londra perchè non possiamo farlo anche in Italia??

lunedì, giugno 20, 2011

Bici senza pedali


Al nord le rotelle non le usano, i bimbi dopo il triciclo passano a biciclettine senza pedali (e senza guarnitura, corona, catena, etc).
In questo modo imparano l'equilibrio sulle due ruote, il passaggio ad una bici "normale" diventa così semplicissimo.
Io la bici senza pedali l'ho comprata, il problema è che l'ho presa DOPO che il pupo aveva già sperimentato le rotelle e così non ha mai voluto usarla, diceva che una bici senza pedale NON è una bici.
Già, se papà ha i pedali perchè lui no?
E inolte i primi passi senza pedali sono molto più lenti e problematici della ormai "veloce" bici con le rotelline.
Sono arrivato ad un punto morto.
Con le rotelle è diventato pericoloso, senza cade di continuo e le rivuole, la bici senza pedali è nel frattempo diventata piccola, come se non bastasse il ragazzo è grosso e ormai, a 5 anni, sul seggiolino non ci stà più.
Che fare?
Extrema Ratio: dopo mille tentativi, un tranquillo sabato pomeriggio, ho smontato rotelle e pedali dalla sua bici, poi gli ho fatto vedere questo:
http://www.pinkbike.com/video/147106/
Giacomo si è gasato ed è voluto uscire subito, tempo 10 minuti era velocissimo e soprattutto sicuro.
Dopo un paio di settimane, abbiamo provato a rimettere i pedali, ancora qualche problema sulla partenza, ma il gioco è fatto: ha imparato l'equilibrio e soprattutto a mettere i piedi per terra se qualcosa non funziona.
Nota: alla fine la bici apposita senza pedali non serve comprarla, una qualunque bicina da bimbo a cui siano stati rimossi i pedali funziona benissimo, pensavo che le pedivelle potessero dare fastidio invece non ne danno affatto, se poi uno vuole togliere tutto (guarnitura, movimento, catena) libero di farlo, ma non serve.

venerdì, giugno 17, 2011

Non comprate una bici ... con le rotelle


Se siete dei giovani genitori e state pensando di comprare una bella bici con le rotelle per il vostro piccolino/a ... NON FATELO!!
Certamente è molto bello vedere il proprio bimbo che fa le sue prime pedalate, Giacomo ha iniziato a soli 17 mesi, ma, a posteriori, non è stata una grande idea.
Il pupo si abitua al supporto delle rotelline e quando diventa grande toglierle è difficilissimo.
Oltretutto dopo i 4 anni le velocità sulla bicina inziano a diventare elevate, il controllo relativo e le curve, non potendo inclinare naturalmente il mezzo (perchè ci sono le rotelle) diventano pericolosissime.
A peggiorare il tutto il piccolo ci sta comodo con le rotelle, non deve mettere il piede a terra quando si ferma, non rischia di cadere (o almeno ne è convinto) e quindi non le vuole levare.
Se si tolgono, inconsciamente in caso di difficoltà è comunque convinto di averle, non toglie il piede dal pedale per appoggiarlo a terra, cade, si fa malissimo e le rivuole.
Insomma un calvario che si sarebbe potuto evitare se le rotelle non fossero MAI state utilizzate.

martedì, giugno 14, 2011

Pioggia


Sicuramente uno dei motivi che frenano l'utilizzo della bici in città è il clima, "e se piove?"
Se piove ci si bagna, quanto? dipende da quanto piove, ovvio, ma anche da cosa avete addosso.
Ultimamente stà piovendo veramente troppo.
Non so se l'avete notato, ma se piove ha ben poca importanza se la bici ha tutti i componenti del colore giusto, che abbiate una conversione appena decente o una biga da paura vi bagnate uguale.
Invece la differenza tra uno zainetto generico preso coi punti (che dopo 5 minuti di acqua e zuppo, lui e il suo contenuto) e una seria sacca da messenger a prova di nubifragio, è evidente.
E quando finalmente a casa bagnati marci scoprite che le uniche cose asciutte sono quelle dentro lo zaino, dove prudentemente avete messo telefono, portafogli, documenti, etc, i 100 euro spesi per un Ortlieb, diventano un ottimo affare.
Così come si scopre rapidamente l'utilità di una giacca e un paio di pantaloni waterproof, e anche quei venti euro per i parafanghini in plastica sono stati spesi bene.

martedì, giugno 07, 2011

Fixkin lock


Quando Stefano ha iniziato a produrre mozzi, molti gli hanno chiesto di fare un sistema che permettesse di fissare saldamente un pignone ad un normale mozzo filettato o ad un mozzo da pista a cui si erano rovinate le filettature.
Il risultato è il Lock, un portapignone su standard Miche che si avvita sul normale filetto e viene bloccato in posizione da ben 7 viti che si avvitano a loro volta sul corpo del mozzo.
Se non vi sembra abbastanza, nulla vieta di aggiungere colle e frenafiletti, tanto per cambiare pignone o toglierlo (operazione necessaria per sostituire ad esempio un raggio rotto) non è necessario rimuovere il Lock che rimane saldamente fissato sul mozzo.
Per sostituire i pignoni poi non è necessaria una chiave per lockring, ma una banale e comoda brugola.
Esistono 2 versioni, uno "corto" per mozzi singlespeed o pista e uno "lungo" utile proprio per convertire una vecchia ruota con pacco pignoni avvitato che permette di non dover ricampanare la ruota per ottenere la corretta linea di catena, modificabile tramite appositi spessori in modo da poterla aggiustare su una guarnitura che da una linea catena diversa dai classici 42mm di un pista.
Volete una bici fissa economica e sicura da usare anche senza freni?
Tutto quello che vi serve per una coversione coi fiocchi è un Lock, non a caso il sito si chiama proprio "allyouneedislock"
http://www.allyouneedislock.com/

lunedì, giugno 06, 2011

Agli albori - conversioni base


Agli albori del movimento fisso, prima che diventasse una moda e prima che tutti producessero e vendessero bici fisse, c'erano solo 2 modi per avere una fissa.
Primo: trovavi una bici da velodromo, molto difficile.
Secondo: trovavi una vecchia bici da pista e la convertivi.
Oggi la conversione economica continua ad ancora molto senso.
E può essere veramente economica.
Per primo si trova una vecchia bici da corsa, piuttosto conciata, con catena ruggina, cavi e guaine da cambiare, cambi rovinati, etc, in modo da pagarla il meno possibile.
Successivamente si toglie tutto quello che non serve, nella migliore delle ipotesi, la ruota posteriore ha il mozzo filettato.
Semplicemente rimuovendo il pacco pignoni con annesso meccanismo di ruota libera, si ha una ruota pronta per avvitarci sopra un normale pignone pista ... quasi.
Quasi perchè la filettatura è troppo interna per cui è necessario smontare i distanziali e ricampanare la ruota allentando i raggi a destra e tirando quelli a sinistra in modo da avere il filetto più esterno ed in linea con la corona interna.
A questo punto con la semplice spesa di un pignone e di una catena da 1/8" (e eventualmente dei copertoncini/tubolari nuovi) si ha una fissa perfettamente funzionante.
Calcolato che pignone e catena costano circa 20 euro anche se il risultato non può competere con una vera bici da pista sembra comunque un ottimo investimento.
L'unico problema serio è che non essendoci sul mozzo una contrafilettatura per la ghiera, il pignone in fase di frenata si può svitare, certo si può mettere frenafiletti, colla, stringere a morte con il metodo Pettenella, inserire una ghiera da movimento centrale per chiudere maggiormente il tutto, ma il rischio rimane, meglio tenere un freno o trovare un sistema definitivo per fissare il pignone al mozzo ... soluzione nel prossimo post.