venerdì, novembre 11, 2011

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Quando si sceglie una bici o un pezzo di essa si guardano molti aspetti: validità del prodotto, estetica, prezzo; raramente si ragiona su chi ce la vende.
E questo vale sia che parliamo di chi produce, sia di chi fisicamente la vende.
Si fanno mille ragionamenti se il tal pezzo è più bello dell'altro, ma non si ragiona (quasi) mai su chi ci sta dietro.
Mi spiego meglio.
Comprare il prodotto X dal negoziante locale che conosciamo e che ci può aiutare in caso di necessità, fabbricato dall'azienda che è effettivamente interessanta al tipo di bici che ci piace, che sponsorizza le alleycat mettendo i premi è ben diverso dal comprare l'equivalente prodotto Y comprato online, magari all'estero e prodotta da una ditta a cui non frega un cazzo di nulla se non fare soldi e che non supporta eventi.
Tra il telaio B e il C quale compro?
Entrambe sono storiche aziende italiane, entrambe fanno ottimi prodotti, ma C supporta il mondo della fissa e mette premi in almeno metà degli eventi in Italia e in giro per il mondo, B non ha mai fatto nulla se avere a catalogo delle fisse.
Tra la sella I e la sella S?
Idem come sopra.
Tra il negoziante simpatico che gira in fissa e se hai bisogno di una sistemata al volo te la fa subito e il negozio aonline che quando ti serve non ti risponde neppure alle mail?
A parità di qualità di prodotto vogliamo almeno un pochino premiare le aziende e i negozi che si sbattono per fare diventare grande il mondo della fissa, invece di continuare a comprare componenti M che ha certo ottimi prodotti, ma cosa ha mai fatto per noi?

1 commento:

C. ha detto...

Ottimo dubbio.

Il problema è che bisognerebbe fare acquisti critici per ogni oggetto di cui ci circondiamo.

Purtroppo alcune cose indispensabili (es. camere d'aria) sono spesso prodotte in luoghi lontani e reperire merce " ecologicamente ed eticamente sostenibile" non è sempre possibile....