Guardando le foto della fiera di Friedrickshaffen ho cercato di farmi un'idea del mercato per il 2008 e mi è sembrato che la parola che meglio si adatta per descrivere l'edizione di quest'anno sia: "differenziare".
Bici in carbonio, in acciaio, in titanio, in alluminio, in legno; bici fisse, single speed, cambi integrati nel mozzo, gearboxes sequenziali, eccentrici, runbikes per bimbi senza pedali, trasmissioni a cinghia o inglobate nel telaio, insomma veramente un po' di tutto e per tutti i gusti, difficilissimo non trovare la propria bici tra tutte quelle esposte.
Da notare come per la prima volta al fianco di soluzione nuove e ipertecnologiche c'erano bici semplici ed essenziali "come quelle di una volta" (alcuni stand esponevano addirittura bici d'epoca).
I grandi fabbricanti si sono resi conto che non si può tralasciare nessun cliente, anche quello più strambo, fino a 2 anni fa qualche grande ditta considerava i ruotoni da 29" da MTB assolutamente inutili affermando che mai e poi mai sarebbero state prodotte delle 29ers, le stesse ditte ora hanno non uno ma diversi modelli con questo standard di ruote.
Idem per le fisse dal momento che praticamente tutte le case costruttrici hanno a catalogo un modello "da pista", resta solo da vedere quali modelli gli importatori intaliani decideranno di far arrivare sul mercato, si perchè non è detto che se la ditta XY, regolarmente distribuita nel nostro paese, ha una bici che vi piace questa sia per forza importata.
Interessante anche vedere sempre più realtà di piccole aziende con pochi modelli iperspecializzate in prodotti "di nicchia" e per questo molto attente alle esigenze degli appassionati.
6 commenti:
Le mode le fanno i "piccoli" i grandi seguono i numeri, quando le grandi case vedono i numeri, solo allora le importano. Solo che le cose di nicchia costano sempre di più...purtroppo. Oppure... te le autocostruisci con tanta fantasia!
È vero che molti importatori italiani importano solo una piccola parte dei prodotti offerti dalla aziende produttrici. È un gran problema nel nostro paese.
Sono curioso se Specialized Italia importa le Langster (In Europa sono disponibili 4 tipi diversi). Potrei quasi scommettere di no.
Specialized importerà la Langster London per poco più di 500 euri...
Credo che queste nuove tendenze siano positive perche' ravvivono l'ambiente, creando nuove possibilita'. Se la bici di nicchia costa di piu', va bene, si capisce per il ragionamento che fa Alberto riguardo ai grandi vs. piccoli costruttori. Qui, negli USA, ci sono molti artigiani (anzi, direi artisti) della bici. Mi e' capitato la settimana scorsa di trovare Peter Weigle, del Connecticut, a vedere le sue creazioni un po' retro'. E pensare che non ha nemmeno un sito Internet, ma lavora in continuazione e benissimo. Fantasia, passione, e grande coscienza (in alcuni casi, "etica")sono evidenti nelle bici di questi costruttori.
Intanto, grazie delle stimolanti immagini dell'Eurobike.
A presto,
Oirad
Credo che queste nuove tendenze siano positive perche' ravvivono l'ambiente, creando nuove possibilita'. Se la bici di nicchia costa di piu', va bene, si capisce per il ragionamento che fa Alberto riguardo ai grandi vs. piccoli costruttori. Qui, negli USA, ci sono molti artigiani (anzi, direi artisti) della bici. Mi e' capitato la settimana scorsa di trovare Peter Weigle, del Connecticut, a vedere le sue creazioni un po' retro'. E pensare che non ha nemmeno un sito Internet, ma lavora in continuazione e benissimo. Fantasia, passione, e grande coscienza (in alcuni casi, "etica")sono evidenti nelle bici di questi costruttori.
Intanto, grazie delle stimolanti immagini dell'Eurobike.
A presto,
Oirad
Credo che la Langster sia gia' in Italia. Ne ho vista una in vetrina qui a Padova e non un modello qualunque ma una edizione speciale. la London edition (che per altro a me sembra un po' pacchiana, preferisco quella normale). Ora apettiamo solo che qualcuno si metta a distribuire la "fellatio" della On-One :-)
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