venerdì, giugno 08, 2007

Manubri da città


Il principale vantaggio della fissa in città è il controllo superiore rispetta ad una ruota libera, aggiungiamo un telaio leggero da corsa e delle ruote strette e veloci e la bici si trasforma in una katana capace di penetrare il traffico come una lama calda nel burro.
Principale ostacolo al passaggio tra un'auto e l'altra è la larghezza del manubrio.
Considerazioni sulla comodità a parte è impossibile pensare di passare tra le auto ferme in coda con un manubrio più largo di 40-42 cm.
Le misure classiche dei manubri da corsa vanno da 40 a 44 cm con qualche raro 38, la misura classica è 42, in queste dimensioni totali si montano leve freno da corsa o da ciclocross sull'orizzontale e eventualmente i comandi cambio senza alcuna difficoltà.
I manubri da MTB sono invece molto più larghi, specie quelli rialzati o "risers" e il diametro differenziato impedisce di montare le leve molto vicine all'attacco manubrio, a meno di non girare senza freni è praticamente impossibile avere un manubrio da MTB più stretto di 45cm.
Un manubrio stretto ha una leva inferiore con conseguenti svantaggi di un minore controllo alle basse velocità e una maggiore attenzione su superfici sconnesse quando la bici "imbizzarrita" richiede una notevole forza per tenere la traiettoria, utilizzare un manubrio strettissimo come quello della foto è veramente impegnativo.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Faccio notare che a parità di resistenza allo sforzo ed al carico, manubri rialzati di tipo MTB di nuova generazione sono molto più pesanti delle pieghe dritte che si usavano un tempo.

Per resistere alla curvatura senza alterare la resistenza è infatti encessario quasi raddoppiare la sezione del tubo.

Ne consegue che è preferibile utilizzare attacchi manubio ad inclinazione positiva piuttosto che neutri o addirittura negativi rispetto alla linea del suolo e poi montare pieghe di tipo rialzato.

Anonimo ha detto...

quello della foto oltre che difficilmente gestibile, è anche bruttino... Io uso la piega da pista (40 cm) e sinceramente non mi trovo male (si possono tenere diverse posizioni delle mani), è possibile montare un freno anteriore sia da corsa che da MTB ed ha, a mio parere, una linea molto bella (poi sarà, ma a me il cromato piace da morire). Inutile dire poi che la maneggevolezza nel traffico è massima... Magari una sgambata di 70 chilometri domenicale può essere faticosa, però mi pare che si parli di uso urbano, giusto?
Ciao e complimenti per il sito, aldone!
Matteo

Anonimo ha detto...

fatemi capire, ma a tutto sto risparmio di pezzi corrisponde anche l'uso della stessa forza (intesa anche in senso lato come energie) del portare una normale bici? Per frenare devo sforzarmi di più che non su una bici normale, per controllare le ruote con un manubrio ristretto devo applicare più energie quando ho minor controllo...di questo passo conviene che brucio benzina per un motorino? Voglio sperare che siate almeno vegani perchè altrimenti mi crolla proprio tutto il discorso della bici come mezzo efficiente.

Anonimo ha detto...

ma perchè si scrivono post come questo

http://bicifissa.blogspot.com/2007/06/nike-di-nuovo.html

criticando la moda, e poi si affrontano questioni come "il manubrio stretto", del quale sinceramente non vedo un'effettiva utilità, visto anche quanto te stesso scrivi nel post?!?!?! perchè dovrei passare più "facilmente" tra le auto se per farlo mi devo fare un culo doppio a tenere dritta la bici?

Aldone ha detto...

a scanso di equivoci, la foto NON è una mia bici, sulle mie fisse ho montato manubri intorno ai 40cm.
ritengo che il manubrio della foto sia semplicemente ridicolo, trovo altresì buffo montare giganteschi manubri da MTB larghi 70cm su una bici da città, in questo modo diventa impossibile passare tra un'auto e l'altra e muoversi velocemente nel traffico cittadino.

Anonimo ha detto...

http://en.wikipedia.org/wiki/Graeme_Obree

NOTARE IL MANUBRIO STRETTO, ADESSO VIETATO. FORSE COSI' HA UN SENSO!

CIAO...