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giovedì, novembre 22, 2012

Voglio una fissa


Voglio una fissa, non è che in realtà ne abbia particolare bisogno, ma è da un po’ che ho la stessa bici e non mi dispiacerebbe cambiare, il problema è che non trovo nulla di veramente interessante.
Bici fisse ormai ce ne sono a centinaia, ma se togliamo i generici telai cinesi da 150-200 euro al pubblico eliminiamo in un colpo solo almeno l’80% di quello che offre il mercato italiano.
Escludiamo anche le opere d’arte fatte a mano da telaisti bravissimi che, visto il prezzo, è un peccato usarle da randagio come faccio io.
Rimangono un po’ di classici telai ormai noti (Dodici, Cinelli tanto per dire i soliti 2) con dei bei modelli pista, ma siam sempre lì e di riprendere un Vigorelli non ne ho voglia.
Bene o male tutte le aziende di bici hanno uno o più modelli di fissa, da Pinarello a Specialized, da Olmo a Kona, ma nella maggior parte dei casi si tratta di un unico modello a catalogo, messo in mezzo a decine di bici da corsa e MTB.
Le bici da tricks sono morte, il passaggio alle ruote da 26” e ai movimenti da BMX ha relegato in una oscura nicchia un tipo di bici che poteva essere definitiva, per cui anche qui nessun prodotto polivalente interessante.
Ci sono bici inglesi un po’ fuori dai soliti schemi (Cotic, OnOne) vendute solo online e per questo abbastanza sconosciute.
C’è la nuova moda del ciclocross singlespeed, ma esclusa la MASH SSCX di Cinelli e la Crosscheck di Surly, non c’è molto altro.
Esistono un po’ di telai singlespeed da MTB con ruote da 29”, la maggior parte dei quali piuttosto cari (Niner, Salsa), a prezzo abbordabile c’è solo il KM di Surly, o una delle poche SS complete come la Kona Unit, ma viste le geometrie, i pesi e i montaggi ovviamente non sono il massimo per un utilizzo prevalentemente urbano.
Intendiamoci, alcune delle bici che sto guardando mi piacciono, ma …
La bici ideale dovrebbe avere abbondante spazio per ruote almeno da 700x40-45c, eventuali parafanghi e orpelli vari, la possibilità di montare i V brakes in caso di necessità, geometria relativamente incazzata su telaio semislooping, ovviamente forcellini orizzontali e robustezza a prova di bomba.
Oppure, in alternativa, qualcosa per il fuoristrada molto basico e molto divertente, ovviamente senza cambi, che non sia la solita classica MTB che tanto mountain serio non lo faccio, al massimo cazzeggio un po’ su sterrato.

giovedì, settembre 27, 2012

Conversioni a bassissimissimo costo - monomarcia

Poniamo di avere una bici rottame da sistemare e convertire in fissa, come fare a spendere il meno possibile, possibilmente nulla?
Tanto per incominciare la conversione potrebbe non essere la strada più economica da percorrere, così come il risultato della conversione potrebbe non raggiungere il risultato sperato poiché la base di partenza è inadeguata.
Se lo scopo è avere una bici funzionante ed utilizzabile la cosa migliore in ottica di non spendere soldi è cercare di sistemare il sistemabile e tenere la bici così com’è.
Se cambi, comandi e cavi sono danneggiati o usurati un’ottima soluzione è non fissare, ma ridurre semplicemente a monomarcia, in questo modo si riesce ad eliminare le parti malfunzionanti senza aggiungere, modificare nulla e spendere soldi.
Basta togliere tutto quello che non serve, accorciare la catena e via, se i forcellini non permettono regolazioni orizzontali si può tenere il cambio posteriore e semplicemente bloccarlo fissando la posizione del cavo sullo stesso per usarlo come tendicatena.
Volendo fare i pigri si possono anche lasciare corone e pignoni in eccesso, toglierli non è indispensabile.
Io consiglio questa opzione come step intermedio anche se l’idea è di fissare il mezzo, ci sarà sempre tempo a farlo successivamente e intanto, se non siete esperti di meccanica ciclistica iniziate a capire come funziona il gioco.
Il risultato è una bici più semplice e più leggera dell’originale senza cercare pignoni fissi, modificare/sostituire ruote e mozzi posteriori, etc.
Certo questo blog si chiama bicifissa, MA ci sono casi dove la fissa può non essere la soluzione migliore.

lunedì, settembre 24, 2012

Facili conversioni


EIGHTHINCH - Fixed Gear Conversions Made Easy from EighthInch on Vimeo.

Tanto tempo fa, se volevi una fissa, dovevi costruirtela da solo partendo da una vecchia bici da corsa.
Ora i tempi sono cambiati, vai in un negozio e la compri.
Sinceramente non rimpiango i vecchi tempi, quando dovevi impazzire per trovare anche solo un pignone e non un singolo ciclista ti voleva dare una mano, anche pagando, a realizzare il tuo sogno.
Ora è tutto molto più comodo, con il risultato che in breve tempo hai la bici che vuoi.
Quello che sicuramente oggi manca di più è che quando la bici te la dovevi costruire alla fine, magari il risultato era un po' diverso da quello che ti aspettavi, ma almeno avevi capito come funziona una bicicletta, cos'è un movimento centrale, una serie sterzo, ecc.
Che non è poco ed è un buon motivo per costruirsi una fissa partendo da un rottame (anche se magari la fissa ce l'avete già).

giovedì, luglio 26, 2012

Prezzi delle fisse

Qualche giorno fa ho letto in rete una frase: "la fissa è una bici che ha meno pezzi di una bicicletta normale ma costa di più di una bicicletta normale".
Che in effetti è vero.
Tralasciando ruote a razze e simili, una fissa economica costa facilmente sui 400 euro, dove una MTB da supermercato ne costa 100, e dove con 400 euro a sbattersi un po' si riesce a trovare anche una MTB con forcella ammortizzata e freni a disco prodotta da ditte serie e conosciute (la forcella sarà Suntour, i freni ProMax e il cambio Shimano Altus, ma sempre meglio di una forca in high tensile senza nè freni nè cambio).
Una fissa seria montata pezzo per pezzo può facilmente superare i mille euro, una bella cifra per un mezzo che tecnologicamente è ben più arretrato di una Graziella.
Come mai?
Il motivo principale per cui seriamente una fissa dovrebbe costare di più di una bici normale è che le parti meccaniche sono molto più stressate e devono quindi essere dimensionate a dovere e costruite con materiali seri.
Nonostante siano una vera merda non ho mai sentito nessuno che ha strappato il pacco pignoni dal mozzo di una bici da supermercato (cosa che può succedere su una fissa) e paradossalmente 3 corone stampate per una guarnitura tripla costano molto meno di una sola pensata per le sollecitazioni di una fissa in grado di reggere una dieta basata su forti accelerazioni e skid brutali.
Poi c'è il fatto che le bici fisse di solito non si comprano "complete", di solito l'appassionato vuole una bici custom montata pezzo per pezzo e questo fa salire tantissimo il prezzo finale.
Provate a prendere il catalogo di una qualunque ditta di biciclette e cercate un modello in cui sia disponibile il solo telaio E la bici completa; vedrete che la differenza di prezzo spesso è minima e a montare la stessa bici partendo dal telaio comprando tutti i pezzi di quella completa si viene a spendere facilmente il 50% se non il 100% di più.
Non mi chiedete perchè, ma è così.
Sicuramente in negozio una MTB economicà può sembrare tanta roba rispetto ad una fissa di valore uguale o superiore, ma per capire la differenza bisogna usarle.
La MTB 20" economica di mio figlio Giacomo dopo ben pochi utilizzi inizia ad accusare seriamente le sollecitazioni subite, immagino che gli stessi componenti sotto un adulto che pesa 80-90Kg, probabilmente si sarebbero già sbriciolati.
Come paragone una BMX montata come si deve costa anche più di 600 euro, provate con qualunque altra bici di pari valore a fare le stesse cose che ci fa un BMXer serio e ditemi quanto vi dura.

giovedì, aprile 26, 2012

Selle, manubri, pedali, etc.

 
Altro settore, come per le ruote, dove l'immagine la fa da padrone.
Le selle sono Brooks, i manubri da pista non nastrati o risers con le manopole con le stelline, etc.
Occhio perchè questi sono i 3 punti di contatto tra il vostro corpo e la bicicletta, per questo motivo lo ho accumunati nello stesso post.
Potete avere la macchina fotografica digitale pià figa della terra ed il computer migliore del mondo, ma se il cavo USB che usate per collegarli fa cagare le foto non le scaricate, punto.
E se vi fanno male le mani, i piedi o il culo, pedalate male, punto.
Più che per altri componenti solo provando e riprovando si riescono a trovare i pezzi giusti per la propria bici, ma soprattutto per il proprio corpo.
A volte basta un attacco manubrio più lungo o più corto anche di un solo centimetro, un diverso tipo di manopola per cambiare radicalmente la comodità dell'andare in bici.
Più di ogni altro componente è necessario sperimentare e provare varie soluzioni, una sella comodissima per un ciclista può essere scomoda per un altro.
Se dopo più di un'ora in sella inizia a far male qualche parte del corpo è necessario rivedere la posizione sulla bici, o dei componenti più adatti.
Ad esempio i classici pedali da corsa per le gabbiette sono pensati per essere usati con scarpe da bici con suola rigida, se si usano delle scarpe da ginnastica con la suola morbida è meglio montare dei pedaloni belli grossi da BMX, che poi non solo le scarpe dipende anche dal numero che avete, magari una fanciullina col 36 non si trova bene come me che ho il 45 con gli Odyssey in plastica.
Insomma, analizzate bene, provate e riprovate.

venerdì, aprile 06, 2012

Trasmissione

Nessuno la caga e continuo a vedere roba generica cinese anche su bici di valore, ma la trasmissione è quella che vi fa andare avanti e vi ferma pure, spendeteci qualche soldo che conviene.
Purtroppo le guarniture non costano poco, così come le corone ed i pignoni fatti bene, ma se è così un motivo ci sarà.
Su una bici monomarcia non c'è un cambio a tendere la catena, se corona e pignone non sono perfettamente rotondi la catena varierà la sua tensione durante la pedalata, e non è una cosa bella.
I pignoni economici sfilettano i mozzi, le corone troppo sottili si accartocciano sotto sforzo e le catene si aprono quando è meno opportuno.
Da quando vado in bici, prima MTB e poi fissa, praticamente tutte le rotture le ho avute nella zona trasmissione, proprio perchè è la più sollecitata durante la pedalata.
Sulla fissa, da quando uso solo roba da pista vera di aziende serie (Campagnolo, Sugino, Miche) per la guarnitura e Fixkin per pignone/mozzo non ho più avuto problemi, mentre continuo a sentire e leggere di mozzi sfilettati, corone ovali e problemi di ogni sorta con materiale non di primissima scelta.
Come paragone, a parte incidenti di vario genere, non mi ricordo di telai o ruote che si sono rotti o che hanno avuto seri problemi in caso di normale utilizzo.
Se prendete una fissa base economica asiatica, è ben difficile che riusciate a rompere telaio o cerchi, a meno che non saltiate regolarmente giù da sets di scalini, ma molto probabilmente qualche problema con la trasmissione prima o poi lo avrete.

martedì, aprile 03, 2012

Ruote

Le ruote sono la seconda cosa più appariscente dopo il telaio, solo che le ruote non sono solo l'altezza del cerchio e il colore dello stesso, c'è qualcos'altro.
Innanzitutto ci sono i mozzi, se non girano bene fate un sacco di fatica e non vi muovete.
Ci sono mozzi dove potete avvitare un pignone fisso, una ruota libera o entrambe, o 2 pezzi dello stesso tipo, secondo me l'opzione fisso-libero non ha alcun senso, o preferite l'una o l'altro, non conosco nessuno che cambia a seconda dell'umore del giorno.
La possibilità di 2 pignoni di diversa dentatura può essere utile, ma non è certo fondamentale, la cosa più interessante è che se sfilettate un lato vi rimane l'altro e non buttate il mozzo.
Chiaramente l'opzione migliore rimane il Fixkin, già lo sapete come la penso.
Per i cerchi ricordate che la vostra bici non è un pezzo d'arredamento, ma un mezzo da usare in strada, i profili alti pesano e su percorsi dove non si procede a velocità costante per lunghi tratti, ogni ripartenza è più difficile se ruote sono pesanti.
Raggi? Per utilizzo urbano la soluzione più semplice e definitiva sono 32 in terza, inutile avere meno raggi, a meno di ricerca di velocità estreme.
Per le razze vale lo stesso discorso dei profili alti, son fighe, ma non servono ad un cazzo, pesano e costano troppo.

martedì, marzo 27, 2012

Telaio

Su telaio ho già speso fiumi di parole, la cosa fondamentale, visto che oggi si trova veramente di tutto è capire a cosa deve servire.
Se Cinelli ha 6 telai pista nel suo catalogo (Gazzetta, Mystic, Vigorelli, Mash, Mash Histogram e Supercorsa Pista) è anche per questioni di marketing, ma soprattutto perchè sono telai diversi per diverse esigenze e diverse tasche.
Lo stesso potrebbe valere per la gamma di modelli che un fabbricante di automobili offre sul mercato.
Personalmente ho usato in questi anni un po' di tutto, conversione su telaio da corsa in acciaio, in alluminio, su MTB, telaio da pista d'epoca in acciaio, moderno in alluminio e carbonio, telaio da tricks in acciaio.
Generalizzando all'estremo, sono giunto alla personalissima conclusione che:
La conversione su telaio da corsa va benissimo, ma un telaio pista è un'altra cosa
La conversione su MTB è un divertente giocattolo
La bici da pista vera è divertente, ma molto impegnativa
La bici da pista moderna leggera con angoli non troppo estremi è forse la soluzione migliore per utilizzo tuttofare
La bici da tricks è validissima non solo per il freestyle, ma anche per girare più comodi in città e aggressivi tra tombini e scalini.
La cosa fondamentale è che ogni telaio, dal più economico al più esclusivo ha delle caratteristiche molto specifiche che a volte non sono quelle pubblicizzate, il Vigorelli veniva considerato, specie anni fa quando è uscito, un telaio piuttosto estremo, in realtà io l'ho trovato molto comodo e polivalente.
Quindi sbattetevi un po' a comparare gli angoli e le misure, guardate cosa pedalano gli altri, chiedete consigli a chi usa la fissa tutti i giorni, non a chi si limita a venderle, provate le bici dei vostri amici, pedalate su bici di ogni tipo per farvi un'idea precisa di ciò che cercate, che i telaio non sempre sono quello che sembrano in foto.

lunedì, marzo 26, 2012

Ritorno ai fondamentali

Oltre tutta la moda della fissa, oltre alla mobilità sostenibile, oltre al vintage, oltre a tutto quanto c'è la bici, una macchina formata da acciaio, alluminio, gomma, plastica e cuoio.
Una macchina che deve funzionare nel modo migliore rompendosi il meno possibile.
La fissa, ancor di più priva di freni meccanici è la macchina originale, semplice e perfetta.
Come per gli squali, che esistevano già quando la terra era popolata dai dinosauri, l'evoluzione si è fermata, semplicemente perchè non c'era alcuna necessità di miglioramento.
Le modifiche al progetto originario hanno senso perchè sfruttando la attuale tecnologia si possono ottenere oggetti più leggeri e più robusti di quelli di 100 anni fa, ma sono piccoli aggiustamenti, la sostanza non cambia.
Quindi, se volete una bici, che la vogliate completa già bella e fatta oppure preferiate costruirla pezzo per pezzo, sono poche le cose che vi servono e che dovete guardare:
- un telaio con relativa forcella, fatto per quello che vi serve (se prendete un pista con tolleranze minime non lamentatevi poi che il piede tocca la ruota anteriore e che ci stanno solo gomme strette e scomode)
- una coppia di ruote con relative camere e copertoni
- una trasmissione composta da pedivelle, movimento centrale, corona, pignone e catena (non risparmiate su questi componenti che è vero che sono i meno appariscenti, ma sono quelli che vi permettono di andare avanti e soprattutto di fermarvi specie se siete brakeless)
- appendici di contatto col corpo, ovvero: sella e reggisella, attacco, manubrio e manopole, pedali e relativi sistemi per tenerci i piedi attaccati.
Alla fine sono 4 cose, ma proprio perchè sono poche, su una fissa, anche il minimo particolare è capace di fare una grossa differenza.

venerdì, luglio 01, 2011

Aspiranti fissati milanesi decerebrati


"Ciao, io sono di Milano ma faccio fatica a trovare negozi o prezzi riguardo queste biciclette. Mi sai dare qualche info anche su internet?"
Scusa??
A Milano è praticamente nato il movimento italiano della fissa
A Milano si sono corse le prima Velocity e le prime Alleycat races
A Milano c'è il maggior numero di eventi, aperitivi, tornei e quant'altro dedicato alla fissa
A Milano ci sono più fissati che in qualunque altro posto in Italia
A Milano esistono ben 3 negozi specializzati in fissa
A Milano (vabbè li vicino) c'è Cinelli, il marchio storico della bici italiana che ha da sempre dimostrato più interesse a questo mondo
A Milano c'è Dodici, sicuramente il marchio italiano più dinamico in questo settore
Non riuscire a trovare una fissa a Milano è come andare in vacanza sull'isola della foto e non riuscire a trovare il mare!!

domenica, marzo 06, 2011

Conversioni?


Nel 2005 il sistema più semplice di possedere una fissa era convertire una bici da corsa, col passare del tempo e la sempre maggiore diffusione e disponibilità di telai e bici complete pista e similpista sul mercato pensavo che le conversioni fossero destinate a scomparire.
Invece continuo a vedere sempre più telai convertiti in giro, anzi, tutto calcolato vedo in circolazione, normalmente in strada, più biciclette fissate di quelle nate fisse.
Perchè in fondo se usi la bici tutti i giorni e la lasci legata ad un palo va bene uguale, perchè molti si sono avvicinati a questo tipo di bici da poco e non vogliono spendere troppi soldi, perchè tutti quanti la fissa la vogliono costruire con le proprie manine, perchè la soluzione del recupero è più bella ed ecocompatibile, perchè la conversione è il sistema migliore per salvare la bici da mettere a posto che si ha in contina, perchè l'ammiraglia è un fighissimo pista custom, che non vuole rovinare nell'uso quotidiano o il bike polo.
Ho anche l'impressione che molti negozianti abbiano capito il business, quello che qualche tempo fa, sapevano di avere sepolto dalla polvere in qualche angolo buio del magazzino, ma non avevano voglia di andarlo a scovare, ora lo propongono subito e magari si sbattono pure per convertire la rumenta che altrimenti non riuscirebbero a vendere.
Paradossalmente si trovano più facilmente telai vecchi da convertire ora che non 5 anni fa, occhio però a non strapagarli solo perchè oggi la fissa è di moda, rimangono ferracci obsoleti che come tali vanno pagati.

domenica, febbraio 13, 2011

Da questa a questa

Visto su MTB- forum.
Ho una vecchia bici che vorrei modificare, questa:

come faccio a trasformarla in una bici più moderna e alla moda come questa?
Beh, non è difficile; basta cambiare: guarnitura e relativo movimento, pignone, catena, freni, leve, sella, reggisella, attacco manubrio, manubrio, nastro, pedali con gabbiette, copertoni ... apprezzo la scelta della seconda foto, almeno le ruote sono a profilo basso e almeno in teoria si può evitare di cambiarle ... per il resto praticamente c'è da cambiare TUTTO, telaio compreso perchè tra un telaio da passeggio e uno da pista c'è una bella differenza.
Si può fare? si
Ne vale la pena? dipende, bisogna calcolare che la spesa NON sarà bassa e il risultato NON sarà la bici della seconda foto
Un consiglio, prima di partire a comprare roba, iniziate a smontare il ferro che avete, se sorgono dei dubbi e casini sul come si tolgono i pezzi, difficilmente l'opera di rimontaggio sarà semplice e veloce; perchè smontare e montare una bici non è difficilissimo, ma neppure elementare.

martedì, febbraio 01, 2011

Conversioni 2

Io ogni tanto mi chiedo cosa passa nella testa delle persone quando fanno una conversione.
Una conversione, per come la intendo io è costruire una fissa partendo da una bici/telaio di recupero, se è di recupero, di solito non è un pezzo eccezionale, è un mezzo catorcio, oppure vecchiotto, che non serve più a molto, quindi perchè non giocarci a fare una fissa?
Un po' al risparmio si intende, che non ha senso prendere un telaio che vale meno di 50 euro e spendere subito una cifra superiore al suo valore per farlo riverniciare.Meglio tenerlo com'è, raccattando un po' di pezzi in giro, che importa se le ruote sono spaiate, anzi chi ha mai detto che devono essere uguali, d'altra parte la ruota anteriore su una bici fa un lavoro ben diverso dala posteriore, a me piacciono tantissimo le ruote diverse.
Non è perfetta, ancora meglio, si vede che "ci stai provando" che te la sei fatta da solo cercando i pezzi in giro, meglio tagliare una vecchia piega corsa per farne un manubrio crono e vedere se ti piace piuttosto che comprare a scatola chiusa un Nitto RB18 per poi scoprire che il bullhorn non fa per te, il nastro è meglio se poi lo metti, ma per i primi giri non è indispensabile, in compenso c'è gente che prima compra le manopole con le stelline e solo DOPO pensa a che telaio abbinarci.
Questa roba a me piace:


questo genere di aborti invece mi ga cagare, è un insulto alla bici, evidentemente c'è gente che pensa che basti mettere un paio di componenti coordinati in tinta per fare una bici bella:
immagini e spunti presi da fixedforum:

martedì, gennaio 11, 2011

Conversioni 1


Agli albori del movimento della fissa non esistevano bici complete su nessun catalogo, volevi una fissa?
Avevi 2 possibilità: trovare qualcosa di vecchio da pista o convertire una bici nata non fissa.
Trovare una vecchia bici da pista non è mai stato particolarmente facile perchè i velodromi in Italia son sempre stati pochi, molti come il Motovelodromo di Torino o il Vigorelli di Milano chiusi da anni, e le bici che c'eran dentro chissà che fine han fatto.
Molto più semplice recuperare una delle migliaia di vecchie bici da corsa in acciaio con forcellini orizzontali ancora in giro e convertirla a fissa.
Che poi spesso le suddette bici erano già usate all'epoca col fisso per l'allenamento invernale.
Ma perchè convertire una vecchia bicicletta?
Il motivo principale non dovrebbe essere perchè si vuole una fissa ad ogni costo, ma perchè si ha sottomano una bici vecchia, danneggiata, incompleta, malfunzionante che, a riportarla in condizioni originali, costa troppo o non è pratico.
Prendiamo una bici da corsa anni 80 o 90 usata, ma usata veramente, dove sia necessario sostituire tutte le parti soggetta ed usura: cavi e guaine, freni, catena, corone e pignoni, tubolari, nastro manubrio, buttarla non ha senso, spesso il telaio è ancora in ottime condizioni, i pezzo originali per un restauro come si deve però non si trovano, a mettere roba nuova ha poco senso e costa.
Allestire un vecchio telaio con una componentistica recente e comprare una bici moderna nuova montata di serie nello stesso modo spesso costa uguale.
Invece eliminando l'eliminabile, montando una ruota fissa e recuperando il recuperabile pescando dai componenti obsoleti che non vuole più nessuno si ottiene una bici perfettamente funzionante a prezzi decisamente bassi.
Tutte le bici si possono fissare?
Tutte le bici coi forcellini più o meno orizzontali si possono fissare, quelli coi forcellini verticali richiedono un mozzo eccentrico oppure impazzire a regolare la tensione della catena, ma tutto si può fissare, ma ha un senso fissare proprio tutto tutto?
Premesso che per giocare al meccanico si può fissare di tutto, dalla MTB alla graziella, ma non è detto che il risultato sia sensato, sia come operazione che come risultato.
Secondo me fissare una bici col cambio perfettamente funzionante non ha senso, perchè togliere qualcosa che funziona, quando il mondo è pieno di telai che aspettano solo di essere montati?
Che senso ha prendere bici da passeggio a ruota libera e fissarla solo per avere una fissa, lenta e pesante con geometrie troppo rilassate e movimento centrale troppo basso che non ha nulla a che fare con una bici da pista?

venerdì, ottobre 22, 2010

HEXBUG - Muoversi a caso


Gli Hexbug sono dei simpatici microrobottini che simulano il comportamento degli insetti, in particolare il Nano ha la peculiarità di muoversi in maniera erratica, o più semplicemente a caso.
Un po' come molti apprendisti fissati che spesso, con la scusa di risparmiare comprano compulsivamente cose a caso che hanno l'unico vantaggio di costare poco, come il pesantissimo telaio da passeggio ruggino anni 40, coppia di cerchi spaiati con pista frenante visibilmente rovinata dall'usura, mozzi filettati da bici da corsa, pedivelle Lasco colorate, mozzo anteriore marcio, manubrio da corsa.
Poi quando mettono insieme il tutto scoprono che hanno speso per la riverniciatura del telaio una cifra folle, i cerchi sono a 32 fori e i mossi a 36 e il ciclista per montarli vuole dei soldi, inoltre i cerchi non sono del tipo che servirebbe su quel telaio, su un mozzi normale skiddando il pignone si svita, le pedivelle made in Asia vogliono un movimento JIS che nessuno fa con filettatura italiana come vorrebbe il telaio, il mozzo è inchiodato sarebbe da smontare e reingrassara, ma ci vogliono le chiavi apposite e il manubrio è scomodo e un riser faceva più figo.
Alla fine a comprare tutto nuovo si spendeva quasi uguale con un risultato nettamente migliore.
Se guardate il filmato scoprirete che il Nano è colorato, simpatico, cerca di fare tricks ... ma è un robot o davvero un aspirante fissato?

lunedì, agosto 30, 2010

Alcune dritte sulle conversioni


Una conversione è sicuramente il sistema più economico per avvicinarsi alla fissa; in breve si tratta di trovare una vecchai bici da corsa in acciaio, togliere quello che non serve, cambi, pignoni, etc. e renderla fissa.
Più o meno tutto quello che serve sapere è già stato analizzato in passato, ma ho pensato di mettere giù qualche consiglio utile su come muoversi.
- Meglio partire da una bici completa, ad assemblare un vecchio telaio dovendo comprare TUTTO si rischia di spendere molto più del previsto.
- La conversione ha particolarmente senso partendo da una base a costo minimo, pagare una bici da corsa 400 euro per convertirla in fissa ha, in generale, poco senso.
- I forcellini devono essere più o meno orizzontali, altrimenti per tensionare la catena serve un mozzo eccentrico che costa.
- Una vecchia ruota da corsa col mozzo filettato può montare un pignone fisso, è necessario rispaziarla e ricampanarla per ottenere una linea di catena accettabile (per ulteriori info: http://www.63xc.com/dennb/redish.htm)
- Se non usate un mozzo da pista tenete montati i freni.
- Una guarnitura doppia e tripla può diventare singola, servono delle viti più corte o più banalmente delle rondelle da mettere al posto della corona tolta, sono perfette le rondelle in ottone da mettere sui cardini delle porte che si trovano ovunque a pochi centesimi.
- Conviene su una guarnitura doppia tenere la corona interna e su una tripla quella di mezzo per ottenere una linea catena decente di circa 42mm adatta ad un mozzo pista.
- Un telaio da corsa ha una distanza tra i forcellini di 130mm, un pista 120, di norma i mozzi pista imbullonati hanno un asse abbastanza lungo da permettere il montaggio di 2 rondelle larghe 5mm per parte.
- Un telaio in acciaio è morbido per cui si può stringere o allargare il carro posteriore di qualche mm senza rischiare danni per adattarlo al mozzo, senza esagerare.
- Evitate di comprare cose a caso, specie in internet, se non sapete esattamente cosa volete e i vari standards in circolazione, peggio ancora se non avete ancora sottomano una bici come base di partenza, rischiate di accumulare componenti che non vi serviranno e/o incompatibili tra di loro.
- Ponetevi ad un budget, altrimenti potreste alla fine rendervi che con la stessa cifra si poteva comprare una bici completa decisamente migliore.
- Montare una bici non è difficile, ma se non avete la minima idea di come farlo potreste finire per incasinarvi la vita e danneggiare telaio e componenti.
- Il sistema migliore di recuperate utili componenti è rovistare nel ciarpame nel retrobottega di un vecchio negozio di bici, peccato che ben pochi negozianti sono disposti a lasciarvelo fare.

giovedì, giugno 10, 2010

Come e dove compro una fissa?


A volte mi arrivano mail disperate di persone che vogliono a tutti i costi una fissa e non sanno come fare, dove comprarla.
Sinceramente non capisco; 4-5 anni fa trovare una fissa era veramente difficile, io ci ho messo mesi per recuperare un telaio della mia misura e una ruota da riadattare, altri mesi per aspettare un mozzo da pista, ma ora è ben diverso.
Non posso dire di conoscere perfettamente tutta l'Italia, ma per la parte che conosco, posso affermare che, ovunque viviate, ci sono almeno 2-3 negozi di bici nelle immediate vicinanze.
Ora, almeno uno di questi, sarà concessionario Specialized, Giant, Kona, Cinelli, Olmo, Pinarello, Colnago, Fuji, Bianchi, Ridley, Cannondale?
Bene, TUTTE queste aziende, e ne ho dimenticate tante altre, hanno una fissa a catalogo, anche più di una, se non c'è fisicamente in negozio, si può facilmente ordinare, facile, no?
Seconda possibilità: la stragrande maggioranza dei negozi in questo paese è nata ed è specializzata in bici da corsa; se non siete dei nani da giardino o dei giganti e se non le hanno buttate via tutte, facilmente ci sarà da qualche parte, magari nel retrobottega, un telaio o una
bici di 20 anni di vent'anni fa della vostra misura, basta far ordinare una coppia di ruote complete da pista da Miche, Gipiemme, Ambrosio, Montalbetti per convertirla e il gioco è fatto.
Poi c'è internet, ci sono i negozi online, c'è Fixedforum con una sezione mercatino dove si trova praticamente tutto, insomma, non è difficile, certo bisogna stare attenti alle fregature, ai prezzi assurdamente alti, ma le possibilità sono talmente tante che non c'è che l'imbarazzo della scelta.
Ma quello che mi fa cadere le palle è quando la richiesta "dove compro la fissa" arriva da qualcuno che abita a Milano ... a Milano??
Tutto il movimento della fissa in Italia nasce a Milano, le Velocity, le prime alleycat (e per un bel po' di tempo anche le uniche), si sono tenute nel capoluogo lombardo e la maggior parte dei fissati italiani vive li.
A Milano ci sono gli unici negozi in Italia nati e specializzati in fisse, la totalità dei ciclisti sa perfettamente cos'è una fissa ed è ben contento di vendervela, come cazzo fate a non sapere dove andare a comprare una bici fissa?
Inizio a pensare che forse, in realtà, una fissa non la volete veramente, perchè aprire Google e metterci dentro "negozi di bici" e il nome della città dove vivete non è così difficile ... o no?
No, meglio aspettare che aprano una succursale di Brick Lane Bikes sotto casa.
Ok, sono stato un po' duro, ma oggi come oggi è veramente facile comprare una fissa, basta volerlo.

lunedì, maggio 17, 2010

Svegliatevi!


Non ne posso più di assurdi personaggi che si improvvisano costruttori/venditori di bici fisse.
In circolazione di sono 2-3 telai economici in acciaio costruiti in Italia che si possono trovare a cifre intorno ai 180 euro al pubblico.
Sono pesanti, un po' approssimativi come finiture, però non costano molto e possono essere un valido punto di partenza per una fissa economica sui 400 euro o poco più.
E fin qui tutto bene.
Quello che mi piace di meno è che i suddetti telai vengano poi rimarchiati per farli sembrare qualcosa di diverso da quello che sono, nessun problema se costano sempre uguale, molto meno se una volta rimarchiati improvvisamente aumentano, senza alcun motivo e logica, il loro prezzo.
Quando poi la bici completa montata bella economica arriva a 749 euro solo perchè ha una sella "vintage" allora diventa una truffa o meglio no, perchè in fondo la bici è venduta per quello che è, ovvero un telaio pista in acciaio made in Italy, con tutta la sua bella lista di componenti, per cui nessuno vende qualcosa spacciandolo per altro.
Però quella stessa bici dovrebbe costare molto meno, e comunque non può essere spacciata per modello esclusivo custom made, perchè chiunque potrebbe farla uguale.
Per cui sveglia, guardate cosa state comprando e, se abitate in un posto dove ancora non sanno cosa sia una fissa e son sapete che pesci pigliare, puntate un prodotto di un marchio serio che esiste da anni, che non si è improvvisato costruttore di biciclette la settimana scorsa, ed evitate come la peste prodotti pubblicizzati con le parole: "messenger" e "vintage".

martedì, novembre 11, 2008

Voglio una fissa: budget?


Quando mi si chiede quale sia la soluzione ideale per iniziare ad andare in fissa quello che mi impedisce maggiormente di dare consigli sensati è il non conoscere il budget previsto.
Cerchiamo di essere seri, non potete entrare in un concessionario di auto e dire "voglio una macchina" e non avere la minima, pallida idea di quando volete spendere, se vi propone un'ammiraglia superaccessoriata da 80 mila euro la comprate?
Ovviamente no perchè costa troppo, d'altra parte non potete sperare di comprare con 5 mila euro una station wagon, 2000 di cilindrata, nuova, ma nemmeno usata perchè se da nuova ne costa 20 mila a 1/4 del prezzo forse è un pacco.
Ecco, con le bici è uguale.
Volete una fissa nuova, chiavi in mano? Costa intorno ai 600-650 euro, la mia preferita, lo sapete è il Cinelli Mystic, ma ce ne sono molte altre in quella fascia di prezzo.
Volete spendere di meno? molto di meno? Abbondatemente sotto i 500 euro? Allora iniziate a cercare come dei pazzi in giro per il mondo perchè soluzioni precotte a quella cifra non ce ne sono; punto, è inutile che continuate a chiedermi dove comprare una fissa figa a meno di 200 euro o una coppia di mozzi pista a 20 euro.
Forse c'è ancora qualche negozio disperso in Italia che non sa che la fissa è di moda e vi regala una bici da pista coperta di polvere, forse il vicino di casa ne ha una di quando correva da giovane, ma io non lo so, dovete trovarlo da voi e se per caso la trovo io, scusate, ma me la prendo e ve la rivendo al prezzo di mercato.
Volete una fissa figa, budget illimitato? Ci si può veramente divertire, ma se veramente non avete limiti probabilmente avete già bene in testa quello che desiderate se non ce l'avete basta passare un paio di giorni su Fixed Gear Gallery o Velospace e decidere quale usare come modello.
PS: a scanso di equivoci la foto delle banconote è presa in rete, purtroppo quella NON è la mia scrivania!

lunedì, ottobre 20, 2008

Hanno ancora senso le conversioni?


Col 2009 arriveranno sul mercato un bel po' di bici complete a prezzi intorno ai 600-700 euro, qualcuno ha preso il Langster in supersaldo a 499 euro, ha ancora senso fare una conversione partendo da una vecchia bici da corsa calcolato che le bici di cui stiamo parlando di solito montano ruote carine con mozzi da pista e l'onnipresente guarnitura Sugino RD messenger, ovvero componenti che comprati da soli costano 300 euro?
Il rischio è perdere un sacco di tempo e di soldi su una bici vecchia per avere un risultato nettamente inferiore a quello di una bici "già fatta".

Quindi la conversione è valida se:
- il telaio di partenza è regalato o quasi così come buona parte dei componenti
- la bici di partenza ha un particolare valore affettivo
- siete capaci di fare il lavoro senza appoggiarvi a negozi (o appoggiandovici limitatamente) a cui giustamente dovete pagare la mano d'opera e avete già un minimo di attrezzatura per farlo
- volete assolutamente farla da soli, a qualunque costo
- avete particolari esigenze che nessuno dei modelli preconfezionati è in grado di soddisfare

Non lo è se:
- dovete comprare tutto nuovo
- non riuscite a trovare un telaio adatto o comunque non lo trovate ad una cifra bassa
- non siete capaci di mettere le mani su una bici e non avete nessuno che vi possa aiutare/spiegare
- non avete alcuna attrezzatura, nè un posto comodo dove lavorare
- vi va bene una bici "generica" oppure non sapete neppure voi cosa di preciso cosa state cercando

Ho cercato di includere un po' tutto, dal volgare denaro al valore affettivo, vedete voi, l'importante è ottenere un risultato che non vi faccia pentire della scelta che avete fatto.
Per le cronaca attualmente possiedo 4 bici, tutte fisse, 2 sono costruite su dei telai da pista e 2 sono delle conversioni.