giovedì, luglio 30, 2009

Problematic feat. Dj Gammy feat. 10CENTO

"The Problematic Mixtape II" - Video Preview. from Alberto Chimenti Dezani on Vimeo.

A settembre poi facciamo una clinic di trackstand che quelle mani contro i muri non si possono vedere, per il momento scaricatevi il mixtape da ascoltare in spiaggia.
http://pmaticblog.blogspot.com/2009/07/problematic-mixtape-2-out-now.html

martedì, luglio 21, 2009

Polo helmet cam

Vedere le partite di polo su Youtube o Vimeo non rende quello che veramente è il bike polo.
Se non avete ancora giocato e volete veramente farvi un'idea, ho scovato quello bellissimo video girato in parte con telecamera sul casco girato in occasione del North Side Bike polo Invitational 2009.
Dopo il minuto 4:56 diventa un po' inutile, ma quello che c'è prima è, secondo me, uno dei migliori filmati di polo in circolazione.

lunedì, luglio 20, 2009

Charge Lazy Susan


Charge qualche anno fa era la classica dittarella inglese di MTB, pochi solidi modelli senza tanti fronzoli, tagliati per il mercato interno, crosscountry e dirt jump.
Poi sono usciti con una fissa, nulla di particolare, nello stile della ditta.
All'inizio l'accoglienza è stata freddina, ma poi è arrivato Superted e si è visto che la Plug era bella solida, Charge aveva già a catalogo una forca rigida da dirt e voilà, subito pronta una bella freestyle barspinnabile, solida e robusta.
Il mercato inglese è molto ricettivo per la fissa e Charge ha iniziato a puntare non solo sul fango, ma anche sull'asfalto, sono arrivate bici più corsaiole, componenti fluo, e non ultimo la Scissor da tricks progettata insieme a Lamarche e Superted.
Ora leggo la presentazione dei nuovi modelli 2010 in cerca della versione definitiva della Scissor e chettivedo?
Una bella bici da fanciulla, la classica olandesina, "Susanna la pigra", pedalata da Julie Eliott, nulla di innovativo, ovviamente, ma solo pochi anni fa sarebbe stato impossibile vedere una bici del genere fatta da una ditta di MTB.
Non sarà la bici più figa, veloce, cattiva del mondo, ma è l'indicazione che finalmente le ditte han capito che le bici da città, tutte le bici da città, dalle fisse a quelle da passeggio, hanno senso e soprattutto si vendono, tanto che addirittura il colosso Specialized ha da poco creato una divisione esclusivamente dedicata alle bici da città denominata "Globe".

venerdì, luglio 17, 2009

Fixè


Cream è la mia rivista di BMX preferita, anzi no, è la mia rivista di bici preferita; non si perdono in test fasulli di nuovi prodotti, le bici passano quasi in secondo piano rispetto alle persone che le pedalano, da ogni foto, ogni parola traspare prima di tutto la passione e l'amore per la BMX in ogni sua forma.
Tempo fa avevano fatto un articolo sulla fissa, ora si sono superati e hanno pubblicato un numero speciale tutto dedicato alle nostre biciclette preferite.
Se riuscite a trovarlo io vi consiglio di comprarlo.

giovedì, luglio 16, 2009

Fissa e pista


Gironzolando in rete sul blog di bike jerks ho trovato questa fissa da "strade bianche" montata con gomme da ciclocross.
Cx, tricks, polo, quelli di MASH ci hanno anche corso il tour della California, ormai le bici fisse fanno tutto, e specie quando si parla di freestyle c'è sempre qualcuno che commenta "fare queste cose su una bici da pista non ha senso".
La mia risposta è "chi ha detto che una bici a ruota fissa è "da pista"?".
La ruota fissa è un sistema di trasmissione, punto, è usato su tutte le bici da pista, ma anche su tutti i tricicli da bambino, statisticamente parlando ci sono in giro molti più tricicli che bici da velodromo, per cui è sicuramente più corretta l'equazione fisso + brakeless = triciclo per bimbi da 1 a 2 anni; azzardo che ormai ci sono più fisse in giro per le città che negli ovali, per cui basta con la cosa che la fissa è per forza necessariamente da pista.
Oltretutto se la fissa è sinonimo di pista qui andiamo male perchè di gente che legge questo blog e gira effettivamente, seriamente, su pista e solo su pista ce n'è ben poca.
Certo si potrebbe trickeggiare meglio su una BMX, andare per strade sterrate con una MTB, ma anche correre più veloci su asfalto con una bici da corsa col cambio e gironzolare più comodamente in città su una citybike, magari una bella olandesina con cestino di vimini (che per inciso io uso regolarmente perchè è una figata per fare commissioni).
Se si usa una fissa è perchè piace di più, allora lasciate che la gente ci vada in giro nelle piste vere, tra i binari del tram, negli skatepark e nelle pista da pattinaggio, perchè è divertente.

martedì, luglio 14, 2009

Anima d'acciaio

Anima D'Acciaio Trailer Ver5.1 from Cinecycle on Vimeo.

La tradizione si sposa col freestyle, un telaio creato con cura ed attenzione per uno scopo ben preciso, perchè fare una cosa bella e che funziona è meraviglioso.

lunedì, luglio 13, 2009

Messenger Bags


Spesso capita di dover trasportare delle cose in bici, a volte è più comodo evitare di montare portapacchi e cestini vari sul telaio e usare una borsa a tracolla o uno zainetto.
Piuttosto diffusa per l'utilizzo ciclistico è la borsa da messenger a tracolla anche se esistono modelli specifici per corrieri anche a zaino con 2 spallacci.
Qual'è il sistema più comodo?
Da poco avvicinatomi alla fissa volevo una tracolla da messenger, il modello più facile da reperire in Italia (nonchè l'unico qualche anno fa) era la Timbuk2.
Io sono sempre stato un po' maniaco su borse e zaini e la Timbuk2 mi ha subito lasciato un po' perplesso; bellissima all'interno con poche, ma utili tasche era in realtà piuttosto scomoda sulla schiena durante la pedalate, anche stringendo a morte le cinghie si muoveva sempre scivolando in basso e in avanti.
Inoltre lo spallaccio è poco imbottito, anche lo strap in opzione è veramente leggero e quando la borsa è veramente pesante la spalla inizia a lamentarsi.
Il vantaggio primario di una tracolla è che si può accedere al suo interno senza togliersi da borsa come si è invece obbligati con uno zaino, per un bike messenger che fa più consegne al giorno è una opzione utilissima, ma per un normale ciclista risulta abbastanza inutile.
Una borsa capiente a me personalmente serve per fare spesa o simili, ovvero partenza da casa, arrivo in negozio o equivalente, riempimento alla massima capienza della borsa e ritorno veloce in sede, per cui la mie bellissima Timbuk2 non andava bene.
Quindi ho preso uno zaino della Ortlieb, decisamente più comodo anche se, diciamolo, la messenger bag meno di tendenza sul mercato mondiale.
Lo zaino è dannatamente più comodo della tracolla, specie quando caricato con cose pesanti e rigide (la parte a contatto con la schiena della Timbuk2 è morbida mentre lo schienale dell'Ortlieb è rigido quindi se mettete una scatola quadrata di metallo vi distruggete con la prima e viaggiate tranquilli col secondo).
L'Ortlieb ha 2 grossi problemi: non ha tasche internamente e non ha fettucce, velcri etc all'esterno.
Il primo problema ho imparato a risolverlo legando chiavi etc. agli elastici dello schienale, il secondo è irrisolvibile.
Spesso capita di dover trasportare oggetti "fuori misura" come uno scatolone o una ruota di bici, nessun problema a legare ai vari cinghetti della Timbuk2 la roba, dramma con l'Ortlieb, se il materiale non stà nello zaino anche lasciandolo aperto non c'è verso di trasportarlo a meno di arrangiarsi con cordini e elastici vari.
Attualmente la borsa che mi capita di usare più spesso sulla fissa è il Dakine Heli Pro, uno zainetto compatto da snowboard che ho ormai da quasi 10 anni, il volume interno è perfetto per portarci attrezzi e poco altro, le cinghie esterne per trasporto di tavole e sci sono ideali per qualunque cosa (il portasci è ottimo per le mazze da polo).
Se dovessi scegliere una borsa oggi probabilmente prenderei la Bagaboo Workhorse, una delle poche messenger bag a tracolla cn l'opzione del secondo spallaccio per quando il peso è troppo per una sola spalla.

mercoledì, luglio 08, 2009

Benvenuto Robertino

Dalle 04:30 di questa mattina il team Bicifissa ha un nuovo componente, si chiama Roberto e pesa 3.520Kg, calcolato come ha scalciato per tutto il tempo che è stato nella pancia della mamma e come si muove ora non dovrebbe essere un grosso problema metterlo sui pedali entro breve (relativamente) tempo.

lunedì, luglio 06, 2009

Nuovi standards?


Se si capisce qualcosa di pezzi di bici e si vede come alcuni usano in modo aggressivo la fissa non ci vuole molto ad intuire che alcuni standard da pista sono semplicemente inadeguati all'utilizzo che ne facciamo.
Il primo standard inadeguato è il mozzo filettato che risale a più di un secolo fa ed è concepito per resistere alla sollecitazione della pedalata, peccato che noi skiddiamo sui mozzi filettati e la cosa non sarebbe prevista.
Si, c'è la ghiera, è vero ci sono mozzi bellissimi fatti con materiali eccellenti, ma è il sistema che non è giusto per sopportare sollecitazione nelle 2 direzioni.
Il secondo standard è quello delle pedivelle a perno quadro.
Il perno quadro è eccezionale, finchè si pedala non c'è nulla di meglio, ma se si inizia a saltare allora non va più bene, lo dimostrano diversi miei amici che hanno distrutto ben più di una guarnitura quadra saltano in MTB e John Prolly che ha negli ultimi mesi sfondato almeno 3 movimenti e 3 guarniture diverse.
Il terzo sono i classici telai da pista, ottimi per la pista, per girarci veloci in strada, ma non abbastanza resistenti per utilizzo pesante.
Se si usa la pista come fisse una BMX, ci vuole un telaio pensato come una BMX.
Il quarto sono i cerchi da 700c, tutti pensati per essere veloci e/o fighi, ma nessuno per sopportare realmente le botte, salti e atterraggi sporchi non solo del freestyle, ma anche dai vari ostacoli urbani come gradini, rotaie, tombini, pavè, ghiaia, etc.
Grazie a Stefano "Fixkin" il primo problema è risolto, niente di nuovo, i pignoni a 6 fori li facevano e vendevano almeno altre 2 persone online in USA e UK, ma Stefano è stato il PRIMO al mondo a fare da zero, e non convertendo un anteriore da MTB, un mozzo da pista spaziato 120mm per attacco disco a 6 fori ... ah ora lo fa anche Phil Wood e costa quasi il doppio.