giovedì, giugno 28, 2012

Affari di famiglia

Ecco l'attuale parco velocipedi della famiglia, domenica prossima passiamo definitivamente Robertino su una bici vera coi pedali, l'unica cosa che mi spiace è che in questo modo salirà il numero di freni sulle bici, attualmente siamo a 3 freni su un totale di 4 bici :-)

martedì, giugno 26, 2012

Cinelli MASH da ciclocross

E' un po' che non scrivo di bici.
Anni fa era difficile trovare delle fisse ed ogni novità meritava particolare attenzione, ora le fisse si trovano anche nei negozi di scarpe ed abbigliamento, trovare qualcosa degno di nota è sempre più difficile.
Non nascondo che Cinelli da sempre è una delle mie aziende preferite, il concetto della Bootleg è stato qualcosa di altamente innovativo, anche se il mercato non l'ha compreso fino in fondo, il Vigorelli è stato il primo telaio da pista pensato non per la pista, ma per l'utilizzo urbano, e con il MASH è sicuramente uno tei telai più conosciuti e riconoscibili in circolazione.
Un paio di anni fa Cinelli ha provato ad esplorare il settore del ciclocross con lo Zydeco, ma si trattava del classico, ennesimo, telaio da CX, ma perchè non fanno un telaio coi forcellini orizzontali da cross?
Bene, l'hanno fatto.
Ora, a me il ciclocross non piace particolarmente, anzi proprio non mi piace, se devo andare in sterrato con una bici lo faccio con una MTB; MA un telaio da fissa leggero e scattante, dove poter montare delle ruote cicciotte e dei freni che frenano, che possa essere usato per attraversare un parco cittadino in piena velocità, senza preoccuparsi di ghiaia ed erba, è un concetto che trovo estremamente interessante.
Costerà un botto, ma sicuramente è un concetto di bicicletta molto interessante per la stagione invernale con pioggia, fango e neve.

giovedì, giugno 21, 2012

Nuovi prodotti, presentazioni e recensioni

In qualunque settore, ma in particolar modo in quello sportivo si vedono presentazioni di nuovi prodotti; tranne rare eccezioni, sono tutti bellissimi, eccezionali ed innovativi ... in foto.
Sicuramente molti di voi lo sanno già, ma quella pagina o due sulle riviste con le foto e le descrizioni dei nuovi prodotti in uscita sul mercato sono a pagamento, non è che un giornalista scova le novità del settore, sono le aziende che le sottopongono pagando come fosse una pubblicità.
Dopo la presentazione segue una bella recensione.
Di solito le recensioni sono sempre positive, ovvio, hanno pagato la presentazione, la pubblicità, passano il prodotto per farlo testare, non si può certo stroncarlo, altrimenti la rivista in un paio di mesi chiude.
Oltretutto tranne rarissimi casi le prove sono fatte in un giorno massimo 2 e quasi qualunque cosa il primo giorno funziona bene.
Se prendi una scarpa del numero giusto, difficilmente dopo qualche ora ti farà male ai piedi, magari dopo averci camminato tutti il giorno qualche problemino lo darà, magari scopri dopo un mesetto che si stà briciolando ai tuoi piedi, anche se il primo giorno sembrava perfetta.
Prendiamo le lucette a singolo led lanciate sul mercato da Knog.
Presentazione bellissima, prodotto eccezionale: è piccolo, pratico, costa poco, esteticamente bello. Recensione dopo pochi giorni: comodo, validissimo.
Tanto valido da generare in poco tempo decine e decine di copie di altri costruttori.
Poi però scopri che:
- Appena la batteria è un po' scarica la singola lucina a led fa veramente poca luce, quasi invisibile.
- Il corpo è in gomma , sembra impermeabile, ma non è vero
- Le copie costano poco, ma a volte son fatte con materiali scadenti e dopo pochi utilizzi la fascia elastica si rompe.
- Le batterie costano quasi come la luce completa.
E dopo qualche settimana/mese di intenso utilizzo l'eccezionale prodotto innovativo diventa un gadget decisamente poco utile per l'utilizzo intenso.
Attenzione, ho detto utilizzo intenso, perchè usato sporadicamente continua a fare il suo lavoro come il primo giorno; per questo a volte può diventare difficile capire se un prodotto è veramente valido oppure no.
Una cosa è sicura: se è bellissimo e visto in negozio sembra veramente una figata, non è detto che poi sia veramente così: "non è tutto oro quel che luce".

lunedì, giugno 18, 2012

Bici Vs Skateboard

Lo skateboard può essere una valida alternativa alla bicicletta in utilizzo urbano?
Iniziano col dire che su qualunque percorrenza la bici sarà sempre più veloce e comoda di una skate, punto.
E più si allunga la strada più a bici è vantaggiosa.
Nonostante questo inconfutabile punto fermo lo skate può avere una marcia in più sulle 2 ruote in alcune situazioni.
Tanto per incominciare qualunque tavola te la puoi mettere sotto il braccio, nulla da lucchettare in giro e rischiare possibili furti.
Lo skate lo tieni tranquillamente nell'armadio piuttosto che sulla mensola della cucina, nessun bisogno di chiuderlo in cantina/box/soffitta perchè in appartamento non c'è posto.
Quindi su percorsi brevi, può risultare più pratico uscire direttamente da casa con lo skate piuttosto che fare il giro dell'edificio per recuperare il mezzo a pedali.
In questa situazione un bel tavolone magari da freeride lungo un metro e anche più, basso montato dropmount (così si spinge meglio) con ruote sopra i 70mm è sicuramente in grado di dare delle grosse soddisfazioni.
Ma una tavola di questo tipo è grossa ed ingombrante e non sempre a suo agio negli spazi stretti, per cui può risultare più utile un bel cruiserino di lunghezza inferiore ai 30" dotato di kicktail.
Una tavola del genere è piccola e la puoi mettere veramente dappertutto, ma è dotata di una discreta wheelbase e di ruote abbastanza larghe e morbide per gestire le asperità dell'asfalto cittadino.
Tavole da skate ce ne sono decine e decine di tipo diversi, di ogni forma e dimensione, dalle più corte da poco più di 50 cm di lunghezza al metro e mezzo, c'è veramente di che sbizzarrirsi e ogni skate è in grado di dare grosse soddisfazioni.
Viste le dimensioni ridotte è molto comodo se ci si deve spostare in treno/aereo o anche in auto e in tutte le situazioni dove, per motivi di spazio non è possibile portarsi dietro una ben più performante, ma gigantesca, bicicletta e non si vuole rimanere appiedati, che è una cosa che ultimamente patisco molto.

venerdì, giugno 15, 2012

Pianificazione itinerari urbani

Ho convinto un collega a venire al lavoro in bici e l'altro giorno si discuteva sul possibile itinerario.
Da bravo automobilista che da 20 anni lavora nello stesso posto vuole percorrere in bici lo stesso itinerario che fa in macchina ... lo stesso itinerario che farei io con l'auto, ma non con la bicicletta.
Calcolato che si tratta della folle distanza di 3.5 Km, di cui la seconda metà è obbligata perchè c'è solo una strada che arriva in ditta, allungare di un paio di centinaia di metri per passare attraverso un parchetto deserto invece che su una strada stretta e trafficata a me sembra un ottimo compromesso, al mio collega no, perchè così si allunga.
Altri 2 colleghi che stanno più distanti e che non prendono assolutamente in considerazione l'opzione bici erano anche loro dell'idea di percorrere la strada più breve e non c'è stato verso di far loro capire che con la bici le cose sono diverse.
Per quanto io sia dell'idea che la bicicletta è innanzitutto un mezzo di trasporto al pari dell'auto, evidentemente non la si può usare nello stesso modo, così come non posso caricarci 5 persone, allo stesso modo non posso pensare di percorrere le stesse strade nello stesso modo.
Allungare la strada per tagliare in un parco, significa sicuramente pedalare di più, ma al sicuro e senza semafori o intoppi, per cui mi affatico di meno e probabilmente ci metto anche meno tempo.
Ci sono strade di Torino che non percorro mai in bici, così come ce ne sono altre che preferisco evitare se sono in auto; addirittura ci sono piste ciclabici scomode, malfatte e pericolose e ce ne sono altre per cui vale la pena una piccola deviazione pur di pedalarci sopra.
Per usare la bici (e non solo) occorre anche usare il cervello, guardarsi intorno per ogni possibile alternativa e scegliere con attenzione quella migliore.

mercoledì, giugno 13, 2012

Piove

"Piove" non vuol dire nulla.
Piove se ogni tanto qualche goccia cade dal cielo che neppure te ne accorgi, piove quando diluvia che non riesci neppure a spostarti in auto, figuriamoci in bici.
Piove e in bici può essere una merda, perchè non è affatto divertente bagnarsi dalla testa ai piedi specie se fa freddo e bisogna andare a scuola o al lavoro.
Ma non sempre piove "tanto", spesso il cielo e grigio, ma non piove affatto, così come altre volte si esce di casa col sereno e dopo pochi minuti si scatena il nubifragio. Sette volte su dieci che minaccia pioggia, poi, in realtà non piove, magari guardando il cielo avete deciso di non prendere la bici, ma se la usavate comunque non vi bagnavate.
Una cosa però mi lascia perplesso.
Perchè i posti dove si usano maggiormente le biciclette per spostarsi in città sono tutti al nord dove piove e fa pure freddo?
Copenhagen e Amsterdam non è che siano conosciute in tutto il mondo per il clima favorevole, negli USA pare che la città più bike friendly sia Portland in Oregon, che non è precisamente Miami o San Diego.
In una generica città italiana su 365 giorni certamente ci saranno ben più di un centinaio di giornate "brutte", ma quelle in cui veramente è difficile spostarsi non saranno più di un paio di decine.
Che poi non c'è scritto da nessuna parte che se uno decide di usare la bici per andare a lavorare lo deve fare SEMPRE, in questo blog non leggerete mai cose tipo "buttate l'auto", usare la bici il 50% delle volte che si va in ufficio sarà sempre meglio di non usarla mai.

venerdì, giugno 08, 2012

Fottersene della pioggia

Il brutto della bici è che se piove ti bagni ... e quindi?
Certo fare il messenger in un giorno di nubifragio non è la cosa più divertente del mondo, ma io non faccio il messenger, in ufficio ho un cambio, in palestra ci stò in pantaloncini e maglietta e comunque ci devo sudare, arrivato a casa mi posso fare una doccia calda.
Ho uno zaino assolutamente stagno e i parafanghi per non schizzarmi troppo.
E comunque siamo a giugno, fa pure caldo.
Piove ... e chi se ne fotte.

martedì, giugno 05, 2012

Bici ecologiche?

Le bici sono ecologiche, pedalando non si inquina, e questo lo sappiamo tutti quanti.
Peccato che molto spesso, purtroppo, le nostre bici inquinano e non poco.
Perchè sono fatte molto spesso in Asia, trasportate per mare, per terra e per aria in ogni parte del mondo, tra aziende che producono, progettano, montano, assemblano, distribuiscono, importano, rivendono ...
Certo dalla fabbrica al negozio, in qualche modo devono essere trasportate, anche ad avere un telaista sotto casa, i tubi da saldare, ma soprattutto i componenti per montare la bicicletta da qualche parte devono arrivare, e arrivano bruciando benzina.
Per almeno cercare di ridurre l'impatto su questo nostro devastato mondo alcune aziende di outdoor si sforzano per fare qualcosa.
La Grivel, ad esempio, che produce materiale da alpinismo, nota principalmente per picozze e ramponi da ghiaccio, ha installato sul tetto di una delle sue azende in Val D'Aosta un impianto di pannelli solari.
La Grivel diventa così la prima azienda valdostana che sui cartellini dei suoi prodotti, può abbinare al “made in Italy” la dicitura "con energia solare".
Certamente un bel segnale da parte di una azienda che con la natura alla fine ci campa e quindi è particolarmente interessata a non distruggerla.
E le ditte di biciclette?

venerdì, giugno 01, 2012

Bici in città

Ieri dopo il lavoro sono andato verso il centro cittadino per un paio di rapide commissioni e, come quasi sempre faccio quando vado in centro, ho percorso la ciclabile che passa dietro al Politecnico lungo corso Mediterraneo e corso Castelfidardo.
A parte le mattonelle mobili, che, nonostante il rumore sinistro, non creano particolari problemi è forse una delle ciclabili cittadine fatte meglio.
E' da un po' che non ci passavo, e mi sono piacevolmente stupito a vedere così tante biciclette tanto che ad un certo punto mi sono reso conto di aver allungato la strada da percorrere per arrivare a destinazione, tanto era bello pedalare in quella situazione; alle 18 praticamente tutti quelli che incontravo avevano appena finito di lavorare/studiare.
Tante biciclette, certo anche tante auto, ho visto più macchinoni del solito, della serie chi si spostava con un'auto economica o coi mezzi pubblici è passato alla bici, chi ha il SUV come status symbol continua ad utilizzarlo.
Indubbiamente le temperature della giornata di ieri favorivano lo spostamento a pedali, ma è evidente che qualcosa sta cambiando.
So che tanti non sono d'accordo con quello che sto per scrivere, ma quello che è importante è usare la bici TUTTI i giorni, una manifestazione durante il weekend certo serve a far arrivare le richeste ai politici (che poi di base se ne sbattono), ma è fondamentale vedere bici in giro SEMPRE perchè prima o poi a forza di vederle, sempre più persone decideranno che forse è arrivato il momento di iniziare pedalare in città.
Perchè solo quando una cospiqua percentuale di cittadini preferirà la bici ai mezzi a motore per spostarsi quotidianamente, qualcosa cambierà davvero.