Peccato che molto spesso, purtroppo, le nostre bici inquinano e non poco.
Perchè sono fatte molto spesso in Asia, trasportate per mare, per terra e per aria in ogni parte del mondo, tra aziende che producono, progettano, montano, assemblano, distribuiscono, importano, rivendono ...
Certo dalla fabbrica al negozio, in qualche modo devono essere trasportate, anche ad avere un telaista sotto casa, i tubi da saldare, ma soprattutto i componenti per montare la bicicletta da qualche parte devono arrivare, e arrivano bruciando benzina.
Per almeno cercare di ridurre l'impatto su questo nostro devastato mondo alcune aziende di outdoor si sforzano per fare qualcosa.
La Grivel, ad esempio, che produce materiale da alpinismo, nota principalmente per picozze e ramponi da ghiaccio, ha installato sul tetto di una delle sue azende in Val D'Aosta un impianto di pannelli solari.
La Grivel diventa così la prima azienda valdostana che sui cartellini dei suoi prodotti, può abbinare al “made in Italy” la dicitura "con energia solare".
Certamente un bel segnale da parte di una azienda che con la natura alla fine ci campa e quindi è particolarmente interessata a non distruggerla.
E le ditte di biciclette?
Vero. Però vale anche per i pannelli solari. Bisogna produrli con le materie prime, trasportarli, un minimo manutenerli, .. E' impossibile, in senso assoluto, non inquinare. Io penso che l'unico valore utile a questo proposito sia quello della consapevolezza e del senso della misura. Queste due cose crescono con la Cultura. L'unica cosa che può fare la differenza oggi è investire nella Cultura delle persone.
RispondiEliminaSi parla sempre più di prodotti ecologici, ma come possiamo misurare l'"ecologicità" di un prodotto?
RispondiEliminaSarebbe molto complicato e difficile da assegnare, ma bisognerebbe avere un punteggio che tenga conto dell'intero sistema prodotto: materie prime, lavorazione, trasporto, vendita, utilizzo, dismissione.
Solo considerando nel dettaglio ogni singolo passaggio potremmo veramente valutare se un prodotto è più ecologico di un altro.
Però credo anche che, agli esperti di marketing, sia più comodo non avere un confronto così diretto tra prodotti, ma "raccontarsela" che il loro prodotto è il più ecologico tra i concorrenti.
Sull'operazione di Grivel, sicuramente han fatto benissimo. Ma come tutti quelli che hanno installato impianti solari, lo fai come investimento economico: tra finanziamenti, bollette ridotte, energia recuperata, alla fine dei 10 /20 anni di quell'impianto il risparmio è abbastanza buono.
come già emerso la questione relativa all'impatto ambientale dei processi produttivi e commerciali è trasversale, pertanto lo stesso discorso proposto in merito ai produttori di bici vale per tutti i settori. La mozzarella o i pomodori biologici prodotti in puglia come fanno ad arrivare sui mercati lombardi? il vino biologico delle marche come arriva in veneto? e tante altre domande che chiunque potrebbe riuscire a porsi.
RispondiEliminaCi sono sia strade per fare chiarezza su come le aziende operano (certificazioni ambientali, bilanci sociali, altri strumenti di rendicontazione pubblica degli impatti ambientali e sociali delle imprese), tuttavia vale ancora di più l'atteggiamento dei consumatori: quali sono i criteri con cui ciascuno di noi sceglie i prodotti che acquista (non solo bici), da chi li compra, come si informa? Ovviamente produrre ha costi e impatti ... credo che una risposta possibile, e un traguardo da perseguire sia SOSTENIBILITA', ovvero una "misurazione" dell'impatto che un comportamento di consumo o di produzione ha nei confronti di economia, ambiente e territorio, comunità, ecc ecc ...