domenica, dicembre 19, 2010
Panem et Circenses MC Skateboards
A me questo video piace (a parte la caduta a 1:58 tra le risa dei passanti che fa un poco sfigato).
Non ha nulla in comune coi "normali" video di skate tutti tricks pesi e colonna sonora pompata; a fare la spesa in skate? perchè no?
martedì, dicembre 14, 2010
Bootleg Bikes for Africa
lunedì, dicembre 06, 2010
Skate
giovedì, dicembre 02, 2010
DZR Shoes
The Return of the Lazy Man To Bike Shoes from James Adamson on Vimeo.
Troppo spesso i fabbricanti di bici e componenti hanno paura, paura di fare qualcosa fuori dall'ordinario, e quindi si limitano a fare telai fondamentalmente tutti uguali, l'ennesino manubrio bullhorn da crono, l'ennesima sella colorata, va bene c'è più scelta, è più facile trovare quel pesso della dimensione, colore, etc, giusto, ma alla fine, a parte rare eccezioni un buon telaio, quale che sia il marchio, se fatto bene va bene.
Invece ci sono cose che paradossalmente nessuno ha voglia di produrre, nessuno osa fare.
Qualche tempo fa Knog, ha messo sul mercato le lucine a led, col corpo in silicone, nessuno ci aveva mai pensato, successo mondiale ed ora le fanno tutti.
Nessuno fino ad ora ha avuto voglia di fare delle scarpe da bici per pedali automatici che sembrassero delle scarpe normali con dei colori che puoi mettere anche per andare in ufficio.
Finalmente qualcuno si è messo a produrle, la cosa che mi fa piacere è che non è stata una grande azienda, ma una dinamica coppia di marito e moglie, tanto che il buffo disegno sulla suola è un disegno fatto dalla loro bimba piccola.
Per info:
http://dzrshoes.com/
e il sito del distributore italiano:
http://www.maximiglio.com/maximiglio.com/Dzr_World.html
lunedì, novembre 29, 2010
Sui pedali
bici rigide, per cui i lati metallici penetrano nella suola morbida delle scarpe da ginnastica e possono, se si spinge molto, fare male alla pianta del piede.
dimensioni, con le straps i piedi sono saldamente attaccati e si possono usare tutti i tipi di scarpe.
giovedì, novembre 25, 2010
Sella, manubrio e pedali
venerdì, novembre 19, 2010
Trasloco
giovedì, novembre 11, 2010
Freni a disco
Parliamo un po' seriamente di freni a disco, innanzitutto che c'entrano i dischi con la fissa? C'entrano molto più di quanto potrebbe sembrare.
Le bici da pista sono senza freni e molti, me compreso le usano così, ma tanti vogliono comunque metterci un freno, allora perchè non un bel disco?
Personalmente ritengo che, a saperla usare, una fissa può essere usate senza freni meccanici in completa sicurezza, ma se proprio ci si vuole mettere il freno perchè non montare qualcosa di veramente efficace in ogni condizione di utilizzo?
Il classico freno da bici da corsa è un freno a pattino, neppure dei più potenti, pattino per pattino sarebbe meglio un Vbrake da MTB.
Il caliper va bene per gomme strette, al massimo con un po' di fortuna ci sta un 28c, ma nulla di più.
I freni a pattino frenano sul cerchio e la prima cosa che si sporca è quella più vicina al suolo, quindi dopo la gomma è il cerchio, da sporco il pattino non fa presa, non frena e fa rumore, nella mountainbike esclusi pochi grammomaniaci tradizionalisti usano ormai tutti i freni a disco, in strada non si usano principalmente perchè pesano e in condizioni normali non serve tutta quella potenza frenante.
Secondo me una fissa con freno a disco anteriore meccanico con rotore da 160mm e gomme da 35c ha molto senso, specie in inverno, con la neve o col ghiaccio, condizioni dove, visto il rischio di caduta magari sarebbe preferibile usare la fissa con dei pedali liberi che tra l'altro permettono l'utilizzo di calzature invernali voluminose, per cui il freno diventa indispensabile.
Il disco richiede un mozzo e una forcella predisposti, quest'ultima in particolare, dal momento che che la pinza è lontana dall'attacco sul telaio, viene sforzata notevolmente non solo dalla maggiore potenza, ma anche dalla maggiore leva interessata.
Il freno a disco è forse troppo complicato e va contro l'essenzialità della fissa?
E perchè mai, se si parla di meccanici c'è sempre una leva, un cavo, una guaina, una pinza e dei pattini/pastiglie, in più c'è solo il disco, i freni idraulici in effetti comportano un po' di sbatti e hanno meno senso su una fissa.
sabato, novembre 06, 2010
Traffic Surfing
Se pensavate che girare su una fissa senza freni in una città caotica e trafficata come New York fosse una cosa da pazzi, beh non lo è abbastanza perchè c'è gente che gira in skate in in strada e in mezzo al traffico!
giovedì, novembre 04, 2010
E se piove?
Quando piove, come detto, ci si bagna, con l'abbigliamento giusto però ci si bagna meno, quindi niente cotone (che sarebbe da evitare sempre quando c'è di mezzo attività fisica e traspirazione), ma roba tecnica tipo Gore-tex e simili, una attenzione particolare alle scarpe, se usate i pedali automatici ci sono dei pratici sovrascarpe in neoprene impermeabili, ma coi cinghietti non funzionano, non entrano, come non entrano anche scarponcini e scarpe grosse in genere; estrema ratio, se dovete stare in giro tutto il giorno e non avete scarpe adatte, si possono usare i calzini in neoprene al posto di quelli classici come fa chi paratica torrentismo, il piede si bagna, ma almeno sta al caldo.
Molto utile possedere una borsa assolutamente stagna come la Ortlieb per metterci dentro un cambio di vestiti asciutti in caso di necessità.
giovedì, ottobre 28, 2010
Ancora sulle bici da tricks
All'inizio è stato così, solo freestyle, poi mi sono preso per il polo e l'ho quindi modificato di conseguenza, con protezione fintalenticolare all'anteriore, rapporto corto e freno posteriore, seminando il terrore tra gli altri giocatori col carroarmato indistruttibile.
Per mille motivi ho smesso col polo e coi tricks e la bici è tornata "normale": brakeless, con un rapporto 46:17 e i gommoni da 35c.
Già i gommoni, finalmente ho montato le gomme per cui era stata disegnata, prima avevo usato massimo 28c, ed è stata la svolta, perchè in questo modo è passata da una bici da pista pesante a un trita asfalto, buche, pavè e binari ed ha iniziato ad avere una marcia in più in città.
Nella mia testa il Vigorelli continuava ad essere La bici, ma in realtà usavo sempre la Nobrain, all'inizio per provare diversi montaggi per capire qual'era meglio, e poi perchè usarla è diventato più facile e divertente; certamente coi gommoni è più lenta, ma gli stessi permettono di passare senza problemi ovunque e alla fine vai veloce uguale.
Il Vigorelli, da quando ce l'ho, è sempre stata la bici "da tenere bene", montata con attenzione ed usata con cura e riguardo, dopo anni sembrava ancora nuovo, la Nobrain invece è nata per essere maltrattata, e si vede dai segni sulla vernice, ma per questo è più vissuta, un po' più mia, col suo montaggio assurdo e decisamente poco "leccato".
Non ho neppure una foto recente, ma tutte le volte che la guardo capisco che è veramente la mia bici e tutte le volte che sotto le ruote c'è qualcosa diverso dall'asfalto perfetto ringrazio di averla, perchè, forse, le fisse da tricks sono la soluzione migliore per girare in città.
mercoledì, ottobre 27, 2010
Evoluzione delle fisse da tricks
Quando i fissati hanno iniziato a fare tricks l'unica soluzione era di prendere un bel telaio da pista e metterci una ruota da 650c per poter barspinnare, pessima soluzione specie se la base era, come era quasi sempre a giudicare i primi video americani, un Bianchi Pista Concept con forca in carbonio.
Poi è arrivato il Volume Cutter, il primo "vero" telaio freestyle, per stessa ammissione di quelli di Volume "quasi per caso", ovvero questi hanno fatto un telaio da pista con le stesse caratteristiche dei loro telai da BMX, acciaio e qualche rinforzo e la gente ha iniziato a comprarli pensando che fossero da tricks, la prima serie non lo era per nulla, in particolare le forcelle non baspinnavano e si spaccavano in tempi paurosamente brevi, sono corsi ai ripari ridisegnando la forcella e modificando il telaio per gomme larghe.
Il Milwaukee Bruiser ha segnato il nuovo standard, top tube più lungo per attacchi manubri corti, passaggio ruota ampio, rinforzi, predispozizione per freni ad U da BMX.
Altri telai hanno seguito l'esempio, l'uso di una guarnitura a 3 pezzi da BMX è diventato d'obbligo, ma fino a qui si è sempre trattato di telai con ruote da 700c che potevano essere usati per tutto, dai tricks al polo, dalla alleycat races al messenging, al commuting.
Next step: prova e riprova i cerchi da 700c si spaccano tutti e le gomme large, molto larghe diventano indispensabili, per cui si iniziano ad usare le ruote 26" da MTB su telai concepiti per le 700c, anche per eliminare a sgradevole interferenza tra pedale e ruota in barspin, si montano i pegs e la sella pivotal superbassa e pressochè impedalabile, per facilitare il bunnyhop e gli atterraggi dai saltoni.
All'Interbike di settembre diverse aziende propongono fisse da tricks specifiche per ruote da 26" che sono sempre più bici estreme e sempre meno quelle bici polivalenti che a me piacevano molto.
E i telai per le 700c? Che fine han fatto?
Anche se Lamarche gira ancora con ruotone con sezioni oltre i 2", praticamente tutti gli altri forti sono passati a ruote più piccole.
I campioni del mondo 2010 di bike polo sono di Milwaukee e usano i Bruiser, ma sono sponsorizzati e conta fino ad un certo punto, nel polo si continua ad usare qualunque tipo di bici, difficile ancora stabilire realmente quale sia la bici migliore.
I telai da freestyle progettati per le 700c sono quindi superati?
lunedì, ottobre 25, 2010
No Ridiculous Car Trips
No ridiculous car trips from Martin Lang on Vimeo.
A Malmo in Svezia, una delle citta al mondo dove la bici è più utilizzata fanno delle campagne per convincere la gente a smettere di usare l'auto.
Per "Ridiculous Car Trips" si intendono quegli spostamenti su distanze così brevi che in bici (e a volte anche a piedi) ci si mette meno tempo e dove l'utilizzo di un mezzo come l'automobile risulta, appunto, ridicolo.
Non fanno campagne radicali tipo "butta via l'auto" come a volte capita di sentire e che non portano a nulla, perchè se all'automobilista dai dello stronzo, questo si incazza e l'auto continua ad usarla, invece a dargli del ridicolo spiegandogli in modo simpatico e divertente che si fa prima in bici ci sono maggiori probabilità che si converta.
venerdì, ottobre 22, 2010
HEXBUG - Muoversi a caso
Gli Hexbug sono dei simpatici microrobottini che simulano il comportamento degli insetti, in particolare il Nano ha la peculiarità di muoversi in maniera erratica, o più semplicemente a caso.
Un po' come molti apprendisti fissati che spesso, con la scusa di risparmiare comprano compulsivamente cose a caso che hanno l'unico vantaggio di costare poco, come il pesantissimo telaio da passeggio ruggino anni 40, coppia di cerchi spaiati con pista frenante visibilmente rovinata dall'usura, mozzi filettati da bici da corsa, pedivelle Lasco colorate, mozzo anteriore marcio, manubrio da corsa.
Poi quando mettono insieme il tutto scoprono che hanno speso per la riverniciatura del telaio una cifra folle, i cerchi sono a 32 fori e i mossi a 36 e il ciclista per montarli vuole dei soldi, inoltre i cerchi non sono del tipo che servirebbe su quel telaio, su un mozzi normale skiddando il pignone si svita, le pedivelle made in Asia vogliono un movimento JIS che nessuno fa con filettatura italiana come vorrebbe il telaio, il mozzo è inchiodato sarebbe da smontare e reingrassara, ma ci vogliono le chiavi apposite e il manubrio è scomodo e un riser faceva più figo.
Alla fine a comprare tutto nuovo si spendeva quasi uguale con un risultato nettamente migliore.
Se guardate il filmato scoprirete che il Nano è colorato, simpatico, cerca di fare tricks ... ma è un robot o davvero un aspirante fissato?
giovedì, ottobre 21, 2010
Reperibilità materiale Fissa Vs Skate
Qualche anno fa, quando ho scoperto la fissa, trovare del materiale era una vera impresa, nessuno lo teneva, nessuno voleva ordinarlo e soprattutto nessun negoziante aveva voglia di sbattersi a cercare nel retrobottega roba vecchia che aveva.
Ora la storia è cambiata, ma rimango sempre basito quando un negoziante non vuol venderti qualcosa.
Per chi non lo sapesse, ho 2 figli, il più grande, 4 anni e mezzo, qualche tempo fa se ne esce che il suo sport preferito è lo skateboard, bello che io in skate non ci sono praticamente mai andato, comunque con la scusa mi sono preso un longboard, che volevo comprare da tempo, il pupo si è appassionato anche se lo ha usato sempre e solo da seduto tipo slitta, così ho deciso di comprargli uno skate suo.
Un bimbo ha bisogno di uno skate da bimbo e ovviamente non esiste che io gli prenda una merda di similskate dei Gormiti a 19.90 in un negozio di giocattoli, ora, ci sono decine di aziende che fanno skate completi in misura micro e mini, si trovano in Italia?
Con estrema difficoltà, il bello è che quando qualche giorno fa sono passato dal mio negoziante di fiducia di snow a chiedere se aveva skate da bimbo questi mi ha tranquillamente detto che era meglio cercarle in un negozio di giocattoli perchè nessuna ditta con cui lavorava li distribuiva.
Ora è abbastanza ovvio che un normale genitore non voglia spendere quei 150 e più euro per uno skate superfigo da pro, e che magari si fanno più soldi a vendere tavole a un target che ha più voglia di spendere (e qui mi sembra il classico ragionamento dei negozianti di bici che preferiscono vendere bici da corsa da millemila euro che sbatersi con le fisse), ma non ci pensa nessuno che il bimbo che cresce a skate domani chiederà lo zaino di Vans o Volcom invece di quello di Ben10?
giovedì, ottobre 14, 2010
BFF 2010
Odio le selle Brooks
martedì, ottobre 05, 2010
Motovelodromo Torino
Motovelodromo Torino from Zino on Vimeo.
A Torino c'è un velodromo, è un impianto piuttosto datato, è stato inaugurato nel maggio del 1920 (!), che dimostra i suoi anni, ma ha il grosso vantaggio di essere a 2 passi dal centro, in corso Casale.
Tempo fa mi ero informato sulla possibilità di girarci in bici, ma purtroppo gli orari erano limitati a orari assurdi per adulti che lavorano, fino alle 1700 in settimana e chiuso il sabato e domenica.
Ora c'è una interessante iniziativa per "salvare" il Motovelodromo volta innanzitutto ad estendere gli orari di apertura per far rivivere questo impianto; si tratta di una raccolta firme per dimostrare che di gente interessata al velodromo di Torino ce n'è.
Per ulteriori info:
http://www.facebook.com/group.php?gid=110852938962870
lunedì, ottobre 04, 2010
Tricks e Polo 2010
martedì, settembre 28, 2010
Interbike Fabulous Las Vegas
mercoledì, settembre 22, 2010
Impatto Zero
Peccato che fino a che fanno 50-60 Km con una batteria carica non risolvono proprio nulla, tantomeno se l'elettricità la si è prodotta bruciando petrolio in una centrale termoelettrica, come purtroppo si fa in questo paese.
Poi mi è capitato di sentire distrattamente in radio di un viaggio su una moto elettrica "ad impatto zero", l'iniziativa si chiama Ricarica Italia, trovate info su riders-online.
Ora, ad impatto zero non c'è nulla, se fai qualcosa, qualunque cosa, impatti su questa terra, la scelta è se impattare molto o poco e quanto la cosa sia più o meno sostenibile, l'auto elettrica sicuramente inquina meno (in città) di una a benzina, ma inquina comunque altrove: dove si produce l'elettricità, dove la si trasporta, dove si costruiscono le batterie e dove si smaltiscono quando sono morte.
Per carità non voglio tornare a vivere nelle caverne cacciando animali con coltelli di selce, la tecnologia è comoda, anche l'auto lo è, se usata quando serve, certo è meglio qualcosa che inquina poco rispetto a un equivalente che inquina molto, ma per favore evitiamo di prenderci per il culo con l'impatto zero, che poi la gente ci crede, rottama l'auto a benzina (e smaltire una automobile costa sia in termini di soldi che di impatto ambientale) e ne compra una elettrica per consumare ed inquinare quasi uguale.
Non dico sempre, ma ogni tanto, usate 'sta cazzo di bici, almeno inquinerete l'ambiente cacando di gusto dopo una sana attività fisica.
lunedì, settembre 20, 2010
Ma perchè non .... ?
lunedì, settembre 13, 2010
Portapacchi
mercoledì, settembre 08, 2010
martedì, settembre 07, 2010
Prodotto dell'anno Eurobike 2010
giovedì, settembre 02, 2010
Casco vs freni
lunedì, agosto 30, 2010
Alcune dritte sulle conversioni
giovedì, agosto 26, 2010
Brakeless: a different breed
Quelli che girano brakeless sono più fighi, tosti, stupidi, bravi, poser, modaioli, appassionati rispetto agli altri?
Secondo me si, perchè ci sono mille motivi diversi per cui uno sceglie di non mettere dei freni meccanici sulla propria fissa, è indubbio che il "fa più figo" è uno di questi, perchè la bici è esteticamente più bella, perchè quelli bravi, quelli che si vedono nei video girano senza, perchè sui telai da pista, quelli veri, il freno non si può mettere.
Poi c'è il senso di appartenenza a qualcosa, boh, chissa che cosa poi :-)
E alla fine però scopri che girare senza leve sul manubrio è una figata, che è un modo diverso di andare che ti fa sentire più libero, che se ci sai andare non è più pericoloso, anzi, il costante controllo e la consapevolezza di dover impegnarsi per frenare aumenta il livello di attenzione, vedi meglio il traffico e gli ostacoli e hai un controllo totale del mezzo.
Senza freni fa figo, si, ma nessuno a questo mondo si vuol sentire sfigato, alla fine se uno inizia a girare in fissa, con o senza freni, E' perchè fa figo, qualunque cosa si intenda per "figo", sarebbe altrimenti più comodo spostarsi con una citybike col cestino di vimini davanti, se non altro si eviterebbe la schiena perennemente sudata a causa della indispensabile messenger bag.
E' stupido, forse, ma ci sono tante cose stupide nella vita, come coprirsi di piercings o di tatuaggi, bere alcolici, fumare, passare il tempo davanti alla tele, ore in auto in mezzo al traffico, scannarsi per il risultato di una partita di calcio, chiudersi una una palestra, lavorare, dormire troppo, dormire troppo poco, la lista è infinita ... alla fine passiamo la maggior parte del nostro tempo a fare cose che possono essere considerate stupide, in buona parte anche pericolose a breve o a lungo termine, almeno questa è divertente :-)
venerdì, agosto 20, 2010
La morte del GOrilla
mercoledì, agosto 18, 2010
Ancora sui freni
Mi sembra che ci sia molta confusione sul fatto di andare su una bici a ruota fissa senza freni, chi dice che la fissa va usata senza freni per coerenza, estetica, perchè fa figo, perchè è più divertente, chi invece ritiene pazzia non montarne almeno uno, chi vorrebbe girare senza, ma non si fida, etc.
Tanto per incominciare già il termine "senza freni" non è corretto, il freno c'è, è la ruota fissa, la bici manca di freni meccanici comandati da leve, ma non è che sia preclusa ogni possibilità di fermarsi.
Ci si ferma eccome, MA:
- bisogna montare un qualche sistema che tenga i piedi attaccati ai pedali
- bisogna essere capaci
detto ciò, visto che si può agire solo sulla ruota posteriore, ovviamente gli spazi di frenata sono più lunghi rispetto ad una bici che può frenare entrambe le ruote, ma, se lo spazio di frenata fosse l'unico parametro da tenere in considerazione, allora dovremmo montare tutti una bella coppia di freni idraulici da DH su tutte le bici e rottamare tutti i vari frenini a pattino, spesso mal regolati o con leve sbagliate (da MTB per Vbrake che tirano caliper da corsa) o utilizzati su ruote prive di pista frenante.
Il mio consiglio se siete alla prima esperienza in fissa è montare il freno anteriore, anche tutti e due, ma per favore non rompete se gente, che va in giro in fissa da anni, gira senza leve meccaniche, perchè NON è pericoloso, basta essere capaci.
lunedì, agosto 16, 2010
Campionati del mondo di Hardcourt Bike Polo 2010
giovedì, agosto 12, 2010
Torino e gli skateparks
Grandi notizie ques'estate a Torino sul fronte degli skateparks, Valdo Fusi diventerà un paradiso dello skate e a Rivalta è appena stato ultimato il bellissimo Skateplaza che vedete in foto sotto (clickate per ingrandire)
Nella speranza che non facciano la fine della pool in Corso Vercelli dell'articolo qui sotto o del park in piazza Zara che 2 giorni fa era pieno di vetri rotti di bottiglia!
Foto e news prese da:
http://pmaticblog.blogspot.com/
http://treseicinquebmx.blogspot.com/
lunedì, agosto 09, 2010
Fissa, cambi, freni e contropedali
lunedì, agosto 02, 2010
Terrorismo
Nello stesso quotidiano in cui si terrorizzavano i vacanzieri c'era una recensione del libro di Bikesnob, che si concludeva col solito "da noi ci vorrebbero le ciclabili".
venerdì, luglio 23, 2010
Innovazione
mercoledì, luglio 21, 2010
Seggiolini portabimbo #1
lunedì, luglio 19, 2010
Il mondo è bello perchè è avariato
Quando 4 anni fa ho iniziato a scrivere questo blog non c'era quasi nulla in rete sulla fissa, ho seguito un insegnamento che mi è stato dato molto tempo fa: "scrivi quello che vorresti leggere" e così ho fatto.
Mi sono documentato, ho letto molto, certo il mio approccio ha dato fastidio a qualcuno, ma qualunque cosa tu faccia qualcuno ce l'avrà con te per cui poco importa.
Pensavo dopo 4 anni di aver scritto tutto o quasi quello che c'è da sapere e poi penso sempre che quando qualcuno si appassiona seriamente a qualcosa che non conosce abbia anche la voglia di documentarsi e conoscere.
Qualche giorno fa passo da Cycle Center e Ovidiu stava montando una fissa: il suo proprietario ha recuperato tutti i pezzi con estrema attenzione (la guarnitura l'ha fatta comprare da un amico a Londra) e poi ha portato il tutto in negozio per il montaggio, fin qui nulla di male, ha relativamente poco senso comprare tutti gli attrezzi se non lavori di continuo sulle bici e magari rischiare di fare dei casini , meglio affidarsi a chi lo fa di mestiere.
Il tipo sembrava piuttosto esperto, mountainbiker alla sua prima fissa, su un telaio bello cattivo da pista senza freni e senza possibilità di montarli, tra l'altro ha lasciato a casa la ruota anteriore per cui penso sia in auto o a piedi.
Saluto prima che la bici sia finita; dopo qualche giorno chiamo Ovidiu al telefono e mi racconta una storia a cui onestamente stento a credere, non fosse che chi me l'ha raccontata è assolutamente degno di fiducia.
Il tipo della bici dopo essere uscito col telaio in spalla ritorna dopo mezz'ora con la bici completata sempre in spalla e dice che il mozzo posteriore non funziona, dando mezza pedalata all'indietro non si blocca (!!!).
Ovidiu esterrefatto, gli spiega che è una fissa, non un contropedale e gli consiglia di andare molto piano per i primi tempi.
Dopo 2 giorni ancora il tipo ritorna, deve cambiare il rapporto, (un perfetto per iniziare 48-19), con uno più duro (!), perchè è andato a fare un giro in collina e frulla troppo in discesa.
Ora per chi non è di Torino, la collina, nonostante sia una collina, e non una vetta alpina, è piuttosto ripidina, sarò sega io, ma il 48-19 mi sembra già piuttosto impegnativo per salirla, non userei un 48-16 per andare a Superga, ma soprattutto, fino a ieri non confondevi la fissa col contropedale e ora scendi brakeless dal Pino?
Mah, morale: "il mondo è bello perchè è avariato"
giovedì, luglio 01, 2010
Le cavallette!!
Un consiglio per chi è appena arrivato o frequenta da relativamente poco tempo, leggete un po' di vecchi post, in questi 4 anni ne ho scritti più 450, se avete dei dubbi sulla fissa, quasi sicuramente da qualche parte qui dentro c'è la risposta e non è male guardare e riguardare cosa succedeva nel mondo della fissa qualche anno fa.
venerdì, giugno 25, 2010
giovedì, giugno 24, 2010
Ancora sul telaio
Il telaio è IL cuore, la parte fondamentale della bici, tutti gli altri componenti sono per così dire accessori.
Un telaio da pista, leggero, scattante e veloce, lo sarà sempre, sia montato più o meno correttamente da pista, sia con un manubrio da MTB, sia con delle ruote assurdamente pesanti come le Aerospoke, certo la scelta dei componenti esalterà o penalizzerà le caratteristiche del telaio, ma quelle sono e quelle rimarranno.
Per fare una bici si parte dal telaio, punto, non il contrario.
Quando leggo cose tipo, "allora il telaio nero e poi una bella coppia di Aerospoke", il telaio non importa, l'importante è che ci sia una coppie di ruote "che fanno figo", oppure "vorrei una bici come quelle che girano a Londra, col telaio bianco, le ruote ad alto profilo rosse e la sella Brooks Honey", della serie di tutta la bici l'unico componente che merita di avere una marca è la sella (modello preciso non importa, quel che conta è il colore), sicuramente importante, ma non certo il fondamento di una bici correttamente montata.
Per carità avere la bici bella è ... bello e fa più apprezzare il suo uso, ma la bici nasce per essere pedalata, non guardata.
La scelta del telaio è fondamentale, sia per tipologia (non potete pensare di fare una fissa da tricks col telaio da passeggio del nonno), sia per la misura (che deve essere corretta), e soprattutto un telaio cesso non può trasformarsi in una bici meravigliosa solo perchè c'è uno o 2 componenti giusti.
Comprereste per andare a correre delle scarpe da cerimonia di 2 numeri più piccole? o le prendereste senza neppure saperne la misura esatta scegliendole solo in base al colore?
Non penso proprio, ma è quello che molti fanno con la fissa.
venerdì, giugno 18, 2010
Sulla strada ci sono anch'io
Questa mattina mi ha colpito una pubblicità vista su un autobus; la scritta recita: "sulla strada ci sono anch'io" ed ho subito pensato agli utenti più deboli come pedoni e ciclisti, ma no l'immagine è di un cervo ... un cervo? a Torino? e quando cazzo mai si è visto un cervo sulle strade del centro? già mi immaginavo un'allegra combriccola di cervidi fare vasche in via Roma il sabato pomeriggio.
In realtà si tratta di una campagna di sensibilizzazione da parte della provincia di Torino sugli incidenti di notte sulle strade extraurbane con fauna selvatica ungulata (Cinghiali, Cervi, Caprioli, Camosci, Daini).
Sono quindi andato sul sito della provincia per capire bene di cosa si tratta e ho scoperto che se di notte, in auto, stirate un cinghiale che tranquillo se ne passeggia per i fatti suoi, la colpa è del cinghiale, la regione infatti ha un fondo per rimborsare "i cittadini che, loro malgrado, hanno subito un danno a causa dell'impatto con un ungulato che ha invaso la sede stradale"; come se gli animali volontariamente si scagliassero contro le auto per provocare loro danni.
Attendiamo ansiosamente una patente a punti per ungulati che non rispettano il codice stradale e attraversano fuori dalle striscie zebrate, che poi la zebra è un ungulato pure lui, gliel'avrà detto al cinghiale dove bisogna attraversare?
Se ne volete sapere di più:
http://www.provincia.torino.it/speciali/2010/incidenti_con_ungulati/
giovedì, giugno 10, 2010
Come e dove compro una fissa?
A volte mi arrivano mail disperate di persone che vogliono a tutti i costi una fissa e non sanno come fare, dove comprarla.
Sinceramente non capisco; 4-5 anni fa trovare una fissa era veramente difficile, io ci ho messo mesi per recuperare un telaio della mia misura e una ruota da riadattare, altri mesi per aspettare un mozzo da pista, ma ora è ben diverso.
Non posso dire di conoscere perfettamente tutta l'Italia, ma per la parte che conosco, posso affermare che, ovunque viviate, ci sono almeno 2-3 negozi di bici nelle immediate vicinanze.
Ora, almeno uno di questi, sarà concessionario Specialized, Giant, Kona, Cinelli, Olmo, Pinarello, Colnago, Fuji, Bianchi, Ridley, Cannondale?
Bene, TUTTE queste aziende, e ne ho dimenticate tante altre, hanno una fissa a catalogo, anche più di una, se non c'è fisicamente in negozio, si può facilmente ordinare, facile, no?
Seconda possibilità: la stragrande maggioranza dei negozi in questo paese è nata ed è specializzata in bici da corsa; se non siete dei nani da giardino o dei giganti e se non le hanno buttate via tutte, facilmente ci sarà da qualche parte, magari nel retrobottega, un telaio o una
bici di 20 anni di vent'anni fa della vostra misura, basta far ordinare una coppia di ruote complete da pista da Miche, Gipiemme, Ambrosio, Montalbetti per convertirla e il gioco è fatto.
Poi c'è internet, ci sono i negozi online, c'è Fixedforum con una sezione mercatino dove si trova praticamente tutto, insomma, non è difficile, certo bisogna stare attenti alle fregature, ai prezzi assurdamente alti, ma le possibilità sono talmente tante che non c'è che l'imbarazzo della scelta.
Ma quello che mi fa cadere le palle è quando la richiesta "dove compro la fissa" arriva da qualcuno che abita a Milano ... a Milano??
Tutto il movimento della fissa in Italia nasce a Milano, le Velocity, le prime alleycat (e per un bel po' di tempo anche le uniche), si sono tenute nel capoluogo lombardo e la maggior parte dei fissati italiani vive li.
A Milano ci sono gli unici negozi in Italia nati e specializzati in fisse, la totalità dei ciclisti sa perfettamente cos'è una fissa ed è ben contento di vendervela, come cazzo fate a non sapere dove andare a comprare una bici fissa?
Inizio a pensare che forse, in realtà, una fissa non la volete veramente, perchè aprire Google e metterci dentro "negozi di bici" e il nome della città dove vivete non è così difficile ... o no?
No, meglio aspettare che aprano una succursale di Brick Lane Bikes sotto casa.
Ok, sono stato un po' duro, ma oggi come oggi è veramente facile comprare una fissa, basta volerlo.
martedì, giugno 08, 2010
Longboard in Madrid
MADRID LONGBOARD from Juan Rayos on Vimeo.
Forse non c'entra un cazzo con la fissa ... o forse no, comunque questo video è bellissimo, vedete voi se ci trovate delle similitudini coi video di fisse.lunedì, giugno 07, 2010
Sui telai da tricks
Tom LaMarche's amazing hop from swoo on Vimeo.
Vedo già qualcuno che storce il naso; ancora tricks, ma la fissa non è fatta per i tricks, etc.Calma.
Un telaio cosidetta "da tricks" è un telaio in acciaio bello robusto, con la forcella che barspinna, un carro disegnato per poterci mettere ruote con gomme almeno da 32-35c e un orizzontale più lungo per usare attacchi manubrio corti.
Una buona parte di fissati considera questi telai inutili, tanto i tricks vengon meglio con la BMX, vero, vero anche che con una fissa ci puoi fare freestyle, ma non solo visto che è certamente più polivalente di una biemme, ma non è questo il punto.
A me questi telai son sempre piaciuti, e ora che ce l'ho posso affermare che dovrebbero essere maggiormente presi in considerazione soprattutto da chi NON è interessato ai tricks.
Perchè?
Innanzitutto si tratta di telai la cui robustezza è a prova di bomba, sicuramente più adatti all'uso stradale di un pista puro che nasce per correre in un catino lischio come la seta, dove a meno di cadute non prenderà mai colpi, non metterà mai le ruote dentro buche o binari, non salterà mai giù da marcipaiedi e scalini, non verrà mai lucchettato grezzamente a pali e ringhiere.
In città, le gomme larghe possono essere un grande vantaggio, certo, pesano più delle gommine da 23c, ma ammortizzano le asperità e sono meno propense ad infilarsi nelle rotaie dei tram; di solito la gomme stessa è più spessa quindi meno rischio di forature e maggiore tresistenza all'usura da skid prolungati, e si trovano in versioni antiforatura, molto usate in Nordeuropa, ma anche tassellate da ciclocross se volete provare lo sterrato e chiodate per ghiaccio e neve.
Un attacco manubrio corto unito ad un manubrio riser da MTB, rende la bici più controllabile ed agile nello stretto e l'orizzontale più lungo vi permette di montarlo senza spaccarvi la schiena con una posizione in sella troppo compressa.
La bici baspinna e a voi non ve ne frega nulla, e allora, nessuno vi obbliga a farlo, la quasi totalità dele MTB tecnicamente barspinna, ma nessuno trickeggia mentre sale sui sentieri di montagna, semplicemente la forcella è più lunga rispetto ad una normale da pista, ma non esiste alcuna controindicazione alla cosa.
L'unico reale problema è che alcuni, non tutti, in realtà pochi, telai da tricks non sono predisposti per montare i freni, ma è un problema facilmente risolvibile scegliendo telai che lo permettono o prendendo una forcella dall'altezza corretta adatta allo scopo.
Se non siete grammomaniaci, non vi importa una bici che pesa un pochino di più, volete una bici comoda, polivalente adatta ad ogni tipo di strada, vi spaventano un po' le gomme troppo strette, vi stuzzica l'idea di provare qualche trick o magari un po' di fuoristrada, queste bici sono per voi ... anche se non saltate come LaMarche nel video qui sopra.
lunedì, maggio 31, 2010
La fissa definitiva da velocità urbana
rapporto qualità/reperibilità/prezzo Miche è imbattibile.
martedì, maggio 25, 2010
Dogtown and Z-boys
Questo documentario è il fondamento, vi spiega da dove è partito tutto, non solo lo skateboard, ma, almeno secondo me, tutto lo sport estremo, alternativo, free, dategli il nome che volete, tanto, come è fuori dalla norme, tanto è difficile codificarlo.
Collegandomi al post di ieri, vado in bici, ma ... no, non sono un ciclista, sono un freerider, non trovo altra parola. più adatta per definire come io intendo la bicicletta.
lunedì, maggio 24, 2010
Giro d'Italia
Ritengo che la fissa per come la intendo io, sia molto più simile allo skateboard che ad una bici da corsa.
La fissa è un mezzo semplice, essenziale, poche storie, pochi pezzi, niente freni, customizzazione al massimo, un attrezzo per sfrecciare in città, per girare nella giungla di asfalto e cemento.
Adrenalina.
Ma anche birra, casino, tricks, cazzeggio, skatepark.
Il ciclismo è salite, sofferenza, ma è anche doping, è vincere a tutti i costi e sottolineo a "tutti i costi".
Il ciclismo non è divertimento, correre guardando il cardiofrequenzimetro, il contapedalate, calcolare la percentuale del dislivello, la sua lunghezza, mettere tutti i dati nel computer quando torni a casa non è divertente.
Fare lo Zoncolan NON è divertente, Ivan Basso vince sulla salita più dura d'Europa, ciccio ti hanno beccato a doparti e sei stato fuori squalificato per 2 anni, ora non ti dopi più o sei più bravo a gestire le sostanze e non ti hanno ancora beccato?
Boh?
Che tanto prima o poi li beccano tutti.
Si, lo so, sono polemico, l'ha detto anche il mio oroscopo ed è nella mia natura, sono polemico e non mi va mai bene niente, probabilmente qualcuno di voi si è anche incazzato leggendo queste righe, ma non ci posso fare nulla se preferisco seguire sport dove, se ti beccano per doping, sei positivo alla maria e non all'EPO ... e io neanche fumo.
mercoledì, maggio 19, 2010
lunedì, maggio 17, 2010
Svegliatevi!
Non ne posso più di assurdi personaggi che si improvvisano costruttori/venditori di bici fisse.
In circolazione di sono 2-3 telai economici in acciaio costruiti in Italia che si possono trovare a cifre intorno ai 180 euro al pubblico.
Sono pesanti, un po' approssimativi come finiture, però non costano molto e possono essere un valido punto di partenza per una fissa economica sui 400 euro o poco più.
E fin qui tutto bene.
Quello che mi piace di meno è che i suddetti telai vengano poi rimarchiati per farli sembrare qualcosa di diverso da quello che sono, nessun problema se costano sempre uguale, molto meno se una volta rimarchiati improvvisamente aumentano, senza alcun motivo e logica, il loro prezzo.
Quando poi la bici completa montata bella economica arriva a 749 euro solo perchè ha una sella "vintage" allora diventa una truffa o meglio no, perchè in fondo la bici è venduta per quello che è, ovvero un telaio pista in acciaio made in Italy, con tutta la sua bella lista di componenti, per cui nessuno vende qualcosa spacciandolo per altro.
Però quella stessa bici dovrebbe costare molto meno, e comunque non può essere spacciata per modello esclusivo custom made, perchè chiunque potrebbe farla uguale.
Per cui sveglia, guardate cosa state comprando e, se abitate in un posto dove ancora non sanno cosa sia una fissa e son sapete che pesci pigliare, puntate un prodotto di un marchio serio che esiste da anni, che non si è improvvisato costruttore di biciclette la settimana scorsa, ed evitate come la peste prodotti pubblicizzati con le parole: "messenger" e "vintage".
martedì, maggio 11, 2010
Report
Mi ha molto colpito che all'estero si pensi ad espandere la città in modo intelligente considerando servizi, mezzi pubblici, piste ciclabili, per cui alla fine usare l'auto non è vietato, semplicemernte la gente non la usa perchè non è necessario, ci sono alternative più comode.
In Italia invece si costuiscono centri commerciali, o sarebbe meglio definirle cittadelle dello shopping lontano dai centri urbani per cui è necessario usare l'auto per raggiungerle con gravi problemi di traffico ed inquinamento.
I nostri politici non sono lungimiranti e ne ne infischiano dei tumori ai polmoni, si però scusate, 20 anni fa in Italia i centri commerciali non c'erano, quando abitavo coi miei genitori la spesa si faceva al mercato a distanza di un isolato e al supermencatino sotto casa nello stesso isolato e ci si andava a piedi, mio padre lavorava in centro e ci andava in autobus, io a scuola ci sono andato prima a piedi e poi in autobus, la macchina la usavamo solo ogni tanto la domenica per andare a trovare i nonni che stavano a Cuneo.
Ora invece ci sono i centri commerciali, non si fa più la spesa sotto casa, ma si prende l'auto "perchè è più comodo" e la domenica tutti in gita all'Outlet "che si risparmia", anche se calcolato benzina, autostrada, usura auto e mangiare fuori, alla fine hai speso il doppio che di quello che avresti speso per le stesse cose sotto casa.
NON è colpa dei politici italiani, quelli fanno solo cose per avere voti, se l'italiano medio vuole il centro commerciale galattico fuori città, purtroppo, E' GIUSTO costruirlo, ma, mi sento di dire anche che NON servono politici lungimiranti; fanno la città dello shopping, bene basta non andarci, non è che ci obbligano, vedrete che se non ci va nessuno non ne costruiranno più e lasceranno dei bei prati verdi.
Speriamo solo che gli italiani si rompano il cazzo di rimanere bloccati nel traffico prima di beccarsi il cancro.
Per vedere la puntata:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-28c2cf1c-a3a7-4259-8db9-834344c566e8.html