Poniamo di avere una bici rottame da sistemare e convertire in fissa, come fare a spendere il meno possibile, possibilmente nulla?
Tanto per incominciare la conversione potrebbe non essere la strada più economica da percorrere, così come il risultato della conversione potrebbe non raggiungere il risultato sperato poiché la base di partenza è inadeguata.
Se lo scopo è avere una bici funzionante ed utilizzabile la cosa migliore in ottica di non spendere soldi è cercare di sistemare il sistemabile e tenere la bici così com’è.
Se cambi, comandi e cavi sono danneggiati o usurati un’ottima soluzione è non fissare, ma ridurre semplicemente a monomarcia, in questo modo si riesce ad eliminare le parti malfunzionanti senza aggiungere, modificare nulla e spendere soldi.
Basta togliere tutto quello che non serve, accorciare la catena e via, se i forcellini non permettono regolazioni orizzontali si può tenere il cambio posteriore e semplicemente bloccarlo fissando la posizione del cavo sullo stesso per usarlo come tendicatena.
Volendo fare i pigri si possono anche lasciare corone e pignoni in eccesso, toglierli non è indispensabile.
Io consiglio questa opzione come step intermedio anche se l’idea è di fissare il mezzo, ci sarà sempre tempo a farlo successivamente e intanto, se non siete esperti di meccanica ciclistica iniziate a capire come funziona il gioco.
Il risultato è una bici più semplice e più leggera dell’originale senza cercare pignoni fissi, modificare/sostituire ruote e mozzi posteriori, etc.
Certo questo blog si chiama bicifissa, MA ci sono casi dove la fissa può non essere la soluzione migliore.
giovedì, settembre 27, 2012
lunedì, settembre 24, 2012
Facili conversioni
EIGHTHINCH - Fixed Gear Conversions Made Easy from EighthInch on Vimeo.
Tanto tempo fa, se volevi una fissa, dovevi costruirtela da solo partendo da una vecchia bici da corsa.
Ora i tempi sono cambiati, vai in un negozio e la compri.
Sinceramente non rimpiango i vecchi tempi, quando dovevi impazzire per trovare anche solo un pignone e non un singolo ciclista ti voleva dare una mano, anche pagando, a realizzare il tuo sogno.
Ora è tutto molto più comodo, con il risultato che in breve tempo hai la bici che vuoi.
Quello che sicuramente oggi manca di più è che quando la bici te la dovevi costruire alla fine, magari il risultato era un po' diverso da quello che ti aspettavi, ma almeno avevi capito come funziona una bicicletta, cos'è un movimento centrale, una serie sterzo, ecc.
Che non è poco ed è un buon motivo per costruirsi una fissa partendo da un rottame (anche se magari la fissa ce l'avete già).
venerdì, settembre 21, 2012
Numero di auto per persona
Ho trovato questa classifica in rete, numero di auto ogni 1000 abitanti in Europa; siamo al secondo posto, 610 auto ogni 1000 persone?!?!?
Praticamente tutte le persone in questo paese in grado di guidare, ha la macchina.
E' necessario??
C'è qualcosa che non funziona, soprattutto considerando che in Germania sono "solo" 517, cioè non in Olanda o in Danimarca, ma dove ci sono le principali aziente produttrici di auto in Europa (Volkswagen, Audi, BMW, Mercedes e Porsche, mica noccioline).
Complimenti a Cipro e Malta, che sono 2 isole e che ci seguono "a ruota".
Praticamente tutte le persone in questo paese in grado di guidare, ha la macchina.
E' necessario??
C'è qualcosa che non funziona, soprattutto considerando che in Germania sono "solo" 517, cioè non in Olanda o in Danimarca, ma dove ci sono le principali aziente produttrici di auto in Europa (Volkswagen, Audi, BMW, Mercedes e Porsche, mica noccioline).
Complimenti a Cipro e Malta, che sono 2 isole e che ci seguono "a ruota".
mercoledì, settembre 19, 2012
Ignorate le previsioni meteo
Oggi, secondo il meteo doveva diluviare.
Questa mattina infatti c'era un bel cielo plumbeo che prometteva pioggia, sinceramente non avevo troppa voglia di andare al lavoro in bici, anche calcolato che questo è il mio terzo giorno e di fare il pulcino bagnato in ufficio con i nuovi colleghi non ne avevo proprio voglia.
Ma tant'è non avevo alcuna alternativa, potevo solo usare la bici.
Ho messo la giacca in borsa in caso di emergenza, i parafanghi sono ormai permanentemente montati, boh andiamo.
E infatti a mezzogiorno c'era un magnifico sole e faceva caldo in maglietta.
Una delle regole base dell'utilizzo urbano è imparare a fottersene del brutto tempo, ma prima ancora di questo è fondamentale fottersene ancora di più delle previsioni meteo.
Questa mattina infatti c'era un bel cielo plumbeo che prometteva pioggia, sinceramente non avevo troppa voglia di andare al lavoro in bici, anche calcolato che questo è il mio terzo giorno e di fare il pulcino bagnato in ufficio con i nuovi colleghi non ne avevo proprio voglia.
Ma tant'è non avevo alcuna alternativa, potevo solo usare la bici.
Ho messo la giacca in borsa in caso di emergenza, i parafanghi sono ormai permanentemente montati, boh andiamo.
E infatti a mezzogiorno c'era un magnifico sole e faceva caldo in maglietta.
Una delle regole base dell'utilizzo urbano è imparare a fottersene del brutto tempo, ma prima ancora di questo è fondamentale fottersene ancora di più delle previsioni meteo.
mercoledì, settembre 12, 2012
Ciclabilità tedesca: Hamburg Vs Stuttgart
L’anno scorso, più o meno in questo periodo sono stato ad Amburgo per lavoro.
La città è tutta una pista ciclabile, ogni strada, ogni marciapiede, ovunque c'è una ciclabile, decisamente impressionante, pensavo che ovunque in Germania fosse così e invece ...
Quest'anno sono, sempre per lavoro, a Stoccarda.
Tralasciando che l'azienda si trova nella classica zona industriale fuori città e pensare di raggiungere il centro città in bici è praticamente impossibile visto che è necessario percorrere un tratto di tangenziale, in città trovare anche un solo pezzo di pista ciclabile è veramente un'impresa.
Ovviamente sono tedeschi e di bici in giro se ne vedono tantissime, ma rispetto ad Amburgo è un vero disastro, come strutture stiamo meglio a Torino, il che è tutto dire.
Sarà perchè qui a Stuttgart ci sono le sedi di Porsche e Mercedes e quindi interessa di meno, rispetto ad altre città, promuovere l'utilizzo della bicicletta?
La città è tutta una pista ciclabile, ogni strada, ogni marciapiede, ovunque c'è una ciclabile, decisamente impressionante, pensavo che ovunque in Germania fosse così e invece ...
Quest'anno sono, sempre per lavoro, a Stoccarda.
Tralasciando che l'azienda si trova nella classica zona industriale fuori città e pensare di raggiungere il centro città in bici è praticamente impossibile visto che è necessario percorrere un tratto di tangenziale, in città trovare anche un solo pezzo di pista ciclabile è veramente un'impresa.
Ovviamente sono tedeschi e di bici in giro se ne vedono tantissime, ma rispetto ad Amburgo è un vero disastro, come strutture stiamo meglio a Torino, il che è tutto dire.
Sarà perchè qui a Stuttgart ci sono le sedi di Porsche e Mercedes e quindi interessa di meno, rispetto ad altre città, promuovere l'utilizzo della bicicletta?
lunedì, settembre 10, 2012
Bike Messengers a Torino?
Che io sappia a Torino sono nate, in questi ultimi tempi, almeno 5 compagnie o similtali di bike messengers.
Sinceramente sono un poco perplesso.
Tanto per incominciare penso di saperne qualcosina di messengers, conosco i ragazzi di UBM Milano e un po’ di altra gente che ha fatto il corriere in giro per il mondo e penso di aver letto e visto tutto quello che si trova in giro sull’argomento.
Se siete affezionati lettori di questo blog forse vi ricordate che all’inizio dell’anno scorso ho perso il lavoro, pensate che io non abbia speso un bel po’ di tempo a ragionare su come aprire una agenzia di messengers in città?
Ci ho pensato e ho lasciato perdere, questo non vuol dire che l’idea sia sbagliata in partenza e che qualcun altro non possa creare qualcosa di funzionante e remunerativo, ma è molto difficile.
Tanto per incominciare Torino NON è una città di servizi come Milano, Londra o New York, qui ci sono per lo più fabbriche che producono pesanti pezzi meccanici, spostare documenti e pacchetti tra gli uffici sparsi in città non serve quasi a nessuno.
Secondo: i messengers potevano funzionare molto meglio anni fa, ora con le mail servono a poco e serviranno sempre meno qualcuno che porta documenti in giro (posta certificata, bollette e buste paghe per i i dipendenti online, ci sarà sempre meno carta ).
Mai i messengers, e lo dimostra il fatto che sono vivi e vegeti in molte città, possono ancora essere molto utili SE sono seri, affidabili ed in grado di capire il mercato e trovare i clienti giusti.
E qui “casca l’asino”.
Perché, per quello che vedo, molti aspiranti corrieri iniziano in sordina, spargendo la voce tra i ciclisti (che sono quelli che ben difficilmente useranno il servizio) senza troppa pubblicità, non potrebbero fare altro visto che molti (non tutti per fortuna) iniziano IN NERO, poi si vedrà.
Che già mi fa incazzare che qualcuno provi a fare un lavoro senza pagare le tasse, dal momento che io le devo pagare, ma soprattutto il cliente ed utilizzatore primario dei corrieri dovrebbero essere le aziende .. e pensate che una qualunque azienda affidi un pacco importante a un corriere senza una partita IVA che non è in grado di fare una fattura?
(con questo non dico che tutti siano in nero, ma sui vari siti di numeri di partita IVA ne ho visti ben pochi).
Che senso ha far nascere in città più servizi di corriere in bici se nessuno o quasi è fatto con criterio?
Che senso ha far nascere in città più servizi di corriere in bici se nessuno o quasi è fatto con criterio?
Questo è un blog di fisse, l’utilizzo delle fisse in città è nato coi bike messengers americano, io sono più che contento che anche in Italia e ovviamente anche a Torino dove vivo, ci siano i corrieri in bicicletta, se si tratta di persone serie che hanno un cervello, sanno come far funzionare un servizio complesso e difficile come quello delle consegne; di idioti che pensano di farsi pagare per girare in bici nel traffico illegalmente ne posso veramente fare a meno.