venerdì, febbraio 19, 2010

Andrea Schilirò


Ho visto Andrea per la prima volta nell'ottobre del 2006 alla partenza della mia prima gara urbana, la nona edizione della Velocity (http://bicifissa.blogspot.com/2006/10/velocity-09-fatta.html).
Arrivo in Stazione Centrale e c'era questo tipo con un giubbotto di una compagnia di messenger, una Chrome a tracolla tappezzata di patches che raccontava di alleycat corse all'estero con su una fissa senza freni e una Spinergy a razze all'anteriore.
La cosa bella di Andrea è che racconta del suo viaggio in Australia o dei campionati di messenger a Tokio con lo stesso tono tranquillo che usa sempre, come se la cosa fosse assolutamente normale e infatti, per lui, è normale.
E' normale andare in giro per il mondo a correre in bici e a scattare foto, è normale usare la bici come unico mezzo per spostarsi in città, che la patente non ce l'ha neppure, è normale aver "importato" in Italia alleycats e bike polo.
Di Andrea non posso dimenticare i complimenti che mi ha fatto all'arrivo della prima "I love Mi" per il fatto di averla corsa senza freni, della foto che mi ha fatto in quella gara, che compare anche nel video e ricorre spesso qui e la, e ovviamente del fatto di averlo battuto, almeno una volta, alla gara di skids dopo la "Bulli e Pupe" sempre nel 2006.
Se sieta curiosi di sapere che sta facendo ora, dopo essersi cotto al sole dell'Australia e avere vinto la gara di sabato, si sta congelando tra i ghiacci della transsiberiana:
http://trans-siberian.behindmag.com/

1 commento:

  1. Ci vediamo tra 5 anni, sposato un bimbo piccolo eun altro in progetto, poi mi dici come giri il mondo...
    Non è una critica, è solo un po' "d'invidia".
    Beato lui.
    M!!!

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