mercoledì, febbraio 24, 2010
Alto profilo e pesi
lunedì, febbraio 22, 2010
Polipo Fast Straps
Qualche tempo fa sono comparse delle straps molto intelligenti, le Hold Fast rispetto a quello che c'era sul mercato decisamente su un altro livello, finalmente un prodotto serio.
Chiaro che quando qualcosa segna uno standard molti inizino a fare prodotti similari, uno di questi è la strap di Polipo.
Ho montato le Polipo Fast Straps su dei pedali Odyssey nuovi smontati dalla bici, non è difficile, ma delle istruzioni sono utili, dalla foto sul blog di Polipo si capisce un po', ma non tutto, per cui sono andato sul sito di Hold Fast dove ho trovato istruzioni dettagliatissime.
Devo essere onesto, il primo impatto non è stato eccezionale, le straps, nuove e un po' troppo tirate impediscono che il pedale giri liberamente sul proprio asse ed è difficile ruotarlo per entrare, oltretutto li ho montati troppo avanzati e ci sto scomodissimo, un disastro.
Il vantaggio di queste straps è che, se regolate correttamente non permettono al pieda di finire troppo avanti cul pedale, io mi sono intestardito a montarle inclinate, invece vanno dritte, è infatti, il disegno della strap che fa tutto il lavoro.
Dopo aver sistemato (finalmente) tutto quanto devo dire che queste straps sono una potenza, e non è difficile entrare anche con scarpe voluminose (Vans da skate numero 45), il vantaggio principale è che lo strap è molto grosso e molto rigido, skiddo molto più facilmente con entrambe i piedi avanzati,la scarpa è decisamente solidale col pedale, persin meglio degli ATAC automatici, drammaticamente superiore alla combinazione gabbie più cinghietti, specie quelli sintetici.
Cosa positivissima, è assolutamente impossibile che queste straps si possano rompere improvvisamentre, come può avvenire coi cinghietti, c'è veramente tanto materiale e i velcro sono enormi e soprattutto non si possono piegare le gabbie in metallo se ci mettete il piede malamente sopra schiacciandole.
Nota: le staps che ho io solo la seconda versione, da pochi giorni ne esiste una terza, riveduta e corretta, sulle mie, come ho scritto, tirando al massimo i cinghietti sotto al pedale si rischia di frenare l'asse dello stesso, ho segnalato a Luca il problema e quelli nuovi hanno una "V" per permettere al pedale di girare libero.
http://polipobag.blogspot.com/
venerdì, febbraio 19, 2010
Andrea Schilirò
Ho visto Andrea per la prima volta nell'ottobre del 2006 alla partenza della mia prima gara urbana, la nona edizione della Velocity (http://bicifissa.blogspot.com/2006/10/velocity-09-fatta.html).
Arrivo in Stazione Centrale e c'era questo tipo con un giubbotto di una compagnia di messenger, una Chrome a tracolla tappezzata di patches che raccontava di alleycat corse all'estero con su una fissa senza freni e una Spinergy a razze all'anteriore.
La cosa bella di Andrea è che racconta del suo viaggio in Australia o dei campionati di messenger a Tokio con lo stesso tono tranquillo che usa sempre, come se la cosa fosse assolutamente normale e infatti, per lui, è normale.
E' normale andare in giro per il mondo a correre in bici e a scattare foto, è normale usare la bici come unico mezzo per spostarsi in città, che la patente non ce l'ha neppure, è normale aver "importato" in Italia alleycats e bike polo.
Di Andrea non posso dimenticare i complimenti che mi ha fatto all'arrivo della prima "I love Mi" per il fatto di averla corsa senza freni, della foto che mi ha fatto in quella gara, che compare anche nel video e ricorre spesso qui e la, e ovviamente del fatto di averlo battuto, almeno una volta, alla gara di skids dopo la "Bulli e Pupe" sempre nel 2006.
Se sieta curiosi di sapere che sta facendo ora, dopo essersi cotto al sole dell'Australia e avere vinto la gara di sabato, si sta congelando tra i ghiacci della transsiberiana:
http://trans-siberian.behindmag.com/
lunedì, febbraio 15, 2010
Lovely Race - Classsifica
1_ Andrea Schilirò (17)
Lovely Race report
Iniziamo le iscrizioni, è una ressa, calma che c'è posto per tutti, a 70 iscritti iniziamo un po' a sbarellare, ma quanti siete, alla fine 92 iscritti, un bal salto rispetto ai 54 dell'anno scorso.
Ok, iscrizioni chiuse, e meno male che qui non abbiamo manifest per tutti, lasciamo Lito a dare le istruzioni e vado con Fra e Zino al monte dei Cappuccini per il primo dei checkpoints; azz che salitina, vediamo come arrivano ... e arrivano i primi, poi tutti gli altri, temevo insulti su insulti, invece tutti silenziosi e concentrati, sarà che non hanno più fiato dopo questo minigranpremio della montagna?
I 7 checkpoint sono disposti in modo da formare un cuore, completato il giro si torna al punto di partenza al Valentino.
Per rendere la cosa più complessa bisogna nel tragitto trovare un mazzo di fiori, riuscire farsi baciare da una fanciulla/fanciullo e portare una foto che testimoni l'accaduto e un palloncino a forma di cuore che verrà consegnato in uno dei checkpoint.
Completato il giro, non è finita, c'è un secondo manifest con un ulteriore checkpoint, via Palatucci angolo corso Salvemini, si seguito verrà comunicato l'arrivo, piazza Carrara, antistante il monumento a Fausto Coppi, collegando i 2 punti aggiuntivi si ottiene la freccia che perfora il cuore degli innamorati di San Valentino.
Qualche minuto dopo l'ora e mezza dalla partenza erro arrivare su corso Casale i vincitori, un veloce terzetto guidato da Enry, vincitore dell'edizione dell'anno scorso, seguito da Andrea e da Mattia.
Gli urliamo, Enry si perde un po' mentre andrea taglia deciso, salta dentro un cespuglio e arriva per una frazione di secondo, primo, secondo Enry, terzo Mattia.
Dopo 5 minuti arriva Luca G.
Passa il tempo e dopo mezz'ora (!) arrivano gli altri.
Alla fine arriva al traguardo nei tempi stabiliti e con tutto il giro completato, una cinquantina di persone, gli altri dispersi, ritirati, etc.Come sempre la cosa più bella è vedere le facce all'arrivo, tutti stanchi, ma con la soddisfazione del "ce l'ho fatta".
Per leggere il report di chi ha corso:
http://drimtimficsd.blogspot.com/2010/02/torino-report.html
http://stoinfissa.wordpress.com/2010/02/14/lovely-race-report/
http://bottegadeifissati.blogspot.com/2010/02/alleycat-s-valentine-massacre.html
http://www.iridefixed.it/site/?p=1308
Se avete post su blog, foto, etc, passate i link, vorremmo anche vedere e rivedere le foto del bacio :-)
giovedì, febbraio 11, 2010
Per l'alleycat di sabato 13
Attualmente siamo sotto una tempesta di neve in città, ma il meteo è abbastanza buono per il weekend, ci dovrebbe essere un bel sole, farà solo un po' freddino, per cui copritevi bene.
Ci si vede al parco del Valentino in Via Matteo Boiardo 24, davanti alla fontana alle 1400.
Per chi arriva col treno, la partenza dista 2.3Km dalla stazione di Torino Porta Nuova, per chi arriva in auto, conviene parcheggiare dall'altro lato del Po, zona Corso Sicilia, Piazza Zara, dove non ci sono le striscie blu a pagamento.
martedì, febbraio 09, 2010
Un approccio differente
Una cosa che mi fa sempre imbestialire quando compare il flyer di un'alleycat è che c'è sempre qualcuno che chiede se si può partecipare con una ruota libera.
Ma è ovvio che si, puoi partecipare con quello che vuoi, c'è solo una gara al mondo dove possono partecipare solo fisse senza freni ed è la Monstertrack a New York, per il resto il gioco è scoprire chi è il più veloce, qualunque sia la sua bici.
Per il polo è lo stesso, si chiama bike polo, non fixed bike polo e tantomeno fixed gear brakeless bike polo, se poi uno decide di giocare in fissa senza freni sono fatti suoi.
Il polo in versione hardcourt, come le alleycat, ha avuto il suo grande successo mondiale con la diffusione della fissa urbana, ma alla fine, come nelle alley vince il più veloce, nel polo vince la squadra che segna di più, punto.
Nel 99% dei casi le alleycat vengono vinte con ruote strette da 700c, tanto per generalizzare se son lunghe il cambio è avvantaggiato, se son corte e incasinate nel traffico vince la fissa, i brakeless vincono perchè son quelli più convinti e spericolati.
Il polo è uno sport ancora giovane, non è ancora chiaro quale effettivamente sia la bici più adatta, anzi potrebbe essere una buona soluzione avere una squadra "mista".
Mentre al nord praticamente tutti hanno iniziato (e la stragrande maggioranza gioca ancora) con la fissa, spesso sfrenata, i romani hanno un diverso approccio: MTB con ruote da 26", ruota libera e freno posteriore a disco meccanico; il tempo e i risultati dei tornei diranno chi ha ragione.
Per ulteriori info sulla bici della foto:
http://romabikepolo.org/la-inbred/
lunedì, febbraio 08, 2010
Gabbie e cinghietti
Per usare correttamente una bici, qualunque bici, avere un sistema che tenga il piede agganciato al pedale è utile, su una fissa è lo è molto, su una fissa senza freni è indispensabile.
Il sistema più semplice ed economico sono le gabbiette e i cinghietti.
Il modello base in plastica con relativi cinghietti sintetici costa pochi euro e tutto calcolato funziona bene, le gabbie in metallo sono più belle, ma a volte, per fortuma non troppo spesso si spaccano e si schiacciano se mettete il piede sopra.
Le cinghie in cuoio sono più stabili di quelle sintetiche, fondamentale che siano fatte bene, poichè a volte specie se bagnate si delaminano e sono presto da buttare, il rischio più grosso è che il rivetto che tiene la fibbia si rompa, o si rompa il cinghietto stesso lasciandovi veramente in una brutta situazione se girate senza freni.
Personalmente le gabbie mi piacciono molto, non ho mai avuto grossi problemi nè con quelle economiche, nè con modelli vecchi di 30 anni trovati, spesso ancora inscatolati, nella polvere dei negozietti.
Le gabbie hanno solo 2 problemi.
Il primo è che non sono immediate nell'entrata, tutto bene nell'utilizzo normale, ma in un'alleycat dove vuoi stare dietro a chi conosce la strada ripartendo dopo un checkpoint, si rischia di perdere quei secondi preziosi che ti staccano dal gruppo.
Il secondo è che le gabbie di metallo, se calpestate si schiacciano, e non ci entri più, anche qui pochi problemi con un utilizzo normale, ma per tricks e polo è un disastro.
Il primo problema l'ho risolto adottando pedali automatici sul Vigorelli, con enormi vantaggi anche sulla pedalata.
Per risolvere il secondo mi sono deciso a usare delle straps di ultima generazione sulla fun bike, ma questo è oggetto del prossimo post.
mercoledì, febbraio 03, 2010
Pista e seggiolini bimbo
Foto trovata in rete, decisamente particolare la scelta di montare un seggiolino portapupo su un telaio pista, ma, per esperienza, non mi sembra la soluzione migliore.
Almeno c'è un freno, ma le gabbiette e il telaio quadro col tubo superiore parallelo al suolo, sono davvero scomodi, anche il rapporto scelto è bello duro da pista, magari un'ottima soluzione per far provare all'erede il brivido della velocità. ma nel complesso, molto meglio un tranquillo telaietto da fanciulla.