mercoledì, febbraio 24, 2010

Alto profilo e pesi


Ho una coppia di ruote montare coi Velocity B43, sono bellissime e supertoste, i cerchi li ho scelti perchè mi sembravano in assuluto i più resistenti tra tutti quelli sul mercato.
Hanno un unico problema, connesso all'elevata resistenza, pesano una tonnellata, secondo il sito velocity un solo cerchio B43 pesa la bellezza di 770 grammi (!) ed è in buona compagnia visto che ad esempio i Gipiemme 716 ne pesano 750.
Non un grosso problema se utilizzati su un pesante telaio da tricks in acciaio, forse non la soluzione migliore su un veloce pista in alluminio e carbonio.
Qualche giorno fa in una discussione su MTB forum nella sezione dirt-street qualcuno ha chiesto info sui Sun Ringle Mammoth, gli è stato risposto che con 708 grammi a cerchio sono decisamente troppo pesanti.
Per gioco mi sono messo a cercare se esistono cerchi da MTB 26" più pesanti dei B43, ho trovato solo gli HALO SAS da 780gr, cioè pasano uguali, ma è una vera eccezione, di solito anche i cerchi più tosto per street/dirt o downhill non pesano più di 600gr.
Vero che comunque un cerchio da 26" per usi pesanti viene di solito montato con gommoni da 2.5" ovvero poco più di 6 cm, mentre la maggior parte delle fisse monta gommine da 23 mm e anche sulle trick più cattive e dedicate, difficilmente si usano copertoni più larghi di 35mm, quindi paradossalmente, anche a causa del maggiore diametro, una fissa richiede richiede cerchi più tosti di una MTB, ma ha senso montare cerchi sopra i 7 etti su fisse urbane, i cui riders a volte hanno difficoltà a saltare su e giù da un banale marciapiede?
Non avrebbe più senso usare un basso profilo da 450-500 grammi risparmiando un circa 6 etti sul peso totale della bici?
PS: i miei B43 in perfette condizioni sono da oggi in vendita

lunedì, febbraio 22, 2010

Polipo Fast Straps


Qualche tempo fa sono comparse delle straps molto intelligenti, le Hold Fast rispetto a quello che c'era sul mercato decisamente su un altro livello, finalmente un prodotto serio.
Chiaro che quando qualcosa segna uno standard molti inizino a fare prodotti similari, uno di questi è la strap di Polipo.
Ho montato le Polipo Fast Straps su dei pedali Odyssey nuovi smontati dalla bici, non è difficile, ma delle istruzioni sono utili, dalla foto sul blog di Polipo si capisce un po', ma non tutto, per cui sono andato sul sito di Hold Fast dove ho trovato istruzioni dettagliatissime.
Devo essere onesto, il primo impatto non è stato eccezionale, le straps, nuove e un po' troppo tirate impediscono che il pedale giri liberamente sul proprio asse ed è difficile ruotarlo per entrare, oltretutto li ho montati troppo avanzati e ci sto scomodissimo, un disastro.
Il vantaggio di queste straps è che, se regolate correttamente non permettono al pieda di finire troppo avanti cul pedale, io mi sono intestardito a montarle inclinate, invece vanno dritte, è infatti, il disegno della strap che fa tutto il lavoro.
Dopo aver sistemato (finalmente) tutto quanto devo dire che queste straps sono una potenza, e non è difficile entrare anche con scarpe voluminose (Vans da skate numero 45), il vantaggio principale è che lo strap è molto grosso e molto rigido, skiddo molto più facilmente con entrambe i piedi avanzati,la scarpa è decisamente solidale col pedale, persin meglio degli ATAC automatici, drammaticamente superiore alla combinazione gabbie più cinghietti, specie quelli sintetici.
Cosa positivissima, è assolutamente impossibile che queste straps si possano rompere improvvisamentre, come può avvenire coi cinghietti, c'è veramente tanto materiale e i velcro sono enormi e soprattutto non si possono piegare le gabbie in metallo se ci mettete il piede malamente sopra schiacciandole.
Nota: le staps che ho io solo la seconda versione, da pochi giorni ne esiste una terza, riveduta e corretta, sulle mie, come ho scritto, tirando al massimo i cinghietti sotto al pedale si rischia di frenare l'asse dello stesso, ho segnalato a Luca il problema e quelli nuovi hanno una "V" per permettere al pedale di girare libero.
http://polipobag.blogspot.com/

venerdì, febbraio 19, 2010

Andrea Schilirò


Ho visto Andrea per la prima volta nell'ottobre del 2006 alla partenza della mia prima gara urbana, la nona edizione della Velocity (http://bicifissa.blogspot.com/2006/10/velocity-09-fatta.html).
Arrivo in Stazione Centrale e c'era questo tipo con un giubbotto di una compagnia di messenger, una Chrome a tracolla tappezzata di patches che raccontava di alleycat corse all'estero con su una fissa senza freni e una Spinergy a razze all'anteriore.
La cosa bella di Andrea è che racconta del suo viaggio in Australia o dei campionati di messenger a Tokio con lo stesso tono tranquillo che usa sempre, come se la cosa fosse assolutamente normale e infatti, per lui, è normale.
E' normale andare in giro per il mondo a correre in bici e a scattare foto, è normale usare la bici come unico mezzo per spostarsi in città, che la patente non ce l'ha neppure, è normale aver "importato" in Italia alleycats e bike polo.
Di Andrea non posso dimenticare i complimenti che mi ha fatto all'arrivo della prima "I love Mi" per il fatto di averla corsa senza freni, della foto che mi ha fatto in quella gara, che compare anche nel video e ricorre spesso qui e la, e ovviamente del fatto di averlo battuto, almeno una volta, alla gara di skids dopo la "Bulli e Pupe" sempre nel 2006.
Se sieta curiosi di sapere che sta facendo ora, dopo essersi cotto al sole dell'Australia e avere vinto la gara di sabato, si sta congelando tra i ghiacci della transsiberiana:
http://trans-siberian.behindmag.com/

lunedì, febbraio 15, 2010

Lovely Race - Classsifica


Per un soffio, primo assoluto, primo "out of town", primo "fixed", primo "brakeless", primo "ciclista tatuato", che te lo dico a fare, le vince sempre lui, the winner is: Andrea Schilirò.
Secondo Enry Mega Drop, terzo Mattia.
Prima fanciulla, al 17° posto Camilla, seconda Fata, al 33°, terzo posto girls non pervenuto.
Ecco a voi la classifica finale (tra parentesi il numero della spokecard):
1_ Andrea Schilirò (17)
2_ Enry (56)
3_ Mattia M (50)
4_ Luca G (54)
5_ Fauso (57)
6_ Carlo (26)
7_ Matteo (14)
8_ Marco (87)
9_ Luca Andre (53)
10_ Corrado (62)
11_ Giogio (25)
12_ Gherli (24)
13_ Ste Bra (15)
14_ Jimmi (3)
15_ Marco Lodi (33)
16_ Beppe Lodi (34)
17_ Camilla (66) First Girl
18_ Rua (55)
19_ Vecri (29)
20_ Fixmax (1)
21_ Riccardo (11)
22_ Emi (8)
23_ Guido (10)
24_ Olmo (9)
25_ Mauro (85)
26_ Gio (42)
27_ Claudio (2)
28_ Ovidiu (61)
29_ Seriocomico (83)
30_ Simone S (92)
31_ Porcino (82)
32_ Bizio (60)
33_ Fata (6) Second Girl
34_ Pablo (71)
35_ Simone (40)
36_ Stefan (49)
37_ Gino (80)
38_ Paga (30)
39_ Frank (36)
40_ Pak (37)
41_ Ben (76)
42_ Davide (13)
43_ Matteo (12)
44_ Beppe F (43)
45_ Olti (48)
46_ Ruggero (4)
47_ Francesco (89)
48_ Ricky 515 (47)
49_ Alex B (64)

Lovely Race report


Arrivo alle 1415 alla fontana del Valentino, è una bellissima giornata di sole e c'è un botto di gente, saluto un po' di persone che non vedo da una vita, ci sono anche le tipe della Redbull, ma chi le ha chiamate, boh?
Iniziamo le iscrizioni, è una ressa, calma che c'è posto per tutti, a 70 iscritti iniziamo un po' a sbarellare, ma quanti siete, alla fine 92 iscritti, un bal salto rispetto ai 54 dell'anno scorso.
Ok, iscrizioni chiuse, e meno male che qui non abbiamo manifest per tutti, lasciamo Lito a dare le istruzioni e vado con Fra e Zino al monte dei Cappuccini per il primo dei checkpoints; azz che salitina, vediamo come arrivano ... e arrivano i primi, poi tutti gli altri, temevo insulti su insulti, invece tutti silenziosi e concentrati, sarà che non hanno più fiato dopo questo minigranpremio della montagna?
I 7 checkpoint sono disposti in modo da formare un cuore, completato il giro si torna al punto di partenza al Valentino.
Per rendere la cosa più complessa bisogna nel tragitto trovare un mazzo di fiori, riuscire farsi baciare da una fanciulla/fanciullo e portare una foto che testimoni l'accaduto e un palloncino a forma di cuore che verrà consegnato in uno dei checkpoint.
Completato il giro, non è finita, c'è un secondo manifest con un ulteriore checkpoint, via Palatucci angolo corso Salvemini, si seguito verrà comunicato l'arrivo, piazza Carrara, antistante il monumento a Fausto Coppi, collegando i 2 punti aggiuntivi si ottiene la freccia che perfora il cuore degli innamorati di San Valentino.
Qualche minuto dopo l'ora e mezza dalla partenza erro arrivare su corso Casale i vincitori, un veloce terzetto guidato da Enry, vincitore dell'edizione dell'anno scorso, seguito da Andrea e da Mattia.
Gli urliamo, Enry si perde un po' mentre andrea taglia deciso, salta dentro un cespuglio e arriva per una frazione di secondo, primo, secondo Enry, terzo Mattia.
Dopo 5 minuti arriva Luca G.
Passa il tempo e dopo mezz'ora (!) arrivano gli altri.
Alla fine arriva al traguardo nei tempi stabiliti e con tutto il giro completato, una cinquantina di persone, gli altri dispersi, ritirati, etc.Come sempre la cosa più bella è vedere le facce all'arrivo, tutti stanchi, ma con la soddisfazione del "ce l'ho fatta".
Per leggere il report di chi ha corso:
http://drimtimficsd.blogspot.com/2010/02/torino-report.html
http://stoinfissa.wordpress.com/2010/02/14/lovely-race-report/
http://bottegadeifissati.blogspot.com/2010/02/alleycat-s-valentine-massacre.html
http://www.iridefixed.it/site/?p=1308
http://10cento.blogspot.com/2010/02/grazie-di-cuore.html
Se avete post su blog, foto, etc, passate i link, vorremmo anche vedere e rivedere le foto del bacio :-)

giovedì, febbraio 11, 2010

Per l'alleycat di sabato 13

Per l'alleycat ricordarsi di portare: casco, borsa, mappa, penna, lucchetto, testa, insomma tutte quelle cose che servono normalmente in una gara e in più, indispensabile, e sottolineo INDISPENSABILE, una camera/macchina fotografica digitale/polaroid/telefonino con fotocamera, insomma qualcosa che faccia le foto e non sia necessario andare da un fotografo per svilupparle.
Attualmente siamo sotto una tempesta di neve in città, ma il meteo è abbastanza buono per il weekend, ci dovrebbe essere un bel sole, farà solo un po' freddino, per cui copritevi bene.
Ci si vede al parco del Valentino in Via Matteo Boiardo 24, davanti alla fontana alle 1400.
Per chi arriva col treno, la partenza dista 2.3Km dalla stazione di Torino Porta Nuova, per chi arriva in auto, conviene parcheggiare dall'altro lato del Po, zona Corso Sicilia, Piazza Zara, dove non ci sono le striscie blu a pagamento.

martedì, febbraio 09, 2010

Un approccio differente


Una cosa che mi fa sempre imbestialire quando compare il flyer di un'alleycat è che c'è sempre qualcuno che chiede se si può partecipare con una ruota libera.
Ma è ovvio che si, puoi partecipare con quello che vuoi, c'è solo una gara al mondo dove possono partecipare solo fisse senza freni ed è la Monstertrack a New York, per il resto il gioco è scoprire chi è il più veloce, qualunque sia la sua bici.
Per il polo è lo stesso, si chiama bike polo, non fixed bike polo e tantomeno fixed gear brakeless bike polo, se poi uno decide di giocare in fissa senza freni sono fatti suoi.
Il polo in versione hardcourt, come le alleycat, ha avuto il suo grande successo mondiale con la diffusione della fissa urbana, ma alla fine, come nelle alley vince il più veloce, nel polo vince la squadra che segna di più, punto.
Nel 99% dei casi le alleycat vengono vinte con ruote strette da 700c, tanto per generalizzare se son lunghe il cambio è avvantaggiato, se son corte e incasinate nel traffico vince la fissa, i brakeless vincono perchè son quelli più convinti e spericolati.
Il polo è uno sport ancora giovane, non è ancora chiaro quale effettivamente sia la bici più adatta, anzi potrebbe essere una buona soluzione avere una squadra "mista".
Mentre al nord praticamente tutti hanno iniziato (e la stragrande maggioranza gioca ancora) con la fissa, spesso sfrenata, i romani hanno un diverso approccio: MTB con ruote da 26", ruota libera e freno posteriore a disco meccanico; il tempo e i risultati dei tornei diranno chi ha ragione.
Per ulteriori info sulla bici della foto:
http://romabikepolo.org/la-inbred/

lunedì, febbraio 08, 2010

Gabbie e cinghietti


Per usare correttamente una bici, qualunque bici, avere un sistema che tenga il piede agganciato al pedale è utile, su una fissa è lo è molto, su una fissa senza freni è indispensabile.
Il sistema più semplice ed economico sono le gabbiette e i cinghietti.
Il modello base in plastica con relativi cinghietti sintetici costa pochi euro e tutto calcolato funziona bene, le gabbie in metallo sono più belle, ma a volte, per fortuma non troppo spesso si spaccano e si schiacciano se mettete il piede sopra.
Le cinghie in cuoio sono più stabili di quelle sintetiche, fondamentale che siano fatte bene, poichè a volte specie se bagnate si delaminano e sono presto da buttare, il rischio più grosso è che il rivetto che tiene la fibbia si rompa, o si rompa il cinghietto stesso lasciandovi veramente in una brutta situazione se girate senza freni.
Personalmente le gabbie mi piacciono molto, non ho mai avuto grossi problemi nè con quelle economiche, nè con modelli vecchi di 30 anni trovati, spesso ancora inscatolati, nella polvere dei negozietti.
Le gabbie hanno solo 2 problemi.
Il primo è che non sono immediate nell'entrata, tutto bene nell'utilizzo normale, ma in un'alleycat dove vuoi stare dietro a chi conosce la strada ripartendo dopo un checkpoint, si rischia di perdere quei secondi preziosi che ti staccano dal gruppo.
Il secondo è che le gabbie di metallo, se calpestate si schiacciano, e non ci entri più, anche qui pochi problemi con un utilizzo normale, ma per tricks e polo è un disastro.
Il primo problema l'ho risolto adottando pedali automatici sul Vigorelli, con enormi vantaggi anche sulla pedalata.
Per risolvere il secondo mi sono deciso a usare delle straps di ultima generazione sulla fun bike, ma questo è oggetto del prossimo post.

mercoledì, febbraio 03, 2010

Pista e seggiolini bimbo


Foto trovata in rete, decisamente particolare la scelta di montare un seggiolino portapupo su un telaio pista, ma, per esperienza, non mi sembra la soluzione migliore.
Almeno c'è un freno, ma le gabbiette e il telaio quadro col tubo superiore parallelo al suolo, sono davvero scomodi, anche il rapporto scelto è bello duro da pista, magari un'ottima soluzione per far provare all'erede il brivido della velocità. ma nel complesso, molto meglio un tranquillo telaietto da fanciulla.