mercoledì, maggio 27, 2009

Stress test Cinelli MASH

Video su come viene testato alle sollecitazioni un telaio in casa Cinelli.
Due considerazioni al volo.
Primo: calcolato quanto è rigido questo telaio la forza impressa dalla macchina è veramente notevole per farlo flettere in questo modo, se regge a questi cicli di stress direi che è veramente tosto.
Secondo: è vero che un telaio di una grande azienda fatto in serie può sembrare più impersonale di un prodotto fatto a mano, ma un piccolo telaista non potrà mai fare questo genere di prove su quello che produce.

lunedì, maggio 25, 2009

Dubbi amletici


Mi scrive Davide per espormi un suo dubbio amletico.
"Non riesco a trovare una giustificazione logica al connubio fisse-da-pista-con-ruote-da-700 con i tricks. Una fissa da pista è sinonimo di scatto, potenza estrema ..."
Mi sembra che questo dubbio ce l'abbiano molti lettori di questo blog che prendono male i post su tricks e simili.
Per me la fissa NON è la pista, per me il pignone fisso è un sistema estremamente semplice e pratico di utilizzare una bici, senza tutte le menate di cambi fragili, ammortizzatori, freni idraulici e altre stronzate che vedo su altri generi di bici e che costringono a manutenzioni più o meno frequenti; e senza tutte le assurde complicazioni che vedo in mille altre cose nella vita.
La fissa è uno strumento semplice, con pochi pezzi, e come si usa dire: "quello che non c'è non si può rompere".
Per questo mi piacciono i "carriarmati", perchè voglio poter usare la bici senza tante paranoie.
Perchè tra tutti i casini di casa, lavoro, famiglia, etc, almeno la bici deve funzionare ... sempre.
In quest'ottica non ci vedo nulla di male, ad usare la fissa per OGNI cosa che faccio, sia essa andare veloce nel traffico, portarci il bimbo a giardinetti, passarci una sera a fare variazioni di surplace o giocarci a bike polo.
Perchè la vita è già abbastanza complicata.
Per questo parlo di fissa e NON di bici da pista, la pista non è la fissa, è un pezzo della fissa e, detto tra noi, è anche quello che personalmente, attualmente, mi interessa meno.

venerdì, maggio 22, 2009

Torino Bike Polo


video del polo di domenica scorsa

giovedì, maggio 21, 2009

Carriarmati


Ormai tutti fanno le fisse, dalla grosse multinazionali ai piccoli negozi, in fondo non è difficile fare un telaio, non c'è nulla da progettare, nessu n passacavo, nessuna geometria strana, elementi ammortizzanti, nulla, poi si montano coi soliti 2-3 pezzi comuni a tutti (ma la Sugino quanti soldi si stà facendo con le RD2 Messenger?) e il gioco è fatto.
Quanti modelli si possono comprare in Italia?
Almeno una cinquantina, malcontati, se poi ci mettiamo anche le conversioni che fanno i negozi più astuti ancora di più.
Quello che mi spiace è che non trovo nessuno che si "spinga oltre", per non sbagliare quasi tutti fanno roba in acciaio similvintage, pochi si spingono sul più corsaiolo con l'accoppiata alluminio e carbonio, ma a parte questo nulla.
Io voglio una bici fottutamente robusta, voglio un carroarmato, che già prima mi piacevano i tricks e mi dovevo limitare per non danneggiare il telaio, ora che sono preso per il polo, pedalo un cesso di telaio pagato zero e già irreparabilmente danneggiato sul carro posteriore (ci sono caduto sopra facendo trackstand con entrambe i piedi in equilibrio sulle ruote) così almeno non mi faccio tante paranoie.
Tutti i video in rete sono di freestyle (e di telai rotti se ne sono già visti molti) magari non sono tantissimi i praticanti, ma quando si trickeggia non è difficile andarci giù pesante.
Il polo è ancora di nicchia, ma stà esplodendo perchè è una figata, una volta risolto il problema di produrre le mazze, giocare è veramente facile, divertente e molto conviviale.
Ok, il 99% dei fissati si limita a girottare in strada, magari senza troppe pretese, non trickeggia, non salta, non fa cose strane, insomma si limita e pedalare, ma un mercato più "hardcore" c'è e ci sarà sempre di più mano mano che si sviluppano nuove correnti di pensiero e modi di usare la bici.
Oltretutto se la prima fissa è quasi sicuramente "stradale", nulla vieta che la seconda piuttosto che la terza possa essere più specifica e meno polivalente.
Chi ha voglia di spingersi oltre?

lunedì, maggio 18, 2009

Mozzi definitivi




Qualche tempo fa Stefano mi scrive dicendo che voleva fare dei mozzi per la fissa, sulle prime, devo essere onesto, non gli ho dato molto credito, produrre un mozzo partendo da zero è estrememente complesso e costoso e non è cosa per tutti, ma lui ha iniziato a creare dei prototipi di cui ha inviato le foto, così abbiamo iniziato a parlare di cosa fare e come farlo.
Il problema principale di un mozzo da pista è che non è stato studiato per skiddare, per cui a volte a causa di materiali scadenti o montaggi inadeguati il mozzo si sfiletta, per cui si è deciso di optare per una soluzione che non prevedesse la normale filettatura.
Non volendo fare uno standard completamente nuovo si è deciso di utilizzare il pignone Miche integrando la slitta nelle flange del mozzo e lo standard a 6 fori dell'attacco per freno a disco già utilizzato da altri piccoli fabbricanti modificando mozzi anteriori da MTB.
Dopo prove e ragionamenti vari Stefano ha fatto 2 prototipi, veramente solidi, durante una partita di polo ho avuto uno scontro con la bici equipaggiata con uno dei 2, sono riuscito a piegare il cerchio e strappare 3 raggi ... il mozzo è rimasto illeso.
Ci sono stati dei problemi con il perno filettato, per cui si è deciso di usare della brugole nella versione definitiva.
Per completare l'opera i mozzi sono stati anodizzati colorati.
Per ulteriori informazioni e prezzi:

venerdì, maggio 15, 2009

Torino Bike polo Domenica 17

Scusate lo scarso preavviso, ma domenica prossima c'è una specie di festa delle sport in Via Guido Reni a Torino, dalle 1400 alle 1600 ci viene dato uno spazio per giocare a polo.
In ogni caso in zona ci sono almeno 3 piste di pattinaggio perfette per il polo per cui si può giocare tranquillamente per tutto il pomeriggio, mazze, palline e coni per le porte ce ne sono in quantità, non vi resta che venire a giocare

Telaio da donna


Il telaio da donna nasce dalla necessità della signora bene di inizio secolo di non dover alzare la gamba e scoprire impudicamente le gambe per poter salire sul velocipede.
Nel XXI secolo il telaio da donna ha evidentemente perso ogni senso, ok è più comodo salirci, ma che sarà mai alzare un po' la gambetta per scavalcare il tubo orizzontale ... o almeno pensavo fino a qualche settimana fa.
Già perchè in fase di ennesimo restyling della Bootleg Cargo mi sono trovato con la ruota posteriore inservibile, e ora su cosa metto il seggiolino portapupo, visto che a parte quella ho solo bici da pista con copertincini supersottili e quasi tutte senza freni?
E così mi tocca usare l'olandesina della moglie, vabbè, alzo la sella e monto il seggilino, quasi non voglio neppure provarla.
Però niente male, certo la posizione non è da corsa in strada mi sento abbastanza ridicolo su 'sto coso color lilla, pensavo peggio, e poi è comoda, con la sella con le molle e il cestino di vimini portatutto.
Ok, Giacomo sali, si è la bici di mamma, quella di papà e rotta, tra bimbo e seggiolino son circa 20Kg, il telaio tipo MTB della Bootleg con tutto quel peso sulla ruota posteriore risulta abbastanza sbilanciato, paradossalmente l'olandesina è molto più equilibrata, saranno le geometrie, sarà che pesa una tonnellata già di suo, figata.
Per salire sulla sella nessun contorsionismo tipico del telaio da uomo che col portabimbo dietro non è così facile; la gamba deve passare necessariamente tra sella e manubrio per arrivare dall'altro lato della bici e l'operazione di carico del passeggero e relativa partenza è molto più semplice e sicura.
Una volta arrivati a destinazione, sganciare e estratte il piccolo dal seggiolino e anche semplicissimo senza il tubo orizzontale del telaio tra le gambe a dar noia.
Secondo me un design da rivalutare per una bici da carico/utilizzo generale.

martedì, maggio 12, 2009

Lucchettaggi folli 4


Chi ha lucchettato questa bici è un genio, un po' gli sta pure bene che gliel'abbian fregata.
Alcuni lucchetti come il Kryptolok della foto hanno in dotazione un cavo metallico, il senso è usare l'U-lock per il telaio e una delle 2 ruote e il cavo, più debole, per l'altra ruota.
Questo ha legato la bici col cavo e ha usato il lucchetto per poi legare il cavo stesso al palo, così con delle semplici cesoie (che mai sarebbero riuscite a tagliare i 13mm di solido acciaio dell'arco ad U) hanno tagliato il misero cavetto intrecciato e si son portati via la bici.

lunedì, maggio 11, 2009

Preconcetti


In altri post ho cercato di capire e di spiegare perchè in Italia la bicicletta non sia considerata un accettabile mezzo di trasporto al pari di auto, bus, treno o scarpe.
E' tutta una questione di mentalità.
Recentemente sono stato all'estero con moglie e figlio; la maggior parte dei lettori di questo blog non ha certi problemi, ma tutti saprete che un bimbo di età fino a circa 3 anni usa i pannolini, che bisogna ovviamente cambiare più volte al giorno.
Forse avrete notato che nelle toilettes pubbliche spesso c'è una zona per cambiare i bimbi con un "piano di lavoro" per poter mettere coricato il pupo e appoggiare la borsa con pannolini, salviette, etc.
Normalmente in itaGlia, quest'area è praticamente sempre nel bagno delle femmine, più raramente è in un'area comune, MAI in quello dei maschi, il che significa che se sono da solo con mio figlio e gli devo cambiare il pannolino non posso farlo comodamente in un bagno pubblico.
All'estero il fasciatoio c'è sia nel bagno delle donne che in quello degli uomini.
Perchè?
Perchè evidentemente all'estero si ragiona che un genitore, indipendentemente dal sesso, debba curarsi del proprio bimbo, mentre in questo paese, si da per scontato che sia sempre la mamma quella che cambia i pannolini, così come si da per scontato che la bici sia un giocattolo e non un mezzo di trasporto; si parla della mobilità sostenibile e non si fa nulla per aiutare l'uso della bici esattamente come si parla di parità di sessi e poi si continua a ragionare come nel medioevo, ma quand'è che diventiamo veramente Europei, in tutto e per tutto?
Tranne che per il mangiare ovviamente, che di carne e patate dopo 4 giorni ne ho piene le tasche.

domenica, maggio 10, 2009

Paris Bike Polo

BIKE POLO TOURNAMENT - CPCV09 from Androsky Knauer on Vimeo.

A Parigi hanno un posto fighissimo per giocare a polo, anche la pista da pattinaggio del Ruffini non è niente male!

domenica, maggio 03, 2009

Auto o bici?


Qualche giorno fa chiacchieravo al telefono con un collega e mi dice che ha appena comprato un'auto per la moglie insegnante per andare a scuola ogni mattina.
Sapendo che abita in un paese relativamente piccolo gli ho subito chiesto quanto è lontana la scuola da casa e mi risponde che si tratta di pochi chilometri, a questo punto domando "ma non poteva prendere una bici?", e mi dice che vista la distanza potrebbe addiritturla farla a piedi, non ci metterebbe più di 15-20 minuti, il problema è che la dolce metà ogni giorno si deve portare dietro chili e chili tra libri, registri, pc portatile e materiale vario per cui "è costretta" ad usare l'auto.
Costretta?
Ma se posso agevolmente portare un bimbo di 20Kg su qualunque bicicletta che problema ci sarà mai a portare un pc e qualche libro?
La risposta è ovvia, guardandosi un po' in giro praticamente NESSUNA bici in commercio è dotata di serie di robuste borse, cesti o simili, le poche che almeno hanno dei portapacchi, sono del modello da trekking e, a meno di spendere centinaia di euro le borse per materiale da spedizione stile Ortlieb, i modelli generici che si trovano tipo al Decathlon sono abbastanza "striminziti".
Unica "mosca bianca" attualmente venduta regolarmente in Italia è la Kona Ute della foto col suo gigantesco borsone di serie.
Ora c'è qualche seria ditta di bici che ha voglia di creare una bici SERIA per chi deve trasportare ogni giorno qualcosa più di un quotidiano e che non ha il tempo/le voglia/le capacitàdi costruirsi pezzo pr pezzo una bici cargo?!