domenica, novembre 30, 2008

The Art Of Trackstand


Probabilmente vi aspettavate un bel report sul weekend milanese, e invece no, putroppo dei seri problemi mi hanno bloccato ad ammuffire a Torino.
Per rilassarmi un po' mi sono aperto un secondo blog, pomposamente chiamato: "The Art Of Trackstand".
Ho iniziato a scrivere "Bicifissa" perchè non trovavo informazioni sulla fissa, tantomeno in italiano, ho quindi iniziato a scrivere dei post il più didattici ed informativi possibile nella nostra lingua.
Sinceramente mi sono un po' rotto di scrivere post sul genere "la prima fissa", mi manca un po' di postare stupidate di freestyle, linkare foto inutili e farmi leggere di più dall'estero; in più, come ben sapete, mi sono preso bene con le più assurde variazioni di surplace, ho pensato un po' ad un nome che non fosse il solito fixed-qualcosa e così ho deciso il nome "the art of trackstand", ispirato a "zen and the art of motorcycle maintenance" libro che non ho mai letto, ma di cui adoro il titolo e questa volta scrivo in inglese.
Poche parole, tante foto e filmati fighi per lo più di trackstand e freestyle in fissa, un po' di cazzate da hipster e una spruzzata di BMX qua e là in un'ottica molto ammericana, cercando comunque di non dimenticare l'aspetto più tecnico della cosa e fermo restando che il blog Bicifissa continua il suo corso in lingua Italiana.
Dateci un occhio, sicuramente a molti dei lettori di bicifissa non piacerà, altri lo apprezzeranno, vedremo ...
http://theartoftrackstand.blogspot.com/
e grazie ad AndreP per la foto ricorrente

venerdì, novembre 28, 2008

Catene da neve per bici


Se non avete le gomme chiodate e volete avventurarvi nella neve, potete improvvisare della catene da neve per bici con normali fascette da elettricista (prendetele belle larghe, quelle sotto i 2mm si strappano)

mercoledì, novembre 26, 2008

Guns And Roses Chinese Democracy


Se, come me, avete compiuto da un pezzo vent'anni, vi ricorderete certo di un gruppo chiamato Guns and Roses, qualunque età voi abbiate probabilmente sapete che dopo un mare di tempo finalmente è uscito il loro nuovo album, l'ultimo era The Spaghetti Incident del 1993 che però è una compilation di cover, l'ultimo loro vero lavoro è Use Your Illusion del '91 (cazzo avevo solo 21 anni!).
Inutile dire che le cassette di Use Your Illusion (ma ve le ricodate ancora le cassette?) le ho veramente consumate e dopo anni continua a pensare che Paradise City e Patience siano tra le migliori canzoni di tutti i tempi.
Oggi ho finalmente perso 2 minuti a cercare un po' di info su codesto album e ho scoperto che in copertina c'è ... una bici da carico, ovvio riferimento alla diffusione delle bici in Cina, ma comunque piacevole da vedere.

lunedì, novembre 24, 2008

Il casco


Ovvero, come recita il flyer della "I love Milano #2": "helmets would be appreciated".
Lo so è un argomento spinosissimo, spesso ho visto nei forum aspri litigi sull'uso del casco, bene o male i punti di vista sono questi: i fautori dell'utilizzo sostengono che è pericolosissimo non usarlo e che non lo usa è un demente che non ci tiene a quello che stà dentro la scatola cranica, quelli contro dicono che fondamentalmente non serve a nulla ed è solo scomodo.
A questo si aggiungono statistiche assurde che dicono tutto e il contrario di tutto, a partire dal fatto che il casco è più pericoloso perchè avendolo in testa si è più spericolati e si rischia di più, per finire ad ostiche spiegazioni scientifiche sui tipi di deformazioni possibili del poliuretano e delle materie plastiche.
Mettiamo in chiaro un paio di cosette.
E' ovvio che se si sbatte la capoccia sull'asfalto è sicuramente meglio avere uno strato di plastica che assorba almeno una parte dell'urto piuttosto che non averlo.
E' altrettanto vero che se cadete in bici molto probabilmente non impattate con il testone, ma con qualche altra parte del corpo non protetta, in questo caso ovviamente il casco non serve.
Personalmente lo uso quasi sempre, perchè penso che sia meglio avere la scodella in testa piuttosto che non averla e la cosa mi fa sentire più sicuro; il casco mi ha già salvato il testone, non tanto in bici, quanto in snowboard e sui pattini inline per cui lo ritengo molto utile.
Se, e sottolineo SE, il casco è comodo, leggero e fatto come si deve, non ci si accorge di averlo sulla testa, mentre se è scomodo lo si odia in meno di un minuto e si finisce per non usarlo.
Poi fate un po' voi ...

giovedì, novembre 20, 2008

Video Premiere Council of Doom


Council of Doom premiere in Milan from richard ceccanti on Vimeo.

Era difficile rendere in video una giornata come quella di sabato, Richard ci è riuscito benissimo, un grazie enorme per gli ultimi 2 minuti :-)

mercoledì, novembre 19, 2008

Per vincere un'alleycat


1_ Prima di tutto ci vuole la gamba perchè c'è da pedalare e bisogna farlo velocemente.
2_ Una bella bici, il che non significa una cavalcatura pregiatissima da millemila euro, ma un mezzo veloce e soprattutto affidabile che non si rompa e non abbia problemi durante la gara.
3_ NON bisogna perdersi, in molte alleycat particolarmente incasinate, conoscere i posti e non perdere tempo a cercarli viene prima di tutto, non a caso viene sempre premiato anche il primo dei "fuori-città" che ovviamente sono svantaggiati rispetto agli indigeni.
4_ Gioco di squadra perchè il ciclismo non è uno sport individuale, chi sta davanti ha la responsabilità di dove andare e si fa il culo più di tutti per tagliare l'aria, dargli un po' di cambio è fondamentale, così come chi sta in fondo perchè ha meno gambe è utile che aiuti a cercare i punti sulla mappa o altre per rendersi utile e alleviare almeno un po' il lavoro di quelli che tirano.
5_ Organizzazione
-del percorso: se la strada più breve è troppo trafficata magari una strada più lunga è più veloce e più comoda.
-della fatica: significa che se ci sono da fare 50 Km, è inutile partire a 1000 ed essere spompi dopo meno di mezz'ora.
-del materiale: avere una tasca comoda per mettere i fogli e la biro invece di perdere tempo ad ogni checkpoint a rovistare nella borsa; una barretta e qualcosa da bere a portata di mano possono tornare comodi.
Last but not least: bisogna partecipare!!!

martedì, novembre 18, 2008

I Love Milano #2


Come a lungo preannunciato eccovi il flyer dell'alleycat organizzata per il prossimo sabato a Milano in occasione del BFF, premi da paura e si spera clima non troppo freddo ed umido.

lunedì, novembre 17, 2008

48:16

Il rapporto 48:16 è, secondo me, uno dei rapporti più stupidi che si possano usare su una fissa.
Capisco che sia facile da realizzare, poichè alcune guarniture vengono vendute proprio con corona da 48 denti e se cercate nei pignoni da pista spesso il 16 è il più facile da trovare (Shimano, ad esempio, li fa solo fino al 16 e in pista più grossi sono inutili).
Peccato che il rapporto 48:16 sia piuttosto duro, sviluppando ben 81 pollici, mentre per iniziare con una fissa è molto meglio qualcosa tipo 70" come il classico 42:16 che, non a caso, è montato sulla maggior parte delle bici preconfezionate.
Con un rapporto così duro, a meno che non siate molto bravi e molto potenti è difficile usare la bici nel traffico, skiddare e fare surplace.
In più 48 equivale a 16x3 per cui a c'è un solo punto di skid, quindi ogni volta che le pedivelle sono in posizione di skid la gomma tocca l'asfalto sempre nello stesso punto rovinandola in modo estremamente irregolare (http://bicifissa.blogspot.com/2007/10/skid-patches.html).
Anche se non sgommate ogni qual volta vi fermate e avete i freni sulla vostra bici, l'usura maggiore in un punto sarà presente sulla vostra gomma posteriore.
Il ragionamento vale ovviamente per tutti i casi in cui la corona ha un numero di denti multiplo del pignone come 42:14, 45:15 e 51:17.
Se proprio vi piace questo rapporto meglio cambiare un dente nella corona montandone una da 47 o 49 denti che essendo numeri primi portano a 16 i punti di skid e non modificano, se non di una percentuale difficilmente apprezzabile, lo sviluppo.

giovedì, novembre 13, 2008

Bullitt cargo bike


Ebbene si, ad intervalli regolari vengo preso dalla passione delle bici da carico, le ho studiate e ristudiate, alla fine dopo lunghi pensieri sono giunto ad alcune conclusioni.
Per quanto possa essere figo un triciclo da carico è immenso e pesantissimo, non puoi usarlo nelle miniciclabili che ci sono qui a Torino e non ti puoi destreggiare nel traffico, in più è dannatamente lento, per cui a meno di dover trasportare carichi immensi non ha molto senso, insomma la mia bici ideale deve avere 2 ruote e non 3.
Una bici normale kittata con portapacchi come la Bootleg cargo è una soluzione relativamente semplice e molto utile, ma a volte un po' limitata come capacità di carico, per i lavori seri ci vuole qualcosa di più grosso.
Due soluzioni: allungare il davanti oppure il dietro.
Surfando su flickr sono incappato in una bellissima frontloader coi tuboni grossi come piacciono a me, appena l'ho vista mi sono subito innamorato e ho iniziato a fare un po' di ricerche.
La bici si chiama Bullitt ed è costruita e commercializzata da un negozio danese dall'assurdo nome "Larry Vs Harry".
E' una bici cargo seriamente pensata per muoversi velocemente, monta freni a disco idraulici e pesa "solo" 24 kg contro i 38 (!) di un Long John in acciaio.
Pare stia avendo un enorme successo tra i bike messengers nordeuropei, con i centri città chiusi al traffico è una bella alternativa al furgoncino, decisamente più capiente di qualunque borsa da corriere.
Ci sono 4 montaggi e ben 7 colorazioni, una più figa dell'altra, i prezzi variano da 1800 euro per la versione base a 2680 per quella tutta montata Shimano XT, il telaio nudo costa 1000 euro.
Non è poco, ma è tanta bici, quello che purtroppo costa veramente troppo è la spedizione fino in Italia, ben 285 fottutissimi euro!
A qualcuno interessa? Dai facciamo un ordine collettivo!

martedì, novembre 11, 2008

Voglio una fissa: budget?


Quando mi si chiede quale sia la soluzione ideale per iniziare ad andare in fissa quello che mi impedisce maggiormente di dare consigli sensati è il non conoscere il budget previsto.
Cerchiamo di essere seri, non potete entrare in un concessionario di auto e dire "voglio una macchina" e non avere la minima, pallida idea di quando volete spendere, se vi propone un'ammiraglia superaccessoriata da 80 mila euro la comprate?
Ovviamente no perchè costa troppo, d'altra parte non potete sperare di comprare con 5 mila euro una station wagon, 2000 di cilindrata, nuova, ma nemmeno usata perchè se da nuova ne costa 20 mila a 1/4 del prezzo forse è un pacco.
Ecco, con le bici è uguale.
Volete una fissa nuova, chiavi in mano? Costa intorno ai 600-650 euro, la mia preferita, lo sapete è il Cinelli Mystic, ma ce ne sono molte altre in quella fascia di prezzo.
Volete spendere di meno? molto di meno? Abbondatemente sotto i 500 euro? Allora iniziate a cercare come dei pazzi in giro per il mondo perchè soluzioni precotte a quella cifra non ce ne sono; punto, è inutile che continuate a chiedermi dove comprare una fissa figa a meno di 200 euro o una coppia di mozzi pista a 20 euro.
Forse c'è ancora qualche negozio disperso in Italia che non sa che la fissa è di moda e vi regala una bici da pista coperta di polvere, forse il vicino di casa ne ha una di quando correva da giovane, ma io non lo so, dovete trovarlo da voi e se per caso la trovo io, scusate, ma me la prendo e ve la rivendo al prezzo di mercato.
Volete una fissa figa, budget illimitato? Ci si può veramente divertire, ma se veramente non avete limiti probabilmente avete già bene in testa quello che desiderate se non ce l'avete basta passare un paio di giorni su Fixed Gear Gallery o Velospace e decidere quale usare come modello.
PS: a scanso di equivoci la foto delle banconote è presa in rete, purtroppo quella NON è la mia scrivania!

lunedì, novembre 10, 2008

Il surplace, quello vero


Roberto Chiappa coi colori della Forestale e l'inglese Chris Hoy con i colori del campione del mondo in surplace alla sei giorni di Milano.
Altre foto dell'EICMA (e non solo di bici):

Bicycle Film Festival Milano


Il Bicycle Film Festival non è solo una semplice rassegna di film di bici, ma qualcosa di molto di più.
Certo nessuno vi impedisce di arrivare in auto fino al cinema, sedervi comodi comodi e guardarvi dei filmati ad argomento ciclistico per un lungo weekend, ma in questo modo vi perdete una buona parte dello spettacolo.
Il BFF è l'evento dell'anno, un occasione per numerose iniziative, già nel "lontano" 2006 per la prima edizione c'è stata la prima vera alleycat race nel traffico cittadino del sabato pomeriggio con correlate gare di skids e foodown, prima le uniche gare "ufficiali" erano le Velocity corse alle 6 del mattino.
L'anno scorso è stata una bomba, con un'alleycat devastante e lunghissima e un mega party dove tra costruzioni e customizzazioni di bici dal vivo, gare folli di bici e musica sembrava di stare su un altro pianeta in cui la bici era la regina di tutto.Insomma c'è veramente molto da fare e alla fine i films, la rassegna vera è propria, passa quasi in secondo piano rispetto a tutto il resto.
Tenetevi liberi dal 26 al 30 novembre e se non siete di Milano iniziate a pensare a come arrivarci.
Per info:
http://bicyclefilmfestival.com/2008_site/milano/