lunedì, gennaio 30, 2012

Un paese di checche isteriche

E' da circa 5 mesi che a Torino c'è il sole e, calcolato che siamo in pieno inverno, non fa assolutamente freddo.
In questi 5 mesi ha piovuto per 2 giorni di seguito in una occasione e questo weekend ha nevicato, in entrambe le occasioni hanno chiuso le scuole!
Come a dire che se le condizioni meteo non sono assolutamente perfette, meglio non uscire di casa.
Questo è quello che a Torino si insegna.
E' evidente che usare la bici in città, anche quando c'è il sole, richiede un certo sforzo e spirito di adattamento, bisogna aver voglia si sudare un po', magari di prendere un pochino di freddo.
Bisogna portarsi lo zainetto, rovinarsi la pettinatura sol cappello e il casco e rischiare di rovinare il fondo dei pantaloni con la catena.
Anche chi non usa la bici quotidianamente si entusiasmiama a vedere che a Copenhagen vanno in bici anche con la neve, li prendiamo ad esempio, ma se le condizioni meteo non sono perfette qui si blocca tutto.
Meglio che i piccoli non si spostino neppure in auto e non rischino di bagnarsi.
Non dico di mandare i bimbi a scuola nella neve coi calzoncini corti, ma non sarebbe meglio spiegare alle nuove generazioni che viviamo in un mondo dove ogni tanto piove e ogni tanto c'è il sole e che la vita continua (e magari si può giocare a palle di neve all'uscita dalla scuola) invece di farli vivere in un mondo di plastica ed aria condizionata?
Come possiamo pretendere che i cittadini rifiutino volontariamente alle comodità dell'auto se il messaggio è di blocco totale delle attività in occasione di clima non favorevole?

11 commenti:

  1. Pienamente d'accordo su tutto (a parte il titolo del post che in Danimarca o Germania verrebbe sicuramente tacciato di sessismo ;) )!

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  2. A Milano ormai piove una volta ogni 3/4 mesi con conseguenze devastanti sui livelli di inquinanti nell'aria.
    Quindi per quello che mi riguarda, anche da ciclista, la pioggia è la benvenuta. Invece appena fa due gocce tutti che si lamentano, lagnano che piove che a Milano c'è brutto tempo che fa freddo e bla bla bla...e tanti non escono di casa.

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  3. te lo quoto e ri-posto in todo.
    vivessimo a panama...

    peraltro la perturbazione era ampiamente annunciata e si è pure indebolita

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  4. santissimissime parole

    ho vissuto un anno a Copehnagen ed ero commosso dall'indifferenza con cui uomini e donne di ogni eta' e censo affrontano le intemperie in bicicletta...

    l'Italia e' diventato ormai in gran parte un paese di viziati smidollati. La crisi economica e il futuro shock petrolifero constringera' molti ad un duro periodo di adattamento a condizioni di vita ben piu spartane di ora.

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  5. Mi vien da pensare che, il fatto di chiudere le scuole, permette di attuare il piano di "Emergenza neve" così che i normali contratti di manutenzione e pulizia strade dalla neve saltano e giù cash.

    Ma io mi chiedo: come fanno a bloccarsi i treni con 10 cm di neve?
    Ma negli altri paesi ai dei treni supersonici?

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  6. Se nevica dal centro Italia in giu e chiudono le scuole è una cosa assurda ma ormai "normale", che questo succeda a Torino mi lascia un po spiazzato..
    Succederà mai qui a Bolzano?

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  7. Anonimo11:56 AM

    qui a Lecce non piove quasi piu' e il tempo e' bello per quasi tutto l'anno.mi sono fatto l'ultimo bagno al mare l'11 di dicembre 2011. e anche qua, se piove un poco : accidenti piove e come come si fa, i bambini a scuola con la pioggia...ma per favore, si stanno abituando i bambini ad essere molli e paurosi..io vado in bici sempre e comunque perche' mi piace e senza bici...oddio non voglio pensarlo...aspetto al varco i culi molli, con il caro benzina e gia' qualcosa si muove, piano ma si muove. ciao

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  8. Oggi la situazione in città, dietro il Poli, era questa della foto che linko qui sotto: inutile dire che ho visto solo DUE bici nel tragitto da casa a lavoro (solo 3 km, ma significativi)

    http://imageshack.us/photo/my-images/7/sam0090f.jpg/

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  9. Ieri sera sono rientrato a casa alle 10 con Milano che era sotto alcuni cm di neve, in un silenzio surreale senza auto e le strade abbastanza sporche. Ero con la fissa che non è proprio l'ideale in questi casi, ma la cosa più bella è stato vedere diversi altri ciclisti pedalare tranquillamente in mezzo alla neve.
    Stamattina invece con le strade più pulite nel solito tragitto di circa 7 Km ho visto più di 40 ciclisti, di cui un buon 30% donne.
    La gente si sta abituando a pedalare anche se le condizioni non sono ottimali. Aspetto che arrivi la primavere per vedere la vera "rivoluzione" ciclistica milanese, e son sicuro che arriverà.

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  10. Articolo meraviglioso, che rispecchia in pieno quello che siamo diventati! Ho riscoperto il piacere della bici solo ultimamente dopo averlo ripromesso più volte a me stesso alla fine, complice la crisi, sono rimontato in sella. Il piacere della bici è stato tale che mi sono messo a navigare per sfizio alla ricerca di un usato e una cosa tira l'altra, non ricordo neanche come, ma alla fine mi sono imbattuto nel tuo blog. Complimenti è veramente ben fatto, gli articoli sono sempre interessanti, ma soprattutto veritieri. Naturalmente a forza di leggerti mi è venuta una gran voglia di farmi una fissa, ma non sono mai stato uno smanettone delle biciclette, quindi probabilmente farei più danni della grandine.

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  11. Stranamente a me invece la lettura di questo blog non fa venire voglia di farmi una fissa!
    Questa è però una cosa positiva: significa che non è il blog di un "talebano" fissato, bensì di un ciclista che usa la fissa conoscendone (e divulgandone) pregi e difetti senza partito preso.
    Proprio per questo lo leggo sempre volentieri! :-)

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