mercoledì, settembre 07, 2011

Lelli Kelly


Se leggete questo blog da un po' sapete che ho due bimbi e a volte guardando loro e i loro coetanei mi vengono fuori degli strani ragionamenti sulle biciclette.
Tutti i bimbi in città vanno ai parchetti dove ci sono giochi ed arrampicatoi, tutti i bimbi corrono e sudano; l'abbigliamento più logico per andare al parchetto sarebbero vestiti comodi, facilmente lavabili, che non si rovinano se il pupo si rotola per terra e ovviamente scarpe da ginnastica ai piedi.
I bimbi maschi sono vestiti così.
Le bimbe femmine sono vestite col vestitino bianco a fiorellini della festa e i sandaletti glitterati col tacco, col risultato che finchè sono piccole se ne battono e si rotolano come i maschi, poi un po' i genitori rompono le palle (pardon le ovaie visto che di femmine si tratta) un po' dopo i 6-7 anni iniziano a fare le signorine e stanno sulle panchine a guardarsi i vestitini carini invece di giocare e muoversi come dovrebbero fare gli esseri umani di quella età, quale che sia il sesso.
Cosa c'entra con le bici?
Tutto il mercato sembra intenzionato a convercerci che tutte le bici devono essere strafighe e costare una fucilata, col risultato che dopo aver speso 5000 euro per un meraviglioso velocipede in carbonio, difficilmente lo si userà per fare una rapida commissione in città, vuoi mica che si rovini, e se poi me lo rubano; magari vuoi comprare una vaschetta di gelato nella gelateria superbuona ad un chilometro da casa, ma a piedi si scioglie, in bici non si può che è un gioiello e non si può usare per qualcosa che non sia allenamento/gara, quindi ci vado in auto.
Complimenti.
Per fortuna ho 2 figli maschi e delle bici che si possono usare per le commissioni in città.

2 commenti:

  1. Sul mio blog ho postato questo:
    OGGI UN RAGAZZO HA IMPARATO AD ANDARE IN BICICLETTA.

    ACCADE TUTTI I GIORNI.

    OGGI UN RAGAZZO DI 12 ANNI HA IMPARATO AD ANDARE IN BICICLETTA.

    NON ACCADE TUTTI I GIORNI CHE IN ITALIA NON SI SAPPIA ANDARE IN BICICLETTA A 12 ANNI.

    DA QUALCHE ANNO PUO' ACCADERE CHE UN BAMBINO SIA UN CAMPIONCINO SPORTIVO O UN FENOMENO A SCUOLA MA, SIA CARENTE DI MOLTE ESPERIENZE MOTORIE CHE ANDREBBERO SVILUPPATE NELLE ETA' GIUSTE.

    I PARCHI NELLE CITTA' SONO SPESSO INUTILIZZABILI, L' EDUCAZIONE FISICA A SCUOLA HA, NEL TENTATIVO DI SEMBRARE AL PASSO CON I TEMPI, ABBANDONATO ATTREZZI FAVOLOSI COME LE FUNI, LE PERTICHE, I QUADRI SVEDESI. GLI INSEGNANTI NON VOGLIONO PRENDERSI RESPONSABILITÀ CHE VADANO OLTRE IL LANCIO DEL SILURO O LA PARTITA DI PALLAVOLO.

    I RAGAZZI, COME PICCOLI ADULTI DIVIDONO IL LORO TEMPO TRA SCUOLA, LEZIONE DI LINGUE, PALESTRA, COMPUTER.

    IL GIOCO SPONTANEO, SCOPERTA NATURALE DEL CORPO E DELLE SUE POSSIBILITÀ E' SEMPRE PIU' RARO.

    SARA' L'EVOLUZIONE DEI TEMPI?

    INTANTO OGGI HO INSEGNATO AD UN ADOLESCENTE AD ANDARE IN BICICLETTA (NELLA SPERANZA DI AVER GETTATO UN SEMINO)

    P.S: NON ABBIAMO UTILIZZATO LE ROTELLE: 1 ORA SENZA PEDALI, A SPINGERE E TROVARE L'EQUILIBRIO, 5 MINUTI CON UN SOLO PEDALE, 50 MINUTI CON TUTTI E DUE I PEDALI A PROVARE GIMKANE E FRENATE DI EMERGENZA. TOTALE 2 ORE DI INSEGNAMENTO (DOPO 12 ANNI).

    RispondiElimina
  2. Io ho due figlie femmine che girano in bici e in monociclo mentre i loro compagni maschi stanno sulla panchina a giocare con il game boy....

    RispondiElimina