lunedì, novembre 30, 2009

L'inizio del progetto trick bike


Tutto è iniziato con "Carriarmati" (http://bicifissa.blogspot.com/2009/05/carriarmati.html), che si concludeva con la frase "Chi ha voglia di spingersi oltre?"; dopo la pubblicazione del post mi ha scritto Mario di Nobrainbikes dicendomi che seguiva il blog da un po' di tempo e che era interessato a creare una bici come quella che volevo io.
Non è stato facile trovare i tubi adatti e soprattutto un telaista disposto a creare il prototipo secondo le mie specifiche e le mie geometrie non convenzionali, per fortuna Mario aveva le conoscenze giuste e soprattutto molta voglia di sbattersi per cui alla fine ha trovato la soluzione ideale ad ogni mia richiesta.
Viste le difficoltà a reperire una testa della forcella unicrown si è optato per una forca a tubi saldati come la Geekhouse, costa di più, ma il risultato è spettacolare.
I tubi sono Columbus da MTB, in grado di sopportare le sollecitazioni del freestyle.
Le geometrie sono un "sapiente" (spero) mix tra il Cinelli Vigorelli che adoro e la MKE Bruiser che ritengo capostipite di tutti i telai da tricks, il tutto condito in salsa MTB street/freeride.
Non è stato facile tirare fuori la combinazione giusta per una bici da tricks/polo e che sapesse anche andare veloce, ma alla fine tutti i numeri sono andati nelle caselle giuste.
Purtroppo proprio per la difficoltà di reperire il materiale, il progetto è andato un po' per le lunghe e per tutta l'estate mi sono dovuto accontentare di poche foto fatta alla veloce e molte telefonate con Mario che nel frattempo stava studiando altri prodotti per la fissa da mettere sul mercato italiano da proporre col suo marchio Nobrain.
Ci è voluto del tempo, ma alla fine fa la bici è arrivata nella sua nuova casa.

9 commenti:

  1. bè!!! e una foto della nuova bici arrivata nn la mettiamo?!?!?

    eeeehh, aldone!! dai su, adesso che mi hai messo la pulce nell'orecchio voglio vedere!! :D

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  2. Ma l'avete già vista tutti ... solo non sapevate che era la mia
    :-)

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  3. si ma il colore non si può guardare...
    M!!!

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  4. Ciao, seguo il tuo blog da un pò e lo trovo molto interessante. Giro in fissa da circa un anno, ho provato un bel pò di materiale e come te, sono giunto alla conclusione che al telaio da pista classico manca qualcosa, per farne un uso urbano aggressivo..
    Ho provato la Nobrain al bff a Milano e devo dire che pur avendola usata per qualche minuto, ho avuto l'impressione che fosse la bici che volevo. Comportamento reattivo ai livelli di un pista e una sensazione di solidità molto superiore.
    Una domanda: perchè hai tenuto nascosto il fatto che il tuo progetto fosse già pronto da un paio di mesi?

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  5. non l'ho detto fino ad ora perchè volevo PRIMA provare un po' seriamente la bici

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  6. Aspetto una recensione con un pò di foto... è da quando l'ho provata che ci penso su!

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  7. Dai su diamo qualche indizio per i distratti:La bici è vero l'avete già vista, ma non lo sapevamo ed è proprio questa qua:http://bicifissa.blogspot.com/2009/09/eicma-report-parte-2.html...ad oggi è cambiata la sella e mi pare il manubrio. Qua a Torino abbiamo imparato a conoscerla.

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  8. Una cosa solo non capisco: ce le hai smarronate a ripetizione che le forke per essere robuste devono essere unicrown (dicevi che persino quelle del gangsta track si aprivano) e poi te la vai a fare a tubi saldati? Capisco le difficoltà a trovarle, ma se l'obietivo era la robustezza perché arrendersi?

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  9. Enrico, una forca come questa è robusta come una unicrown, quello che fa la robustezza sono i tubi utilizzati.
    Quello che non funziona sono i tubi esili delle normali forche da pista/strada

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