venerdì, marzo 29, 2013

Design vs Playground


Ma perché la bici deve essere un elemento di design?
Vedo su facebook continuamente bici di design, appese al muro, in bella mostra come quadri d’autore.
Intendiamoci le bici belle sono ovviamente più belle di quelle brutte, meglio ancora se fotografate come si deve con la luce, lo sfondo, etc.
Ma una bici, al contrario di un quadro o una statua, nasce per essere pedalata.
Inutile fare un telaio d’artista da guardare e basta, così come è poco sensato usarlo in strada quando un telaio che costa meno di un decimo funziona uguale.
Cosa serve?
A niente.
A me piacciono sempre più le bici sporche, usate, con la vernice rovinata, anche un po’ di ruggine, basta che funzionino bene.
La città è il campo di gioco, bisogna giocare, sudare, sporcarsi, farsi pure qualche taglio e qualche livido, che importa, bisogna muoversi per sentirsi vivi.
La bici è il mezzo perfetto per muoversi in un playground come la città, i quadri lasciateli nei musei, sono belli da vedersi, ogni tanto ci sta anche guardarli, appunto ogni tanto.

venerdì, marzo 08, 2013

H&M and Brick Lane Bikes shark jumping


La fissa è sempre più di moda, ovvio che quando qualcosa, qualunque cosa diventa popolare venga utilizzato dalle varie aziende per collaborazioni/scambi o semplicemente banale marketing.
É iniziato con Vans, seguita da altri marchi di scarpe da skate, normale che marchi nati e cresciuto per un mercato di “nicchia” come lo skate si interessino alla fissa.
Poi Levis coi suoi commuter indubbiamente pensati per i fissati, ma in realtà orientati a chi, in genere si sposta in bici quindi ad un pubblico ben più vasto.
In questi anni si sono sprecate le sponsorizzazioni e collaborazioni: Iuter per Urban Messengers, Carhartt per i primi BFF, Le Coq Sportif e l’Eroica.
E poi tutte le pubblicità di auto e telefonia e di marchi che con la bici e lo sport nulla hanno a che fare.
Ma forse ora abbiamo superato il limite, dite quello che vi pare, ma a me la collaborazione tra H&M e Brick Lane Bike mi sa tanto di “Jump of the shark”.
“The usage of "jump the shark" has subsequently broadened beyond television, indicating the moment when a brand, design, or creative effort's evolution loses the essential qualities that initially defined its success and declines, ultimately, into irrelevance.”